Atto primo

 
[Ouverture]

 N 

 

Scena prima

Campo di battaglia sulle rive dell'Idaspe. Tende e carri rovesciati; soldati, disperse armi, insegne, ed altri avanzi dell'esercito di Poro di Ptio disfatto da Alessandro.

 Q 

<- Poro

 
[N. 1 - Recitativo accompagnato]

 N 

 

PORO

Fermatevi, compagni! Ah! con la fuga  

mai si compra una vita. A chi ragiono?

Sorte, m'abbandonasti!

È dunque in cielo

sì temuto Alessandro,

che a suo favor può far ingiusti i numi?

Ah! si mora, e si scemi

il trionfo a costui! Già visse assai,

chi libero morì.

(in atto d'uccidersi)

 
Gandarte entra.

<- Gandarte

 
Recitativo
 

GANDARTE

Mio re, che fai?

PORO

All'ira degli dèi involo un infelice.

GANDARTE

Serbati alla vendetta. E a Cleofide vivi!

PORO

Oh dèi, quel nome d'amor

di gelosia mi strugge il core!

Alessandro l'adora.

GANDARTE

E puoi lasciarla?

PORO

No! Si contenda ancora quel tesoro al rivale.

GANDARTE

Ma stuol nemico s'avanza.

Oh dèi! fuggi, mio re nascondi!

PORO

Io fuggir?

GANDARTE

Ah! Signore,

dammi il regal tuo serto,

almen s'inganni il nemico così.

(si cava il cimiero)

PORO

Ma il tuo periglio?

GANDARTE

Pensa al tuo scampo!

(si scambiano i cimieri)

PORO

Oh dèi!

Per tanta fedeltade

esaurite pietosi i voti miei!

 
[N. 2 - Aria]

 N 

GANDARTE

È prezzo leggero  

d'un suddito il sangue,

se all'indico impero

conserva il suo re.

Oh inganni infelici,

se al par dei nemici

restasse ingannato

il fato da me.

(parte)

Gandarte ->

 

Scena seconda

Timagene con spada nuda, séguito di Macedoni.

<- Timagene, macedoni

 
Recitativo
 

TIMAGENE

Guerrier, t'arresta, e cedi  

quell'inutile acciaro.

PORO

Pria di vincermi, oh! quanto

e di periglio e di sudor ti resta.

TIMAGENE

Su, macedoni, forza...

PORO

(volendosi difendere gli cade la spada)

Ah! ferro ingrato!

 

<- Alessandro

ALESSANDRO

(giungendo)  

Olà, fermate! Io chiedo

virtute in voi alla fortuna eguale.

TIMAGENE

Il cenno eseguirò.

(parte)

Timagene ->

 

PORO

(Questi è il rivale.)  

ALESSANDRO

Guerrier, chi sei?

PORO

Mi chiamo Asbite, il Gange mi diè il natale;

e per un genio antico

son di Poro seguace e tuo nemico.

ALESSANDRO

(Come ardito ragiona!) E quali offese

tu soffristi da me?

PORO

Queste che soffre tutto il mondo

sconvolto dal tuo vasto desio di dominarlo.

ALESSANDRO

T'inganni, Asbite;

io cerco, per dar lustro a miei fasti,

un'emula virtù che mi contrasti.

PORO

Forse in Poro l'avrai.

ALESSANDRO

Qual è di Poro

l'indole, il genio?

PORO

È degno

d'un guerriero e d'un re.

ALESSANDRO

(Oh coraggio sublime!)

Asbite, vanne libero al tuo signore,

digli che vinto solo da me si chiami;

poi torni ai regni suoi.

PORO

Male scegliesti tuo ambasciator Asbite.

ALESSANDRO

Generoso però tu parmi;

il passo abbia libero, Asbite,

e al fianco illustre prendi questa

ch'io cingo, ricca di Dario e preziosa spoglia.

(si leva la spada dal fianco e la dà a Poro)

PORO

Il dono accetto; e ti diran tra poco

mille e mille ferite,

qual uso a danni tuoi ne faccia Asbite.

 
[N. 3 - Aria]

 N 

Vedrai con tuo periglio  

di questa spada il lampo

come baleni in campo

sul ciglio al donator.

Conoscerai chi sono,

ti pentirai del dono,

ma sarà tardi allor.

(parte)

Poro ->

 

Scena terza

Alessandro.

 
Recitativo

ALESSANDRO

Oh sublime ardimento!  

 
Timagene entra con Erissena incatenata.

<- Timagene, Erissena, sudditi

 

TIMAGENE

La germana di Poro t'offre la sorte.  

ERISSENA

Oh dèi! D'Erissena che fia?

ALESSANDRO

Chi di quei lacci l'innocenza aggravò?

TIMAGENE

Questi di Poro sudditi per piacerti.

ALESSANDRO

Indegni, i ceppi sian raddoppiati

a questi vili, e a Poro si scorti.

Tu real donzella intanto libera sei;

sta' lieta e asciuga il pianto!

 
[N. 4 - Aria]

 N 

Vil trofeo d'un alma imbelle  

è quel ciglio allorché piange;

io non venni infino al Gange

le donzelle a debellar.

Ho rossor di quegli allori

che non han fra' miei sudori

cominciato a germogliar.

(parte)

Sfondo schermo () ()

Alessandro ->

 

Scena quarta

Erissena e Timagene.

 

ERISSENA

Questo è Alessandro?  

TIMAGENE

È questo.

ERISSENA

Io mi credea che avessero li Greci

più rigido l'aspetto, Più fiero il care.

TIMAGENE

Se le greche sembianze

ti sono grate così,

son greco anch'io; t'offro gli affetti miei.

ERISSENA

Non è greco Alessandro, O tu no 'l sei.

TIMAGENE

(Alessandro m'offende

sino nell'amor mio. Mio padre uccise,

farò vendetta, è Poro, Poro istesso...)

Ma dimmi, già per lui

tra gl'amorosi affanni

dunque vive Erissena.

ERISSENA

Io?

TIMAGENE

Si.

ERISSENA

T'inganni.

 
[N. 5 - Aria]

 N 

Chi vive amante sai che delira,  

spesso si lagna, sempre sospira

né d'altro parla che di morir.

Io non m'affanno, non mi querelo,

giammai tiranno non chiamo il cielo,

dunque il mio core d'amor non pena

o pur l'amore non è martir.

 
(partono)

Erissena, Timagene, sudditi ->

 
 

Scena quinta

Nella reggia di Cleofide.
Cleofide con séguito.

 Q 

Cleofide, seguito

 
Recitativo

CLEOFIDE

Perfidi! Ite di Poro a ricercar nel campo.  

 
Poro entra.

seguito ->

<- Poro

 

PORO

(Ecco l'infida!) Io vengo  

apportator di fortunati eventi.

CLEOFIDE

Respira, oh cor! Che arrechi?

PORO

Per Alessandro al fine

si dichiarò la sorte;

a me non resta che un inutile ardir.

CLEOFIDE

Son queste, oh dèi, le felici novelle?

PORO

Io non saprei per te

più liete immaginarne;

il caro verrà tra poco

a offrirti i suoi trofei

CLEOFIDE

Ah! non dirmi così; che ingiusto sei!

PORO

Ingiusto? A ognuno è noto,

che di lui serpe la tua beltà farsi tiranna.

CLEOFIDE

Ogn'uno pur s'inganna;

torna a te stesso.

PORO

Ah! so che l'ami.

CLEOFIDE

Sol per salvarti io fingo;

tu geloso così m'offendi?

PORO

Oh! dèi! Cleofide,

tollerar più non posso

così barbari oltraggi.

Vo' fuggir questo cielo.

Fermati; ascolta!

Io ti prometto, oh cara,

di mai più dubitar della tua fede.

CLEOFIDE

Ancor non m'assicuro.

Giuralo!

PORO

A tutti i nostri dèi lo giuro.

 
[N. 6 - Arioso]

 N 

Se mai più sarò geloso,  

mi punisca il sacro nume

che dell'India è domator.

 

Scena sesta

Entra Erissena accompagnata da' Macedoni.

<- Erissena, macedoni

 
Recitativo

CLEOFIDE

Erissena! Che veggo!  

PORO

Io ti credevo prigioniera nel campo.

ERISSENA

Il vincitor pietoso a voi mi rende.

CLEOFIDE

Che di me ti richiese?

PORO

(Oh che desto!)

ERISSENA

Ridirti non saprei.

Sì che mi piacque quel dolce favellar,

quel bel sembiante,

quell'alma grande, il brio...

PORO

(Ah! ch'importuna.)

Cleofide da te questo non chiede.

CLEOFIDE

Macedoni guerrieri,

tornate al vostro re, ditegli,

quanto anche tra noi la sua virtù s'ammira,

ditegli, che al suo piede

tra le falange armate Cleofide verrà.

 
(partono i macedoni)

macedoni ->

 

PORO

Come?  

CLEOFIDE
(a Poro)

N'andate!

Che insolito timore or t'avvelena?

PORO

Lo tolga il cielo.

(Oh giuramento! Oh pena!)

 
[N. 7 - Aria]

 N 

CLEOFIDE

Se mai turbo il tuo riposo,  

se m'accendo ad altro lume,

pace mai non abbia il cor.

Fosti sempre il mio bel nume,

sei tu solo il mio diletto

e sarai l'ultimo affetto

come fosti il primo amor.

(parte)

Cleofide ->

 

Scena settima

Erissena e Poro.

 
Recitativo

PORO

Cleofide va al campo  

ed io qui resto?

ERISSENA

Scaccia un vano timore!

PORO

Soffrir non posso più;

pronto si segna quel infedel...

 
Gandarte soppraggiunge.

<- Gandarte

 

GANDARTE

Dove, mio re?  

PORO

Nel campo.

GANDARTE

Sire deh frena un disperato ardire.

Seppi che di reggio serto

Timagene ingannò. Poro mi crede;

mi parlò; lo scopersi

nemico d'Alessandro: assai da lui

noi possiamo sperare.

PORO

Ah non è questa

la mia cura maggiore. Al greco duce

Cleofide s'invia;

non deggio rimaner.

GANDARTE

Fermati;

e vuoi per vana gelosia

scomporre i grandi segni?

PORO

Ah lo conosco, amico,

e mille volte il giorno scaccio i sospetti,

e a ricadervi io torno.

 
[N. 8 - Aria]

 N 

Se possono tanto  

due luci vezzose,

son degne di pianto

le furie gelose

d'un alma infelice,

d'un misero cor.

S'accenda un momento

chi sgrida, chi dice

che vano è il tormento,

che ingiusto è il timor.

(parte)

Poro ->

 

Scena ottava

Erissena e Gandarte.

 
Recitativo

ERISSENA

Dimmi: vedesti in sugli opposti lidi  

dell'Idaspe Alessandro?

GANDARTE

Ancor no 'l vidi.

ERISSENA

Se Alessandro una volta giungi a veder,

gli troverai nel volto

insolita beltà.

GANDARTE

Per fama è nota.

ERISSENA

Lega il cor quando parla;

porta le grazie in fronte, e...

GANDARTE

Temo, oh cara,

sia detto con tua pace

che Alessandro ti piaccia.

ERISSENA

È ver, mi piace.

GANDARTE

Ti piace? Oh dèi! Crudele,

gli affetti a me dovuti altrui comparti?

ERISSENA

Dunque per ben amarti

tutto il resto del mondo odiar degg'io?

GANDARTE

Me infelice! Che intendo?

Chi udii caso in amore eguale al mio?

 
[N. 9 - Aria]

 N 

Compagni nell'amore  

se tollerar non sai,

non puoi trovare un core

che avvampi mai per te.

Chi tanta fé richiede

si rende altrui molesto,

questo rigor di fede

più di stagion non è.

 
(partono)

Erissena, Gandarte ->

 
 

Scena nona

Gran padiglione d'Alessandro vicino all'Idaspe, con vista della reggia di Cleofide sull'altra sponda del fiume.
Alessandro.

 Q 

Alessandro, Timagene

 
Recitativo

ALESSANDRO

(Ecco vien la cagion de' miei tormenti.)  

 
[N. 10 - Sinfonia]

 N 

 
Si vedono venire molte barche per il fiume dalle quali scendono Indiani che portano molti doni. Cleofide sbarca dalla barca principale e viene incontrata da Alessandro.

<- seguito di Cleofide, Cleofide

 
Recitativo

CLEOFIDE

Ciò che t'offro, Alessandro,  

è quanto di più raro ha il nostro suolo.

ALESSANDRO

Vil desio di tesori qui non mi trasse.

Timagene, alle navi tornino quei tesori.

(Timagene si ritira)

Timagene, seguito di Cleofide ->

ALESSANDRO

Siedi, oh regina!  

(Che amabile sembianza!)

CLEOFIDE

(Mie lusinghe alla prova.)

ALESSANDRO

(Alma costanza.)

CLEOFIDE

A te, signor, non voglio

rimproverar le mie sventure.

Basti dirti, ch'io non credea

che venisse Alessandro per trionfar,

oh dèi! di donna imbelle,

che ammira i pregi suoi,

che sua clemenza spiegò come se fosse...

ALESSANDRO

(E qual assalto?)

CLEOFIDE

Nello stato infelice ove mi vedo.

Non chiamarmi nemica,

altro non chiedo.

ALESSANDRO

Tu di Poro in soccorso...

CLEOFIDE

Oh dèi, che ascolto!

Sei tu che parli?

Si perda pur scettri, vassalli,

e vita, negli elisi onorata

quest'alma avrà sembianza.

ALESSANDRO

(Ah sento vacillar la mia costanza.)

CLEOFIDE

Tu non mi guardi,

e fuggi l'incontro del mio ciglio?

Tanto odiosa ti son?

ALESSANDRO

Ma non è ver. Sappi... T'inganni... (Oh dio.

M'uscì quasi da' labbri «idolo mio».)

 

Scena decima

Timagene entra.

<- Timagene

 

TIMAGENE

Monarca: impaziente il duce Asbite  

chiede a nome di Poro teco parlar.

ALESSANDRO

Scusa, oh regina! Ei venga.

 

Scena undicesima

Poro entra.

<- Poro

 

PORO

(Eccola. O gelosia!)  

CLEOFIDE

(Poro?)

PORO

Perdona, Cleofide.

Alessandro, di tua lunga dimora

chi n'è ben degno.

CLEOFIDE

(Già di nuovo è geloso! Ardo di sdegno.)

ALESSANDRO

Parla, Asbite. Che chiede

Poro da me?

PORO

L'offerte tue ricusa;

né vinto ancor si chiama

ALESSANDRO

Tenti dunque di nuovo...

CLEOFIDE

Eh no, sospendi, Signor, La tua credenza.

Alla mia reggia, amico, Oh vincitor, vieni,

e saprai meglio di Poro i sensi.

PORO

Non fidarti, Alessandro!

È quella infida avvezza ad ingannar.

ALESSANDRO

Dì, troppo audace.

PORO

Tradì il mio re in amor...

CLEOFIDE

(S'ingelosisce.)

E chi potrebbe, oh dèi,

non amar Alessandro?

PORO

(Oh infedeltà!)

ALESSANDRO

Che ascolto?

CLEOFIDE

Ah! se l'acquisto potessi del tuo cor...

ALESSANDRO

Basta, oh regina;

godi pur la tua pace e i regni tuoi.

Amico e difensor, lodo ed ammiro,

ma però non adoro il tuo sembiante.

Son guerrier su l'Idaspe e non amante.

 
[N. 11 - Aria]

 N 

Se amore a questo petto  

non fosse ignoto affetto,

per te m'accenderei,

lo proverei per te.

Ma se quest'alma avvezza

non è a si dolce ardore,

colpa di tua bellezza,

colpa non è d'amore

e colpa mia non è.

(parte)

Alessandro ->

 

Scena dodicesima

Poro e Cleofide.

 
Recitativo

PORO

Lode agli dèi! Son persuaso alfine  

della tua fedeltà.

CLEOFIDE

Lode agli dèi!

Poro di me si fida,

più geloso non è. Ricordo il giuramento.

PORO

La promessa rammento.

CLEOFIDE

Si conosce.

PORO

Si vede.

CLEOFIDE

Che placido amator!

PORO

Che bella fede!

 
[N. 12 - Duetto]

 N 

 

 

Se mai turbo il tuo riposo,  

se m'accendo per altro lume

pace mai non abbia il cor.

CLEOFIDE

Se mai più sarò geloso,

mi punisca il sacro nume,

che dell'India è domator.

PORO

Infedel, questo è l'amore?

CLEOFIDE

Menzogner, questa è la fede?

CLEOFIDE E PORO

Chi non crede al mio dolore

che lo possa un dì provar.

PORO

Per chi perdo, giusti dèi

il riposo de' miei giorni!

CLEOFIDE

A chi mai gl'affetti miei

giusti dèi serbai finora?

CLEOFIDE

Ah si mora e non si torni

per l'ingrato a sospirar.

Insieme

PORO

Ah si mora e non si torni

per l'ingrata a sospirar.

 

Fine (Atto primo)

Atto primo Atto secondo Atto terzo

[Ouverture]

Campo di battaglia sulle rive dell'Idaspe. Tende e carri rovesciati; soldati, disperse armi, insegne, ed altri avanzi dell'esercito di Poro di Ptio da Alessandro.

<- Poro

[N. 1 - Recitativo accompagnato]

Fermatevi, compagni! Ah! con la fuga

Poro
<- Gandarte

[N. 2 - Aria]

Poro
Gandarte ->
Poro
<- Timagene, macedoni

Guerrier, t'arresta, e cedi

Poro, Timagene, macedoni
<- Alessandro

Olà, fermate!

Poro, macedoni, Alessandro
Timagene ->

Questi è il rivale

[N. 3 - Aria]

macedoni, Alessandro
Poro ->

Oh sublime ardimento!

macedoni, Alessandro
<- Timagene, Erissena, sudditi

La germana di Poro t'offre la sorte

[N. 4 - Aria]

macedoni, Timagene, Erissena, sudditi
Alessandro ->

Questo è Alessandro? / È questo

[N. 5 - Aria]

macedoni
Erissena, Timagene, sudditi ->

Nella reggia di Cleofide.

Cleofide, seguito
 

Perfidi! Ite di Poro a ricercar nel campo

Cleofide
seguito ->
Cleofide
<- Poro

Ecco l'infida! Io vengo

[N. 6 - Arioso]

Cleofide, Poro
<- Erissena, macedoni

Erissena! Che veggo!

Cleofide, Poro, Erissena
macedoni ->

Come? / N'andate!

[N. 7 - Aria]

Poro, Erissena
Cleofide ->

Cleofide va al campo

Poro, Erissena
<- Gandarte

Dove, mio re? / Nel campo

[N. 8 - Aria]

Erissena, Gandarte
Poro ->

Dimmi: vedesti in sugli opposti lidi

[N. 9 - Aria]

Erissena, Gandarte ->

Gran padiglione d'Alessandro vicino all'Idaspe, con vista della reggia di Cleofide sull'altra sponda del fiume.

Alessandro, Timagene
 

Ecco vien la cagion de' miei tormenti

[N. 10 - Sinfonia]

(si vedono venire diverse barche per il fiume)

Alessandro, Timagene
<- seguito di Cleofide, Cleofide

Ciò che t'offro, Alessandro

Alessandro, Cleofide
Timagene, seguito di Cleofide ->

Siedi, oh regina!

Alessandro, Cleofide
<- Timagene

Monarca: impaziente il duce Asbite

Alessandro, Cleofide, Timagene
<- Poro

Eccola. O gelosia!

[N. 11 - Aria]

Cleofide, Timagene, Poro
Alessandro ->

Lode agli dèi! Son persuaso al fine

[N. 12 - Duetto]

 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena settima Scena ottava Scena nona Scena decima Scena undicesima Scena dodicesima
Campo di battaglia sulle rive dell'Idaspe. Tende e carri rovesciati; soldati, disperse armi, insegne, ed... Nella reggia di Cleofide. Gran padiglione d'Alessandro vicino all'Idaspe, con vista della reggia di Cleofide sull'altra sponda del... Campagna con tende preparati da Cleofide per l'esercito greco. Ponte su l'Idaspe. Campo d'Alessandro... Appartamenti nella reggia di Cleofide. Portici de’ giardini reali. Tempio magnifico dedicato a Bacco con rogo nel mezzo che poi si accende.
[Ouverture] [N. 1 - Recitativo accompagnato] [N. 2 - Aria] [N. 3 - Aria] [N. 4 - Aria] [N. 5 - Aria] [N. 6 - Arioso] [N. 7 - Aria] [N. 8 - Aria] [N. 9 - Aria] [N. 10 - Sinfonia] [N. 11 - Aria] [N. 12 - Duetto] [N. 13 - Sinfonia] [N. 14 - Duetto] [N. 15 - Aria] [N. 16 - Aria] [N. 17 - Aria] [N. 18 - Aria] [N. 19 - Aria] [N. 20 - Aria] [N. 21 - Sinfonia] [N. 22 - Aria] [N. 23 - Aria] [N. 24 - Aria] [N. 25 - Aria] [N. 26 - Aria] [N. 27 - Aria] [N. 28 - Aria] [N. 29 - Sinfonia] [N. 30 - Arioso] [N. 31 - Duetto] [N. 32 - Coro]
Atto secondo Atto terzo

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