Alle dame

Non v'è di noi chi non conosca che quanto appartiene a questo teatro sia di vostra ragione; onde nel presentarvi la Semiramide riconosciuta non ne pretendiamo il merito d'una nuova offerta. Vogliamo bensì rammentarvi in tal guisa che quando vi degnaste di soffrire che il teatro suddetto si adornasse col vostro nome, vi obbligaste tacitamente a sostenere col vostro favore tutto ciò che in esso doveva in avvenire esser esposto al giudizio del pubblico, e che dipendendo da voi, siccome lo rendeste il più glorioso, il renderlo ancora il più fortunato, siate in debito di farlo. Che da voi dipenda non v'è chi ne dubiti, poiché ciascuno conviene che sia d'un peso incomparabile l'approvazione di quelle, le quali in questo forse più che in ogni altro clima favorite dal cielo, hanno giustamente così gran parte fra i

pensieri e le cure degli animi più gentili. Che siate in debito di farlo lo richiedono la sollecita attenzione, con cui ci studiamo di compiacervi, ed il profondo rispetto, col quale ossequiosamente ci protestiamo umilissimi, devotissimi, ossequiosissimi servitori.

Li possessori del teatro

Alle dame Argomento
Atto primo Atto secondo Atto terzo

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