Atto primo

 

Scena prima

Selva oscurissima sparsa d'antiche piante che formano quasi labirinto intorno ad uno scosceso monte, alle falde del quale vedesi l'imboccatura d'una caverna sacra alle divinità d'Averno.
Grandi, che precedono Egeo, e coro di Donzelle seguaci di Medea, che con Leucippe si ritrovano presso la caverna.

 Q 

grandi, Egeo, donzelle, Leucippe

 
[N. 1 - Introduzione]

 N 

 

CORO

Nel sen profondo, e cieco  

del tenebroso speco

Medea rivolse il piè.

LEUCIPPE

Ed or la verga scote.

CORO DI DONZELLE

Mormora infauste note

TUTTI

D'Erebo invoca il re.

 

EGEO

Nella spelonca orrenda  

miei fidi ormai si scenda.

(avvicinandosi alla Caverna)

LEUCIPPE

(opponendosi)

Ferma, signor, non lice.

TUTTI

D'Erebo invoca il re.

EGEO
(con espressione di dolore)

Chi per pietà mi dice

la figlia mia dov'è.

CORO

Egeo, calmati, e spera:

chi a Flegetonte impera

penetrerà dov'è.

LEUCIPPE

Vien Medea.

 

Scena seconda

Medea e detti.

<- Medea

 
(esce questa coronata di cipresso col volume in una mano, e la verga magica nell'altra; e subito consegna le dette cose alle seguaci)
 

EGEO

Sposa m'addita  

chi la figlia c'involò.

MEDEA

Ah la figlia, a noi rapita,

d'un leon preda restò.

CORO

Misera Asteria!

EGEO E MEDEA

Oh dio!

CORO

Qual non previsto orror!

EGEO E MEDEA

Al caso acerbo, e rio

no che non sa resistere

il povero mio cor.

CORO

Ahi caso acerbo, e rio!

Ahi non previsto orror!

 

EGEO

Svelami per pietà...  

MEDEA

Magiche note,

che fan Dite tremar, sussurra il labbro,

e la verga percote

appena il suol, che s'offre al guardo mio

dall'Eumenidi cinto il nero dio.

EGEO

E ti disse...

MEDEA

Che avrei

vista la figlia; ma in poter d'un forte

d'ispide giube adorno.

LEUCIPPE

Oh ciel!

EGEO

Che pena!

MEDEA

Soggiunse poi che un giorno

pur visto avrei da quella belva istessa,

sappilo, o sposo, e trema,

involare al tuo crin l'aureo diadema.

EGEO

Oh minaccia fatal!

 

Scena terza

Evandro, frettoloso, e detti.

<- Evandro

 

EVANDRO

Signor, non senti  

il grido popolar?

EGEO

Che fu?

MEDEA
(con premura)

Che avvenne?

EVANDRO

Asteria...

EGEO

Ebbene...

EVANDRO

Al patrio suol pervenne.

MEDEA

C'inganni tu?...

EVANDRO

Non dubitar. L'eroe,

che salvolla, è al suo fianco.

MEDEA

Andiamo a lei.

EGEO

Grazie vi rendo, onnipossenti dèi.

 
(partono tutti)

Egeo, Medea, Leucippe, Evandro, grandi, donzelle ->

 
 

Scena quarta

Veduta interna delle mura d'Atene con gran porta praticabile.
Coro d'Ateniesi dell'uno, e dell'altro sesso, che portano corone di alloro e rami di palma.
Evandro, indi Teseo ed Asteria in una biga adorna di trofei che sotto si accennano.

 Q 

ateniesi, Evandro

 
[N. 2 - Coro]

 N 

 

CORO

Si coroni degli attici allori:  

e si onori chi Asteria salvò.

EVANDRO

Ecco il prode, e al suo fianco si asside

la salvata figliola d'Egeo.

 
Si avanza la biga dalla quale serviti da Evandro discendono Teseo, e Asteria; mentre il coro canta il seguente:

<- Teseo, Asteria

 

 

Viva, viva l'invitto Teseo,

che d'Alcide le gesta emulò.

 
[N. 3 - Duetto]

 N 

 

ASTERIA E TESEO

Nume che il sen m'accendi,    

se i nostri voti intendi,

deh! non voler ch'estinguasi

questo nascente ardor.

S

ASTERIA

Idolo mio!...

TESEO

Mio bene!...

ASTERIA

Quanto sarem felici!

TESEO

Quai fortunati auspici!

ASTERIA E TESEO

Par, che ci arrida amor.

Ah! colle tue catene,

nume che il sen m'accendi,

fa' di quest'alme un'anima,

e di due cori un cor.

 

Scena quinta

Egeo con Sèguito: poi Medea con Leucippe, e detti.

<- Egeo, Medea, Leucippe

 

ASTERIA

Padre.  

EGEO

Figlia.

TESEO

Signor.

EGEO

Nobil guerriero,

quanto ti debbo.

ASTERIA

Genitrice.

MEDEA

Asteria,

vieni al mio sen. (Che veggio!)

TESEO

Ecco, o gran re d'Atene,

salva la figlia tua.

Dei genitori

al sen la rendo, e in guiderdon sol chieggio

di stringer la sua man.

ASTERIA

Sì, genitore,

gratitudine a lui serbo, ed amore.

TESEO

Re non son già; ma riseder col tempo

forse in soglio potrò.

MEDEA
(a parte)

(Leucippe, osserva

quello stranier.)

LEUCIPPE

(Vago ha l'aspetto.)

TESEO

Un guardo

volgi al mio carro, o Egeo,

ed appese in trofeo le spoglie, e l'armi

vedi, che il mio valor tolse a Procuste,

al terror di Crommione,

a Sinni, a Periseta, al reo Scirone.

ASTERIA

Al perfido Sciron, che mentre un giorno

sulle fiorite sponde

dell'Illixo divisa

dall'ancelle me n' gìa, la man rapace

stese sovra di me.

TESEO

Verso Megara

ei la traea. Dai gridi

d'essa avvertito io fui,

accorsi, combattei, la tolsi a lui.

LEUCIPPE

Oh generoso!

EGEO

Oh prode!

MEDEA

(Un traditore

egli è.)

EGEO

Del genitore

palesa il nome.

TESEO

Ah! che l'ignoro io stesso.

E scorrendo la terra

vo da gran tempo, onde veder s'io posso

riconoscer qual sia

de' miei giorni l'autor.

ASTERIA

Volgar non fia

al certo il suo natal.

TESEO

Ma se il consenti,

il cammin qui sospendo,

perché da Delfo attendo

un mio fedele, a consultar d'Apollo

l'oracolo inviato, onde si squarci

il velo all'esser mio.

EGEO

Giovine eroe,

ospite nella reggia

non sol; ma sposo ancora

rimarrai di costei, che t'innamora.

TESEO

Oh contento!

ASTERIA

Oh piacer!

MEDEA

(L'empio deluso

sarà dall'arti mie.)

EGEO

Nel maggior tempio

vanne, Evandro, e prepara

le tazze, i serti, l'ara, e quanto è d'uopo

per la pompa nuzial.

EVANDRO

Tuoi cenni adempio.

(parte)

Evandro ->

 

TESEO, ASTERIA

Ah! mio re...  

 
(volendosi inginocchiare vengono da Egeo trattenuti, ed abbracciati)
 

EGEO

Venite entrambi

a questo sen, ch'io stesso in faccia a Imene

le vostre annoderò dolci catene.

Affrettisi il momento; ond'io mi vegga

pargoleggiar dintorno

stuol di cari nipoti. In quelli un giorno

la mia cadente età trovi sostegno.

Ed abbia alfine un successore il regno.

 
[N. 4 - Aria]

 N 

 

Figlia diletta, e cara    

parte dell'alma mia,

ah! che ogni affanno oblia

tra le tue braccia il cor.

S

 
(sentesi di dentro una lieta armonia)
 

 

Ma qual suon! qual dolce invito!

 
(compare un sacerdote che accenna esser tutto in pronto)

<- sacerdote

 

Pronto è il rito, splende l'ara,

Imeneo la tace accende,

e prepara i lacci amor.

Cari figli oh quanta speme

per voi nutre il genitor!

(dopo d'averla osservata)

(Ciel! Medea mi guarda, e freme:

non comprendo il suo furor.)

Ah! rinnova il suon gradito,

e per voi l'ara già splende,

Imeneo la face accende,

e prepara i lacci amor.

Cari figli, oh! quanta speme

per voi nutre il genitor!

 
(partono tutti a riserva di Medea e Leucippe)

Egeo, Asteria, Teseo, ateniesi, sacerdote ->

 

Scena sesta

Medea e Leucippe.

 

LEUCIPPE

Perché resti, Medea?  

MEDEA

(fa qualche passo, indi soffermasi)

Perché richiedi?

forsennata, e non vedi

quella ferina spoglia,

che dall'omero al pie' cinge Teseo?

LEUCIPPE

La vidi, e immaginai, che qual trofeo

ei che d'Alcmena il figlio

prese a emular, porti sul tergo il vello

di nomade leon.

MEDEA

Folle! conosci

nell'indegno stranier quel, che adombrato

dall'Erebo mi fu sotto l'aspetto

della fiera, che avea

a stender sovr'Asteria il crudo artiglio,

e comprendi d'Egeo quindi il periglio.

Ma paventi il fellon. Seguimi; io voglio

tosto avvertirne il re. Per vendicarmi,

chieder aita, ed armi

voglio a Pluton, che poco

sarebbe a tal perfidia il ferro, e il foco.

 
[N. 5 - Aria]

 N 

Quel serpe, che giace    

senz'ira sul prato,

se vien calpestato,

audace si fa.

Così nel mio core

si desta il furore,

che a un empio rivale

fatale sarà.

S

Sfondo schermo () ()

 
(parte con Leucippe)

Medea, Leucippe ->

 
 

Scena settima

Tempio d'Amore, e d'Imeneo, con simulacri di queste divinità innanzi alle quali ara accesa.
Egeo, Teseo, Asteria, Evandro, Sacerdoti con tazza per il giuramento, ed altri strumenti analoghi ai sacrifici; Grandi, e Popolo.

 Q 

Egeo, Teseo, Asteria, Evandro, sacerdoti, grandi, popolo

 

EVANDRO

Tutto è pronto, o signor.  

EGEO

Propizia a voi

sia la pronuba Giuno. Ora appressate

le destre all'ara, e fedeltà giurate.

ASTERIA

Se la mia tenerezza...

TESEO

...se la costanza mia...

ASTERIA

...spargo d'oblio...

TESEO

...indebolir poss'io...

ASTERIA

...m'incenerisca

il fulmine del ciel.

TESEO

M'inghiottisca il suolo.

ASTERIA

A te giuro, mio sposo...

TESEO

A te prometto...

ASTERIA

...eterna fedeltà.

TESEO

...costante affetto.

EGEO

Compiasi il rito.

ASTERIA

Ecco la destra, e il core.

TESEO

Omai stringa Imeneo

co' la tua la mia man...

 

Scena ottava

Connida frettoloso e detti.

<- Connida

 

CONNIDA

Ferma, Teseo.  

EGEO

Qual ardir!

EVANDRO

Chi se' tu?

ASTERIA

Che vuoi?

TESEO

Connida!

CONNIDA

Perdona, o re, se d'inoltrarmi osai,

e d'impedir l'incominciato rito.

TESEO

Ma perché sì smarrito?

sì confuso perché?

CONNIDA

(presentandogli un foglio)

Questo, che assisa

sul tripode d'Apollo

la Pitia a me recò tremendo scritto

fra te leggi, o signore.

TESEO

(aprendolo, e mostrando di leggerlo fra sé)

(Ah! mi palpita il core.)

ASTERIA

(Sento il sangue gelar.)

EGEO
(con sorpresa)

(D'udire anelo

ciò, che il foglio contien.)

TESEO
(agitato)

Che lessi oh cielo!

dunque son io...

CONNIDA

Taci.

TESEO

Ma se...

CONNIDA

L' arcano

non rivelare, o trema.

TESEO

Misero!

EGEO

Che ti turba?

ASTERIA

Oh sposo!

TESEO

Oh dio!

no, ch'esser non poss'io

più tuo sposo...

ASTERIA

Ah spergiuro!

traditore, inuman.

TESEO

Tal io rassembro;

ma no 'l sono.

EGEO

L'offesa

vendicherò.

ASTERIA

Deh! per pietà palesa

ciò, che il foglio contien.

TESEO

Non posso.

ASTERIA

Ingrato!

EGEO

Cedilo a me.

(gli strappa di mano la carta, piccola parte della quale resta in mano d'Egeo)

TESEO

(la getta sull'ara)

S'incenerisca in pria.

EGEO

Empio!

ASTERIA

Fellon!

 
[N. 6 - Recitativo accompagnato]

 N 

TESEO

Mio re; cara, non sono  

qual sembro agli occhi vostri un traditore,

un perfido, un ingrato:

sol de rifiuti miei s'incolpi il fato.

 
[N. 7 - Aria]

 N 

(ad Asteria)  

Piangi o cara?... (Ah! quasi oh dei!

mia germana io dissi a lei.)

E tu fremi?... (Ah! quasi il core

(ad Egeo)

dir mi fece, genitore.)

Ma son degno di pietà.

Il dovere... il padre... il fato...

il rigor di stelle irate...

(Connida lo trasporta via per un braccio)

vengo amico... infido, ingrato...

no, ch'io sia non si dirà!

Il furor deh! frena omai

(ad Egeo)

tergi Asteria i vaghi rai:

ah! son io lo sventurato

condannato a lacrimar.

 
(parte seguito da tutti, toltone Connida, che dopo d'avergli guardato dietro esclama)

Teseo, Egeo, Asteria, Evandro, sacerdoti, grandi, popolo ->

 

Scena nona

Connida, solo.

 

 

A qual, povero amico, orribil passo  

ridotto è mai? se parla,

di Delfo irrita il dio, che col severo

oracolo gli impon di non scoprirsi

per la prole d'Egeo, finché l'istesso

genitor no 'l ravvisi: e s'egli tace,

offende la germana,

di cui, se oggi ad Atene

tardo a volgere il piè, sposo diviene.

 
[N. 8 - Aria]

 N 

Lo credevo vicino alla sponda,  

ma di nuovo s'intorbida l'onda,

e lo vedo in periglio sul mar.

Mentre attendo le placid'aurette,

grave il seno di nembi e saette

fosca nube comincia a tuonar.

(parte)

Connida ->

 
 

Scena decima

Appartamenti reali con logge aperte, corrispondenti sulla gran piazza
Teseo seguìto da Asteria.

 Q 

<- Teseo, Asteria

 

ASTERIA

Fermati: dove fuggi?  

TESEO

(Asteria! oh dio! che periglioso inciampo!)

ASTERIA

(Ah! ch'io gelo, ed avvampo,

palpito, raccapriccio

in appressarmi a lui.) Mirami ingrato,

e che ti feci mai

per ridurmi così? Come a tal segno

io da te meritai disprezzo e sdegno?

TESEO

Anzi, più che non cred'io t'amo, o cara.

ASTERIA

Ah! taci, menzognero.

TESEO

Te 'l giuro, Asteria mia.

ASTERIA

Se fosse vero,

sveleresti qual rea cagion t'ha mosso

a rifiutar la destra mia.

TESEO

Non posso.

 
[N. 9 - Recitativo accompagnato]

 N 

 

ASTERIA

Potrai però spietato  

vedermi a piedi tuoi

per l'affanno spirar. Mirami intanto

e distruggere in pianto,

e sciogliere in sospir. Leggimi in volto

l' acerbo duol, ch'è nel mio seno accolto.

TESEO

(volgendosi altrove)

(Più non resisto.)

ASTERIA

Ahi lassa!

A chi favello mai? Volgesi altrove

mentr'io parlo il crudel. Nel giorno istesso,

che de miei giorni, o dei!

il più bello parea, tutto perdei.

 
[N. 10 - Aria con coro]

 N 

 

Perdo l'amato oggetto,    

perdo del cor la pace,

ed il crudel, che tace,

non ha di me pietà.

Infelice, abbandonata,

come oh dei! viver potrò?

dove mai la troverò,

se non hai di me pietà?

S

 

CORO DI GUERRIERI
(in lontananza)

Avanziam: nulla rechi spavento:

si ferisca, né alcun si risparmi:

si combatta: si mora fra l'armi:

la vittoria, o la morte vogliam.

ASTERIA

Qual tumulto! oh ciel! che sento!

CORO

Ceda Egeo.

ASTERIA

Salvami il padre.

TESEO

Sì, che il padre io salverò.

ASTERIA
(supplichevole e tenera)

Dove mai la troverò,

se non hai di me pietà?

CORO

Si combatta: si mora fra l'armi:

la vittoria, o la morte vogliam.

ASTERIA

(spingendolo)

Corri... vola... idolo mio.

CORO

Ceda Egeo.

ASTERIA

Salvami il padre.

TESEO

Tra le squadre ~ omai la tromba,

che rimbomba ~ andar mi fa.

 
(parte impetuoso con spada nuda; si sente qualche tocco d'armi)

Teseo ->

 

CORO

Si combatta, si mora fra l'armi:

la vittoria, o la morte vogliam.

ASTERIA
(rivolta al cielo)

Minerva, difendi  

la vita d'Egeo,

il caro Teseo

illeso mi rendi,

che son di quest'anima

la parte miglior.

S

 
(parte; sentesi di dentro combattere)

Asteria ->

 

Scena undicesima

Egeo e Medea.

<- Egeo, Medea

 

EGEO

Dunque...  

MEDEA

Se' vincitor.

EGEO

Libero sono

e secura è la reggia,

mercé del tuo poter.

MEDEA

Ma se del trono

ti cale, e della vita,

d'uopo è svenar Teseo.

EGEO

Stelle!

MEDEA

Il tumulto

non già, come supponi,

dei Pallantidi è un'opra. Atene all'armi

solo eccitò costui,

e nascondesi in lui

la fiera, che rapir, com'io predissi,

dovea la figlia, ed involarti il serto.

EGEO

Ah! che di ciò m'accerto

se lo scritto ch'egli arse, ove d'Egeo

io lessi il nome, ed il rifiuto indegno

io d'Asteria rammento;

e perirà il fellon.

MEDEA

Ma tradimento,

non aperto valore usar conviene

per opprimere il reo.

EGEO

Il tradimento? oh ciel!

 

Scena dodicesima

Asteria e detti.

<- Asteria

 

ASTERIA
(con ilarità)

Vinse Teseo.  

EGEO

E così lieta in volto

ce ne rechi l'annunzio?

MEDEA

Ah! tu non sai

qual è.

ASTERIA

So, ch'è un eroe: so, che nel campo

della sua spada il lampo

de' ribelli abbatté l'insano orgoglio,

e so, che sol per lui tu siedi in soglio.

EGEO

Ti seduce l'amor.

ASTERIA

Senti i clamori

del popol, che il precede, e a te lo guida.

 

Scena tredicesima

Teseo con Connida, Coro, e detti.

<- Teseo, Connida, coro

 
[N. 11 - Finale I]

 N 

 

CORO

Fausta la sorte arrida  

all'armi di Teseo,

e successor d'Egeo,

lo vegga Atene.

 

TESEO

Basta, amici, così. Paghi saranno  

i vostri voti, e successor...

ASTERIA

Malvagio

stranier!

EGEO

Ospite indegno!

MEDEA

Invan l'attico regno

ti lusinghi ottener.

ASTERIA

Chi a me la destra

porge, qui regnerà.

CONNIDA
(a Teseo)

Signor conviene

altrove gir.

 

CORO

No, successor d'Egeo

lo vegga Atene.

 

EGEO

Ma se un figlio in Trezene,

d'Etra mi nacque, che pe 'l mondo ignoto

scorre in traccia di me...

TESEO

Sappi, signore,

che questo figlio...

EGEO

Ebben...

CONNIDA

Taci...

MEDEA

Prosegui...

TESEO

Questo figlio...

CONNIDA

Partiam.

EGEO

Termina.

TESEO

(Oh dio!

potessi dire il figlio tuo son io.)

 

EGEO

Traditor...

TESEO

Sono innocente.

MEDEA

Parla omai.

TESEO

Non m'è concesso.

ASTERIA

O dischiudi il labbro adesso,

o al tuo piè dovrò languir.

TESEO

Ah! che il cor ho in seno oppresso

dal più barbaro martir.

Insieme

EGEO E MEDEA

O discolpa il nero eccesso,

o preparati a morir.

CONNIDA

Ah! che il cor ha in seno oppresso

dal più barbaro martir.

 

ASTERIA

Come offender puoi l'amore?

EGEO

Oltraggiare onore, e fé?

MEDEA

È palese il tradimento.

CONNIDA

Qual orribile cimento!

TESEO

Chi più misero di me!

TESEO, EGEO, ASTERIA, MEDEA E CONNIDA

Ah! che in tale angustia estrema

gela il core, e trema il piè.

CORO

Il successor d'Egeo

sì, che Teseo sarà.

TESEO

Sappi...

CONNIDA

Signor, che fai?

EGEO, MEDEA E ASTERIA

Parla.

TESEO

Tacer degg'io.

TESEO, EGEO, ASTERIA, MEDEA E CONNIDA

Quante sciagure oh dio!

il rio destin tiranno,

a nostro danno ordì.

TESEO

Addio...

EGEO E MEDEA

Tu parti?...

ASTERIA

Ingrato!

lasciarmi puoi così?

TESEO, ASTERIA E CONNIDA

Perché divide il fato

chi un dolce amore unì?

TESEO, EGEO, ASTERIA, MEDEA E CONNIDA

Quante sciagure oh dio!

il rio destin tiranno

a nostro danno ordì.

 

TUTTI

Lo spavento, lo spasimo, l'ira

cresce in me, come vento sul mare,

e quest'alma, che geme, e delira,

ritrovare la calma non sa.

 

Fine (Atto primo)

Atto primo Atto secondo

Selva oscurissima sparsa d'antiche piante che formano quasi labirinto intorno ad uno scosceso monte, alle falde del quale vedesi l'imboccatura d'una caverna sacra alle divinità d'Averno.

grandi, Egeo, donzelle, Leucippe
 

[N. 1 - Introduzione]

Nella spelonca orrenda

grandi, Egeo, donzelle, Leucippe
<- Medea
Egeo, Medea, Coro
Sposa m'addita

Svelami per pietà... / Magiche note

grandi, Egeo, donzelle, Leucippe, Medea
<- Evandro

Signor, non senti

Egeo, Medea, Leucippe, Evandro, grandi, donzelle ->

Veduta interna delle mura d'Atene con gran porta praticabile.

ateniesi, Evandro
 

[N. 2 - Coro]

ateniesi, Evandro
<- Teseo, Asteria
 

[N. 3 - Duetto]

ateniesi, Evandro, Teseo, Asteria
<- Egeo, Medea, Leucippe

Padre / Figlia / Signor / Nobil guerriero

ateniesi, Teseo, Asteria, Egeo, Medea, Leucippe
Evandro ->

Ah! mio re / Venite entrambi

[N. 4 - Aria]

(sentesi una lieta armonia)

ateniesi, Teseo, Asteria, Egeo, Medea, Leucippe
<- sacerdote
 
Medea, Leucippe
Egeo, Asteria, Teseo, ateniesi, sacerdote ->

Perché resti, Medea?

[N. 5 - Aria]

Medea, Leucippe ->

Tempio d'Amore, e d'Imeneo, con simulacri di queste divinità innanzi alle quali ara accesa.

Egeo, Teseo, Asteria, Evandro, sacerdoti, grandi, popolo
 

Tutto è pronto, o signor.

Egeo, Teseo, Asteria, Evandro, sacerdoti, grandi, popolo
<- Connida

Ferma, Teseo

[N. 6 - Recitativo accompagnato]

Mio re; cara, non sono

[N. 7 - Aria]

Connida
Teseo, Egeo, Asteria, Evandro, sacerdoti, grandi, popolo ->

A qual, povero amico, orribil passo

[N. 8 - Aria]

Connida ->

Appartamenti reali con logge aperte, corrispondenti sulla gran piazza.

<- Teseo, Asteria

Fermati: dove fuggi?

[N. 9 - Recitativo accompagnato]

Potrai però spietato

[N. 10 - Aria con coro]

Asteria, Coro, Teseo
Perdo l'amato oggetto
Asteria
Teseo ->
 
Asteria ->

(sentesi di dentro combattere)

<- Egeo, Medea

Dunque / Se' vincitor.

Egeo, Medea
<- Asteria

Vinse Teseo.

Egeo, Medea, Asteria
<- Teseo, Connida, coro

[N. 11 - Finale I]

Coro, Teseo, Asteria, Egeo, Medea, Connida
Fausta la sorte arrida

Basta, amici, così. Paghi saranno

 

 
 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena settima Scena ottava Scena nona Scena decima Scena undicesima Scena dodicesima Scena tredicesima
Selva oscurissima sparsa d'antiche piante che formano quasi labirinto intorno ad uno scosceso monte,... Veduta interna delle mura d'Atene con gran porta praticabile. Tempio d'Amore, e d'Imeneo, con simulacri di queste divinità innanzi alle quali ara accesa. Appartamenti reali con logge aperte, corrispondenti sulla gran piazza. Bosco consacrato ad Ecate; notte con luna. Galleria di statue, con sedili di marmo. Interna parte della spelonca dedicata alle divinità infernali; la medesima dimostra d'essere dalla... Appartamenti reali con logge.
[N. 1 - Introduzione] [N. 2 - Coro] [N. 3 - Duetto] [N. 4 - Aria] [N. 5 - Aria] [N. 6 - Recitativo accompagnato] [N. 7 - Aria] [N. 8 - Aria] [N. 9 - Recitativo accompagnato] [N. 10 - Aria con coro] [N. 11 - Finale I] [N. 12 - Aria] [N. 13 - Terzetto] [N. 14 - Recitativo accompagnato] [N. 15 - Aria] [N. 16 - Aria] [N. 17 - Scena infernale] [N. 18 - Aria] [N. - 19 Coro] [N. 20 - Recitativo accompagnato] [N. 21 - Aria] [N. 22 - Finale]
Atto secondo

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