Atto terzo

 

Scena prima

Galleria terrena nel ducale palazzo. Da un lato domestica cappella. In fondo gotici finestroni chiusi.
Damigelle di Parisina e Cavalieri.

 Q 

<- damigelle, cavalieri

 
(escono lentamente dalla cappella)
 

CORO

Muta, insensibile,  

se non in quanto

dagli occhi turgidi

le sgorga il pianto,

l'afflitta giace

dell'ara al piè.

Pregar lasciamola

non la turbiamo:

calmar quell'anima

noi non possiamo:

per lei più pace

quaggiù non c'è.

(si ritirano)

damigelle, cavalieri ->

 

Scena seconda

Parisina indi Imelda.

<- Parisina

 

PARISINA

No, più salir non ponno  

miei preghi al ciel... Pur più straziato core

mai non ricorse a lui come il cor mio.

Imelda!...

 

<- Imelda

IMELDA

A te son io

nunzia d'alcuna speme. In suo perdono

par fermo il duca, e congedò tranquillo

il generoso Ernesto

a cui guidar lontano Ugo è concesso.

PARISINA

Ugo!... Ei dunque partì?

IMELDA

Parla sommesso...

Un foglio suo ti reco...

Prendi.

PARISINA

Un suo foglio!... E chi te 'l diè?

IMELDA

Poc'anzi

un giovine scudier furtivamente

nell'atrio che conduce a queste stanze.

PARISINA

Incauto! E quali ancor nutre speranze!

(legge il foglio)

«D'Azzo non ti fidar: non può del mostro

esser la calma, e la pietà sincera.

Quando la squilla del vicino chiostro

dell'alba annunzierà l'ora primiera,

da tal condutto che il periglio nostro

mosse a pietade, e che salvarci spera

a te per via segreta»...

(si arresta)

IMELDA

Oh! Ciel! Prosegui,

a che ti turbi?

PARISINA

Osa sperar l'insano:

ch'io con lui fugga!...

IMELDA

Oh! Non lo speri invano:

io te 'l confesso, io pure

più che d'Azzo il furor, temo la calma...

Io conobbi Matilde...

PARISINA

(con gli occhi sul foglio)

In sen del padre

condurmi ei vuole... E s'io ricuso, ei giura

di sua mano svenarsi in queste soglie.

IMELDA

Ei n'è capace.

 
(lontano l'orologio suona un'ora)
 

PARISINA

Ahi! Qual tremor mi coglie!

È questa l'ora!

IMELDA

È questa...

Che risolvi?

PARISINA

Io... Non so ~ segreta voce

mi dice che quest'ora

l'ultima è di mia vita.

IMELDA

Oh! Ti conforta...

Disgombra il tuo terror...

PARISINA

Non odi intorno

un gemer fioco!... Di sinistri augelli

uno strido non senti!... Errar non vedi

vicino un'ombra!...

IMELDA

Il duol t'inganna, il credi.

 

PARISINA

Ciel sei tu che in tal momento  

mi sgomenti, e m'empi il core

di quel tremito d'orrore

che è presago di morir.

Supplicarti invano io tento,

io ti sporgo invan le braccia.

Sulle labbra mi si agghiaccia

la preghiera, ed il sospir.

 
(odesi flebile musica)
 

 

Silenzio, un suon lugùbre  

lontano echeggia.

IMELDA

È vero... È ver.

PARISINA

Che fia?

CORO
(canto lontano)

Da te, signor non sia

come quaggiù dannato;

ascenda perdonato

del tuo gran soglio al piè...

PARISINA

De' moribondi

questa è la prece. Al suol mi annoda, e affligge

invisibil poter.

 

Scena terza

Damigelle, e dette.

<- damigelle

 

DAMIGELLE

Ora funesta!  

Sottratti al duca. Ei vien...

IMELDA

(trascinando Parisina)

Fuggasi.

 

Scena ultima

Azzo con Sèguito, e detti.

<- Azzo, seguito

 

AZZO

Arresta.  

 

PARISINA

In quegli occhi, in quel sembiante...  

la vendetta io leggo espressa.

AZZO

Ben vi leggi. E in questo istante

piena è omai, sfogata è dessa.

PARISINA

Parla... oh! Ciel... Di lui che festi?

Ugo... Ov'è?

AZZO

Tu l'attendesti:

empia donna a te lo svela

in tal guisa il mio furor.

 
(si aprono i veroni del fondo, e vedesi nel cortile il cadavere d'Ugo)

<- Ugo

 

PARISINA

Ugo!... Io moro.

(si abbandona sulle damigelle)

CORO

Ah no, li cela

lo spettacolo d'orror.

 

PARISINA
(fuori di sé)

Ugo!... È spento! A me si renda  

la sua fredda esangue salma!...

Che sovr'esso io spiri l'alma,

l'alma oppressa dal dolor.

Scenda indegno, ah! Su te scenda

il suo sangue infin che vivi,

ei del sol, del ciel ti privi

ti ricolmi di squallor.

(ricade)

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CORO

Ella manca...

AZZO

Il ciel previene

la sua pena...

IMELDA E CORO

Ahi! spira! Ahi! muor!

 

Fine (Atto terzo)

Atto primo Atto secondo Atto terzo

Galleria terrena nel ducale palazzo; da un lato domestica cappella; in fondo gotici finestroni chiusi.

<- damigelle, cavalieri
damigelle, cavalieri ->
<- Parisina

No, più salir non ponno

Parisina
<- Imelda

(l'orologio suona un'ora)

(odesi flebile musica)

Silenzio, un suon lugubre

Parisina, Imelda
<- damigelle

Ora funesta!

Parisina, Imelda, damigelle
<- Azzo, seguito

Arresta

(si aprono i veroni del fondo, e vedesi nel cortile il cadavere d'Ugo)

Parisina, Imelda, damigelle, Azzo, seguito
<- Ugo
 
 
 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena ultima
Sala nel palazzo del duca in Belvedere. Giardino nel palazzo ducale; in fondo scorre il Po. Gabinetto di Parisina; alcova chiusa da seriche cortine; è notte; il luogo è illuminato da due candelabri. Galleria nel palazzo ducale, che mette a vari appartamenti illuminati, ove ha luogo la festa. Vestibolo che mette alle torri del palazzo ducale. Galleria terrena nel ducale palazzo; da un lato domestica cappella; in fondo gotici finestroni chiusi.
Atto primo Atto secondo

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