Sala nel palazzo Ducale di Venezia; di fronte veroni gotici, da' quali scorge parte della città e delle lagune a chiaro di luna; a destra due porte, una che mette negli appartamenti del Doge, l'altra all'ingresso comune; a sinistra altre due porte che guidano all'aula del Consiglio de' dieci, ed alle carceri di stato; tutta la scena è rischiarata da due torce di cera, sostenute da bracci di legno sporgenti dalle pareti.
Atrio superiore nel palazzo Foscari; vi sono varie porte all'intorno con sopra ritratti dei procuratori, senatori, ecc., della famiglia Foscari; il fondo è tutto forato da gotici archi, a traverso i quali si scorge il Canalazzo, ed in lontano l'antico ponte di Rialto; la sala è illuminata da grande fanale pendente nel mezzo.
[N. 4 - Scena, coro e cavatina]
No, mi lasciate... andar io voglio a lui
Sala come alla prima scena
Gabinetto privato del Doge; una gran tavola coperta di damasco, sopra una lumiera d'argento; una scrivania e varie carte; di fianco un gran seggiolone.
[N. 7 - Scena e duetto, finale I]