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Torna la scena della amenità di Venere, ma variata nel foro.
La prospettiva, e l'inferno.
(viene il carro, e Plutone vi sale sopra)
Palazzo di Cerere sopra un prato.
Con divieto sì stretto oggi m'avvinse
Ahimè soccorso, ahi lassa me soccorso
(s'apre il cielo)
La dèa, che cinge il crin di verde oliva
Andai re delle sfere, ove celato
Padre del ciel, tra l'allegrezze io solo
Ferma, ferma Vulcan se le mie brame
(si serra il cielo ed apparisce in aria Cerere sul carro tirato da draghi)
Proserpina gentil, pegno a me caro
S'apre la grotta di Vulcano.
(ritornello di martelli)
(appariscono due nuvole, una da man destra, e l'altra da sinistra, in una è il coro di Venere, nell'altra quel di Giunone)
Al glorioso agone ecco primiero
Vienne di ferro, e di tue fiamme armato
(battaglia tra Vulcano e Marte, e poi si mischia tra tutti; dalla parte di Vulcano sono armi di fuoco, da quella di Marte armi di ferro)
Prodi guerrieri a cruda pugna intenti
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