Atto primo

 
Alba e Roma.
 

Scena prima

Parte di Roma in vicinanza delle mura: nel prospetto il tempio di Giano aperto.
Veggonsi i Sacerdoti, presso le are interne, offrire gli olocausti, ed una schiera di Matrone e Donzelle, fra cui Sabina e Camilla, prostrate sui gradini del tempio, ed alzando le mani al cielo. Rimbombano prolungati squilli di trombe, annunziatori di battaglie.

Bozzetti

 Q 

sacerdoti, matrone, donzelle, Sabina, Camilla

 

DONNE

(sorgendo con entusiasmo)  

La spada formidabile

impugna or tu Quirino.

Della città romulea

tu veglia il gran destino:

sperdi l'albano esercito,

vinci per noi la guerra.

L'impero della terra

il ciel ne presagì:

parte di tanto oracolo

si compia in questo dì.

 
(a Sabina, rimasta seco in un canto, ed entrambe immerse in cupo silenzio)

CAMILLA

Come sul labbro mio gli accenti agghiaccia  

sul tuo labbro il terrore!

SABINA

Tu nascesti romana, io tal divenni:

eppur non lice a noi

pregar con esse! Fra le schiere d'Alba

pugnano i miei fratelli!...

CAMILLA

E fra le schiere

i miei pugnan di Roma!...

SABINA

E quinci il mio consorte!...

CAMILLA

Ed è quindi il mio ben! Strazio di morte!

 

Qual prece o voto formar potremo?  

A chi fra numi l'innalzeremo,

se a noi qual perdita cruda, mortale

può la vittoria esser fatale?

A quel fra' numi il cor volgiamo,

che più somigli alla pietà.

E quanto chiedergli nemmen sappiamo,

esso concedere a noi saprà.

(qualche momento di pausa)

Ah! Che al pensiero i dì richiamo,

quando Curiazio mi disse: «Io t'amo!»

Quando il suo labbro fé mi giurava,

e più del labbro il cor parlava!

Oh cari giorni avventurati!...

Oh dolce e caste gioie d'amor!...

Ah! rammentarsi tempi beati

rende l'affanno più crudo ancor!

 

DONNE

Dopo il fragor terribile  

delle guerriere trombe

lungo regnò silenzio,

qual regna fra le tombe.

CAMILLA

È ver... Non s'ode l'aura

fremer di grida e d'armi!

DONNE

Che fia?

SABINA

Tacete... Un murmure

da lunge intender parmi!

CAMILLA

Ben dici!

DONNE

E più s'approssima...

SABINA

Io palpito!...

CAMILLA

Chi viene?

DONNE

Di senatori e popolo

rapida schiera.

 

Scena seconda

Senatori, Popolo, e detti.

<- senatori, popolo

 

CAMILLA

Ebben?  

SENATORI

Non combattean gli eserciti...

A tre guerrieri albani

Mezio s'affida, Ostilio

s'affida a tre romani:

essi la pugna compiere

or denno.

(partono frettolosi)

senatori ->

 

SABINA

Intendi?...

CAMILLA

Ah! Sì...

SABINA E CAMILLA

Fratelli!

CAMILLA

O mio Curiazio!...

SABINA

O sposo!...

CAMILLA

Il ciel ne udì!...

(gettandosi nella braccia di Sabina, e prorompendo in dolcissime lacrime)

Di quai soavi palpiti    

balzar mi sento il core!...

Piango, ma son le lagrime

conforto, e non dolore!...

Quanto mi sta d'intorno

l'aura, la terra, il giorno,

tutto è sorriso all'anima

di giubilo e d'amor!

S

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CORO

Eterna è Roma; il fato  

in ciel ne fu segnato:

ad essa i numi apprestano

il trionfale onor.

 

Scena terza

Curiazio, e detti.

<- Curiazio

 

CURIAZIO

Camilla?...  

CAMILLA

Ciel!... Fia vero!...

Curiazio!...

SABINA

In Roma!...

CURIAZIO

Mi vi tragge, o donne,

la pace: ché l'evento

qual sia della tenzon, pace tra Roma

ed Alba si fermò: soggetto il vinto.

Ma non fia schiavo al vincitor. Né sprone

al ratto venir mio

il bollente desio

fu sol:

(a Camilla)

giurai, t'è noto,

porger nel dì primiero a te la mano,

che non dovessi armarla

d'Alba in soccorso, e Venere celeste

chiamai della promessa

mallevadrice.

CAMILLA

Ah! Dessa

fe' certo il raggio scintillar di pace

nell'ora della pugna.

CURIAZIO

Era dovuto

un premio a noi di tante pene.

CAMILLA

Ahi! Lunghe

pene, senza conforto!

CURIAZIO

È vero, è vero!...

Esse ancor son presenti al mio pensiero!

 

Talor solingo e tacito,  

tra cento armati e cento,

di te pensava, e l'anima

pascea del mio tormento:

i tuoi sospiri, i gemiti

intender mi sembrava,

e mal frenata lagrima

sul ciglio mio spuntava...

ma la tergea sollecito

all'ombra del cimiero:

l'amante, del guerriero

la gloria non macchiò!

 

CAMILLA

Ed io!... Qual vita orribile

vissi ben mio, sinora!

A tristi dì seguiano

più tristi notti ancora.

I sonni miei turbavami

mille funeste larve...

Talor ferito, esanime

vederti al suol mi parve;

e mentre intorno l'aura

d'urli echeggiar facea,

nel cor mi discendea

l'acciar che te svenò!

 

CORO
(a Camilla)

Ecco tuo padre.

 

Scena quarta

Il Vecchio Orazio, e detti.

<- Vecchio Orazio

 
(a Curiazio, il quale è corso ad incontrarlo)

VECCHIO ORAZIO

Abbracciami...  

CURIAZIO

Signor...

VECCHIO ORAZIO

Tra lari miei

vieni.

CURIAZIO

Qual giuro a compiere

traggo, saper tu déi.

VECCHIO ORAZIO

E in breve fia compìto.

CAMILLA

Oh! Come balza il cor!...

CURIAZIO

Camilla!... Io son rapito

in estasi d'amor!

 

CAMILLA E CURIAZIO

Ah! Non so dir qual giubilo  

io provo in tai momenti...

Tu sol, tu puoi comprenderlo,

che al par di me lo senti.

Con te mi fia propizia

ogni più cruda sorte...

gioia la stessa morte

mi fia vicino a te!

 

GLI ALTRI
(a Curiazio)

Vieni, e i celesti arridano

a così bella fé.

 
(partono)

Vecchio Orazio, Camilla, Curiazio, Sabina, popolo, sacerdoti, matrone, donzelle ->

 
 

Scena quinta

Vestibolo nelle case degli Orazi.
Orazio entra qual uomo preoccupato: i passi interrotti. Il volto, gli sguardi, tutto in esso rivela un animo irrequieto.

 Q 

<- Orazio

 

 

Ora fatal!... De' padri  

raccolto il venerando

consesso, sceglie i tre, cui della pugna

si commetton le sorti!... O voi di Roma

propizie deità, voi quelle menti

nella scelta inspirate.

D'incensi, a cotant'uopo, e di svenate

sacre vittime opime altri l'offerta

a voi porga sull'are; io v'offro, o dèi,

olocausto maggior, gli affetti miei.

 

Di fratello, di figlio, di sposo  

ho gli affetti scolpiti nel core;

ma più grande, ma più generoso

della patria m'avvampa l'amore.

Quando a Roma sovrasta un periglio,

quando appieno secura non è,

di fratello, di sposo, di figlio

ogni affetto ammutisce per me.

Chi giunge?...

 

Scena sesta

Senatori, e detto.

<- senatori

 

SENATORI

Orazio?...  

ORAZIO

Gl'incliti

padri ne' lari miei!...

SENATORI

Su te, per voto unanime,

cadde la scelta.

ORAZIO

(estatico)

Oh dèi!

SENATORI

Co' tuoi germani a lato

combatterai.

ORAZIO

Fia ver!

SENATORI

Or sei di Roma il fato.

ORAZIO

Io!...

SENATORI

Pensavi, o guerrier!

 

ORAZIO

(scuotendosi, e sfavillando per gli occhi l'anima tutta romana)  

Roma intera la vittoria

dal mio braccio attende e spera.

Il valor di Roma intera

combattendo io mostrerò.

M'è serbata eterna gloria!

Entro l'alma un nume io sento!...

E nell'ora del cimento

io qual nume pugnerò.

 

SENATORI

In quel nobile ardimento

la vittoria balenò!

 
(partono)
 
 

Scena settima

Intorno del tempio di Venere.
I sacri incensi fumano sull'ara inghirlandata: da una parte i Sacerdoti, dall'altra i Congiunti degli Orazi, d'ambo i sessi.

Bozzetti

 Q 

Gran sacerdote, sacerdoti, congiunti degli Orazi

 
Coro generale.

Del terzo cielo benigna diva,  

coppia fedele viene al tuo piè:

fuma d'incensi l'ara votiva,

l'inno devoto suona per te.

Ove tu ridi fuggono i male,

ove ti mostri dolor non v'ha.

I tuoi misteri fra noi mortali

de' numi spargono la voluttà.

 

Scena ottava

Camilla, cinta del flammeo, e condotta da Sabina, il vecchio Orazio, e Curiazio dall'intercolunnio; il Gran sacerdote dai penetrali, e detti.

<- Sabina, Camilla, Vecchio Orazio, Curiazio

 

VECCHIO ORAZIO
(al Gran sacerdote)

Ebben?...  

GRAN SACERDOTE

Qual fu tua brama,

dell'offerta ne' sacri

visceri palpitanti era de' numi

la volontà scrutata.

(accennando Camilla e Curiazio)

I lor destini

ha congiunti per sempre

il ciel: frapporre indugi a' suoi decreti

colpa saria.

VECCHIO ORAZIO

Più lieti

auspici alla mia prole

non arriser giammai. Combatteranno

eccelsa pugna i tuoi fratelli, e sposa

tu d'un prode sarai!

CAMILLA

(A' tuoi contenti alma resisti!...)

CURIAZIO

Ormai

si compia il rito.

SACERDOTE

A piè del nume, o figli,

d'amor, d'eterna fé sciogliete il puro

giuramento solenne.

CAMILLA E CURIAZIO

(genuflessi innanzi al simulacro)

Giuriam...

 

Scena nona

Orazio seguìto dai Fratelli, e da un Messo d'Alba, i suddetti.

<- Orazio, fratelli di Orazio, messo

 

ORAZIO

Non proseguite.  

CAMILLA

Ahimè!...

SABINA, SACERDOTE, VECCHIO ORAZIO, CURIAZIO E CORO

Che avvenne?

 

ORAZIO

Ora non è più questa  

di nuziali pompe.

CAMILLA

E qual cagion funesta?...

ORAZIO

Supremo le interrompe

voler del fato.

CURIAZIO

Ahi! Come?

ORAZIO

I suoi guerrieri elesse

Alba, e qui scritto il nome

de' prodi invia.

(additando un papiro, che l'Albano porge a Curiazio: questi vi affigge i lumi, e resta come percosso da fulmine)

CAMILLA

(atterrita da ferale presentimento)

Che lesse?...

(raccoglie il papiro caduto dalle mani di Curiazio, e legge)

I tre Curiazi!

SACERDOTE, VECCHIO ORAZIO E CORO

Cielo!...

SABINA

Un fulmine piombò!...

CAMILLA

L'altar di negro velo

per me si circondò!...

 
(regna lungo e tetro silenzio)
 

 

Ahi! Dove un Olimpo schiudeva l'imene,  

abisso tremendo il fato scavò!

Un gelo di morte mi stringe le vene!

Dall'ara alla tomba condotta sarò!

CURIAZIO

(A stringere il brando la patria m'invita!

Ma contro quai petti vibrarlo dovrò!...

Ahi! Cruda mia sorte!... o spento alla vita,

o spento all'amore in breve sarò!)

ORAZIO

(volgendo un guardo a Curiazio)

(Reprimer non posso un moto d'orrore...

macchiar di qual sangue la palma dovrò!...

Crudel sacrificio si chiede al mio core!

Ma Roma lo chiede, compirlo saprò!)

GLI ALTRI ORAZI

(Sorride in un punto, e freme la sorte!

Di gloria e d'affanno un giorno spuntò!)

SABINA, SACERDOTE E CORO

(Agl'inni succede silenzio di morte!

La gioia in orrore il fato cangiò!)

 

CURIAZIO

(guata un istante Camilla, e sembra combattuto da vari affetti: poi, raccogliendo tutta la sua costanza, ed in procinto di uscire, esclama)

Addio!

CAMILLA

(accorrendo)

Curiazio!... Arréstati!...

Ed ove corri?...

CURIAZIO

Al campo.

CAMILLA

No... pria m'uccidi...

ORAZIO

Stolida!

Al suo dovere inciampo

osi tu farti?...

CAMILLA

Ah! Barbari!...

Dover, dover si noma,

pugna cotanto orribile?

CURIAZIO

Alba la chiese?

ORAZIO

Roma

la vuol!

CAMILLA

Fermate... uditemi...

(a Curiazio)

L'imene?...

CURIAZIO

Un sogno fu.

CAMILLA

Son miei fratelli!...

CURIAZIO

Ah! Scòstati...

CAMILLA

(al fratello, accennando Curiazio)

E l'alma mia...

ORAZIO

Non più...

 

CAMILLA

Ite dunque, uccidetevi a gara...  

condannatemi al pianto in eterno...

I mortali son furie d'Averno!

Son gli dèi mentitori con me!

ORAZIO

Tronca i detti, che oltraggiano a gara

il tuo sangue, la patria, gli dèi...

Non romana, mia suora non sei!

Arrossisco, insensata, per te!

CURIAZIO

Un destin ci respinge dall'ara,

un destin che d'amore è più forte!...

Ah! Del par la vittoria e la morte

mi dividon per sempre da te!

VECCHIO ORAZIO

Vieni, o figlia, ed a vincere impara

e te stessa e l'avversa fortuna...

déi mostrar che fu Roma tua cuna,

déi mostrar che sei nata da me.

SABINA
(a Camilla)

Fato ingiusto un orrendo prepara

avvenir di cordoglio per noi!...

A' miei pianti si mescano i tuoi...

io ti resto, tu resti per me.

GLI ALTRI

Adoriam quei che tutti prepara

nell'eterno concetto i destini:

ei talvolta nasconde i suoi fini;

ma crudele, ma ingiusto non è!

 
Curiazio parte rapidamente, seguìto dal Messaggero albano: Camilla tenta seguirlo, ma è trattenuta: gli Orazi escono per altra via: il disordine e la costernazione si diffondono pe 'l tempio.

Curiazio, messo ->

Vecchio Orazio, Orazio, Camilla, Sabina, fratelli di Orazio ->

 

Fine (Atto primo)

Atto primo Atto secondo Atto terzo

Parte di Roma in vicinanza delle mura: nel prospetto il tempio di Giano aperto.

sacerdoti, matrone, donzelle, Sabina, Camilla
 

Come sul labbro mio gli accenti agghiaccia

sacerdoti, matrone, donzelle, Sabina, Camilla
<- senatori, popolo
Senatori, poi Camilla e Sabina
Non combattean gli eserciti
sacerdoti, matrone, donzelle, Sabina, Camilla, popolo
senatori ->
 
sacerdoti, matrone, donzelle, Sabina, Camilla, popolo
<- Curiazio

Camilla? / Ciel!... Fia vero!

Curiazio e Camilla
Talor solingo e tacito
sacerdoti, matrone, donzelle, Sabina, Camilla, popolo, Curiazio
<- Vecchio Orazio
Vecchio Orazio e Curiazio, Camilla
Abbracciami / Signor
Curiazio e Camilla, poi Tutti
Ah! Non so dir qual giubilo
Vecchio Orazio, Camilla, Curiazio, Sabina, popolo, sacerdoti, matrone, donzelle ->

Vestibolo nelle case degli Orazi.

<- Orazio

Ora fatal!... De' padri

Orazio
<- senatori
Senatori e Orazio
Orazio? / Gl'incliti

Intorno del tempio di Venere.

Gran sacerdote, sacerdoti, congiunti degli Orazi
 
Gran sacerdote, sacerdoti, congiunti degli Orazi
<- Sabina, Camilla, Vecchio Orazio, Curiazio

Ebben? / Qual fu tua brama

Gran sacerdote, sacerdoti, congiunti degli Orazi, Sabina, Camilla, Vecchio Orazio, Curiazio
<- Orazio, fratelli di Orazio, messo

Non proseguite / Ahimè! / Che avvenne?

(regna lungo e tetro silenzio)

Camilla e Curiazio, Tutti
Ahi! Dove un Olimpo schiudeva l'imene
Gran sacerdote, sacerdoti, congiunti degli Orazi, Sabina, Camilla, Vecchio Orazio, Orazio, fratelli di Orazio
Curiazio, messo ->
Gran sacerdote, sacerdoti, congiunti degli Orazi
Vecchio Orazio, Orazio, Camilla, Sabina, fratelli di Orazio ->
 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena settima Scena ottava Scena nona
Parte di Roma in vicinanza delle mura: nel prospetto il tempio di Giano aperto. Vestibolo nelle case degli Orazi. Intorno del tempio di Venere. Vestibolo nelle case degli Orazi. Vasta pianura fuori le porte di Roma, e limitrofa ai due accampamenti. Orrida caverna a piè dell'Aventino, a cui si discende per lunga serie di scalini incavati nel vivo masso: le... Luogo presso l'esterno delle mura di Roma; vedesi nel fondo parte dell'accampamento albano; la notte è... Vestibolo nelle case degli Orazi. Piazza contigua alla porta Capena.
Atto secondo Atto terzo

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