Scena prima |
La chiesa di Sant'Andrea della Valle. |
(♦) |
ANGELOTTI |
(vestito da prigioniero, lacero, sfatto, tremante dalla paura, entra ansante, quasi correndo, dalla porta laterale. - Dà una rapida occhiata intorno) Ah!... Finalmente!... Nel terror mio stolto vedea ceffi di sbirro in ogni volto! (torna a guardare attentamente intorno a sé con più calma a riconoscere il luogo. - Dà un sospiro di sollievo vedendo la colonna con la pila dell'acqua santa e la madonna) La pila... la colonna... «a piè della madonna» mi scrisse mia sorella... (vi si avvicina, cerca ai piedi della madonna e ne ritira, con un soffocato grido di gioia, una chiave) Ecco la chiave!... ed ecco la cappella!... (addita la cappella Attavanti, febbrilmente introduce la chiave nella serratura, apre la cancellata, penetra nella cappella, richiude... e scompare) | <- Angelotti Angelotti -> |
Scena seconda |
|
<- Sagrestano |
SAGRESTANO |
(appare dal fondo: va da destra a sinistra, accudendo al governo della chiesa: avrà in mano un mazzo di pennelli) E sempre lava!... Ogni pennello è sozzo peggio d'un collarin d'uno scagnozzo. Signor pittore... Toh!... (guarda verso l'impalcato dove sta il quadro, e vedendolo deserto, esclama sorpreso:) Nessuno! ~ Avrei giurato che fosse ritornato il cavalier Cavaradossi. (depone i pennelli, sale sull'impalcato, guarda dentro il paniere, e dice:) No, sbaglio. ~ Il paniere è intatto. (scende dall'impalcato. Suona l'angelus. Il Sagrestano si inginocchia e prega sommesso:) Angelus Domini nuntiavit Mariae, et concepit de Spiritu Sancto. Ecce ancilla Domini, fiat mihi secundum verbum tuum. Et Verbum caro factum est, et habitavit in nobis. | |
Scena terza |
Cavaradossi - Sagrestano. |
<- Cavaradossi |
CAVARADOSSI |
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SAGRESTANO |
(alzandosi) Recito l'Angelus. | |
(Cavaradossi sale sull'impalcato e scopre il quadro. È una Maria Maddalena a grandi occhi azzurri con una gran pioggia di capelli dorati. Il pittore vi sta dinanzi muto attentamente osservando) | ||
(il Sagrestano, volgendosi verso Cavaradossi per dirigergli la parola, vede il quadro scoperto e dà in un grido di meraviglia) | ||
SAGRESTANO |
Sante ampolle! Il suo ritratto! | |
CAVARADOSSI |
(volgendosi al Sagrestano) Di chi? | |
SAGRESTANO |
Di quell'ignota che i dì passati a pregar qui venìa... (con untuosa attitudine accennando verso la madonna dalla quale Angelotti trasse la chiave) Tutta devota ~ e pia. | |
CAVARADOSSI |
(sorridendo) È vero. E tanto ell'era infervorata nella sua preghiera ch'io ne pinsi, non visto, il bel sembiante. | |
SAGRESTANO |
(Fuori, Satana, fuori!) | |
CAVARADOSSI |
Dammi i colori! | |
(il Sagrestano eseguisce. Cavaradossi dipinge con rapidità e si sofferma spesso a riguardare il proprio lavoro: il Sagrestano va e viene, portando una catinella entro la quale continua a lavare i pennelli) | ||
(a un tratto Cavaradossi si ristà di dipingere; leva di tasca un medaglione contenente una miniatura e gli occhi suoi vanno dal medaglione al quadro) | ||
CAVARADOSSI |
(♦) | |
SAGRESTANO |
(Scherza coi fanti e lascia stare i santi!) (s'allontana per prendere l'acqua onde pulire i pennelli) | |
CAVARADOSSI |
E te, beltade ignota, cinta di chiome bionde! Tu azzurro hai l'occhio, Tosca ha l'occhio nero! | |
SAGRESTANO |
(ritornando dal fondo e sempre scandalizzato:) (Scherza coi fanti e lascia stare i santi!) (riprende a lavare i pennelli) | |
CAVARADOSSI |
L'arte nel suo mistero le diverse bellezze insiem confonde; ma nel ritrar costei il mio solo pensier, Tosca, sei tu! (continua a dipingere) | |
SAGRESTANO (Queste diverse gonne che fanno concorrenza alle madonne mandan tanfo d'inferno. (asciuga i pennelli lavati, non senza continuare a borbottare) Scherza coi fanti e lascia stare i santi! Ma con quei cani di volterriani nemici del santissimo governo non s'ha da metter voce!... (pone la catinella sotto l'impalcato ed i pennelli li colloca in un vaso, presso al pittore) Scherza coi fanti e lascia stare i santi! (accennando a Cavaradossi) Già sono impenitenti tutti quanti! Facciam piuttosto il segno della croce.) (eseguisce) | ||
SAGRESTANO |
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CAVARADOSSI |
Fa' il tuo piacere! (continua a dipingere) | |
SAGRESTANO |
(indicando il cesto) Pieno è il paniere... Fa penitenza? | |
CAVARADOSSI |
Fame non ho. | |
SAGRESTANO |
(stropicciandosi le mani) Ah!... Mi rincresce!... (ma non può trattenere un gesto di gioia e uno sguardo di avidità verso il cesto che prende ponendolo un po' in disparte) | |
SAGRESTANO |
(fiuta due prese di tabacco) Badi, quand'esce chiuda. | |
CAVARADOSSI |
(dipingendo) Va'!... | |
SAGRESTANO |
Vo! (s'allontana per il fondo) | Sagrestano -> |
(Cavaradossi, volgendo le spalle alla cappella, lavora. | ||
Angelotti, credendo deserta la chiesa, appare dietro la cancellata e introduce la chiave per aprire) | <- Angelotti | |
Scena quarta |
Cavaradossi - Angelotti. |
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CAVARADOSSI |
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(al movimento fatto da Cavaradossi, Angelotti, atterrito, si arresta come per rifugiarsi ancora nella cappella - ma - alzati gli occhi, un grido di gioia, che egli soffoca tosto timoroso, erompe dal suo petto. | ||
Egli ha riconosciuto il pittore e gli stende le braccia come ad un aiuto insperato) | ||
ANGELOTTI |
Voi? Cavaradossi! Vi manda iddio! | |
(Cavaradossi non riconosce Angelotti e rimane attonito sull'impalcato) | ||
(Angelotti si avvicina di più onde farsi riconoscere) | ||
ANGELOTTI |
Non mi ravvisate? (con tristezza) Il carcere m'ha dunque assai mutato! | |
CAVARADOSSI |
(riconoscendolo, depone rapido tavolozza e pennelli e scende dall'impalcato verso Angelotti, guardandosi cauto intorno) Angelotti! Il console della spenta repubblica romana! (corre a chiudere la porta a destra) | |
ANGELOTTI |
(andando incontro a Cavaradossi) Fuggii pur ora da castel Sant'Angelo!... (con mistero) | |
CAVARADOSSI |
(generosamente) Disponete di me! | |
TOSCA |
Mario! | |
(alla voce di Tosca, Cavaradossi fa un rapido cenno ad Angelotti di tacere) | ||
CAVARADOSSI |
Celatevi! È una donna... gelosa. Un breve istante e la rimando. | |
TOSCA |
Mario! | |
CAVARADOSSI |
(verso la porta da dove viene la voce di Tosca) Eccomi! | |
ANGELOTTI |
(colto da un accesso di debolezza si appoggia all'impalcato e dice dolorosamente:) Sono stremo di forze, più non reggo... | |
CAVARADOSSI |
(rapidissimo, sale sull'impalcato, ne discende col paniere e lo dà ad Angelotti) In questo panier v'è cibo e vino! | |
ANGELOTTI |
Grazie! | |
CAVARADOSSI |
(incoraggiando Angelotti, lo spinge verso la cappella) Presto! | |
(Angelotti entra nella cappella) | Angelotti -> | |
Scena quinta |
Cavaradossi - Tosca. |
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TOSCA |
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CAVARADOSSI |
(fingendosi calmo apre a Tosca) Son qui! | |
TOSCA |
(entra con una specie di violenza, allontana bruscamente Mario che vuole abbracciarla e guarda sospettosa intorno a sé) Perché chiuso? | <- Tosca |
CAVARADOSSI |
(con simulata indifferenza) Lo vuole il Sagrestano... | |
TOSCA |
A chi parlavi? | |
CAVARADOSSI |
A te! | |
TOSCA |
Altre parole bisbigliavi. Ov'è?... | |
CAVARADOSSI |
Chi? | |
TOSCA |
Colei!... Quella donna!... Ho udito i lesti passi ed un fruscio di vesti... | |
CAVARADOSSI |
Sogni! | |
TOSCA |
Lo neghi? | |
CAVARADOSSI |
Lo nego e t'amo! (fa per baciarla) | |
TOSCA |
(con dolce rimprovero) Oh! innanzi alla madonna... no, Mario mio, lascia pria che la preghi, che l'infiori... (si avvicina lentamente alla madonna, dispone con arte, intorno ad essa, i fiori che ha portato con sé, si inginocchia e prega con molta devozione, segnandosi, poi s'alza) | |
(a Cavaradossi, che intanto si è avviato per riprendere il lavoro) | ||
TOSCA |
Ora stammi a sentir ~ stassera canto, ma è spettacolo breve. ~ Tu m'aspetti sull'uscio della scena e alla tua villa andiam soli, soletti. | |
CAVARADOSSI |
(che fu sempre soprapensieri) Stassera! | |
TOSCA |
È luna piena e il notturno effluvio floreal inebria il cor! ~ Non sei contento? (si siede sulla gradinata presso a Cavaradossi) | |
CAVARADOSSI |
(ancora un po' distratto e peritoso) Tanto! | |
TOSCA |
(colpita da quell'accento) Tornalo a dir! | |
CAVARADOSSI |
Tanto! | |
TOSCA |
Lo dici male... | |
Non la sospiri la nostra casetta che tutta ascosa nel verde ci aspetta? Nido a noi sacro, ignoto al mondo inter, pien d'amore e di mister? Al tuo fianco sentire per le silenziose stellate ombre, salir le voci delle cose!... Dai boschi e dai roveti, dall'arse erbe, dall'imo dei franti sepolcreti odorosi di timo, la notte escon bisbigli di minuscoli amori e perfidi consigli che ammolliscono i cuori. Fiorite, o campi immensi, palpitate aure marine nel lunare albor, piovete voluttà, volte stellate! Arde a Tosca folle amor! (reclinando la testa sulla spalla di Cavaradossi) | (♦) | |
CAVARADOSSI |
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TOSCA |
Mi discacci? | |
CAVARADOSSI |
Urge l'opra, lo sai! | |
TOSCA |
(alzandosi) Vado! (s'allontana un poco da Cavaradossi, poi voltandosi per guardarlo, vede il quadro, ed agitatissima ritorna verso Cavaradossi) Chi è quella donna bionda lassù? | |
CAVARADOSSI |
La Maddalena. Ti piace? | |
TOSCA |
È troppo bella! | |
CAVARADOSSI |
(ridendo ed inchinandosi) Prezioso elogio! | |
TOSCA |
Ridi? Quegli occhi cilestrini già li vidi... | |
CAVARADOSSI |
Ce n'è tanti pe 'l mondo!... | |
TOSCA |
(cercando di ricordare) Aspetta... Aspetta... (sale sull'impalcato) (trionfante) È l'Attavanti!... | |
CAVARADOSSI |
(ridendo) Brava!... | |
TOSCA |
(vinta dalla gelosia) La vedi? T'ama? (piangendo) Tu l'ami?... | |
CAVARADOSSI |
(procura di calmarla) Fu puro caso... | |
TOSCA |
(non ascoltandolo, con ira gelosa) Quei passi e quel bisbiglio... Ah! Qui stava pur ora! | |
CAVARADOSSI |
Vien via! | |
TOSCA |
Ah, la civetta! (minacciosa) A me, a me! | |
CAVARADOSSI |
La vidi ieri, ma fu puro caso... a pregar qui venne... non visto la ritrassi. | |
TOSCA |
Giura! | |
CAVARADOSSI |
Giuro! | |
TOSCA |
(sempre con gli occhi rivolti al quadro) Come mi guarda fiso! | |
(la spinge dolcemente a scendere dalla gradinata. Essa discende all'indietro tenendo alto le sue mani in quelle di Cavaradossi. Tosca scendendo ha sempre la faccia verso il quadro cui Mario dà le spalle) | ||
CAVARADOSSI |
Vien via! | |
TOSCA |
Di me beffarda, ride. | |
(sono scesi) | ||
CAVARADOSSI |
Follia! (la tiene presso di sé fissandola in viso) | |
TOSCA |
(con dolce rimprovero) Ah, quegli occhi!... | |
CAVARADOSSI | (♦) | |
TOSCA |
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CAVARADOSSI |
(teneramente) Mia gelosa! | |
TOSCA |
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CAVARADOSSI |
Mia gelosa! | |
TOSCA |
Certa sono ~ del perdono se tu guardi al mio dolor! | |
CAVARADOSSI |
Mia Tosca idolatrata, ogni cosa in te mi piace; l'ira audace e lo spasimo d'amor! | |
TOSCA |
Dilla ancora la parola che consola... dilla ancora! | |
CAVARADOSSI |
Mia vita, amante inquieta, dirò sempre: «Floria, t'amo!» Ah! l'alma acquieta, sempre «t'amo!» ti dirò! | |
TOSCA |
(sciogliendosi, paurosa d'esser vinta) Dio! quante peccata! M'hai tutta spettinata! | |
CAVARADOSSI |
||
TOSCA |
Tu fino a stassera stai fermo al lavoro. E mi prometti: sia caso o fortuna, sia treccia bionda o bruna, a pregar non verrà donna nessuna! | |
CAVARADOSSI |
Lo giuro, amore!... Va'! | |
TOSCA |
Quanto m'affretti! | |
CAVARADOSSI |
(con dolce rimprovero vedendo rispuntare la gelosia) Ancora? | |
TOSCA |
(cadendo nelle sue braccia e porgendogli la guancia) No ~ perdona!... | |
CAVARADOSSI |
Davanti alla madonna? | |
TOSCA |
(accennando alla madonna) È tanto buona! | |
(si baciano) | ||
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(avviandosi ad uscire e guardando ancora il quadro, maliziosamente gli dice:) Ma falle gli occhi neri!... (fugge rapidamente) | Tosca -> |
(Cavaradossi rimane commosso e pensieroso) | ||
Scena sesta |
Cavaradossi - Angelotti. |
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(appena uscita Tosca, Cavaradossi sta ascoltandone i passi allontanarsi, poi con precauzione socchiude l'uscio e guarda fuori. | ||
Visto tutto tranquillo, corre alla cappella. Angelotti appare subito dietro la cancellata) | <- Angelotti | |
CAVARADOSSI |
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ANGELOTTI |
Siam soli? | |
CAVARADOSSI |
Sì. Qual è il vostro disegno?... | |
ANGELOTTI |
A norma degli eventi, uscir di stato o star celato in Roma... mia sorella... | |
CAVARADOSSI |
L'Attavanti? | |
ANGELOTTI |
Sì... ascose un muliebre abbigliamento là sotto l'altare... vesti, velo, ventaglio... (si guarda intorno con paura) Appena imbruni indosserò quei panni... | |
CAVARADOSSI |
Or comprendo! Quel fare circospetto e il pregante fervore in giovin donna e bella m'avean messo in sospetto di qualche occulto amor!... Or comprendo! Era amor di sorella! | |
ANGELOTTI |
Tutto ella ha osato onde sottrarmi a Scarpia, scellerato! | |
CAVARADOSSI |
Scarpia?! Bigotto satiro che affina colle devote pratiche la foia libertina e strumento al lascivo talento (con forza crescente) fa il confessore e il boia! La vita mi costasse, vi salverò! Ma indugiar fino a notte è mal sicuro... | |
ANGELOTTI |
Temo del sole!... | |
CAVARADOSSI |
(indicando) La cappella mette a un orto mal chiuso, poi c'è un canneto che va lungi pei campi a una mia villa. | |
ANGELOTTI |
M'è nota... | |
CAVARADOSSI |
Ecco la chiave... ~ innanzi sera io vi raggiungo, ~ portate con voi le vesti femminili... | |
ANGELOTTI |
(raccoglie in fascio le vestimenta sotto l'altare) Ch'io le indossi? | |
CAVARADOSSI |
Per or non monta, il sentier è deserto... | |
ANGELOTTI |
(per uscire) Addio!... | |
CAVARADOSSI |
(accorrendo verso Angelotti) Se urgesse il periglio, correte al pozzo del giardin. L'acqua è nel fondo, ma a mezzo della canna, un picciol varco guida ad un antro oscuro, rifugio impenetrabile e sicuro! | |
(un colpo di cannone; i due si guardano agitatissimi) | ||
ANGELOTTI |
||
CAVARADOSSI |
Fu scoperta la fuga! Or Scarpia i suoi sbirri sguinzaglia! | |
ANGELOTTI |
Addio! | |
CAVARADOSSI |
Anch'io verrò! Staremo all'erta! | |
ANGELOTTI |
Odo qualcun! | |
CAVARADOSSI |
Se ci assalgon, battaglia! | |
(escono rapidamente dalla cappella) | Cavaradossi, Angelotti -> | |
Scena settima |
Sagrestano - Allievi e Cantori della cappella - Chierici - Confratelli. |
<- Sagrestano |
SAGRESTANO |
||
(accorrono da ogni parte chierici, confratelli, allievi e cantori della cappella. | <- chierici, confratelli, allievi, cantori | |
Tutti costoro entrano tumultuosamente) | ||
SAGRESTANO |
||
(altri allievi entrano in ritardo e alla fine si radunano tutti) | <- altri allievi | |
ALLIEVI |
(colla massima confusione) Dove? | |
SAGRESTANO |
In sagrestia... | |
(spinge alcuni chierici) | ||
ALCUNI |
Ma che avvenne? | |
SAGRESTANO |
No 'l sapete? (affannoso) Bonaparte... scellerato... Bonaparte... | |
(si avvicinano al Sagrestano e lo attorniano, mentre accorrono altri che si uniscono ai primi) | ||
ALTRI ALLIEVI |
Ebben? Che fu? | |
SAGRESTANO |
Fu spennato, sfracellato, è piombato a Belzebù! | |
ALLIEVI, CANTORI |
Chi lo dice? - È sogno! - È fola! | |
SAGRESTANO |
È veridica parola; or ne giunse la notizia! | |
ALLIEVI, CANTORI |
Si festeggi la vittoria! | |
SAGRESTANO | ||
|
||
TUTTI |
(ridendo e gridando gioiosamente, senza badare al Sagrestano che inutilmente li spinge a urtoni verso la sagrestia) Doppio soldo... Te Deum... Gloria! Viva il re!... Si festeggi la vittoria! | |
Scena ottava |
Scarpia - Sagrestano - Cantori - Allievi, ecc. |
<- Scarpia, Spoletta, sbirri |
(le loro grida e le loro risa sono al colmo, allorché una voce ironica tronca bruscamente quella gazzarra volgare di canti e risa. | ||
È Scarpia: dietro a lui Spoletta e alcuni sbirri) | ||
SCARPIA |
||
SAGRESTANO |
Eccellenza! il gran giubilo... | |
SCARPIA |
||
(tutti s'allontanano mogi; anche il Sagrestano fa per cavarsela, ma Scarpia bruscamente lo trattiene) | chierici, confratelli, allievi, cantori, altri allievi -> | |
|
||
SAGRESTANO |
Non mi muovo! | |
SCARPIA |
||
SPOLETTA |
Sta bene! (fa cenno a due sbirri di seguirlo) | Spoletta, sbirri -> |
SCARPIA |
||
SAGRESTANO |
Misericordia! | |
SCARPIA |
||
SAGRESTANO |
Eccola. (va al cancello e lo vede socchiuso) Aperta! Arcangeli! E un'altra chiave! | |
SCARPIA |
||
(entrano nella cappella, poi ritornano: | ||
Scarpia, assai contrariato, ha fra le mani un ventaglio chiuso che agita nervosamente) | ||
|
||
SAGRESTANO |
(ancor più invaso dalla paura) Il cavalier Cavaradossi... | |
SCARPIA |
||
(uno degli sbirri che seguì Scarpia, torna dalla Cappella portando il paniere che Cavaradossi diede ad Angelotti) | ||
SAGRESTANO |
||
SCARPIA |
||
SAGRESTANO |
(che avrà esaminato il paniere, con gran sorpresa esclama:) Vuoto?... Vuoto!... | |
SCARPIA |
||
SAGRESTANO |
(prendendo il paniere) Si ritrovò nella cappella questo panier. | |
SCARPIA |
||
SAGRESTANO |
Certo! (è esitante e pauroso) È il cesto del pittor... ma... nondimeno... | |
SCARPIA |
||
SAGRESTANO |
(sempre più impaurito e quasi piangendo gli mostra il paniere vuoto) Io lo lasciai ripieno di cibo prelibato... il pranzo del pittor!... | |
SCARPIA |
||
SAGRESTANO |
Nella cappella? (facendo cenno di no colla mano) Non ne avea la chiave né contava pranzar... disse egli stesso. Onde l'avea già messo... al riparo. (mostra dove aveva riposto il paniere e ve lo lascia) | |
|
(impressionato dal severo e silente contegno di Scarpia) (Libera me Domine!) | |
(pausa) | ||
SCARPIA |
<- Tosca | |
Scena nona |
Tosca - Scarpia - Sagrestano. |
|
TOSCA |
||
SAGRESTANO |
(che si trova ai piedi dell'impalco, avvicinandosi a Tosca) Il pittor Cavaradossi? Chi sa dove sia? Svanì, sgattaiolò per sua stregoneria. (se la svigna) | Sagrestano -> |
TOSCA |
||
(Scarpia ha girato la colonna e si presenta a Tosca, sorpresa del suo subito apparire. | ||
Intinge le dita nella pila e le offre l'acqua benedetta; | ||
fuori suonano le campane che invitano alla chiesa) | ||
SCARPIA |
(♦) | |
TOSCA |
(tocca le dita di Scarpia e si fa il segno della croce) Grazie, signor! | |
SCARPIA |
||
TOSCA |
(distratta e pensosa) Bontà vostra... | |
(cominciano ad entrare in chiesa ed a recarsi verso il fondo alcuni popolani) | ||
SCARPIA |
||
TOSCA |
Che intendete?... | |
SCARPIA |
||
TOSCA |
(scatta pronta) Che? D'amore? Le prove! | |
SCARPIA |
||
TOSCA |
(lo afferra) Un ventaglio? Dove stava? | |
(entrano alcuni contadini) | <- contadini | |
SCARPIA |
||
TOSCA |
(esaminando il ventaglio) La corona! Lo stemma! È l'Attavanti! Presago sospetto!... | |
SCARPIA |
||
TOSCA |
(con grande sentimento, trattenendo a stento le lagrime, dimentica del luogo e di Scarpia) Ed io venivo a lui tutta dogliosa per dirgli: invan stassera, il ciel s'infosca... l'innamorata Tosca è prigioniera... dei regali tripudi. | |
(entra un gruppo di pastori e ciociare) | <- pastori, ciociare | |
SCARPIA |
||
(mellifluo a Tosca) | ||
TOSCA |
||
(vari nobili signori accompagnano alcune donne) | <- nobili | |
SCARPIA |
||
TOSCA |
(non ascoltandolo) Io qui mi struggo e intanto d'altra in braccio le mie smanie deride! | |
SCARPIA |
||
(entrano alcuni borghesi alla spicciolata) | <- borghesi | |
TOSCA |
(con grande amarezza) Dove son? Potessi coglierli, i traditori! (sempre più crucciosa) Oh qual sospetto! Ai doppi amori è la villa ricetto! (con immenso dolore) Traditor! Oh mio bel nido insozzato di fango! (con pronta risoluzione) Vi piomberò inattesa! (rivolta al quadro, minacciosa) Tu non l'avrai stassera. Giuro! | |
SCARPIA |
||
TOSCA |
Dio mi perdona... egli vede ch'io piango! (piange dirottamente) | |
(Scarpia la sorregge accompagnandola all'uscita, fingendo di rassicurarla) | ||
(appena uscita Tosca, la chiesa poco a poco va sempre più popolandosi. | ||
La folla si raggruppa nel fondo, in attesa del Cardinale; alcuni inginocchiati pregano) | ||
(dopo aver accompagnato Tosca, ritorna presso la colonna e fa un cenno: | ||
subito si presenta Spoletta) | <- Spoletta, tre sbirri | |
SCARPIA |
(♦) | |
SPOLETTA |
Sta bene! Il convegno? | |
SCARPIA |
||
(Spoletta parte rapidamente con tre sbirri) | Spoletta, tre sbirri -> | |
|
(♦) | |
Esce il Corteggio che accompagna il Cardinale all'altare maggiore: i Soldati svizzeri fanno far largo alla Folla, che si dispone su due ali. | <- cardinale, corteggio, soldati svizzeri | |
(Scarpia s'inchina e prega al passaggio del cardinale) | ||
(il cardinale benedice la folla che reverente s'inchina) | ||
CAPITOLO |
||
FOLLA |
qui fecit coelum et terram | |
CAPITOLO |
sit nomen Domini benedictum | |
FOLLA |
et hoc nunc et usquem in saeculum. | |
SCARPIA |
||
(tutta la folla è rivolta verso l'altare maggiore; alcuni s'inginocchiano) | ||
FOLLA |
Te Deum laudamus: te Dominum confitemur! | |
SCARPIA |
||
FOLLA |
Te aeternum Patrem omnis terra veneratur! | |
La chiesa di Sant'Andrea della Valle; a destra la cappella Attavanti; a sinistra un impalcato; su di esso un gran quadro coperto da tela.
Ah!... Finalmente!... Nel terror mio
E sempre lava!... Ogni pennello è sozzo
(voce esterna di Tosca)
Mario! / Son qui / Perché chiuso?
Or va', lasciami! / Tu fino a stassera
(un colpo di cannone)
Un tal baccano in chiesa! Bel rispetto!
(Scarpia e il Sagrestano entrano nella cappella, poi ritornano)
(uno degli sbirri torna portando il paniere di Cavaradossi per Angelotti)
(Scarpia nascosto dietro una colonna)
(Scarpia si presenta)
Tre sbirri... una carrozza... presto!... seguila
Va' Tosca! Nel tuo cuor s'annida Scarpia!
Adjutorium nostrum in nomine Domini