Atto secondo

 

Scena prima

Atrio interno del palazzo di Corrado con grandi archi e colonnati sul davanti. Di prospetto uno scalone che mette a gallerie praticabili, le quali conducono ad appartamenti illuminati di dentro. Due scale dai lati per cui vassi a diverse parti del palazzo. È notte. La musica esprime una festa.
Aladino discende dallo scalone di fronte.

 Q 

(nessuno)

<- Aladino

 
[N. 7 - Introduzione]

 N 

 

ALADINO

Compiuto è il rito!... Io l'altar vidi, o inganno  

fu dei miei sensi? ~ Oh! non fu inganno... ancora

per le frequenti sale echeggian gl'inni

e il fragor delle danze... ancor d'intorno

arder profumi e splender faci io veggo...

Quella gioia m'uccide... io più non reggo.

(si getta sopra un sedile; a poco a poco cessa la musica di dentro e sparisce l'illuminazione)

Oh! qual disegno in mente

Emma rivolge!... Interrogar me stesso

io non ardisco... Quelle infauste pompe

mi ascondi, o notte... quel gioir m'adombra.

Ma taccion l'arpe... e sgombra

atrii e sale la turba... Ecco i cantori

i tacenti occupar portici estremi...

Usciam ~ Fibra non ho che non mi tremi.

(si ritira)

 

Scena seconda

Scendono dalla scala di fronte Cavalieri, Dame, Trovadori, e Menestrelli. Si collocano nell'atrio, e cantano il seguente commiato agli sposi.

<- cavalieri, dame, trovadori, menestrelli

 

CORO

I  

Addio! ~ Le faci svengono

con tremulo splendore,

coll'ali sue le sventola

impaziente amore.

Viva soltanto ai talami

la sua facella ei vuol.

Addio! ~ Le stelle ascondono

il lor virgineo viso.

L'astro diletto a Venere

scioglie soltanto un riso,

l'astro a' bei riti pronubo

cui porta invidia il Sol.

II

Ite ~ La notte placida

il sonno a voi non guida,

essa vi reca il tacito

mister che amore affida,

reca il desio che vigila

e che posar non suol.

Ite ~ Cogliete i labili

istanti del contento;

sfugge di gioia il calice

a chi in vuotarlo è lento,

e di quest' ore è rapido,

e fuggitivo il vol.

 
(si allontanano tutti e si odono da lunge le loro voci e i loro addio; tutta la scena rimane oscura)

cavalieri, dame, trovadori, menestrelli ->

 

Scena terza

Emma scende dalla scala a sinistra. S'aggira per la scena agitata e smarrita. Aladino ritorna e la segue con somma inquietudine. Emma si trova d' innanzi a lui.

<- Emma

 

EMMA

Sei tu?  

ALADINO

Son io. Chi puote

vegliar su te fuor che Aladin?

EMMA

Mi reggi...

io son perduta... qual nociva belva

io m'aggiro fra l'ombre; e cose io tento...

nefande cose. Io mi credea capace

di vincere il mio cor... Io stessa all'ara

guidai Ruggiero, e sento in me che colpa

aggiungo a colpa.

ALADINO

Alle tue stanze riedi...

EMMA

Alle mie stanze! ~ E credi

ch'ivi sia pace?

ALADINO

Avvi il rimorso.

EMMA

Ah! vana

è la potenza sua... strazia e non sana

ALADINO

Vieni: potria qualcuno

vederti, udirti. ~ Di Corrado io scorsi

gli occhi in te fissi ~ In nobil core è tardo,

ma tenace il sospetto ~ Odi? furtivo

risuona calpestio.

(la tragge seco in fondo della scena)

 

Scena quarta

Ruggiero dalla scala sinistra preceduto da uno Scudiero: egli è avvolto in un ampio mantello.

<- scudiero, Ruggiero

 

RUGGIERO

Vola, e all' ingresso  

sollecito mi reca armi e destriero.

 

scudiero ->

EMMA

(avvicinandosi)

Destriero!

RUGGIERO

Oh! chi favella? ~ Emma!

EMMA

(correndo a lui invano trattenuta da Aladino)

Ruggiero!

ALADINO

Dove corri? (O rio cimento!)

RUGGIERO

Fuggo.

EMMA

Fuggi? e Adelia?... parla.

 
[N. 8 - Finale secondo]

 N 

 

RUGGIERO

Salva è ancora ~ io non mi sento  

cor capace d'ingannarla,

dal suo letto immacolato

mi respinge un nume irato...

Abbastanza sventurata

essa all'alba sorgerà.

EMMA

Fuggi... Sì... de' tuoi rimorsi

soffocar non vo' la voce,

giusto è ben s'io più trascorsi

che a me tocchi il duol più atroce,

in me sola vendicata

tanta colpa in me sarà.

RUGGIERO

Emma! deh!

ALADINO

Ti calma.

EMMA
(con crescente disperazione)

Sosterrò qui lunga morte.

Mi fia strale ogni parola,

ogni sguardo del consorte...

RUGGIERO

Emma!

ALADINO

Cessa.

EMMA

(percuotendosi la fronte)

E allor che scritto

ei qui legga il mio delitto...

ch'io sostenga del suo volto

il disprezzo ed il furor.

RUGGIERO

Emma!

ALADINO

O ciel! Rumore ascolto.

RUGGIERO

Ah! tu mi hai spezzato il cor.

 

Fuggi meco, ah! fuggi meco    

al rio fato che paventi,

il deserto avrà uno speco

che ci asconda o vivi o spenti;

un asilo nel suo seno,

o un abisso il mare avrà.

S

 

EMMA

Sì, ti seguo... io m'abbandono

al destin che mi strascina,

se a perir costretta io sono

perir voglio a te vicina...

La mia tomba ignota almeno

maledetta non sarà.

Sfondo schermo () ()

 
(si getta nelle sue braccia; esce Corrado)

<- Corrado

 

ALADINO
(per dividerli)

Forsennati! e qual v'ha freno  

che v'arresti?...

 

Scena quinta

Corrado s'innoltra in mezzo a loro, e con voce tuonante grida:

 

CORRADO

Io, perfidi.  

EMMA, RUGGIERO E ALADINO

(volgendosi un grido)

Ah!

 
(Ruggiero ed Emma rimangono confusi ed attoniti: Corrado pone la mano sull'elsa della spada, indi si arresta; Aladino in disparte ha in mano un pugnale)
 

CORRADO

Cielo! sei tu che il vindice  

braccio mi arresti adesso!

Nero, inaudito, orribile

vuoi risparmiarmi eccesso!

Tuona tu almeno e vendica

un padre ed un marito

nell'amor suo tradito,

offeso nell'onor.

ALADINO

(Sorte, se vuoi tu vittime,

una non basta, il sai...

correr col suo vedrai

tutto il mio sangue ancor.)

Insieme

EMMA E RUGGIERO

Notte non hai tu tenebre

per addensarmi in fronte?

Vuoi tu del ciel, degli uomini

serbarmi all'ire e all'onte?

(ai piedi di Corrado)

Oh! tu d'un colpo toglimi

a disperato duolo,

conscio finor tu solo

del mio nefando error.

 
(odesi da lontano per tutto il palazzo strepito di passi e grida; veggonsi passar faci d'ogni lato, e correre genti)
 

VOCI LONTANE

Ov'è Corrado?... accorrasi.  

CORRADO

Qual suon?

VOCI

Adelia.

CORRADO

Ah! intendo.

 

Scena sesta

Accorrono da tutte le parti Damigelle, Scudieri e Cavalieri, indi esce Adelia pallida e smarrita in veste dimessa e colla chioma sparsa. A poco a poco la scena è popolata di spettatori.

<- damigelle, scudieri, cavalieri, Adelia

 

CORO

Vola: smarrita Adelia  

chiede di te piangendo.

CORRADO

Correte... trattenetela

ch'ella non giunga a me!...

CORO

Non è più tempo. Mirala.

ADELIA

(si abbandona nelle braccia di Corrado)

Padre!... Ruggiero! Ahimè!

(sviene)

CORRADO

Che avvenne! oh! sventurata!

ALADINO

Che penso? che tento?

EMMA, RUGGIERO

Oh! pena!... oh! supplizio!

CORI

Che orribile evento!

 

CORRADO

La vittima vostra, iniqui mirate...  

Compite il misfatto, il cor le squarciate.

Oh! figlia infelice! tradita! reietta!

Qual degna vendetta giurarti potrò?

(agli astanti)

Fremete d'orrore ~ sul crine canuto

d'un prence, d'un padre l'obbrobrio è caduto.

L'antica mia casa è svelta dal fondo,

lo scherno del mondo lo spregio sarò.

ADELIA

(rinvenendo)

Ah! padre, perdona, com'io gli perdono!

morendo ti chiedo quest'ultimo dono...

ch'io fossi felice non era nel fato...

ei solo è spietato ~ ei sol m' ingannò.

RUGGIERO E EMMA

(ai piedi di Adelia)

Rivoca, rivoca, sì nobili accenti...

È giusto il suo sdegno, la folgore avventi!...

Sottrarmi all'orrore che l'alma mi preme;

più brama, più speme di vita non ho.

CORI

(Qual genio malvagio, qual furia crudele,

in lutto e in querele ~ la gioia cangiò...)

ALADINO

(in disparte)

(Perduta e la misera ~ con lei morirò.)

 

Fine (Atto secondo)

Atto primo Atto secondo Atto terzo

Atrio interno del palazzo di Corrado con grandi archi e colonnati sul davanti; di prospetto uno scalone che mette a gallerie praticabili, le quali conducono ad appartamenti illuminati di dentro; due scale dai lati per cui vassi a diverse parti del palazzo; è notte.

(la musica esprime una festa)

 
<- Aladino

[N. 7 - Introduzione]

Compiuto è il rito!... Io l'altar vidi, o inganno

Aladino
<- cavalieri, dame, trovadori, menestrelli
Aladino
cavalieri, dame, trovadori, menestrelli ->

(la scena rimane oscura)

Aladino
<- Emma

Sei tu? / Son io. Chi puote

Aladino, Emma
<- scudiero, Ruggiero

Vola, e all' ingresso

Aladino, Emma, Ruggiero
scudiero ->

[N. 8 - Finale secondo]

Salva è ancora, io non mi sento

Aladino, Emma, Ruggiero
<- Corrado

Forsennati! e qual v'ha freno

Io, perfidi / Ah!

Corrado, Emma e Ruggiero, Aladino
Cielo! sei tu che il vindice

(odesi da lontano strepito di passi e grida; veggonsi passar faci d'ogni lato, e correre genti)

Ov'è Corrado?... accorrasi. / Qual suon?

Aladino, Emma, Ruggiero, Corrado
<- damigelle, scudieri, cavalieri, Adelia

Vola: smarrita Adelia

 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta
Sala nel palazzo di Corrado; di fronte magnifica galleria che conduce a ricchi appartamenti. Appartamenti. Atrio interno del palazzo di Corrado con grandi archi e colonnati sul davanti;... Galleria; in fondo grandi finestroni chiusi, che poi si aprono e lasciano vedere il mare e il porto di Tiro;...
[Sinfonia] [N. 1 - Introduzione] [N. 2 - Scena] [N. 3 - Scena e Cavatina] [N. 4 - Scena ed Aria] [N. 5 - Scena e Duetto] [N. 6 - Finale primo] [N. 7 - Introduzione] [N. 8 - Finale secondo] [N. 9 - Introduzione] [N. 10 - Scena e Aria] [N. 11 - Scena e Duetto] [N. 12 - Recitativo] [N. 13 - Finale ultimo]
Atto primo Atto terzo

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