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Largo piazzale ingombro da tavole; a sinistra la casa dello Stromminger; a destra l'alpestre paesaggio sparso di case e di pini; nel fondo le altre case dell'Hochstoff in mezzo alle quali serpeggiando passa la strada; poi, più alto, un ponte che unisce due rupi gigantesche dominanti l'abisso profondo dove scorre l'Ache; a capo del ponte un grande crocifisso dinanzi al quale pende una lampada; un sentiero tortuoso, per curve ora dolci, ora aspre, tracciato fra i massi che lo frastagliano, sale alto, ora scomparendo, ora apparendo, e si smarrisce; nell'ultimo fondo le altissime vette del Murzoll e del Similaun coperte di neve; è il vespro.
(nel fondo della scena un bersaglio; Gellner lo abbatte con un colpo di carabina; nel fondo del piazzale danzano allegramente fanciulle e cacciatori)
Bravo mio Gellner! / Bel colpo davvero!
Non c'è che dire! È veramente bella!
(echeggiano suoni di corni da caccia)
Salute cacciatori! / E a voi salute!
Evviva l'Hagenbach! / Ma si direbbe
(Hagenbach afferra Stromminger e lo caccia violentamente sotto di sé a terra urlando alla sua volta)
Chi osò levar sul padre la mano?
Vincenzo Gellner t'ama!... Sei sua sposa!
Non t'amerò giammai, m'intendi?
(le campane suonano; è la notte)
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