Scena prima Gran sala nel palazzo del Reggente, con ispaziosi veroni aperti in prospetto, dai quali scorgesi parte magnifica della città.
Scena seconda Lord Howe, Kilkardy ed altri Cortigiani giungono a più riprese; guardano dai veroni, quindi si aggruppano, parlando sommessamente fra loro.
Scena sesta L'abituro della maga: sulla dritta un cammino ed una caldaia su un tripode alcuni tizzi vi ardono all'intorno; quindi l'ingresso ad un'altra stanza; dall'opposto lato un uscio segreto sull'alto di una piccola scaletta; nel fondo la porta ed una finestra, attraverso della quale scorgesi il porto di Edimburgo.
Meg presso la caldaia, Scoto e Popolo al di là della porta, quindi il Reggente.
Scena prima Un luogo selvaggio nei dintorni di Edimburgo: in fondo ad una vallea, formata da nude rocce, si vede il cimitero de' condannati all'estremo supplizio: vi serpeggia poco lungi il fiume: il cielo è coperto di spesse nubi, che mosse dal vento, or mostrano, or nascondono la luna.
Da un sobborgo della città suona mezzanotte.
S'avanza Amelia, quindi il Reggente.
Scena quinta Una sala degli appartamenti destinati alla festa, che si dà nel palazzo del Reggente: in fondo ampie scale che mettono alle gallerie superiori, ove sono le orchestre. Dappertutto rifulgono vaghi innumeri doppieri.
Dame e Cavalieri, altri mascherati, altri in ricco abbigliamento da corte, quindi una persona foggiata da Negromante; da ultimo una Signora in domino bianco.
Scena sesta Un Uomo coperto di nero domino con fascia azzurra e trapuntata d'oro si avanza lentamente, siede quindi immerso in cupi pensieri, e si toglie la maschera; è il Reggente.
Scena settima Amelia in domino bianco come prima, e detto.
Scena ultima I suddetti, Hamilton, Howe, Kilkardy, Congiurati, tutti in domino nero con nastro bianco sul destro braccio, quindi Oscar, Dame, e Cavalieri.