Atto primo

 

Immagine d'epoca ()

[Ouverture]

 N 

 

Scena prima

Piazza con arco trionfale.
Scipione su carro trionfale seguìto dall'Esercito vittorioso, Schiavi d'ambo i sessi, e Lelio duce romano.

 Q 

Scipione, esercito, schiavi, Lelio, Berenice, Armira

 
[N. 1 - Marcia]

 N 

 
[N. 2 - Arioso]

 N 

SCIPIONE

Abbiam vinto: e Iberia doma,    

par che dica il fato a Roma,

serva Egitto ancor sarà.

S

 
Recitativo

 

A Tiberiolo e a Sesto  

porgo egualmente la mural corona,

ché noto è a me, ch'ambo saliro i primi

sovra il muro scalato.

Lelio, al roman senato

fia noto il tuo sommo valore, in tanto

segno d'illustre militar decoro

splendati al crin questa corona d'oro.

LELIO

Scipione, grazie ti rendo

e del dono e del merto:

ché se i doveri adempio;

di tua grand'alma sol seguo l'esempio.

Di tanti illustri prede,

queste stimai degne di te; cui rende

rare amabil beltà che i cori accende.

SCIPIONE

(Numi! Che gran bellezza!)

Bella, nel vago petto

ad un vano timor non dar ricetto:

cadesti in sorte a vincitor cortese.

BERENICE

Ah mia sorte infelice!

SCIPIONE

Il nome?

BERENICE

Berenice.

SCIPIONE

Non ti lagnar: tu nel bel volto porti

armi che il vincitor rendon già vinto.

(ad Armira)

E tu chi sei?

ARMIRA

De' predatori all'ira

tolta da Lelio illustre, io sono Armira.

SCIPIONE

A te duce fedel consegno queste

sì preziosa spoglie.

BERENICE

A te Scipione

confido l'onor mio: tu che le leggi

sai tutte di virtù, tu lo proteggi.

 
[N. 3 - Arioso]

 N 

SCIPIONE

Scaccia o bella dal seno il timore,  

di tua vaga beltà, dell'onore

la virtù a difesa starà.

Abbiam vinto, e Iberia doma

par che dica il fato a Roma,

serva Egitto ancor sarà.

(parte)

Sfondo schermo () ()

Scipione, esercito, schiavi ->

 
Recitativo

BERENICE

Oh Lucejo!  

LELIO

E qual nome

con dolor proferisti?

BERENICE

È forse noto

tal nome a te?

LELIO

Del generoso parli

principe de' Celtiberi?

BERENICE

Deh come

t'è noto?

LELIO

Prigioniero un tempo io fui

del re suo padre, e generoso ei volle

rendermi libertade, e il cor m'avvinse.

BERENICE

Destinato in mio sposo

egli a me fu, ma di nemica sorte

il barbaro furore

cangiò in dure ritorte

i bei lacci d'amore. Oh prence amato

che fia di me! Di te che fia!

LELIO

Non darti

in preda al duolo.

ARMIRA

Io spero,

che il vincitore ancor sì generoso

libere ne farà.

BERENICE

Misero sposo!

LELIO

Nella regal magion ricetto avrete

vaghe illustri donzelle:

nei giardin dilettosi

troverete riposi al vostro affanno.

BERENICE

Ahi qual riposo i miei tormenti avranno?

 
[N. 4 - Aria]

 N 

Un caro amante  

gentil costante

mi diede amor,

e un empio fato

me 'l tolse allor

che amante amato

venia fedele

in braccio a me.

Infin che porto

tal piaga al cor,

senza morire

al mio martire

altro conforto

no che non v'è.

(partono)

Berenice, Lelio, Armira ->

 

Scena seconda

Lucejo in abito di soldato romano.

<- Lucejo

 
Recitativo

 

Quando vengo alle mie nozze bramate  

con Berenice l'idol mio, ritrovo

Cartagin presa d'improvviso assalto,

e cerco invan l'anima mia: mi vesto

qual soldato roman: vengo alla pompa

trionfal di Scipione, e per mia sorte

la veggo, oh dèi! ma prigioniera. Udii

che Lelio n'è custode:

ne' giardini reali

m'introdurrò: seconda amor la frode.

Oh con quai fissi sguardi

l'ammirò il vincitore!

Ahi! La perdo per sempre

s'ella non fuggirà. M'aita amore.

 
[N. 5 - Aria]

 N 

Lamentandomi corro a volo,  

qual colombo che solo solo

va cercando la sua diletta

involata dal cacciator.

E poi misero innamorato

prigioniero le resta a lato,

ma la gabbia pur l'alletta

perché restaci il su' amor.

Lucejo ->

 
 

Scena terza

Giardino.
Scipione, e poi Lelio.

 Q 

Scipione

 
Recitativo

SCIPIONE

Oh quante grazie amore  

in quel bel viso accolse!

Ma non son io già preso

da quel celeste sguardo?

La mia gloria è in periglio.

E si dirà.

 

<- Lelio

LELIO

Signor, le due vezzose  

prigioniere lodar tua cortesia.

SCIPIONE

Lelio, alla vaga Armira

troppo spesso girar ti vidi i guardi.

LELIO

Perché celarlo? Il cor per lei sospira;

ma il vincitor tu sei...

SCIPIONE

Molto l'avanza

di beltà Berenice.

LELIO

E pur soggiace

all'altra l'amor mio: d'ogni bellezza

è più bel quel che piace.

SCIPIONE

A te la cura

d'ambe già diedi. Capital delitto

sia l'ingresso a tutt'altri in queste mura.

Armira tua sarà.

(parte)

Scipione ->

 

LELIO

Generoso Scipione! Ecco la bella.  

 

Scena quarta

Armira e detto.

<- Armira

 

LELIO

Armira, e perché mesta?  

ARMIRA

Oh quante volte in questa

selvetta amena a mio diporto venni!

Chi mai creduta avria

le delizie cangiarsi in prigionia?

LELIO

Dal momento che tu fosti mia preda,

che t'affanna?

ARMIRA

Il pensar che serva io sono.

LELIO

Ma di questa crudel sorte al rigore

involar ti potria.

ARMIRA

Chi? Dillo.

LELIO

Amore.

 
[N. 6 - Aria]

 N 

ARMIRA

Libera chi non è  

i lacci del suo piè

no mai, non porta al cor.

Chi adora una beltà,

le renda libertà

poi le domandi amor.

(parte)

Armira ->

 
Recitativo

LELIO

Indegna è inver di servitude un'alma  

di sì bei pregi ornata:

quand'ella in mio poter sarà concessa,

risolverò.

 

Scena quinta

Berenice e detto.

<- Berenice

 

LELIO

Del vincitore, o bella,  

vittoria avesti co' begli occhi tuoi:

che t'ami un tanto eroe vantar ti puoi.

BERENICE

Onde scorgesti l'amor tuo?

LELIO

M'impose

che a tutt'altri che a noi

delitto capital sia qui l'ingresso.

BERENICE

E tal segno è d'amor?

LELIO

Dirne potrei

altri ancor: ti consiglio a riamare

il primo fra' Romani.

BERENICE

E ingrato sei.

Che? Già ti prese oblio

dell'amico Lucejo?

LELIO

Ah! Che diss'io!

BERENICE

Giunger dovea l'istesso dì, che presa

fu Cartago infelice.

Chi sa? Forse perì.

LELIO

No, Berenice:

spera miglior destino, e ti conforta.

BERENICE

Ah! Chi scampar può mai, quando a ruina

il fato inesorabile ne porta?

 
[N. 7 - Aria]

 N 

LELIO

No non si teme  

d'incerto affanno

quando la speme

con dolce inganno

l'alma che brama

può lusingar.

Cangian vicende

il male e il bene:

spesso un s'attende,

e l'altro viene,

se vuol temere,

non disperar.

(parte)

Lelio ->

 
[N. 8 - Recitativo accompagnato]

 N 

BERENICE

Oh sventurati, sventurati affetti!  

Di Cartagin col fato

periro le mie gioie,

cadder le mie speranze.

Chi sa, chi sa, se mai

rivedrete il mio bene, occhi dolenti.

Che fortunosi eventi

hanno sempre delusa

la speme (o dèi!) de' puri miei diletti!

Oh sventurati sventurati affetti!

 
[N. 9 - Aria]

 N 

Dolci aurette che spirate,  

deh volate all'idol mio,

poi tornate a dir, dov'è.

Aure dolci se 'l trovate,

velocissime tornate:

oh potesse ove son io,

dolci aurette,

far con voi ritorno a me.

Dolci aurette che spirate,

deh volate all'idol mio,

poi tornate a dir, dov'è.

 

Scena sesta

Lucejo dentro la scena, e detta.

 
Arioso e recitativo

LUCEJO

Molli aurette v'arrestate.  

Sì malgrado al fato rio,

idol mio, pur vengo a te.

 

<- Lucejo

BERENICE

E che ascolto! Che veggio?  

LUCEJO

Mia Berenice.

BERENICE

Oh dèi!

Quale ardir? Qual consiglio?

LUCEJO

Così accogli lo sposo?

Che turba la bell'alma?

BERENICE

Il tuo periglio.

LUCEJO

Son deluse le guardie

dall'abito mentito.

BERENICE

Ah se scoperto in finte spoglie

sei, chi dall'ira di Scipion ti toglie?

LUCEJO

Non bramasti vedermi?

BERENICE

Sì vederti bramai.

LUCEJO

Che più, mio bene?

BERENICE

Ma vederti tornar liberatore,

e non compagno delle mie catene.

Parti, se m'ami, e a quelle del mio padre

unisci le tue squadre, e torna armato:

e se ingiusto anche il fato

il tuo zelo tradisce, e il mio desire;

vedrai se o cor che nacque,

se non teco goder, teco a morire.

 
[N. 10 - Aria]

 N 

LUCEJO

Dimmi, cara,  

dimmi, «tu dei morir»

ma, o cara, non mi dir,

«parti lontan da me».

Pria di vederti, sì

forse potea partir:

or che ti veggio, no

no che non vuol non può

partire il cor e il piè.

 
Recitativo

BERENICE

Ah t'ascondi: non lunge  

veggo Scipione: ahi! di timor son morta.

LUCEJO

Non temer, ti conforta.

BERENICE

S'ami la vita mia, prence t'ascondi.

LUCEJO

T'ubbidirò.

(si ritira)

BERENICE

Numi 'l celate! Ei giunge.  

Che improvviso timor m'ingombra l'alma!

Lo scorgerà nel volto: altra cagione

ne fingerò!

 

Scena settima

Scipione, e detta, e poi Lucejo.

<- Scipione

 

BERENICE

Guardin gli dèi Scipione...  

SCIPIONE

Bella, perché turbata

ne' begli occhi sereni?

Non rispondi? Perché? Forse non lice

saperlo a me?

BERENICE

Come apparir può mai

se non turbata ognor serva infelice?

SCIPIONE

Deh rasserena i languidetti lumi:

la servitù non ti sarà penosa.

Comanda al vincitore

chi tanta ha in sua beltà forza amorosa.

BERENICE

Ignoti senti a me ragioni.

SCIPIONE

Ancora

a donzella di sì vago sembiante,

ignoto ancora è forse

il parlar d'un amante?

LUCEJO

Soffrir più non poss'io.

BERENICE

Oh ciel!

SCIPIONE

Qual calpestio?

Che fai tu qui soldato?

Chi sei? Rispondi.

LUCEJO

Io sono  

uom qual mi vedi innanzi ad un altr'uomo

e se fra noi v'è differenza alcuna,

non è merto, è fortuna.

SCIPIONE

(Sotto latine spoglie

straniera è la favella.)

Qui che pretendi?

BERENICE

(Anch'ei si scopre, oh dèi!)

LUCEJO

Io non pretendo in costei

di te maggior ragione.

SCIPIONE

Grand'ardire! Chi sei?

LUCEJO

Sono...

BERENICE

Scipione,

lascia, ch'io parli: e quale

hai ragion sovra me?

LUCEJO

Sono...

BERENICE

Tu sei

o folle o temerario,

che con finto pretesto

insidi l'onor mio, cerchi la preda

rapire al vincitor.

LUCEJO

Sogno! Son desto!

 
[N. 11 - Aria]

 N 

BERENICE

Vanne, parti, audace, altiero,  

menzognero.

Ahi! Non bastan le mie pene,

ch'altri viene

più infelice a farmi ancor.

Taci, fuggi, non m'intendi?

Mi proteggi, mi difendi

o cortese vincitor.

(parte)

Berenice ->

 

Scena ottava

Lelio, e detti.

<- Lelio

 
Recitativo

LELIO

(Giunsi a tempo, si salvi.)  

LUCEJO

(È Lelio.)

LELIO

Erennio,

che fai qui? Vanne al campo!

Signor, folle soldato

ti disturbò.

(a Lucejo)

Non ubbidisci ancora?

LUCEJO

(Errai nel mio trasporto.) Ubbidirò.

SCIPIONE

All'accento credei fosse un ibero.

LELIO

Servì Publio tuo padre,

e restò prigioniero,

e nelle ostili tirannie perdette

parte del senno, ma il mio cenno teme,

ed anche è pieno di valor.

SCIPIONE

Gran cura

prendine o Lelio nella sua sventura.

Pietade inver l'amico

abbi eguale al valor contro al nemico.

(partono)

Scipione, Lelio ->

 

LUCEJO

Gelosia, m'ingannasti?  

Gratitudin d'amico

oh quanto industriosa mi scampasti!

Ma! Soffrir chi potea

sentir parlar d'amore alla sua bella?

Non è costume ibero

un rivale soffrir: ma... menzognero!

Audace! Vanne! Parti!

Fur sentimenti d'alma, o fur sol arti?

Ahi! Con troppo diletto

ella certo sentia parlar d'affetto.

 
[N. 12 - Aria]

 N 

Figlia di reo timor,  

freddo velen

d'innamorato sen,

o gelosia crudel

esci dal cor,

lasciami in pace.

Gelo ed ardor,

smania ed affanno,

dubbiosa fé,

nascosto inganno

porti con te,

e alfin così

di vita e amor

spegni la face.

Lucejo ->

 

Fine (Atto primo)

Atto primo Atto secondo Atto terzo

[Ouverture]

Piazza con arco trionfale.

(Scipione su carro trionfale seguìto dall'esercito vittorioso)

Scipione, esercito, schiavi, Lelio, Berenice, Armira
 

[N. 1 - Marcia]

[N. 2 - Arioso]

A Tiberiolo e a Sesto

[N. 3 - Arioso]

Lelio, Berenice, Armira
Scipione, esercito, schiavi ->

Oh Lucejo! / E qual nome

[N. 4 - Aria]

Berenice, Lelio, Armira ->
<- Lucejo

Quando vengo alle mie nozze bramate

[N. 5 - Aria]

Lucejo ->

Giardino.

Scipione
 

Oh quante grazie amore

Scipione
<- Lelio

Signor, le due vezzose

Lelio
Scipione ->

Generoso Scipione! Ecco la bella

Lelio
<- Armira

Armira, e perché mesta?

[N. 6 - Aria]

Lelio
Armira ->

Indegna è inver di servitude un'alma

Lelio
<- Berenice

Del vincitore, o bella

[N. 7 - Aria]

Berenice
Lelio ->

[N. 8 - Recitativo accompagnato]

Oh sventurati, sventurati affetti!

[N. 9 - Aria]

Lucejo (fuori scena)
Molli aurette v'arrestate
Berenice
<- Lucejo

E che ascolto! Che veggio?

[N. 10 - Aria]

Ah t'ascondi: non lunge

(Lucejo si ritira)

Numi 'l celate! Ei giunge

Berenice, Lucejo
<- Scipione

Guardin gli dèi Scipione

(Lucejo si rivela)

Io sono uom qual mi vedi

[N. 11 - Aria]

Lucejo, Scipione
Berenice ->
Lucejo, Scipione
<- Lelio

Giunsi a tempo, si salvi / È Lelio / Erennio

Lucejo
Scipione, Lelio ->

Gelosia, m'ingannasti?

[N. 12 - Aria]

Lucejo ->
 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena settima Scena ottava
Piazza con arco trionfale. Giardino. Porto con nave approdata. Appartamenti delle due prigioniere. Sala magnifica. Sala con trono. Appartamento.
[Ouverture] [N. 1 - Marcia] [N. 2 - Arioso] [N. 3 - Arioso] [N. 4 - Aria] [N. 5 - Aria] [N. 6 - Aria] [N. 7 - Aria] [N. 8 - Recitativo accompagnato] [N. 9 - Aria] [N. 10 - Aria] [N. 11 - Aria] [N. 12 - Aria] [N. 13 - Sinfonia] [N. 14 - Aria] [N. 15 - Arioso] [N. 16a - Aria] [N. 16b - Aria] [N. 17 - Aria] [N. 18 - Aria] [N. 19 - Aria] [N. 20 - Aria] [N. 21 - Aria] [N. 22 - Aria] [N. 23 - Aria] [N. 24 - Recitativo accompagnato] [N. 25 - Aria] [N. 26 - Recitativo accompagnato] [N. 27 - Aria] [N. 28a – Sinfonia] [N. 28b - Sinfonia] [N. 29 - Aria] [N. 30 - Aria] [N. 31 - Aria] [N. 32 - Aria] [N. 33 - Arioso] [N. 34 - Recitativo accompagnato] [N. 35 - Duetto] [N. 36 - Coro]
Atto secondo Atto terzo

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