Atto primo

 
[Sinfonia]

 N 

 

Scena prima

Luogo solitario fuori di Napoli. Spiaggia di mare. Colle da un lato, sparso di casini di campagna che si vedono in lontananza, e di tende custodite da Zingari.
Una truppa di Zingari è sul colle, un'altra al piano, tutti occupati a differenti uffici.
Zaida, Albazar, indi il Poeta.

 Q 

zingari, zingare, Zaida, Albazar, Poeta

 
[N. 1 - Introduzione]

 N 

 

CORO

Nostra patria è il mondo intero,  

e nel sen dell'abbondanza

l'altrui credula ignoranza

ci fa vivere e sguazzar.

ZAIDA

Hanno tutti il cor contento,

sol la misera son io!

Ho perduto l'amor mio,

e no 'l posso ritrovar.

ALBAZAR

Consolatevi una volta;

divertitevi con noi.

Via... coraggio! tocca a voi

la canzone a cominciar.

POETA

Ho da fare un dramma buffo,

e non trovo l'argomento!

Questo ha troppo sentimento,

quello insipido mi par.

ZAIDA, ALBAZAR E CORO

Esaltato in ogni parte

il gran nome sia di lui,

che primier c'insegnò l'arte

di mangiare a spalle altrui

senza troppo faticar.

POETA

Come! zingari! per bacco!

gioia, canto, colazione!

Oh! che bella introduzione

vi sarebbe da cavar!

ZAIDA, ALBAZAR E CORO

Nostra patria è il mondo intero,

e nel sen dell'abbondanza

l'altrui credula ignoranza

ci fa vivere e sguazzar.

POETA

Buono! bravi! è vero, è vero,

è bellissima l'usanza

di mangiare in abbondanza

e di niente faticar.

 

Scena seconda

Poeta solo.

 
Recitativo

 

Ah! se di questi zingari l'arrivo  

potesse preparar qualche accidente,

che intrigo sufficiente

mi presentasse per un dramma intero!

Un bel quadro farei tratto dal vero.

Abbandonar bisogna

di scrivere il pensier sopra i capricci

della bella Fiorilla: han messo in scena

poeti di ogni razza

sciocco marito, ed una moglie pazza.

Ecco appunto Geronio

che ha la mania di farsi astrologare:

corro i zingari presto ad avvisare.

 
(il Poeta sale il colle e si vede accennare ai zingari don Geronio il quale esce da parte opposta meditando)

<- Geronio

Poeta ->

 

Scena terza

Don Geronio, indi Zingari e Zingare.

 
[N. 2 - Cavatina]

 N 

 

GERONIO

Vado in traccia d'una zingara  

che mi sappia astrologar:

che mi dica in confidenza,

se col tempo e la pazienza,

il cervello di mia moglie

potrò giungere a sanar.

Ma la zingara ch'io bramo

è impossibile trovar.

Ché il cervello di mia moglie

è formato di tal pasta,

che un astrologo non basta

come è fatto ad indagar.

 
Intanto scendono i Zingari, e le Zingare con Zaida, che giunti al piano circondano don Geronio.
 

ZINGARI

Chi vuol farsi astrologar!  

GERONIO

Ecco appunto a me vicino

uno stuol di zingarelle.

ZINGARI

Noi leggiamo nel destino,

noi leggiamo nelle stelle:

chi vuol farsi astrologar!

GERONIO

Zingarelle!...

ZINGARI

Qua la mano.

GERONIO

Aspettate...

ZINGARI

Presto...

GERONIO

Piano.

ZINGARI

Il passato vi diremo.

GERONIO

Più di voi lo so sicuro.

ZINGARI

Il presente scopriremo.

GERONIO

Lo so anch'io.

ZINGARI

Dunque il futuro?

GERONIO

Giusto quello.

ZINGARI

Poverino!

GERONIO

Cosa è stato?

ZINGARI

Qual destino!

GERONIO

Ma parlate.

ZINGARI

Ognor sarete

sciocco e gonzo come siete...

GERONIO

Eh! toglietevi di qua.

ZINGARI

Sempre sempre... ah! ah! ah!

GERONIO

Ah! mia moglie, san chi sono

fino i zingari di piazza;

se tu segui a far la pazza

tutto il mondo lo saprà.

ZINGARI

Che fatal costellazione!

Sempre pazza!... ah! ah! ah!

GERONIO

Eh! lasciatemi, buffone!

Eh! toglietevi di qua.

 
(fugge via seguitato dalla truppa de' zingari. Mentre Zaida con Albazar vogliono allontanarsi, esce il Poeta che li trattiene)

Geronio, zingari, zingare ->

<- Poeta

 

Scena quarta

Poeta, Zaida ed Albazar.

 
Recitativo

POETA

Brava! intesi ogni cosa;  

voi siete, zingarella, spiritosa.

Qual è la vostra patria?

ZAIDA

Ebbi la vita

del Caucaso alle falde!

POETA

Uh! qual ventura

da sì lontane terre

qui vi tragge raminga?

ALBAZAR

I casi nostri

sono un vero romanzo.

POETA

(Buono!) Sarete stata

certo in qualche serraglio.

ZAIDA

Un dì felice

schiava in Erzerum vissi

di Selim Damelec.

ALBAZAR

E i mali suoi

incominciar colà.

POETA

Che mai v'avvenne?

ZAIDA

Udite: egli mi amava,

e sposarmi volea; le mie rivali

mi fan agli occhi suoi

infida comparir: cieco e furente

lo rende gelosia,

ed impose a costui che morta io sia.

Albazar mi salvò. Lungo sarebbe

il dir quanto soffersi, in quanti modi

crudo destin m'offese

come qui, con tal gente, in questo arnese.

POETA

Un bel pensier mi viene,

che può farvi felice.

ZAIDA

In qual maniera?

POETA

Debbe arrivar stasera

certo principe turco, il qual viaggia

per visitar l'Italia, ed osservare

i costumi europei.

ZAIDA

Mi sembra strano

che salti in testa a un turco

questa curiosità!

POETA

Il caso è molto raro in verità.

Ma pur sicuramente egli è aspettato;

anzi gli han preparato

un palazzo magnifico, e una festa.

Pochi giorni qui resta,

poi ritorna in Turchia. Dov'ei conosca

la fé del vostro cuore,

si farà coll'amante mediatore.

Dite: migliore idea...

ALBAZAR

Trovar non si potea.

ZAIDA

Facil vi fia

al principe l'ingresso?

POETA

Se a Selim ritornarvene bramate

lasciate fare a me.

ZAIDA

Sì: non ho pace

lunge da lui; benché mi sia crudele

l'amo, l'amai; sempre gli fui fedele.

 
(partono per il colle)

Poeta, Zaida, Albazar ->

 

Scena quinta

Fiorilla accompagnata da varie sue Amiche, come chi ritorna da una passeggiata.

<- Fiorilla, amiche di Fiorilla

 
[N. 3/1 - Cavatina]

 N 

FIORILLA

Non si dà follia maggiore  

dell'amare un solo oggetto:

noia arreca, e non diletto

il piacere d'ogni dì.

Sempre un sol fior non amano

l'ape, l'auretta, il rio;

di genio e cor volubile

amar così vogl'io,

voglio cangiar così.

 
Intanto si vedrà passare una nave, la quale gittato in mare un battello si fermerà sull'ancora. Il battello si avvicina a terra recando Selim accompagnato da molti Turchi.

<- Selim, turchi

 
[N. 3/2 - Coro, cavatina e duettino]

 N 

 

TURCHI

Voga, voga, a terra, a terra.  

FIORILLA

Un naviglio! Turco pare.

TURCHI

Dal travaglio avuto in mare

riposar potremo qua.

FIORILLA

In disparte ad osservare

noi starem chi approderà.

(Fiorilla si ritira; intanto approda il battello, e sbarca Selim)

Fiorilla, amiche di Fiorilla ->

TURCHI

E scordare il ciel d'Italia

ogni pena ci farà.

 

Scena sesta

Selim, indi Fiorilla.

 

SELIM

Cara Italia, alfin ti miro.    

Vi saluto, amiche sponde;

l'aria, il suolo, i fiori e l'onde,

tutto ride e parla al cor.

Ah! del cielo e della terra,

bella Italia, sei l'amor.

S

Sfondo schermo () ()

(intanto Fiorilla si sarà fatta vedere co' la sua compagnia)

<- Fiorilla, amiche di Fiorilla

FIORILLA

(Che bel turco! avviciniamoci.)  

SELIM

(Quante amabili donzelle!)

FIORILLA

(Anche i turchi non mi spiacciono.)

SELIM

(L'italiane son pur belle.)

FIORILLA

(Vo' parlargli.)

SELIM

(Vo' accostarmi.)

FIORILLA E SELIM

(E mi voglio divertir.)

FIORILLA

Serva...

SELIM

Servo.

FIORILLA

(È assai garbato.)

SELIM

(Oh! che amabile visetto!)

Son davvero fortunato

d'incontrar sì vago oggetto.

FIORILLA

Anzi è mio tutto il favore

d'incontrare un gran signore

così pien di civiltà.

SELIM

(Son sorpreso.)

FIORILLA

(È già ferito.)

SELIM

(Che avvenenza!)

FIORILLA

(È nella rete.)

SELIM

Voi, signora, mi piacete.

FIORILLA

Non mi burli...

SELIM

In verità.

FIORILLA

(Con un poco di modestia

io so ben quel che si fa.)

SELIM

(Quell'amabile modestia

più gentil sembrar la fa.)

FIORILLA

Addio, signor...

SELIM

Partite?

FIORILLA

Vo passeggiando un poco.

SELIM

Che venga anch'io gradite?

FIORILLA

È troppo onor.

SELIM

(Che foco!)

Carina!... - sospirate?

FIORILLA

Voi pure.

SELIM

Anch'io.

FIORILLA E SELIM

Perché?

Perché una fiamma insolita

sento che avvampa in me.

SELIM

Deh! la mano a me porgete.

FIORILLA

Della man che far volete?

SELIM

Non vi voglio più lasciar.

(Fiorilla gli porge la mano, che Selim stringe teneramente, allora Fiorilla corrisponde alla tenerezza di Selim)

FIORILLA

Cara mano al sen ti premo,

sempre meco avrai da star.

(Non è poi così difficile

questi turchi a conquistar.)

Insieme

SELIM

Cara mano al sen ti premo,

sempre meco avrai da star.

(Non è poi così difficile

queste donne a conquistar.)

(partono dandosi il braccio)

Selim, Fiorilla, amiche di Fiorilla, turchi ->

 

Scena settima

Poeta, indi Narciso.

<- Poeta

 
Recitativo

POETA

Della zingara amante  

non è buffo il carattere,

ma bello e interessante. È teatrale

il principio dell'opera,

ma non ci vedo intreccio naturale.

 

<- Narciso

NARCISO

Poeta!  

POETA

Don Narciso!

come! siete qui solo? io vi credea

della vostra Fiorilla in compagnia.

NARCISO

Venne meco; ma poi prese altra via.

Ditemi, la vedeste?

POETA

Io, no.

NARCISO

(Colei

ha qualche intrigo che mi tien nascoso.)

POETA

(Pensa il servente cavalier geloso.

Scopriam terreno: mi potrebbe offrire

qualche bell'episodio.)

NARCISO

(All'incostante son venuto in odio.)

 

Scena ottava

Don Geronio e detti.

<- Geronio

 

GERONIO

Amici... soccorretemi,  

consigliatemi... io son fuori di me.

NARCISO

Perché? che avvenne mai?

POETA

Che nova c'è?

GERONIO

In questo punto io vidi

mia moglie con un turco.

POETA

Un turco!

NARCISO

(Infida!)

GERONIO

In casa mia lo guida

a bevere il caffè. Sien maledetti

tutti i turchi del mondo.

POETA
(allegro)

Un punto è questo

da farsi molto onore...

GERONIO

Io non mi curo

d'aver in casa mia

il gemmato turbante

di Selim Damelec.

POETA

(saltando per allegrezza)

Che? Selim! Davvero!

L'amante della zingara! per bacco!

Questo arrivo improvviso

è un bel colpo di scena: il dramma è fatto.

Apollo ti ringrazio.

NARCISO

È matto.

GERONIO

È matto.

 
[N. 4 - Terzetto]

 N 

POETA

Un marito ~ scimunito!  

Una sposa ~ capricciosa!

No, di meglio non si dà.

GERONIO
(adirato)

Mio signor, che burla è questa?

Mi rispetti; o che la testa

qualchedun le romperà.

POETA

Un galante supplantato

da un bel turco innamorato!

Oh! che intreccio che si fa!

NARCISO
(sdegnato)

Per chi intende di parlare?

Non ci venga ad insultare,

o con me da far l'avrà.

POETA

(ora all'uno, ora all'altro)

Ma signor, perché si scalda?...

Ma signor, perché s'infiamma?

Sceglier voglio per un dramma

l'argomento che mi par.

GERONIO

Scelga pure un argomento

che a' miei pari non si adatti,

e i mariti non maltratti,

che san farsi rispettar.

NARCISO

Lasci vivere i galanti,

e non badi al loro stato;

o un poeta bastonato

io farò nel dramma entrar.

POETA

Atto primo, scena prima,

il marito coll'amico...

Moglie... turco... grida... intrico...

No, di meglio non si dà.

GERONIO E NARCISO

Atto primo, scena prima,

il poeta, per l'intrico,

dal marito e dall'amico

bastonate prenderà.

 
 

Scena nona

Appartamenti elegantemente mobiliati in casa di Don Geronio. Sofà, tavolino, sedie, ecc.
Fiorilla accompagnata da Selim.

 Q 

Fiorilla, Selim, servo

 
Recitativo

FIORILLA

Olà: tosto il caffè.  

(ad un servo che parte)

Sedete.

servo ->

(siedono)
 

SELIM

Ammiro

di questo gabinetto i ricchi arredi;

ma per sì gran beltà come la vostra

un tempio ci vorria,

e ne avreste un magnifico in Turchia.

FIORILLA

Qualche serraglio forse? è ver che i turchi

sono tanto gelosi?

SELIM

Ah! se un tesoro

possedessero eguale,

della lor gelosia sarian scusati;

vi amerebbero più che non credete.

 
(è recato il caffè)
 

FIORILLA

Ecco il caffè.  

SELIM

(Non posso più!)

FIORILLA

(versando e porgendo)

Prendete.

SELIM

(Che mano delicata!)

FIORILLA

Il zucchero è bastante?

SELIM

(Che maniera elegante!

Che begli occhi, e che foco in lor scintilla!)

FIORILLA

A che pensate mai?

SELIM

Penso a Fiorilla.

FIORILLA

(Il turco è preso.) Quante donne amaste?

Quante vorreste averne?

SELIM

Una ne amai,

né amar voleva più: ma presso a voi

sento ch'è forza ancor arder d'amore.

Deh! se gradir l'affetto mio volete,

l'unica del mio cor fiamma sarete.

 
[N. 5 - Quartetto]

 N 

FIORILLA

Siete turchi: non vi credo;  

cento donne intorno avete:

le comprate e le vendete

quando spento è in voi l'ardor.

SELIM

Ah! mia cara, anche in Turchia

se un tesoro si possiede,

non si cambia, non si cede;

serba un turco anch'egli amor.

 

Scena decima

Don Geronio e detti.

<- Geronio

 

GERONIO

(sulla porta)

Ecco là... da soli a soli!  

Che mi tocca a sopportare?

(entrando)

È permesso? si può entrare?

Sperar posso un tal favor?

SELIM

Che pretende quell'ardito?

FIORILLA

Vi calmate: è mio marito.

SELIM

(balzando in piedi e snudando un pugnale)

Il marito!... indietro... presto...

GERONIO

Come?... ahimè!... che tratto è questo?

SELIM

Il marito! indietro...

GERONIO

Aiuto!

FIORILLA

Compatite: è qui venuto,

poverino, a farvi onore.

SELIM

Non mi fido.

GERONIO

Sì signore.

 

Scena undicesima

Don Narciso in disparte e detti.

<- Narciso

 

NARCISO

(Ciel, che vedo! l'incostante  

già del turco è fatta amante.)

FIORILLA

E domandavi il favore

di baciarvi...

GERONIO

Sì signore.

FIORILLA

Il vestito. ~ Presto qua.

(costringe il marito a baciare la vesta del turco)

SELIM

Io stupisco, mi sorprendo;

in Turchia non son mariti

sì gentili, sì compiti,

così pieni di bontà.

FIORILLA

(Oh che scena!) Dite bene:

(vecchio stolido!) i mariti

(me la godo!) son compiti,

sono pieni di bontà.

NARCISO

(Ah lo vedo: i torti miei,

sventurato! son compiti.

Giusto amor! deh! sian puniti

tanti oltraggi che mi fa.)

GERONIO

(Maledetto!) Dice bene:

(ah! pettegola!) i mariti

(crepo, schiatto!) son compiti,

sono pieni di bontà.

(Narciso si avanza e dirige il discorso a Geronio: allora tutti si pongono intorno a Geronio tirandolo in disparte a vicenda)

NARCISO

Come! sì grave scorno  

soffrir potete in pace?

FIORILLA

Costui mi è sempre intorno.

SELIM

Che vuol da voi l'audace?

GERONIO

Nulla.

NARCISO

Che mai pretende?

GERONIO

Niente.

FIORILLA

Che dire intende?

SELIM

Né lo cacciate in strada?

FIORILLA

No 'l voglio in mia presenza.

NARCISO

Fate che se ne vada.

GERONIO

Politica!... Prudenza!...

NARCISO

Sentite.

SELIM

Qua.

FIORILLA

Via, su.

GERONIO

Ma sono stufo omai,

ma non ne posso più.

SELIM

(appressandosi a Fiorilla, e parlandole in disparte)

Teco parlar vorrei,

in riva al mar t'aspetto.

(Costor mi fan dispetto,

è meglio uscir di qua.)

(per partire, e tornando indietro)

 

SELIM
(a Fiorilla)

Ma pria di lasciarvi

volgetemi almeno

il ciglio sereno,

un guardo d'amor.

(Que' due seccatori

l'assediano ognor.)

FIORILLA
(a Selim)

Ma pria di lasciarmi

volgetemi almeno

il ciglio sereno,

un guardo d'amor.

(Que' due seccatori

si rodano il cor.)

NARCISO
(a Geronio)

Dovreste mostrarvi

men debole almeno;

mirate: son pieno

per voi di rossor.

(Mi straziano l'alma

lo sdegno e l'amor.)

GERONIO
(a Narciso)

Non posso spiegarvi

la rabbia che ho in seno:

son tutto veleno,

son tutto furor.

(Ma pure mi calma

del turco il timor.)

 
(partono Selim, Fiorilla e Narciso da parte opposta; resta in iscena don Geronio che passeggia a lunghi passi)

Selim, Fiorilla, Narciso ->

 

Scena dodicesima

Don Geronio ed il Poeta.

<- Poeta

 
Recitativo

POETA

(Sono arrivato tardi.  

Il turco è già partito...

Oh! buon segno: sbuffar veggo il marito.)

GERONIO

(Un vecchio non può far maggior follia

che una moglie pigliar che giovin sia.)

Amico! non ti sembra

ch'io meriti pietà? Qui l'ho sorpresa

vagheggiata dal turco, ed il bestione

ammazzar mi volea.

POETA

Bene!

GERONIO

Che dici?

Mi astrinse, per placarlo,

a baciargli il vestito.

POETA

(Oh! il bel terzetto!)

GERONIO

E qui restava ancor se don Narciso

non arrivava a tempo, e non prendea

giusta difesa di oltraggiato sposo.

POETA

(Che scena! che quartetto prezioso!)

GERONIO

Ma di che vai parlando? io non intendo.

POETA

Scusate: disponendo

stavo il mio dramma. Or che pensate voi

di dire a vostra moglie?

GERONIO

Oh! s'ella fosse

docil com'era la mia prima sposa!

Le mie ragioni far valer potrei,

ma il rovescio è costei della medaglia.

POETA

È tal perché in voi trova un uom di paglia.

(parte)

Poeta ->

 

Scena tredicesima

Don Geronio, indi Fiorilla.

 

GERONIO

Il Poeta ha ragione. È la pazienza  

la virtù de' somari: alfin sono io

quel che ha da comandare in casa mia;

o quel turco, o mia moglie vada via...

 

<- Fiorilla

FIORILLA

(È Geronio ancor qui! Cattivo incontro:  

sarò costretta per un quarto d'ora

ad ascoltar precetti di morale.)

GERONIO

(Eccola: gravità!)

FIORILLA

(Predichi quanto vuol; tacer dovrà.)

GERONIO

Quanti bocconi amari

mi si fanno inghiottir!

FIORILLA

Con chi l'avete?

(Fiorilla in questa scena è sempre indifferente, e tranquilla: Geronio di tanto in tanto alza la voce, e sempre burbero)

GERONIO

Con una donna pazza,

bizzarra, capricciosa,

che per disgrazia a don Geronio è sposa.

Stanco son io...

FIORILLA

Vi prego

a non gridar sì forte,

che duolmi un poco il capo.

GERONIO

Anche a me duole.

Ma cospetto! farò!...

FIORILLA

Non vi scaldate.

Non sapete parlar se non gridate.

Vi par che sia ben fatto,

che un uom del vostro rango

debba strillar così?

GERONIO

(L'ammazzerei.)

E par ben fatto a lei

di farmi disperar?... Corpo di bacco!

Vi metterò riparo.

FIORILLA

Piano, sposino caro.

GERONIO

Impertinente!

FIORILLA

Già col gridar non ottenete niente.

GERONIO

Ebben, si parli piano.

FIORILLA

Se la domanda è lecita,

dite, mio dolce amor, saran poi lunghe

le vostre ammonizioni?

GERONIO

Oh! lunghe molto.

FIORILLA

Se non le ristringete, io non le ascolto.

GERONIO

Le ascolterete, sì, le ascolterete,

signora smorfia, o alla capanna antica

tornerete in Sorrento ove vi presi.

Gran sproposito ho fatto!

Se più resto con voi divento matto.

FIORILLA

Voi sempre vi lagnate. Anch'io ragione

avrei di lamentarmi,

eppur cheta mi sto.

GERONIO

Voi! questa è bella!

e qual motivo mai dato vi avrei?...

FIORILLA

Fate i vostri lamenti, io farò i miei.

GERONIO

Ebben: di voi mi lagno

che cambiata vi siete;

e che il marito far crepar volete.

FIORILLA

Di voi mi dolgo anch'io per la ragione

che vi siete cambiato.

GERONIO

Io!

FIORILLA

Ve lo provo.

Amabil, come un dì, più non vi trovo.

 
[N. 6 - Duetto]

 N 

GERONIO
(con ironia)

Per piacere alla signora    

che ho da far vorrei sapere.

S

FIORILLA
(placidamente)

Voi dovete ognor tacere,

mai di nulla sospettar.

GERONIO

Ma se ascolto...

FIORILLA

Si fa il sordo.

GERONIO

Ma se vedo...

FIORILLA

Si fa il cieco.

GERONIO

No, signora, io non l'accordo,

vo' vedere e vo' parlar.

FIORILLA

Passerete per balordo,

vi farete corbellar.

GERONIO
(in collera)

Alle corte: in casa mia

non vo' turchi né italiani;

o mi scappa...

FIORILLA
(ironica)

Che pazzia!

GERONIO

Qualche cosa dalle mani.

FIORILLA
(con finta tenerezza)

Via, carino, vi calmate.

GERONIO

Come! ancora mi burlate?

FIORILLA

No, mia vita, mio tesoro;

se vi adoro ognun lo sa.

Voi crudel, mi fate oltraggio?...

Mi offendete?...

GERONIO

(Addio coraggio.)

FIORILLA
(fingendo dolore)

Voi vedete il pianto mio,

senza aver di me pietà!

GERONIO
(commosso)

No, Fiorilla, v'amo anch'io,

egualmente ognun lo sa.

FIORILLA
(offesa)

Ed osate minacciarmi!

maltrattarmi! spaventarmi!

GERONIO

Perdonate...

FIORILLA
(sdegnata)

Mi lasciate.

GERONIO

(correndole dietro)

Fiorilletta!...

FIORILLA

Vo' vendetta.

GERONIO

Fiorillina!...

FIORILLA

Via di qua.

Per punirvi aver vogl'io

mille amanti ognor d'intorno,

far la pazza notte e giorno,

divertirmi in libertà.

(Con marito di tal fatta

ecco qui come si fa.)

GERONIO

(Me meschino!) Ah no, ben mio...

(Cosa ho fatto!) In pace io torno.

(Or sto fresco!) Notte e giorno!

Questa è troppa crudeltà.

(Ah lo dico; nacque matta,

e più matta morirà.)

 
(partono)
 

Scena quattordicesima

Poeta solo.

<- Poeta

 
Recitativo

 

Ho quasi del mio dramma  

finito l'orditura;

ma un atto è poco a un dramma, e Orazio dice

che minore di cinque esser non può,

ma in due parti dividerlo io dovrò.

Ignoti ai tempi tuoi

erano i drammi buffi, Orazio mio,

e gli usi nostri seguitar vogl'io.

Intanto della zingara

si vada in traccia: a lei Selim si scopra.

E tutto, onde sia suo, pongasi in opra.

(parte)

Sfondo schermo () ()

Poeta ->

 
 

Scena quindicesima

È notte.
Spiaggia di mare, ecc., come nella scena prima. Nave di Selim ancorata. Campo zingaresco illuminato.
Zingari, e zingare occupate a diversi uffici, Zaida ed Albazar.

 Q 

zingari, zingare, Zaida, Albazar

 
[N. 7 - Finale primo]

 N 

 

CORO

Gran meraviglie  

ignote al sole,

udir chi vuole,

chi vuol mirar?

ZAIDA

Il passato, ed il futuro

chi desia di penetrar?

Non vi è arcano tanto oscuro

ch'io non possa disvelar.

CORO

Gran meraviglie

ignote al sole,

udir chi vuole,

chi vuol mirar?

 

Scena sedicesima

Selim, indi Poeta e detti.

<- Selim

 

SELIM

Per la fuga è tutto lesto,  

buono il vento, e cheto il mar:

impaziente io qui mi arresto

la mia bella ad aspettar.

 

<- Poeta

POETA

(Qui Selim! senza conoscerlo

Zaida ad esso si avvicina.)

ZAIDA

Dalla zingara indovina

chi vuol farsi astrologar?

SELIM

Zingarella, vieni avante:

che ti dicono i pianeti?

ZAIDA

Ah! qual voce! qual sembiante!

Non ho fiato per parlar.

POETA

(Or si fa lo scoprimento;

vi sarà uno svenimento,

vo un sedile a preparar.)

SELIM

Che t'annunzia la mia sorte

di funesto, e duro tanto,

che sugli occhi quasi il pianto

io ti veggo tremolar?

ZAIDA

Per ingiusta gelosia

veggo Zaida tratta a morte;

ma t'adora, e sol desia

di poter con te tornar.

SELIM

Dove vive l'infelice?...

Ma... non erro... Zaida bella!

ZAIDA

Sì, signor, io sono quella!

SELIM

Vieni a me, mio caro bene.

ZAIDA E SELIM

Ecco il fin delle mie pene,

sola mia felicità.

POETA

(Vi è il sedile, e non si sviene,

colle regole non va.)

 
(si allontanano uniti, indi ritornano)

Selim, Zaida ->

<- Selim, Zaida

 

Scena diciassettesima

Don Narciso e detti, indi Fiorilla travestita, e co' la faccia coperta da un velo, in ultimo Don Geronio.

<- Narciso

 

NARCISO

Perché mai se son tradito,  

crudo amore, il cor m'accendi?

O l'amante alfin mi rendi,

o mi dona libertà.

 
Don Narciso si perde tra la folla: esce allora Fiorilla seguita da un coro delle sue Amiche.

<- Fiorilla, amiche di Fiorilla, Geronio

 

CORO

Evviva d'amore

il foco vitale,

delizia del core,

del mondo piacer.

FIORILLA

Chi servir non brama amore

si allontani, io l'ho con me.

Per domar superbo core

arco e face Amor mi diè.

SELIM

Che bel canto! che presenza!

GERONIO

Qui mia moglie ha da venire,

voglio fare... voglio dire...

se la trovo, sentirà.

FIORILLA

Vago e amabile straniero!

SELIM

Bella ninfa!

ZAIDA

(A lei s'appressa!)

GERONIO

(Par Fiorilla.)

NARCISO

(È dessa, è dessa.)

POETA

(Qui Geronio, e qui l'amante!)

SELIM

Deh! scoprite il bel sembiante.

ZAIDA

(Siam da capo: è già cambiato.)

SELIM

Vi scoprite.

FIORILLA

Infido! ingrato!

così m'ami? guardami.

(si toglie il velo, e tutti coloro ch'erano accorsi a vedere gridano)

TUTTI

Ah!

FIORILLA, ZAIDA, NARCISO E GERONIO

Ah! che il cor non m'ingannava,

certi sono i torti miei.

Io mi sento in faccia a lei

dallo sdegno lacerar.

SELIM

Ah! che il cor non m'ingannava,

osservava i passi miei.

Io non oso in faccia a lei

per vergogna il ciglio alzar.

POETA

Questa scena ci mancava

per compire i versi miei:

ci è sorpresa a cinque, a sei.

Gran finale si può far.

ZAIDA

(volgendosi dispettosa a Fiorilla)

Vada via: si guardi bene

di cercar l'amante mio.

FIORILLA

(dispettosa egualmente le risponde)

Quel signor non le appartiene,

qui con lui restar vogl'io.

SELIM

Ma sentite... vi calmate.

NARCISO

Voi che dite? Non parlate?

GERONIO

Presto a casa, a casa presto...

ALBAZAR

Che disordine è mai questo?

POETA

Oh! che caso singolar!

ZAIDA

Lo vedremo, lo vedremo...

FIORILLA

A veder ci sarem due.

ZAIDA

Mia signora, non la temo...

FIORILLA

Le civette pari sue...

ZAIDA

Le pettegole sue pari...

FIORILLA E ZAIDA

Saprò bene castigar.

(tutti in un tempo)

 

(quasi azzuffandosi)

Come! come! a me pettegola!

Oh! cospetto! a me civetta!

sei tu sola la pettegola,

sei tu sola la civetta;

frasca, sciocca, impertinente...

Che maniera di trattar!

SELIM

(dividendole)

Cosa fate? olà... placatevi,

GERONIO

Quale sdegno... qual furore!...

NARCISO

Ma Fiorilla... vergognatevi...

Zaida, ohibò!... non hai rossore?

Deh! parlate colle buone,

non vi state a cimentar.

POETA

(godendo dello spettacolo)

Seguitate... via... bravissime!

Qua... là... bene; in questo modo

azzuffatevi, stringetevi,

graffi... morsi... me la godo...

che final! che finalone!

Oh! che chiasso avrà da far.

Stretta del finale

TUTTI GLI ALTRI

Quando il vento improvviso sbuffando  

scuote i boschi, e gli spoglia di fronde,

quando il mare in tempesta mugghiando

spuma, bolle, flagella le sponde,

meno strepito fan di due femmine

quando sono rivali in amor.

 

Fine (Atto primo)

Atto primo Atto secondo

[Sinfonia]

Luogo solitario fuori di Napoli; spiaggia di mare; colle da un lato, sparso di casini di campagna, e di tende custodite da zingari.

zingari, zingare, Zaida, Albazar, Poeta
 

[N. 1 - Introduzione]

Coro di Zingari, Poeta
Nostra patria è il mondo intero

Ah! se di questi zingari l'arrivo

zingari, zingare, Zaida, Albazar, Poeta
<- Geronio
zingari, zingare, Zaida, Albazar, Geronio
Poeta ->

[N. 2 - Cavatina]

Coro di Zingari, Geronio
Chi vuol farsi astrologar!
Zaida, Albazar
Geronio, zingari, zingare ->
Zaida, Albazar
<- Poeta

Brava! intesi ogni cosa

Poeta, Zaida, Albazar ->
<- Fiorilla, amiche di Fiorilla

[N. 3/1 - Cavatina]

(si vedrà passare una nave, la quale gittato in mare un battello si fermerà; il battello si porta a terra)

Fiorilla, amiche di Fiorilla
<- Selim, turchi

[N. 3/2 - Coro, cavatina e duettino]

Coro di Turchi, Fiorilla
Voga, voga, a terra, a terra
Selim, turchi
Fiorilla, amiche di Fiorilla ->

(approda il battello)

 
Selim, turchi
<- Fiorilla, amiche di Fiorilla
Selim, Fiorilla, amiche di Fiorilla, turchi ->
<- Poeta

Della zingara amante

Poeta
<- Narciso

Poeta! / Don Narciso!

Poeta, Narciso
<- Geronio

Amici... soccorretemi

[N. 4 - Terzetto]

Poeta, Geronio e Narciso
Un marito scimunito!

Appartamenti elegantemente mobiliati in casa di Don Geronio.

Fiorilla, Selim, servo
 

Olà: tosto il caffè

Fiorilla, Selim
servo ->

(è recato il caffè)

Ecco il caffè / Non posso più!

[N. 5 - Quartetto]

Fiorilla, Selim
<- Geronio
Geronio, Fiorilla e Selim
Ecco là... da soli a soli!
Fiorilla, Selim, Geronio
<- Narciso

(Narciso in disparte)

Narciso, Fiorilla, Geronio e Selim
Ciel, che vedo! l'incostante

(Narciso si avanza)

Narciso, Fiorilla, Selim e Geronio
Come! sì grave scorno
Geronio
Selim, Fiorilla, Narciso ->
Geronio
<- Poeta

Sono arrivato tardi

Geronio
Poeta ->

Il Poeta ha ragione

Geronio
<- Fiorilla

È Geronio ancor qui!

[N. 6 - Duetto]

Geronio e Fiorilla
Per piacere alla signora
Geronio, Fiorilla
<- Poeta

Ho quasi del mio dramma

Geronio, Fiorilla
Poeta ->

Notte; spiaggia di mare come nella scena prima; nave di Selim ancorata; campo zingaresco illuminato.

zingari, zingare, Zaida, Albazar
 

[N. 7 - Finale primo]

zingari, zingare, Zaida, Albazar
<- Selim
Selim, Poeta e Zaida
Per la fuga è tutto lesto
zingari, zingare, Zaida, Albazar, Selim
<- Poeta
 
zingari, zingare, Albazar, Poeta
Selim, Zaida ->
zingari, zingare, Albazar, Poeta
<- Selim, Zaida
zingari, zingare, Albazar, Poeta, Selim, Zaida
<- Narciso
Narciso, poi Coro e Fiorilla, poi Tutti
Perché mai se son tradito
zingari, zingare, Albazar, Poeta, Selim, Zaida, Narciso
<- Fiorilla, amiche di Fiorilla, Geronio

(Fiorilla travestita, e colla faccia coperta da un velo)

 

(Fiorilla si toglie il velo)

 
 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena settima Scena ottava Scena nona Scena decima Scena undicesima Scena dodicesima Scena tredicesima Scena quattordicesima Scena quindicesima Scena sedicesima Scena diciassettesima
Luogo solitario fuori di Napoli; spiaggia di mare; colle da un lato, sparso di casini di campagna, e... Appartamenti elegantemente mobiliati in casa di Don Geronio. Notte; spiaggia di mare come nella scena prima; nave di Selim ancorata; campo zingaresco illuminato. Camera in una locanda; tavolini con lumi. Sala vagamente illuminata per festa da ballo. Camera della locanda come prima Piazza con casino di don Geronio. Spiaggia come nell'atto primo; sull'ancore la nave di Selim.
[Sinfonia] [N. 1 - Introduzione] [N. 2 - Cavatina] [N. 3/1 - Cavatina] [N. 3/2 - Coro, cavatina e duettino] [N. 4 - Terzetto] [N. 5 - Quartetto] [N. 6 - Duetto] [N. 7 - Finale primo] [N. 8 - Duetto] [N. 9 - Coro e cavatina] [N. 10 - Duetto] [N. 11 - Recitativo accompagnato ed aria] [N. 12 - Aria] [N. 13 - Coro] [N. 14 - Quintetto] [N. 15 - Recitativo accompagnato ed aria] [N. 16 - Finale secondo]
Atto secondo

• • •

Testo PDF Ridotto