Atto secondo

 
Parte prima.
 
[Preludio]

 N 

 

I. Scena prima

I giardini della regina a Madrid. Un boschetto chiuso. In fondo, sotto un arco di verzura, una statua con una fontana. Notte chiara.
Don Carlo solo.

Bozzetti

 Q 

Don Carlo

 
[Scena, Duetto e Terzetto]

 N 

 

(leggendo un biglietto)

«A mezzanotte  

ai giardini della Regina

sotto agli allôr della fonte vicina.»

È mezzanotte; udire

mi pare il mormorio del vicin fonte...

Ebbro d'amor, ebbro di gioia il cor,

Elisabetta, mio ben, mio tesor,

io t'aspetto!... A me vien!...

 

I. Scena seconda

Don Carlo, Eboli, velata.

<- Eboli

 

DON CARLO
(ad Eboli da lui creduta la Regina)

Sei tu, bella adorata,  

che appari in mezzo ai fior!

Sei tu! l'alma beata

già scorda il suo dolor.

O cagion del mio contento,

io parlar ti posso almen!

O cagion del mio tormento,

sì, sei tu, amor mio, mio ben!

 

EBOLI
(tra sé)

Un tanto amor gioia è per me suprema!

DON CARLO

L'universo obliam! te sola, o cara, io bramo!

Passato più non ho ~ non penso all'avvenir!

Io t'amo! io t'amo!

EBOLI

Ah! possa allor l'amor

il tuo cor al mio cor per sempre unir!

(si toglie la maschera)

 

DON CARLO
(con dolore, tra sé)

Dio! Non è la Regina!  

EBOLI

O ciel! Qual mai pensiero

vi tien pallido, immoto, e fa gelido il labbro?

Qual sorge tra noi spettro?

Non credete al mio cor, che batte sol per voi?

 

EBOLI

V'è ignoto forse, ~ ignoto ancora  

qual fiero agguato a' piedi vostri sta?

Sul vostro capo, ~ ad ora, ad ora,

la folgore del ciel piombar potrà!

DON CARLO

Deh! no 'l credete: ~ ad ora, ad ora,

più denso vedo delle nubi il vel;

su questo capo ~ io veggo ognora

pronta a scoppiar la folgore del ciel!

EBOLI

Udii dal padre, da Posa istesso

in tuon sinistro ~ di voi parlar.

Salvar vi posso. ~ Io v'amo, io v'amo.

DON CARLO

Rodrigo! qual mistero a me si rivelò!

EBOLI
(inquieta)

Ah Carlo!...

DON CARLO

Il vostro inver è cor celeste,

ma chiuso il mio restar al gaudio de'!

Noi facemmo ambedue un sogno strano

per notte sì gentil, tra il balsamo dei fior.

EBOLI

Un sogno! o ciel! Quelle parole ardenti

ad altra voi credeste rivolger... forse illuso...

Qual balen! Quale mistero!...

Voi la Regina amate!... Voi!...

DON CARLO
(atterrito)

Deh! pietà!

 

I. Scena terza

Detti, Rodrigo.

<- Rodrigo

 

RODRIGO

Che disse mai! Egli è deliro,  

non merta fé ~ demente egli è!

EBOLI

Io nel suo cor ~ lessi l'amor;

or noto è a me ~ Ei si perdé.

RODRIGO
(terribile)

Che vuoi dir?

EBOLI

Tutto io so!

RODRIGO

Non merta fé...

Incauta! Trema! io son...

EBOLI

L'intimo sei del Re.

Ignoto non è a me.

Ma una nemica io son formidabil e possente:

m'è noto il tuo poter ~ il mio t'è ignoto ancor.

RODRIGO

Che mai pretendi dir? Rispondi.

EBOLI

Nulla.

 

EBOLI
(a Rodrigo)

Il mio furore sfuggite invano,  

il suo destin è in questa mano.

Io son la tigre al cor ferita,

alla vendetta l'offesa invita.

DON CARLO

Stolto io fui! Mio destino spietato!

D'una madre ecco il nome è macchiato!

Ma di dio sol lo sguardo potrà

indagare chi colpa non ha.

Insieme

RODRIGO
(ad Eboli)

Parlar dovete, a noi svelate

qual mai pensier vi trasse qui.

Su voi del ciel cadrà il furor.

Degl'innocenti è il protettor.

 

EBOLI

Ed io, io che tremava al suo cospetto!...  

Ella volea ~ quella santa novella ~

di celesti virtù mascherando il suo cor,

il piacere libar

ed intera votar ~ la coppa dell'amor.

Per mia fé!... fu ben ardita!

RODRIGO

(snudando il pugnale)

Tu qui morrai.

DON CARLO

(trattenendolo)

Rodrigo!

RODRIGO

No; il velen

ancora non stillò quel labbro maledetto!

DON CARLO
(a Rodrigo)

Rodrigo, frena il cor.

EBOLI

Non indugiar ancor.

Perché tardi a ferir?...

RODRIGO

(gettando il pugnale)

No, mi resta una speme; m'ispirerà il signor.

 

EBOLI
(a Carlo)

Trema per te, falso figliuolo,    

la mia vendetta arriva già.

Trema per te, fra poco il suolo

sotto il tuo piè si schiuderà!

RODRIGO
(ad Eboli)

Tacer tu déi; rispetta il duolo,

o un dio severo ti punirà.

Tacer tu déi; trema: il suolo

sotto il tuo piè si schiuderà.

Insieme

DON CARLO

Tutto ella sa! tremendo duolo!

Oppresso il cor forza non ha.

Tutto ella sa! Né ancora il suolo

sotto il mio piè si schiuderà?

S

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(Eboli esce furibonda)

Eboli ->

 

I. Scena quarta

Don Carlo e Rodrigo.

 

RODRIGO

Carlo, se mai su te fogli importanti serbi,  

qualche lista, un segreto, a me fidarli déi.

DON CARLO
(titubante)

Tu! l'intimo del Re!...

RODRIGO

Sospetti ancor di me!...

DON CARLO

No, tu sei la mia speranza.

Questo cor che sì t'amò

a te chiudere non so.

In te posi ogni fidanza;

sì, questi fogli importanti ti do.

Io m'abbandono a te.

RODRIGO

Tu puoi fidar in me.

 
 
Parte seconda.
 

II. Scena prima

Una gran piazza innanzi Nostra Donna d'Atocha.
A destra la chiesa, cui conduce una grande scala. A sinistra un palazzo. In fondo, altra scalinata che scende ad una piazza inferiore in mezzo alla quale si eleva un rogo di cui si vede la cima. Grandi edifizi e colline lontane formano l'orizzonte. Le campane suonano a festa. La calca, contenuta appena dagli Alabardieri, invade la scena.
Coro di Popolo, poi coro di Frati, che menano i Condannati.

Bozzetti

 Q 

alabardieri

<- popolo

 
[Gran Finale]

 N 

 

CORO DI POPOLO

Spuntato ecco il dì d'esultanza,    

onore al più grande de' re!

In esso hanno i popol fidanza,

il mondo è prostrato al suo piè!

Il nostro amor ovunque l'accompagna,

e quest'amor giammai non scemerà.

Il suo nome è l'orgoglio della Spagna,

e viver deve nell'eternità!

S

 

<- frati, condannati

CORO DI FRATI

(che traversano la scena conducendo i condannati del Santo uffizio)

Il dì spuntò, dì del terrore,

il dì tremendo, il dì feral.

Morran, morran! giusto è il rigore

dell'immortal.

Ma di perdòn voce suprema

all'anatema ~ succederà,

se il peccator all'ora estrema

si pentirà!

 
(il popolo, rimasto silenzioso per un momento, riprende le grida di gioia. I frati s'allontanano. Le campane suonano di nuovo)

frati ->

 

II. Scena seconda

Detti, Rodrigo, il Conte di Lerma, Elisabetta, Tebaldo, Paggi, Dame, Signori della corte, Araldi reali.

 
Marcia. Il corteggio esce dal palagio. Tutte le corporazioni dello stato, tutta la corte, i Deputati di tutte le provincie dell'impero, i Grandi di Spagna. Rodrigo è in mezzo ad essi. La Regina in mezzo alle Dame. Tebaldo porta il manto d'Elisabetta, Paggi, ecc., ecc. Il corteggio si schiera innanzi ai gradini della chiesa.

<- Rodrigo, Il Conte di Lerma, Elisabetta, Tebaldo, paggi, dame, corteggio, Araldo reale

 
(innanzi alla chiesa la cui porta è ancora chiusa, tutti si scoprono il capo)
 

ARALDO REALE

Schiusa or sia la porta del tempio!  

O magion del signor, t'apri omai!

O sacrario venerato,

a noi rendi il nostro Re!

CORO GENERALE

Schiusa or sia la porta del tempio!

O magion del signor; t'apri omai!

O sacrario venerato,

a noi rendi il nostro Re!

 

II. Scena terza

Detti, Filippo e Frati.
Le porte della chiesa nell'aprirsi lascian vedere Filippo con la corona sul capo, incedendo sotto un baldacchino in mezzo ai frati. I Signori s'inchinano, il Popolo si prostra. I Grandi si coprono il capo.

<- Filippo, frati

 

FILIPPO

Nel posar sul mio capo la corona,  

popolo, al ciel giurai, che me la dona,

dar morte ai rei col fuoco e con l'acciar.

CORO

Gloria a Filippo! e gloria al ciel!

 
(tutti s'inchinano silenziosi. Filippo scende i gradini del tempio e va a prendere la mano d'Elisabetta per continuare il suo cammino)
 

II. Scena quarta

Detti, Don Carlo, Deputati fiamminghi.

<- Don Carlo, deputati fiamminghi

 
(i deputati fiamminghi vestiti a bruno, appaiono all'improvviso, condotti da Don Carlo, e si gettano ai piedi di Filippo)
 

ELISABETTA

(Qui Carlo! O ciel!)  

RODRIGO

(Qual pensier lo sospinge!)

FILIPPO

Chi son costor prostrati innanzi a me?

DON CARLO

Son messagger' del Brabante e di Fiandra

che il tuo figliuol adduce innanzi al re.

 

DEPUTATI FIAMMINGHI

Sire, no, l'ora estrema  

ancora non suonò pei fiamminghi nel duolo.

Tutto un popol t'implora,

fa' che in pianto così sempre non gema.

Se pietoso il tuo core

la pace e la clemenza chiedea nel tempio pio,

pietà di noi ti prenda, e salva il nostro suolo,

o re, che avesti il tuo poter da dio.

FILIPPO

A dio voi foste infidi,

infidi al vostro re.

Sono i fiamminghi a me ribelli:

guardie, lontan vadan da me.

ELISABETTA

Su di lor stenda il re la mano sua sovrana,

trovi pietà, signor, il fiammingo nel duol:

nel suo martir ~ presso a morir,

ahi! manda già l'estremo suo sospir.

FRATI

No, son costor infidi,

in dio non hanno fé;

vedete in lor ~ sol dei ribelli!

Tutto il rigor ~ mertan del re!

DON CARLO, ELISABETTA, RODRIGO, TEBALDO, DEPUTATI, POPOLO

Su di loro stenda il re la mano sua sovrana,

trovi pietà, signor, il fiammingo nel duol:

nel suo martir ~ presso a morir,

ahi! manda già l'estremo suo sospir.

 
(il Re vuol passar oltre. Don Carlo si pone innanzi a lui)
 

DON CARLO

O sire! tempo egli è ch'io viva. Stanco  

son di seguire un'esistenza oscura

in questo suol!

Se dio vuol ~ che il tuo serto

questa mia fronte un giorno a cinger venga,

prepara per la Spagna un re degno di lei!

Il Brabante e la Fiandra a me tu dona.

FILIPPO

Insensato! Tu chieder tanto ardisci!

Tu vuoi ch'io stesso porga

a te l'acciar che immolerebbe il Re!

DON CARLO

Dio legge a noi nel cor; dio giudicar ci de'.

ELISABETTA

Io tremo!

RODRIGO

Ei si perdé!

DON CARLO

(snudando la spada)

Lo giuro al dio del ciel!

Sarò tuo salvator, popol fiammingo, io sol!

CORO

L'acciar! Innanzi al Re! ~ L'infante è fuor di sé.

FILIPPO

O guardie, disarmato

ei sia. Signor, sostegno del mio trono,

disarmato egli sia!... Ma che? nessuno?...

DON CARLO

Or ben! di voi chi l'oserà?...

A questo acciar chi sfuggirà!...

(i grandi di Spagna indietreggiano innanzi a Don Carlo)
 
(il Re furente afferra la spada del comandante delle guardie, che gli sta presso.)

RODRIGO
(avanzandosi a Don Carlo)

A me la spada.

DON CARLO

O ciel! Tu! Rodrigo!...

CORO

Egli! Posa!

(Don Carlo rimette la sua spada a Rodrigo che s'inchina nel presentarla al Re)

FILIPPO

Marchese, duca siete ~ Andiamo ora alla festa!

 

CORO DI POPOLO

Spuntato ecco il dì d'esultanza,  

onore al più grande de' re!

In esso hanno i popol' fidanza,

il mondo è prostrato al suo piè!

Il nostro amor ovunque l'accompagna,

e quest'amor giammai non scemerà.

Il suo nome è l'orgoglio della Spagna,

e viver deve nell'eternità!

 

CORO DI FRATI

Il dì spuntò, dì del terrore,

il dì tremendo, il dì feral.

Morran, morran! giusto è il rigore

dell'immortal.

Ma di perdòn voce suprema

all'anatema succederà,

se il peccator all'ora estrema

si pentirà!

 
(il Re s'incammina dando la mano alla Regina: la corte lo segue. Vanno a prender posto nella tribuna a loro riservata per l'auto-da-fé. Si vede il chiarore delle fiamme lontano)
 

UNA VOCE DAL CIELO

Volate verso il ciel, volate, pover'alme,

v'affrettate a goder la pace del signor!

DEPUTATI

(in disparte, mentre il rogo s'accende)

E puoi soffrirlo, o ciel! Né spegni quelle fiamme!

S'accende in nome tuo quel rogo punitor!

 
(la fiamma s'alza dal rogo. Cala la tela)
 

Fine (Atto secondo)

Atto primo Atto secondo Atto terzo Atto quarto

[Preludio]

I giardini della regina a Madrid; un boschetto chiuso; in fondo, sotto un arco di verzura, una statua con una fontana; notte chiara.

Don Carlo
 

[Scena, Duetto e Terzetto]

A mezzanotte / Ai giardini della regina

Don Carlo
<- Eboli

(Eboli è velata)

Don Carlo, Eboli
Sei tu, bella adorata

(Eboli si toglie la maschera)

Dio! Non è la regina! / O ciel! Qual mai pensiero

Don Carlo, Eboli
<- Rodrigo

Che disse mai! Egli è deliro

Eboli, Rodrigo, Don Carlo
Il mio furore sfuggite invano

Ed io, io che tremava al suo cospetto!...

Eboli, Don Carlo, Rodrigo
Trema per te, falso figliuolo
Don Carlo, Rodrigo
Eboli ->

Carlo, se mai su te fogli importanti serbi

Una gran piazza innanzi Nostra Donna d'Atocha; a destra la chiesa, cui conduce una grande scala; a sinistra un palazzo; in fondo, altra scalinata che scende ad una piazza inferiore in mezzo alla quale si eleva un rogo di cui si vede la cima; grandi edifizi e colline lontane formano l'orizzonte.

(le campane suonano a festa)

alabardieri
 
alabardieri
<- popolo

[Gran Finale]

alabardieri, popolo
<- frati, condannati
 
alabardieri, popolo, condannati
frati ->

(le campane suonano di nuovo)

(marcia)

alabardieri, popolo, condannati
<- Rodrigo, Il Conte di Lerma, Elisabetta, Tebaldo, paggi, dame, corteggio, Araldo reale

(le porte della chiesa nell'aprirsi lascian vedere Filippo con la corona sul capo, incedendo sotto un baldacchino in mezzo ai frati)

alabardieri, popolo, condannati, Rodrigo, Il Conte di Lerma, Elisabetta, Tebaldo, paggi, dame, corteggio, Araldo reale
<- Filippo, frati

Nel posar sul mio capo la corona

alabardieri, popolo, condannati, Rodrigo, Il Conte di Lerma, Elisabetta, Tebaldo, paggi, dame, corteggio, Araldo reale, Filippo, frati
<- Don Carlo, deputati fiamminghi

Qui Carlo! O ciel! / Qual pensier lo sospinge!

Deputati fiamminghi, Filippo, Elisabetta, Frati, Don Carlo, Rodrigo, Tebaldo, Popolo
Sire, no, l'ora estrema

O sire! tempo egli è ch'io viva. Stanco

Popolo, Frati, Una voce dal cielo
Spuntato ecco il dì d'esultanza

(La fiamma s'alza dal rogo. Cala la tela)

 
I. Scena prima I. Scena seconda I. Scena terza I. Scena quarta II. Scena prima II. Scena seconda II. Scena terza II. Scena quarta
Il chiostro del convento di san Giusto; a destra una cappella illuminata; vi si vede attraverso ad... Un sito ridente alle porte del chiostro di s. Giusto; una fontana; sedili di zolle; gruppi d'aranci, di pini... I giardini della regina a Madrid; un boschetto chiuso; in fondo, sotto un arco di verzura, una... Una gran piazza innanzi Nostra Donna d'Atocha; a destra la chiesa, cui conduce una grande scala; a... Il gabinetto del Re a Madrid; un tavolo ingombro di carte, ove due doppieri finiscono di consumarsi;... La prigione; un oscuro sotterraneo, nel quale sono stati gettate in fretta alcune suppellettili della corte;... Il chiostro del convento di san Giusto; chiaro di luna.
[Preludio, Introduzione e Scena del frate] [Coro e Scena] [Canzone del velo] [Scena, Terzettino dialogato e Romanza] [Gran scena e Duetto] [Scena] [Romanza] [Scena e Duetto] [Preludio] [Scena, Duetto e Terzetto] [Gran Finale] [Introduzione e Scena] [Scena] [Scena e Quartetto] [Scena, Aria] [Morte di Rodrigo e Sommossa] [Scena ed Aria] [Scena e Duetto d'addio e Scena finale]
Atto primo Atto terzo Atto quarto

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