Scena prima Una sala nel palazzo Ducale di Venezia. Di fronte veroni gotici, da' quali scorge parte della città e delle lagune a chiaro di luna. A destra dello spettatore due porte, una che mette negli appartamenti del Doge, l'altra all'ingresso comune; a sinistra altre due porte che guidano all'aula del Consiglio de' dieci, ed alle carceri di stato. Tutta la scena è rischiarata da due torce di cera, sostenute da bracci di legno sporgenti dalle pareti.
Il Consiglio dei dieci e Giunta che vanno raccogliendosi.
Scena seconda Detti, Barbarigo e Loredano, che entrano dalla comune.
Scena quarta Jacopo Foscari che viene dal carcere preceduto dal Fante, fra i due Comandadori.
Scena quinta Jacopo e i due Comandadori di guardia.
Scena sesta Detti ed il Fante che viene dal Consiglio.
Scena settima Atrio superiore nel palazzo Foscari. Vi sono varie porte all'intorno con sopra ritratti dei procuratori, senatori, ecc., della famiglia Foscari. Il fondo è tutto forato da gotici archi, a traverso i quali si scorge il Canalazzo, ed in lontano l'antico ponte di Rialto. La sala è illuminata da grande fanale pendente nel mezzo.
Lucrezia esce precipitosa da una stanza, seguita dalle Ancelle che cercano trattenerla.
Scena nona Sala come alla prima scena.
Membri del Consiglio de' dieci e Giunta che vengono dall'aula.
Scena decima Gabinetto privato del Doge. Avvi una gran tavola coperta di damasco, sopra una lumiera d'argento; una scrivania e varie carte; di fianco un gran seggiolone.
Il Doge, appena entrato, si abbandona sul seggiolone.
Scena terza Il Doge avvolto in ampio e nero mantello entra nel carcere, preceduto da un Servo con fiaccola, che depone e parte.
Scena quarta Detti e Loredano preceduto dal Fante del Consiglio e da quattro Custodi con fiaccole.
Scena quinta Sala del Consiglio dei dieci. I Consiglieri e la Giunta, tra i quali è Barbarigo, van raccogliendosi.
Scena sesta Detti ed il Doge, che preceduto da Loredano, dal Fante del Consiglio e dai Comandadori, e seguito dai Paggi, va gravemente a sedere sul trono. Lui seduto, tutti fanno lo stesso.
Scena settima Detti e Jacopo, che entra fra quattro Custodi.
Scena ottava Detti e Lucrezia Contarini si presenta sulla soglia coi due Figli suoi, seguita da varie Dame sue amiche e da Pisana.
Atto terzo
Scena prima L'antica Piazzetta di San Marco. Il canale è pieno di battelli che vanno e vengono. Di fronte vedesi l'isola dei Cipressi, ora San Giorgio.
Il sole volge all'occaso.
La scena, da principio vuota, va riempiendosi di popolo e maschere, che entrano da varie parti, s'incontrano, si riconoscono, passeggiano. Tutto è gioia.
Scena seconda Detti, Loredano e Barbarigo mascherati a parte.
Scena terza Detti. Escono dal Palazzo ducale due Trombettieri seguiti dal Messer grande. I Trombettieri suonano, ed il Popolo si ritira. Anche i battelli scompariscono dal canale, ove si avanza una galera, su cui sventola il vessillo di S. Marco.
Scena quarta Sbarca dalla galera il Sopracomito, a cui il Messer grande consegna un foglio. Dal ducale palazzo poi esce lentamente fra i Custodi Jacopo Foscari, seguìto da Lucrezia e dalla Pisana.
Scena quinta Gabinetto privato del Doge come nell'atto primo.
Il Doge entra afflitto.
Scena sesta Detto e Barbarigo che entra frettoloso, recando un foglio.
Scena nona Detto, Barbarigo ed i Membri del Consiglio dei dieci e Giunta, fra i quali è Loredano, che gravemente entrano e dopo inchinato il Doge, se gli dispongono intorno.
Carlo Maria Giulini, Orchestra della RAI di Milano1951, dal vivo con:
Doge (Giangiacomo Guelfi)
Jacopo (Carlo Bergonzi)
Lucrezia (Maria Vitale)
Loredano (Pasquale Lombardo)
Barbarigo (Mario Bersieri)
Pisana (Liliana Pellegrino)
Fante (Aldo Bertocci)
Servo (Gianni Barbieri)
Tullio Serafin, Orchestra del Teatro La Fenice di Venezia1957, dal vivo con:
Doge (Giangiacomo Guelfi)
Jacopo (Mirto Picchi)
Lucrezia (Leyla Gencer)
Loredano (Alessandro Maddalena)
Barbarigo (Ottorino Begali)
Pisana (Marisa Salimbeni)
Fante (Augusto Veronese)
Servo (Uberto Scaglione)
Esecuzioni di singoli brani
Esecuzioni di brani di vari interpreti, in formato MP3.
O vecchio cor, che batti (Doge) interpretato da:
Riccardo Stracciari (1906)
Pasquale Amato (1913)
Enrico Molinari (19??)