Scena prima |
La piattaforma di Castel Sant'Angelo. |
sentinella |
(si odono, lontane, le campanelle d'un armento: di mano in mano vanno sempre più affievolendosi) | ||
PASTORE | ||
(la luce incerta e grigia che precede l'alba: le campane delle chiese suonano mattutino) | ||
Un Carceriere con una lanterna sale dalla scala, va alla casamatta e vi accende la lampada sospesa davanti al crocifisso, poi quella sulla tavola. | <- Carceriere <- sergente, picchetto, Cavaradossi | |
Poi va in fondo alla piattaforma e guarda giù nel cortile sottostante per vedere se giunge il picchetto dei Soldati, col Condannato. Si incontra con una Sentinella che percorre tutt'all'intorno la piattaforma e scambiate colla stessa alcune parole, ritorna alla casamatta, siede ed aspetta mezzo assonnato. | ||
Più tardi un Picchetto, comandato da un Sergente di guardia, sale sulla piattaforma accompagnando Cavaradossi: il Picchetto si arresta e il Sergente conduce Cavaradossi nella casamatta, consegnando un foglio al Carceriere. - Il Carceriere esamina il foglio, apre il registro e vi scrive mentre interroga. | ||
Scena seconda |
Il Carceriere - Cavaradossi - Un Sergente - Soldati. |
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CARCERIERE |
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(Cavaradossi china il capo, assentendo. Il carceriere porge la penna al sergente) | ||
CARCERIERE |
A voi. | |
(il sergente firma il registro, poi parte coi soldati, scendendo per la scala) | sergente, picchetto -> | |
CARCERIERE |
Vi resta un'ora... Un sacerdote i vostri cenni attende. | |
CAVARADOSSI |
No! Ma un'ultima grazia io vi richiedo... | |
CARCERIERE |
Se posso... | |
CAVARADOSSI |
Io lascio al mondo una persona cara. Consentite ch'io le scriva un sol motto. (togliendosi dal dito un anello) Unico resto di mia ricchezza è questo anel... se promettete di consegnarle il mio ultimo addio, esso è vostro... | |
CARCERIERE |
(tituba un poco, poi accetta e facendo cenno a Cavaradossi di sedere alla tavola, va a sedere sulla panca) Scrivete... | |
(rimane alquanto pensieroso, quindi si mette a scrivere... ma dopo tracciate alcune linee è invaso dalle rimembranze, e si arresta dallo scrivere) | ||
CAVARADOSSI E lucevan le stelle... e olezzava la terra... ~ stridea l'uscio dell'orto... ~ e un passo sfiorava la rena... entrava ella, fragrante, mi cadea fra le braccia... Oh! dolci baci, o languide carezze, mentr'io fremente le belle forme disciogliea dai veli! Svanì per sempre il sogno mio d'amore... l'ora è fuggita... e muoio disperato! E non ho amato mai tanto la vita!... (scoppia in singhiozzi, coprendosi il volto colle mani) |
(♦) | |
Dalla scala viene Spoletta, accompagnato dal Sergente e seguìto da Tosca: il Sergente porta una lanterna - Spoletta accenna a Tosca ove trovasi Cavaradossi, poi chiama a sé il Carceriere: con questi e col Sergente ridiscende, non senza aver prima dato ad una Sentinella, che sta in fondo, l'ordine di sorvegliare il Prigioniero. | <- Spoletta, sergente, Tosca sergente, Spoletta, Carceriere -> | |
Scena terza |
Tosca - Cavaradossi. |
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(Tosca che in questo frattempo è rimasta agitatissima, vede Cavaradossi che piange: si slancia presso a lui, e non potendo parlare per la grande emozione gli solleva con le due mani la testa, presentandogli in pari tempo il salvacondotto: | ||
Cavaradossi, alla vista di Tosca, balza in piedi sorpreso, legge il foglio che gli presenta Tosca) | ||
CAVARADOSSI |
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TOSCA |
(leggendo insieme a lui con voce affannosa e convulsa) ...«e al cavaliere che l'accompagna». (a Cavaradossi con un grido d'esultanza) Sei libero! | |
CAVARADOSSI |
(guarda il foglio; ne vede la firma) Scarpia!... Scarpia che cede? La prima sua grazia è questa... (guardando Tosca con intenzione) | |
TOSCA |
E l'ultima! (riprende il salvacondotto e lo ripone in una borsa) | |
CAVARADOSSI |
Che dici? | |
TOSCA volea... Fur vani scongiuri e pianti. Invan, pazza d'orror, alla madonna mi volsi e ai santi... l'empio mostro dicea: già nei cieli il patibol le braccia leva! Rullavano i tamburi... rideva, l'empio mostro... rideva... già la sua preda pronto a ghermir! «Sei mia!» ~ Sì. ~ Alla sua brama mi promisi. Lì presso luccicava una lama... ei scrisse il foglio liberator, venne all'orrendo amplesso... io quella lama gli piantai nel cor. | ||
CAVARADOSSI |
Tu!... di tua man l'uccidesti? ~ tu pia, tu benigna, ~ e per me! | |
TOSCA |
N'ebbi le man tutte lorde di sangue!... | |
CAVARADOSSI |
(♦) | |
TOSCA |
(svincolando le mani) Senti... l'ora è vicina; io già raccolsi (mostrando la borsa) oro e gioielli... una vettura è pronta. Ma prima... ridi amor... prima sarai fucilato -per finta- ad armi scariche... simulato supplizio. Al colpo... cadi. I soldati se n' vanno... -e noi siam salvi!- poscia a Civitavecchia... una tartana... e via pe 'l mar! | |
CAVARADOSSI |
Liberi! | |
TOSCA |
Chi si duole in terra più? Senti effluvi di rose?!... non ti par che le cose aspettan tutte innamorate il sole?... | |
CAVARADOSSI | (♦) | |
TOSCA Amor che seppe a te vita serbare, ci sarà guida in terra, e in mar nocchier... e vago farà il mondo riguardare. Finché congiunti alle celesti sfere dileguerem, siccome alte sul mare a sol cadente, (fissando come in una visione) nuvole leggere!... | ||
(rimangono commossi, silenziosi: poi Tosca, chiamata dalla realtà delle cose, si guarda attorno inquieta) | ||
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(♦) | |
CAVARADOSSI |
Non temere che cadrò sul momento ~ e al naturale. | |
TOSCA |
Ma stammi attento ~ di non farti male! Con scenica scïenza io saprei la movenza... | |
CAVARADOSSI |
(la interrompe, attirandola a sé) Parlami ancora come dianzi parlavi, è così dolce il suon della tua voce! | |
TOSCA |
(si abbandona quasi estasiata, quindi poco a poco accalorandosi) Uniti ed esulanti diffonderem pe 'l mondo i nostri amori, armonie di colori... | |
CAVARADOSSI |
...armonie di canti diffonderem. | |
TOSCA E CAVARADOSSI | ||
TOSCA |
Gli occhi ti chiuderò con mille baci e mille ti dirò nomi d'amor. | |
Scena quarta |
Frattanto dalla scaletta è salito un drappello di Soldati: lo comanda un Ufficiale, il quale schiera i Soldati nel fondo: seguono Spoletta, il Sergente, il Carceriere. - Spoletta dà le necessarie istruzioni. |
<- soldati, ufficiale, Spoletta, sergente, Carceriere |
(il Carceriere si avvicina a Cavaradossi e togliendosi il berretto gli indica l'ufficiale) | ||
CARCERIERE |
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CAVARADOSSI |
Son pronto. | |
(il Carceriere prende il registro dei condannati e scende per la scaletta) | Carceriere -> | |
TOSCA |
(♦) | |
CAVARADOSSI |
(sottovoce, ridendo esso pure) Giù. | |
TOSCA |
Non rialzarti innanzi ch'io ti chiami. | |
CAVARADOSSI |
No, amore! | |
TOSCA |
E cadi bene. | |
CAVARADOSSI |
(sorridendo) Come la Tosca in teatro. | |
TOSCA |
(vedendo sorridere Cavaradossi) Non ridere... | |
CAVARADOSSI |
Così? | |
TOSCA |
Così. | |
Cavaradossi segue l'Ufficiale dopo aver salutato Tosca, la quale si colloca a sinistra, nella casamatta, in modo però da poter spiare quanto succede sulla piattaforma. | ||
Essa vede l'Ufficiale ed il Sergente che conducono Cavaradossi presso il muro di faccia a lei; il Sergente vuol porre la benda agli occhi di Cavaradossi: questi, sorridendo, rifiuta. - Tali lugubri preparativi stancano la pazienza di Tosca. | ||
TOSCA |
(♦) | |
(l'ufficiale e il sergente dispongono il plotone dei soldati, impartendo gli ordini relativi) | ||
TOSCA |
Ecco!... Apprestano l'armi... Com'è bello il mio Mario! (vedendo l'ufficiale che sta per abbassare la sciabola, si porta le mani agli orecchi per non udire la detonazione; poi fa cenno con la testa a Cavaradossi di cadere, dicendo: Là! Muori! (vedendolo a terra gli invia colle mani un bacio) Ecco un artista! | |
Il Sergente si avvicina al caduto e lo osserva attentamente: Spoletta pure si è avvicinato; allontana il Sergente impedendogli di dare il colpo di grazia, quindi copre Cavaradossi con un mantello. L'Ufficiale allinea i soldati: il Sergente ritira la Sentinella che sta in fondo, poi tutti, preceduti da Spoletta, scendono la scala. Tosca è agitatissima: essa sorveglia questi movimenti temendo che Cavaradossi, per impazienza, si muova o parli prima del momento opportuno. | sergente, Spoletta, ufficiale, soldati, sentinella -> | |
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s'avviano... taci! Vanno... scendono. (vista deserta la piattaforma, va ad ascoltare presso l'imbocco della scaletta: vi si arresta trepidante, affannosa, parendole ad un tratto che i soldati anziché allontanarsi, ritornino sulla piattaforma - di nuovo si rivolge a Cavaradossi con voce bassa) Ancora non ti muovere... (ascolta - si sono tutti allontanati, va al prospetto e cautamente sporgendosi, osserva di sotto - corre verso Cavaradossi) Mario, su presto! Andiamo!... su!... (si china per aiutare Cavaradossi a rialzarsi: a un tratto dà un grido soffocato di terrore, di sorpresa e si guarda le mani colle quali ha sollevato il mantello) Ah! (si inginocchia, toglie rapidamente il mantello e balza in piedi livida, atterrita) Morto! Morto! (con incomposte parole, con sospiri, singhiozzi si butta sul corpo di Cavaradossi, quasi non credendo all'orribil destino) O Mario... morto... tu... così... Finire così!! Così?... povera Floria tua! | |
(intanto dal cortile al disotto del parapetto e su dalla piccola scala arrivano prima confuse, poi sempre più vicine le voci di Sciarrone, di Spoletta e di alcuni soldati) | ||
VOCI CONFUSE |
Ah!... | |
SCIARRONE |
Vi dico pugnalato! | |
VOCI CONFUSE |
Scarpia? | |
SCIARRONE |
Scarpia. | |
SPOLETTA |
La donna è Tosca! | |
VOCI CONFUSE |
Che non sfugga! | |
SPOLETTA E SCIARRONE |
Attenti agli sbocchi delle scale! | |
(Spoletta apparisce dalla scala, mentre Sciarrone dietro a lui gli grida additando Tosca:) | <- Spoletta, Sciarrone | |
SCIARRONE |
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SPOLETTA |
(gettandosi su Tosca) Ah! Tosca, pagherai ben cara la sua vita!... | |
(Tosca balza in piedi e invece di sfuggire Spoletta, lo respinge violentemente, rispondendogli:) | ||
TOSCA |
Colla mia! (all'urto inaspettato Spoletta dà addietro e Tosca rapida gli sfugge, passa avanti a Sciarrone ancora sulla scala e correndo al parapetto si getta nel vuoto gridando:) O Scarpia, avanti a dio! | |
(Sciarrone ed alcuni soldati, saliti confusamente, corrono al parapetto e guardano giù. Spoletta rimane esterrefatto, allibito) | Tosca -> <- soldati | |
La piattaforma di Castel Sant'Angelo; a sinistra, una casamatta; una panca, una sedia; a destra, l'apertura di una piccola scala; notte.
(si odono, lontane, le campanelle d'un armento)
Senti... l'ora è vicina; io già raccolsi
(suonano le 4 del mattino)
Son pronto / Tieni a mente... al primo
(Cavaradossi cade fucilato)
(sempre più vicine le voci di Sciarrone, di Spoletta e di alcuni soldati)
(Tosca si getta nel vuoto)