Atto secondo

 

Scena prima

Camera in una locanda. Tavolini con lumi, ecc.
Don Geronio ed il Poeta seduti, e bevendo.

 Q 

Geronio, Poeta

 
Recitativo

POETA

Via... cosa serve? Omai  

bisogna darsi pace; ella fra poco

co' la sua compagnia

a cenar qui verrà: potrete allora

corla sul fatto; ora bevete, e in bando

vadano un solo istante

la moglie capricciosa, ed il galante.

GERONIO

Caro Poeta mio, darei la testa

nella muraglia, se a' capricci suoi,

e alla mia cecità volgo il pensiero...

POETA

Sofferenza ci vuole.

(versandogli da bere)

Anche un bicchiero.

(Prevedo qualche incontro: il vin potrebbe

porger qualche coraggio al scimunito,

altrimenti il mio dramma è già finito.)

GERONIO

Credi che in questo albergo

verrà certo la pazza?

POETA

Anzi, una cena

è per lei preparata

splendida veramente, e questa notte

passerà coi compagni in festa, e in gioco.

GERONIO

Saprò ben disturbarla.

POETA

(versandogli da bere)

Un altro poco.

 

Scena seconda

Selim e detti.

<- Selim

 

SELIM

A proposito, amico,  

senza molto cercarti io qua ti trovo.

Gran cose debbo dirti.

POETA

(Intrigo nuovo.)

GERONIO

E grandi cose anch'io

bramava dirvi appunto.

POETA

(Io mi ritiro

per schivare ogni impegno e notar tutto.)

(si ritira, e di tanto in tanto si fa vedere esplorando)

 

SELIM

Io t'ascolto.  

GERONIO

Parlate.

SELIM

Dunque possiam seder.

GERONIO

Come bramate.

SELIM

Or principia, se vuoi.

GERONIO

No, principiate voi.

SELIM

Ebben, principierò: quanti anni sono

che con donna Fiorilla

vi unisce il matrimonio?

GERONIO

Fra poco saran sei. (Calma, Geronio.)

SELIM

Amor che passa un lustro

deve stancare assai.

GERONIO

Di fatti io sono

stanco, ma stanco molto.

SELIM

E il matrimonio

è un gran peso fra voi.

GERONIO

Lo sa ciascuno

che lo sente sul dorso.

SELIM

(Va bene: a meraviglia.)

GERONIO

(Qual discorso!)

SELIM

Quando si trova poi

una donna bizzarra, e capricciosa

come la vostra sposa,

il povero marito...

GERONIO

È rovinato.

SELIM

(Seguitiam polito.)

Or dunque del tuo stato

trovar ti devi malcontento assai.

GERONIO

L'avete indovinato.

SELIM

Io vengo amico,

ad offrirti un rimedio,

a cavarti d'impiccio; e non dovrai

per il riposo tuo faticar molto.

GERONIO

Ma... come!... vi spiegate.

SELIM

Odi.

GERONIO

Vi ascolto.

 
[N. 8 - Duetto]

 N 

SELIM

D'un bell'uso di Turchia    

forse avrai novella intesa;

della moglie che gli pesa

il marito è venditor.

S

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GERONIO

Sarà l'uso molto buono,

ma in Italia è più bell'uso:

il marito rompe il muso

all'infame tentator.

SELIM

Anche questo sarà bello,

ma fra noi non deve entrare.

GERONIO

Anzi, questo più di quello

mi conviene d'abbracciare.

SELIM

Ma perché?

GERONIO

Le nostre usanze

piace a me serbare ancor.

SELIM

(Non è poi cotanto sciocco

come vogliono ch'ei sia.

Su, giudizio, testa mia,

qui ci vuol prudenza e cor.)

Insieme

GERONIO

(Non son poi cotanto sciocco

come vogliono ch'io sia.

Su, giudizio, testa mia,

qui ci vuol prudenza e cor.)

 

SELIM

Se Fiorilla di vender bramate,

senza fare più lungo discorso

io la compro, e denaro vi sborso

da comprarne al bisogno anche tre.

GERONIO

Signor turco, l'ho detto, e il ripeto,

io non vendo mia moglie a persona,

e perciò, sia cattiva o sia buona,

io... mia moglie l'ho presa per me.

SELIM

(Maledetto!) Ma pensi...

GERONIO

(forte ed alzandosi)

Ho pensato.

SELIM

Lei si scalda...

GERONIO

Mi scaldo, sicuro.

SELIM E GERONIO

(Un cervello più strano e più duro

io scommetto che al mondo non è.)

SELIM
(arrabbiato)

Non volete?

GERONIO

No, cospetto.

SELIM

Ricusate?

GERONIO

Sì, ricuso.

SELIM

Voglio averla a tuo dispetto.

GERONIO

Non l'avrà...

SELIM

Conosco altr'uso...

GERONIO

E sarebbe...

SELIM

D'involarla,

ed in vece di pagarla,

il buffone ~ che s'oppone,

per far presto, d'ammazzar.

GERONIO

Ma dovrete paventare,

ch'ella invece d'ammazzare

succedesse ~ che dovesse

ammazzato qui restar.

 

SELIM E GERONIO

(minacciando e ritirandosi a vicenda)

Alle prove, venga avanti...

Presto, ~ via, ~ si provi un poco...

Temerario! in pochi istanti

ci vedremo in altro loco;

e saranno coltellate,

schioppettate, ~ moschettate;

e vedrà che non mi lascio

da minacce spaventar.

(via da parte opposta)

Selim, Geronio ->

 

Scena terza

Poeta solo.

 
Recitativo

 

Credea che questa scena  

dovesse accelerar la conclusione;

ma l'affare va in lungo, e qui fa d'uopo

cercar che venga presto lo sviluppo,

e venga naturale;

poi finir con un poco di morale.

O mio cervello, ti affatica e suda,

inventa il dramma mio come si chiuda.

(parte)

Poeta ->

 

Scena quarta

Fiorilla con Séguito.

<- Fiorilla, seguito

 
[N. 9 - Coro e cavatina]

 N 

 

CORO

Non v'è piacer perfetto  

se no 'l procura amor;

de' giochi e del diletto

amore è genitor.

FIORILLA

Se il zefiro si posa

a carezzare un fior,

se va da giglio a rosa

vaga farfalla ognor,

farfalla e zefiretto

move il poter d'amor.

CORO

De' giochi, e del diletto

amore è genitor.

FIORILLA

Quando la primavera

ride il primiero albor,

quando natura intiera

riveste il primo onor,

è l'aura del diletto

che sparge in terra amor.

CORO

Non v'è piacer perfetto

se no 'l produce amor.

(il coro si pone a giocare)

seguito ->

 
Recitativo

FIORILLA

Che turca impertinente! osa a Fiorilla  

l'amante disputar! saprò ben io

vendicarmi di lei: voglio che sia

presente al mio trionfo. Ad ogni costo

di quella sciocca abbasserò l'orgoglio.

Abbia il suo turco poi che non lo voglio.

Io l'ho fatta invitar a questo albergo

a nome di Selim; venga, e vedremo

di noi chi vincerà.

 

Scena quinta

Zaida e detta.

<- Zaida

 

ZAIDA

(sulla porta indecisa)

Scusate... errai...  

FIORILLA

Entrate, entrate pure: io v'invitai.

ZAIDA

(entrando)

Voi!

FIORILLA

Sì: fra pochi istanti

qui vedrete Selim. Sul cor di lui

non voglio che la vostra lontananza

mi apporti alcun vantaggio. Ora dovremo

disputarcelo in pace:

sceglierà di noi due chi più gli piace.

ZAIDA

Inutile è la scelta

dove parla il dovere, e parla onore.

FIORILLA

Tutto, tutto, si sa, cede all'amore.

Ecco appunto Selim.

 

Scena sesta

Selim e dette.

<- Selim

 

SELIM

Trovarvi sola  

finalmente io credea, bella Fiorilla,

ma non potete star sola un momento.

FIORILLA

Sarete più contento,

quando tutti osservati

avrete i convitati.

SELIM

(accorgendosi di Zaida)

Zaida!

ZAIDA

Infedel.

SELIM

Ma... come! in questo albergo!

Che vuol dir ciò?

FIORILLA

Questa locanda ornai

di sua bella presenza,

per veder se a me date,

o a lei, la preferenza. Decidete.

ZAIDA

Parlate.

SELIM

In gran cimento mi mettete.

ZAIDA

Perfido! intendo: de' miei torti io stessa

qui venni spettatrice.

SELIM

Ah! no...

FIORILLA

Partite

dunque con lei.

SELIM

Neppure.

ZAIDA

Ebben: venite.

SELIM

Ma lasciate ch'io possa

un momento pensar...

ZAIDA

Pensar? No... parta

meco Selim, o a me rinunzi.

FIORILLA

E a me,

se qui non resta.

(Fiorilla si allontana disdegnosa. Selim rinane incerto e pensoso)

SELIM

(Impiccio egual non v'è.)

ZAIDA

Crudel! non più: comprendo

qual per me serbi amor; io ti abbandono

alla rivale in braccio. Un giorno forse

ti pentirai, ma tardi,

d'aver l'affetto mio così schernito;

allor che da costei sarai tradito.

(parte)

Zaida ->

 

Scena settima

Fiorilla e Selim.

 

SELIM

(Povera Zaida! io sento  

pietà per lei: tanto rigor non merta.)

FIORILLA

(Parla fra sé: la mia vittoria è incerta.)

Mi sembrate commosso: non parlate?...

Via: corretele dietro,

e la bella dolente consolate.

SELIM

No... vada pure... ma lasciate almeno

ch'io la compianga: ella m'adora...

FIORILLA

E parmi

che l'adoriate ancor.

SELIM

Il primo oggetto

dell'amor mio fu Zaida...

FIORILLA

E sia l'estremo.

SELIM

L'estremo!

FIORILLA

Addio: mai più ci rivedremo.

SELIM

Deh!... perdonate...

FIORILLA

Amante alcun non voglio

che abbia diviso fra due donne il core.

SELIM

Che dite? per voi sola io sento amore.

Per carità, placatevi,

calmate il vostro sdegno...

FIORILLA

Andate, andate... di me siete indegno.

SELIM

Ingrata! mi scacciate...

Ebbene... io partirò.

FIORILLA

Farete bene.

SELIM

Addio... (Mi lascia andar!)

FIORILLA

(Davvero ei parte!)

SELIM

(Politica ci vuol.)

FIORILLA

(Ci vuol dell'arte.)

 
[N. 10 - Duetto]

 N 

 

SELIM

(in disparte come parlando fra sé)

Credete alle femmine  

che dicon d'amarvi!

Di un nulla si sdegnano,

minaccian lasciarvi.

Di donna l'amore

è un foco che more

appena brillò.

FIORILLA

(facendo il medesimo gioco)

Credete a questi uomini

che avete d'intorno!

Per tutte sospirano,

non amano un giorno.

Son l'aura d'estate

che più non trovate

appena spirò.

SELIM

(avvicinandosi un poco)

E ingiustizia lamentarsi

se si sprezza un cor fedele.

FIORILLA

(volgendosi un poco)

Bella cosa allontanarsi

per non dir che si è infedele.

SELIM

(correndo, e con forza)

Io no 'l sono.

FIORILLA

A voi non parlo.

SELIM

Come!

FIORILLA

No.

SELIM

Parea di sì.

FIORILLA

In Italia certamente...

SELIM
(con dispetto)

In Turchia sicuramente...

FIORILLA E SELIM

Non si fa l'amor così.

(a parte tutti e due)

(Ma se dura la questione

prende foco, e se ne va;

si discorra colle buone

ed allor si placherà.)

SELIM
(supplichevole)

Dunque sperar non posso!...

FIORILLA
(commossa)

Dunque schernita io sono!...

SELIM

(per baciarle la mano)

La vostra man...

FIORILLA

(ritirandola a fatica)

Non posso.

SELIM

Idolo mio, perdono!...

FIORILLA
(con tenerezza)

Lo meritate?

SELIM
(con trasporto)

Io v'amo.

FIORILLA

E mi amerete?...

SELIM

Ognor.

(con tutta la gioia e tenerezza)

FIORILLA

Tu m'ami, lo vedo,

mi fido, ti credo;

ma torna, mia vita,

a dirmelo ancor.

Se infida ti sono,

se mai t'abbandono,

sia sempre la pace

straniera al mio cor.

Insieme

SELIM

Tu m'ami, lo vedo,

mi fido, ti credo;

ma torna, mia vita,

a dirmelo ancor.

Se infido ti sono,

se mai t'abbandono,

sia sempre la pace

straniera al mio cor.

(partono)

Fiorilla, Selim ->

 

Scena ottava

Don Geronio, indi il Poeta, poi Don Narciso in disparte.

<- Geronio

 
Recitativo

GERONIO

Dove diamine è andata? è quasi un'ora  

che la tavola è pronta per la cena,

e non si vede ancor? forse al festino,

che a quel turco si dedica, sarà.

(per uscire)

 

<- Poeta

POETA

Fermate.  

GERONIO

Cosa ci è?

POETA

Gran novità.

GERONIO

Spiegati.

POETA

È preparato,

amico, un rapimento.

GERONIO

Che dici? e il vero io sento?

(esce Don Narciso)

<- Narciso

NARCISO

(È partita Fiorilla, e qui costoro!  

che fanno? udiamo un poco.)

POETA

Ad un festino

Fiorilla deve andar: ivi l'attende

mascherato Selim, che di ridurla

spera a partir con lui per la Turchia.

NARCISO

(Che ascolto!)

GERONIO

Me infelice!... oh moglie mia!...

POETA

Udite, a Zaida io corsi

tutto a narrar; vestita al par di lei

ella al festino andrà; talché Fiorilla

co' la maschera in volto sembrerà.

Voi da turco dovete entrar colà.

GERONIO

E allora?...

POETA

Allor potrete

l'ingannata Fiorilla...

GERONIO

Ho inteso... andiamo...

più tempo non perdiamo.

POETA

Eh! non temete,

l'ultimo a comparire

Selim sarà: molti de' nostri amici

onde tenerlo a bada

troverà per la strada; andate intanto

a procacciarvi maschera, e vestito.

GERONIO

Io corro.

(parte)

Geronio ->

 

POETA

(Il dramma mio spero compito.)  

(parte)

Poeta ->

 
[N. 11 - Recitativo accompagnato ed aria]

 N 

NARCISO

(partiti Don Geronio ed il Poeta, esce lieto e frettoloso)

Intesi: ah! tutto intesi. In questo albergo

mi guidò la fortuna. Ingrata donna,

non fuggirai da me. Tutto vogl'io

tentar perché mi resti;

la fé mi serberai, che promettesti.

 

Tu seconda il mio disegno,  

dolce amor, da cui mi viene.

Deh! ricusa a tutti un bene,

che accordasti un giorno a me.

Se il mio rival deludo!

Se inganno un'incostante!

Per un offeso amante

vendetta egual non v'è.

Ah! sì; la speme

che sento in core,

pietoso amore,

mi vien da te.

(parte)

Narciso ->

 

Scena nona

Il Poeta, indi Albazar.

<- Poeta

 
Recitativo

POETA

Oh! che fatica! che cervello duro!  

Sono quasi sicuro

che sbaglia la lezione,

e il secondo atto mio guasta e rovina;

ma confido però nell'indovina.

 

<- Albazar

 

Ecco appunto Albazar. Ebben: trovasti  

il vestito per Zaida?

ALBAZAR

Lo trovai.

POETA

Bravo! gran parte nel mio dramma avrai.

ALBAZAR

Altro io non bramo, che veder felice

la povera ragazza.

POETA

E il tuo carattere,

benché non sia sublime,

non sarà privo d'interesse in tutto,

se del nostro operar corremo il frutto.

ALBAZAR

Or qui Zaida mi manda

per saper dov'è il luogo della festa.

POETA

Hai ragione: oh! che testa!

Avea dimenticata

la cosa più importante.

Addio: corro da Zaida in un istante.

(parte)

Poeta ->

 

Scena decima

Albazar solo.

 

 

Zaida infelice! or che trovò l'amante  

dell'innocenza sua fatto già certo,

di un'altra donna innamorato il vede:

è questo il premio di sua lunga fede?

 
[N. 12 - Aria]

 N 

Ah! sarebbe troppo dolce  

il servir al dio d'amore

s'ei destasse egual ardore

in quel sen che no 'l provò.

Ma cotanto capriccioso

è quel nume a cui serviamo,

che ci dà chi non bramiamo,

e giammai chi si bramò.

(parte)

Albazar ->

 
 

Scena undicesima

Sala vagamente illuminata per festa da ballo.
Coro di Maschere, Ballerini e Ballerine, Fiorilla, Don Narciso, poi Zaida e Selim, per ultimo Don Geronio.

 Q 

maschere, ballerini, ballerine, Fiorilla

 
[N. 13 - Coro]

 N 

CORO

Amor la danza mova,  

presieda ai suoni Amor,

solo piacer ritrova

quando è commosso il cor.

Se in mezzo ai suoni, e ai canti

il cieco nume appar,

son cieche ancor le amanti,

si lasciano piegar.

 
Recitativo

FIORILLA

E Selim non si vede!  

Fra tanta gente ancora

non lo posso trovar... ove sarà!

(esce don Narciso, e la considera attentamente)

<- Narciso

NARCISO

(Quella è Fiorilla.)  

FIORILLA

(vedendo Narciso, e credendolo Selim)

Oh appunto, eccolo qua.

Selim...

(sottovoce tutti e due)

NARCISO

Fiorilla...

FIORILLA

E tanto

aspettar vi faceste?

NARCISO

Perdonate...

FIORILLA

Datemi il braccio, e meco passeggiate.

(si perdono tra la folla, ed il coro canta)

Fiorilla, Narciso ->

CORO

Amor la danza mova,

presieda ai suoni Amor,

solo piacer ritrova

quando è commosso il cor.

 
(esce Zaida seguita da Selim)

<- Zaida, Selim

Recitativo

SELIM

Cara Fiorilla mia, perché tacete?  

Forse sdegnata siete

perché venni un po' tardi?

Mille maschere intorno io mi trovai...

ZAIDA

Disimpegnarvi almeno

dovevate più presto.

SELIM

Eh! via, perdono...

Fiorilla...

ZAIDA

(Traditor! son tutta in foco.)

SELIM

Prendete il braccio, e passeggiamo un poco.

(si perdono anch'essi)

Selim, Zaida ->

CORO

Se in mezzo ai suoni, e ai canti

il cieco nume appar,

son cieche ancor le amanti,

si lasciano piegar.

 
(esce don Geronio)

<- Geronio

Recitativo

GERONIO

Eccomi qui: la prima volta è questa  

che in maschera mi trovo ad un festino.

Povero don Geronio!

Maledetto l'amore, e il matrimonio.

(esce di nuovo Fiorilla con don Narciso)

<- Fiorilla, Narciso

 

Ma che vedo! Fiorilla è già arrivata.

E già seco è Selim.

(escono da parte opposta Zaida e Selim)

<- Zaida, Selim

 

Ma... come? un altro

Selim qui vedo, e quella pur mi sembra

Fiorilla... che pasticcio è questo qua?

(guardando or gli uni, or gli altri)

Quale di lor la moglie mia sarà?

 
(Fiorilla, e Narciso verranno dalla parte dritta, Selim, e Zaida alla sinistra; don Geronio un poco più in fondo, e nel mezzo)
 
[N. 14 - Quintetto]

 N 

 

GERONIO

Oh! guardate che accidente!    

non conosco più mia moglie!

Egual turco, eguali spoglie.

Tutto eguale... che farò?

S

NARCISO

No, partir di qui non posso

senza voi, Fiorilla mia.

ZAIDA

Ma comprendere non posso

qual sarà la sorte mia.

SELIM

Deh! seguitemi in Turchia,

là mia sposa vi farò.

FIORILLA

Persuadermi il cor vorria,

ma risolvermi non so.

ZAIDA

(Deh! seconda, amor pietoso,

l'innocente inganno mio.)

Ah! se cara a te son io,

altro ben bramar non so.

FIORILLA

(Deh! raffrena amor pietoso

tanti affetti del cor mio.)

Ah! se cara a te son io,

altro ben bramar non so.

Insieme

NARCISO

(Deh! seconda, amor pietoso,

l'innocente inganno mio.)

Ah! se caro a te son io,

altro ben bramar non so.

SELIM

(Deh! raffrena amor pietoso

tanti affetti del cor mio.)

Ah! se cara a te son io,

altro ben bramar non so.

 

GERONIO

Son davvero un bello sposo,

non capisco più qual sia

di lor due la moglie mia;

parlar deggio, sì o no?

 

NARCISO E SELIM

Dunque seguitemi.  

FIORILLA E ZAIDA

Ebben, son teco.

GERONIO

Io resto attonito,

divento cieco.

FIORILLA, ZAIDA, NARCISO E SELIM

(per partire)

Andiamo.

GERONIO

(fermandoli)

Partono!

Ferma... alto là.

SELIM

Cosa domanda?

Cosa desia?

ZAIDA

Ai fatti suoi

attento stia.

NARCISO

Geronio è questo:

venite presto.

FIORILLA

Ah! ah! ho capito:

è mio marito.

GERONIO

Qui resterete,

non partirete;

voglio mia moglie,

che qui si sta.

FIORILLA, ZAIDA, NARCISO E SELIM

È qui sua moglie?

Diventa pazzo!

GERONIO

Voglio mia moglie.

CORO

(accorre a frapporsi)

Quale schiamazzo!

FIORILLA, ZAIDA, NARCISO, SELIM E CORO

In altro loco

la troverà.

GERONIO

Alto! nessuno

se n'anderà.

 

FIORILLA, ZAIDA, NARCISO E SELIM

Questo vecchio maledetto  

potria dar di noi sospetto;

zitti, zitti, andiamo fuori

pria che n'abbia a cimentar.

GERONIO

Ah! turcaccio maledetto!

Fremo d'ira e di dispetto...

ma sentitemi, signori,

ma lasciatemi parlar.

CORO

Questo vecchio maledetto

smania, grida, fa dispetto.

Zitto, zitto, andate fuori.

Non ci state ad inquietar.

(vogliono uscire: don Geronio fuori di sé si scaglia fra loro per opporsi; le due coppie si ritirano entrambe da parte opposta: il coro si frappone, e durante questa confusione segue:)

FIORILLA, ZAIDA, NARCISO E SELIM

Egli è un pazzo... lo sentite?

(Ci conviene di scappare.)

Ah, tenetelo... impedite...

(Idol mio, non dubitare.)

Non è quella, non è questa...

Lei s'inganna; è la sua testa

che l'immagina fra lor.

GERONIO

Non son pazzo! ma sentite...

mi volete assassinare...

Vo' mia moglie, mi capite?...

ma lasciatemi parlare...

Sarà quella, sarà questa...

questa, quella... la mia testa

non può scegliere fra lor.

CORO

Siete pazzo... ma sentite...

Non si viene a disturbare...

sarà vero quel che dite,

ma per or lasciate stare...

Non è quella, non è questa...

lei s'inganna; è la sua testa

che l'immagina fra lor.

 
(Selim e Zaida partono da un lato, Narciso e Fiorilla dall'altro: indi il coro. Resta Geronio affannato, e disperato)

Selim, Zaida, Narciso, Fiorilla, maschere, ballerini, ballerine ->

 

Scena dodicesima

Don Geronio, indi il Poeta.

 
Recitativo

GERONIO

Uh! che caldo! non posso  

una parola sola

nemmeno articolar. Darei del capo

nella muraglia... ah! più riparo alcuno

a tanto mal non veggio...

Perdo la moglie... si può dar di peggio?

 

<- Poeta

 

Ah! Poeta... non sai.  

POETA

Sì, so tutto; incontrai

Zaida insieme a Selim: l'ho conosciuta

al segno che mi fece.

GERONIO

Ma Fiorilla

era qui pure, e avea

una maschera seco

che quel turco parea.

POETA

Chi mai sarà?

Venite meco, tutto si saprà.

(partono)

Geronio, Poeta ->

 
 

Scena tredicesima

Camera della locanda come prima.
Albazar, con Facchini che vengono per trasportare la roba di Selim.

 Q 

Albazar, facchini

 

ALBAZAR

Benedetta la festa, e chi la diede!  

Alfin ha vinto Zaida, e in pochi istanti

partirà con Selim.

(ai facchini)

Presto; i bauli

si trasportino al mar senza indugiare.

Andiamo il locandiere ad avvisare.

(entra)

Albazar, facchini ->

 

Scena quattordicesima

Don Geronio ed il Poeta, indi Albazar che ritorna.

<- Geronio, Poeta

 

POETA

Tutto è scoperto. Era Narciso.  

GERONIO

E come

poté Narciso?...

POETA

Di Fiorilla amante

era anch'egli.

GERONIO

Che dici? ed io, buffone,

io lo lasciava entrar liberamente!

POETA

Gran cecità!

GERONIO

Non m'accorgea di niente.

E adesso ove si trova

quella civetta?

POETA

Dopo aver scoperto

Narciso, l'ha piantato, ed è tornata

al festino i compagni a ricercare;

or va in traccia del turco.

GERONIO

E che ho da fare?

POETA

Io ve 'l dirò: l'ho già disposto in mente

come fosse un drammatico accidente.

Un giorno mi diceste

che stanco di soffrir gli oltraggi suoi,

di allontanar da voi

Fiorilla proponeste,

e di fare un divorzio anche otteneste.

GERONIO

È vero, e la sentenza

diedi al Paglietta.

POETA

Bene.

Or dovete ricorrere al Paglietta,

e fingere senz'altri complimenti

di rimandar Fiorilla ai suoi parenti.

GERONIO

Ma se ostinata sprezza

il mio finto divorzio, e se col turco

ella partir risolve, ah! caro amico,

è finita la festa.

Esce Albazar con Facchini, bauli, ecc.

<- Albazar, facchini

ALBAZAR

No, signori: con voi Fiorilla resta.  

GERONIO

Perché?

ALBAZAR

Selim con Zaida ha fatto pace;

egli stesso mi manda

a prender la sua roba alla locanda.

(parte)

Albazar, facchini ->

 

GERONIO

La sorte ci seconda.  

POETA

Conservate

fermezza in ogni evento.

(Non si può dar migliore scioglimento.)

 
(partono)

Geronio, Poeta ->

 
 

Scena quindicesima

Piazza con casino di don Geronio.
Fiorilla con Maschere, indi don Geronio.

 Q 

Fiorilla, maschere

 

FIORILLA

(Chi avria creduto a questo segno audace  

Narciso!) Ecco il marito. Inver mi sento

un po' mortificata. Ma, coraggio!

Io so con lui di quanto

comprometter mi posso.

 

GERONIO

(esce)

(Ecco la pazza: ho mille furie addosso.)

<- Geronio

FIORILLA

Serva, signor marito.

GERONIO

Schiavo, signora mia.

FIORILLA

Dunque pensate

di farmi corbellar sempre così?

Tanto rumore!...

GERONIO

(Adesso io crepo qui.)

Non tema signorina,

che corbellar mai più non la farò...

Rimedio ci porrò... l'avviso intanto

che ravvisto mi son più che non crede,

che in casa mia più non si mette il piede.

(entra in casa e chiude)

Geronio ->

 

Scena sedicesima

Fiorilla, indi il Poeta con un Usciere.

 

FIORILLA

Non l'ho veduto mai burbero tanto.  

Comincio quasi a spaventarmi alquanto.

 

<- Poeta, usciere

 

Oh Poeta, a proposito venite:  

dov'è Selim?

POETA
(piano all'usciere)

(Andate

a prendere la lettera e il fardello.)

 

usciere ->

FIORILLA

Dite: dov'è Selim?  

POETA

Egli è occupato.

FIORILLA

Come?

POETA

Con Zaida si è pacificato.

Anzi, fra poco ei parte

con essa per Turchia.

(Nota tutto, ed osserva, o musa mia.)

FIORILLA

Vinto dunque ha colei? perfido! ed io

nulla per lui curava

lo stuol di mille amanti,

del marito il dispetto?...

POETA

(Un altro colpo, ed otteniam l'effetto.)

FIORILLA

Amici, un sol momento,

possiam, se lo bramate,

riposarci in mia casa...

(esce di casa l'usciere con un foglio e due servitori che portano un fardello)

<- usciere, due servitori

POETA

Alto! aspettate.  

Questa lettera a voi manda il marito.

FIORILLA

Qual capriccio! Leggiam.

(durante la lettura l'usciere parte; il Poeta si ritira senza essere veduto. Restano i servitori colle robe)

usciere ->

[N. 15 - Recitativo accompagnato ed aria]

 N 

 

 

«I vostri cenci  

vi mando, e in casa mia più non vi voglio:

essa è chiusa per voi, dimenticate

d'essermi stata moglie, e il rossor vostro

seppellite in Sorrento.

Don Geronio.» Qual colpo! ohimè! che sento?

Poeta... egli è partito... oh dio! son chiuse

della casa le porte...

L'irritato consorte

per sempre mi scacciò... Dunque a Sorrento

degg'io tornar? o mia vergogna! ahi! quale,

quale asilo trovar! tutto ho perduto.

Pace, marito, onor, intendo...

(ai servitori che mostrano le robe)

Ah! questi

i testimoni sono

della miseria mia... Vani ornamenti,

che fate meco omai! itene tutti,

itene sparsi a terra; io vi calpesto,

cagioni de' miei falli, e vi detesto.

(si spoglia degli ornamenti che avrà intorno. Il Poeta si mostra di tanto in tanto, le maschere sorprese si guardano fra loro)
 

 

Squallida veste, e bruna,  

d'affanno e pentimento,

fia l'unico ornamento

che si vedrà con me.

Lutto non v'ha che basti

a chi l'onor perdé.

POETA

(L'affare è andato bene,

più da temer non v'è.)

CORO

Amici, a noi conviene

volger lontano il piè.

FIORILLA

Caro padre, madre amata,

quale affanno sentirete,

quando sola e disprezzata

vostra figlia rivedrete

far ritorno sconsolata

all'antica povertà?

CORO

Al marito chiedete soccorso,

ma da noi non sperate pietà.

POETA

Bene! bravi! rampogne! rimorso!

Il mio dramma compito sarà.

FIORILLA

Falsi amici, voi pur mi lasciate!

Ah! comincio a conoscervi appieno.

Voi restate, se il cielo è sereno,

voi fuggite, se nero si fa.

L'infelice, che opprime sventura,

più sostegno e conforto non ha.

CORO

Chi rovina a sé stesso procura

solo accusi la sua cecità.

POETA

Ci è morale; ~ oh che scena sicura!

Oh che incontro al teatro farà!

 
(Fiorilla parte da un lato, seguita dai servitori, che portano le robe, le maschere dall'altro)

Fiorilla, maschere, due servitori ->

 

Scena diciassettesima

Poeta, indi don Geronio.

 
Recitativo

POETA

Che dramma! son contento:  

un miglior argomento

trovar non si potea, né in miglior modo

avviluppar si cercherebbe un nodo.

Amico! a meraviglia: pianti, strida,

rimorsi da tragedia.

<- Geronio

GERONIO

Io ti ringrazio,

poeta mio. Credi che sia pentita,

e corretta davvero?

POETA

Se lo credo?

Anzi saggia per sempre io la prevedo.

GERONIO

Ed or, che far bisogna?

POETA

Seguitarla

senza farsi vedere; e se si lagna,

se piange, se promette

di mutare costume, e viver bene,

perdonarle, e riprenderla conviene.

 
(partono)

Poeta, Geronio ->

 

Scena diciottesima

Spiaggia come nell'atto primo. Si vede sull'ancore la nave di Selim, e Marinari turchi che si dispongono alla partenza.
Fiorilla, indi don Geronio col Poeta.

 Q 

Fiorilla, marinari

 

FIORILLA

Sì, mi è forza partir; non ho coraggio  

di presentarmi a lui: grave è il mio torto.

Questa vicina al porto

spiaggia rimota, provveduta è sempre

di battelli che vengono e che vanno

da Napoli a Sorrento... è qui... La nave,

è quella di Selim. Non fossi a questa

spiaggia approdata mai, nave funesta!

 

<- Poeta, Geronio

POETA

Miratela: sospira.  

GERONIO

Ella è pentita,

è pentita davver.

POETA

No 'l ve 'l dicea?

Perché state indeciso? andate innanzi.

FIORILLA

(Mi guarda e si avvicina.)

POETA

V'ha scoperto, e vi mira.

FIORILLA

(In mio favore

chi sa? forse gli parla il primo amore.)

 
[N. 16 - Finale secondo]

 N 

 

FIORILLA

Son la vite sul campo appassita,  

che del caro sostegno mancò.

GERONIO

Io son l'olmo a cui venne rapita

la sua vite, ed ignudo restò.

POETA

Il cultore son io, di buon cuore,

che di nuovo congiunger li può.

FIORILLA

D'intorno mi gira

mi guarda e sospira;

facciamoci avanti,

placato mi par.

Insieme

GERONIO E POETA

D'intorno vi gira

vi guarda e sospira;

via fatevi avanti,

pentita mi par.

 

GERONIO

Cara vite...

FIORILLA

Olmo diletto...

POETA

Oh che bella allegoria!

GERONIO

Al mio cuore...

FIORILLA

All'alma mia...

FIORILLA E GERONIO

...tu potresti ritornar.

POETA

Il final non può sbagliar.

FIORILLA

Torna, sì, fra queste braccia,

olmo caro, a verdeggiar.

Insieme

GERONIO

Torna, sì, fra queste braccia,

cara vite, a verdeggiar.

 

POETA

Bravi, sì, buon pro vi faccia!

Nulla al dramma può mancar.

Fiorilla, Geronio, Poeta ->

 

Scena ultima

Selim, Zaida, coro di Zingari, Zingare e Turchi, indi Geronio, Fiorilla e Poeta che ritornano, in ultimo Narciso.

<- Selim, Zaida, zingari, zingare, turchi

 

CORO

Rida a voi sereno il cielo,  

sian per voi tranquilli i venti,

e vi portino contenti

nella patria a respirar.

SELIM

Cara Italia, io t'abbandono,

ma per sempre in cor t'avrò.

Che per te felice io sono,

ogni di rammenterò.

ZAIDA

Vien Fiorilla. Già con lei

don Geronio ha fatto pace.

 

<- Poeta, Geronio, Fiorilla

POETA

(Ecco il turco... non vorrei...

quest'incontro mi dispiace.)

FIORILLA
(piano a Geronio)

Non lo posso più vedere.

GERONIO
(piano a Fiorilla)

Un saluto per dovere...

poi va ben piantarli qua.

ZAIDA E SELIM

(appressandosi)

Perdonate i nostri errori.

FIORILLA E GERONIO

Perdonati già vi sono.

 

<- Narciso

NARCISO

Permettetemi, signori,

che vi chieda anch'io perdono!

Ah, l'esempio che mi date

ben correggermi saprà.

POETA

È l'intreccio terminato,

lieto fine ha il dramma mio;

e contento qual son io

forse il pubblico sarà.

 

TUTTI

Restate contenti,  

felici vivete.

E a tutti apprendete

che lieve è l'error,

se sorge da quello

più bello l'amor.

Sfondo schermo () ()

 
(intanto Selim e Zaida, salutati dagli altri, e corteggiati dai zingari si vedranno appressare alla marina per imbarcarsi: in questo tempo cala il sipario)
 

Fine (Atto secondo)

Atto primo Atto secondo

Camera in una locanda; tavolini con lumi.

Geronio, Poeta
 

Via... cosa serve?

Geronio, Poeta
<- Selim

A proposito, amico

(Poeta si ritira, e di tanto in tanto si fa vedere esplorando)

Io t'ascolto / Parlate

[N. 8 - Duetto]

Poeta
Selim, Geronio ->

Credea che questa scena

Poeta ->
<- Fiorilla, seguito

[N. 9 - Coro e cavatina]

Fiorilla
seguito ->

Che turca impertinente!

Fiorilla
<- Zaida

Scusate... errai...

Fiorilla, Zaida
<- Selim

Trovarvi sola finalmente io credea

Fiorilla, Selim
Zaida ->

Povera Zaida!

[N. 10 - Duetto]

Selim e Fiorilla
Credete alle femmine
Fiorilla, Selim ->
<- Geronio

Dove diamine è andata?

Geronio
<- Poeta

Fermate / Cosa ci è?

Geronio, Poeta
<- Narciso

(Narciso rimane in disparte)

È partita Fiorilla, e qui costoro!

Poeta, Narciso
Geronio ->

Il dramma mio spero compito

Narciso
Poeta ->

[N. 11 - Recitativo accompagnato ed aria]

(Narciso esce)

Intesi: ah! tutto intesi

Narciso ->
<- Poeta

Oh! che fatica! che cervello duro!

Poeta
<- Albazar

Ecco appunto Albazar

Albazar
Poeta ->

Zaida infelice! or che trovò l'amante

[N. 12 - Aria]

Albazar ->

Sala vagamente illuminata per festa da ballo.

maschere, ballerini, ballerine, Fiorilla
 

[N. 13 - Coro]

E Selim non si vede!

maschere, ballerini, ballerine, Fiorilla
<- Narciso

(Narciso scambiato per Selim da Fiorilla)

Quella è Fiorilla

maschere, ballerini, ballerine
Fiorilla, Narciso ->
 
maschere, ballerini, ballerine
<- Zaida, Selim

(Zaida scambiata per Fiorilla da Selim)

Cara Fiorilla mia, perché tacete?

maschere, ballerini, ballerine
Selim, Zaida ->
 
maschere, ballerini, ballerine
<- Geronio

Eccomi qui: la prima volta è questa

maschere, ballerini, ballerine, Geronio
<- Fiorilla, Narciso

maschere, ballerini, ballerine, Geronio, Fiorilla, Narciso
<- Zaida, Selim

[N. 14 - Quintetto]

Geronio, Narciso, Zaida, Selim, Fiorilla
Oh! guardate che accidente!
Geronio
Selim, Zaida, Narciso, Fiorilla, maschere, ballerini, ballerine ->

Uh! che caldo! non posso

Geronio
<- Poeta

Ah! Poeta... non sai

Geronio, Poeta ->

Camera della locanda come prima

Albazar, facchini
 

Benedetta la festa, e chi la diede!

Albazar, facchini ->
<- Geronio, Poeta

Tutto è scoperto. Era Narciso

Geronio, Poeta
<- Albazar, facchini

No, signori: con voi Fiorilla resta

Geronio, Poeta
Albazar, facchini ->

La sorte ci seconda

Geronio, Poeta ->

Piazza con casino di don Geronio.

Fiorilla, maschere
 

Chi avria creduto a questo segno audace

Fiorilla, maschere
<- Geronio

Ecco la pazza: ho mille furie addosso

Fiorilla, maschere
Geronio ->

Non l'ho veduto mai burbero tanto

Fiorilla, maschere
<- Poeta, usciere

Oh Poeta, a proposito venite

Fiorilla, maschere, Poeta
usciere ->

Dite: dov'è Selim?

Fiorilla, maschere, Poeta
<- usciere, due servitori

Alto! aspettate

Fiorilla, maschere, Poeta, due servitori
usciere ->

(il Poeta si ritira, e si mostra di tanto in tanto)

[N. 15 - Recitativo accompagnato ed aria]

I vostri cenci vi mando

Fiorilla, Poeta e Coro
Squallida veste, e bruna
Poeta
Fiorilla, maschere, due servitori ->

Che dramma! son contento

Poeta
<- Geronio

Amico! a meraviglia

Poeta, Geronio ->

Spiaggia come nell'atto primo; sull'ancore la nave di Selim.

Fiorilla, marinari
 

Sì, mi è forza partir; non ho coraggio

Fiorilla, marinari
<- Poeta, Geronio

Miratela: sospira / Ella è pentita

[N. 16 - Finale secondo]

Fiorilla, Geronio, Poeta
Son la vite sul campo appassita
marinari
Fiorilla, Geronio, Poeta ->
marinari
<- Selim, Zaida, zingari, zingare, turchi
marinari, Selim, Zaida, zingari, zingare, turchi
<- Poeta, Geronio, Fiorilla
 
marinari, Selim, Zaida, zingari, zingare, turchi, Poeta, Geronio, Fiorilla
<- Narciso
 
 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena settima Scena ottava Scena nona Scena decima Scena undicesima Scena dodicesima Scena tredicesima Scena quattordicesima Scena quindicesima Scena sedicesima Scena diciassettesima Scena diciottesima Scena ultima
Luogo solitario fuori di Napoli; spiaggia di mare; colle da un lato, sparso di casini di campagna, e... Appartamenti elegantemente mobiliati in casa di Don Geronio. Notte; spiaggia di mare come nella scena prima; nave di Selim ancorata; campo zingaresco illuminato. Camera in una locanda; tavolini con lumi. Sala vagamente illuminata per festa da ballo. Camera della locanda come prima Piazza con casino di don Geronio. Spiaggia come nell'atto primo; sull'ancore la nave di Selim.
[Sinfonia] [N. 1 - Introduzione] [N. 2 - Cavatina] [N. 3/1 - Cavatina] [N. 3/2 - Coro, cavatina e duettino] [N. 4 - Terzetto] [N. 5 - Quartetto] [N. 6 - Duetto] [N. 7 - Finale primo] [N. 8 - Duetto] [N. 9 - Coro e cavatina] [N. 10 - Duetto] [N. 11 - Recitativo accompagnato ed aria] [N. 12 - Aria] [N. 13 - Coro] [N. 14 - Quintetto] [N. 15 - Recitativo accompagnato ed aria] [N. 16 - Finale secondo]
Atto primo

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