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Scena prima |
Piazzetta dell'Arsenale. In un angolo in fondo fucina dove si lavorano armi d'ogni genere. Nel mezzo ponte levatoio con Sentinelle di qua e di là. Nella piazza monti di grosse palle di ferro, cannoni, bombe, etc. La Generala e coro di Fabbre, parte lavorando nella fucina, parte fuori della porta. |
Q
sentinelle, caporala, La generala, fabbre
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[N. 14 - Coro] | N
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CORO
Sull'incudine sonora
fabbrichiam di guerra i fulmini,
e la man che li lavora
serva il regno ad ampliar.
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Scena seconda |
Dette e Girasole. |
<- Girasole
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Recitativo | |
GIRASOLE |
Dal ritiro, eccellenza,
de' colombi qui vengo, ed un biglietto
reco dell'europeo.
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LA GENERALA |
Più non mi curo
di saper s'egli vive.
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GIRASOLE |
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LA GENERALA |
No, udiam quello che scrive.
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GIRASOLE |
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LA GENERALA (legge) |
«L'europea reclutata
all'armi non avvezza,
per esser rilasciata
a me si volse al suo dolore in preda,
ond'io presso di voi grazia interceda.
So che vi sembro infido»...
Sembro? Sembro? Sfacciato!
«Sdegnata vi conosco; eppur per lei
ardisco di pregarvi; e a un tempo stesso
io vi avverto mia gioia»...
Mia gioia!... Temerario!
«Io vi avverto, mia gioia,
che il ritiro m'annoia.»
Ti annoierà per molto.
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GIRASOLE |
Qual risposta, eccellenza?
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LA GENERALA |
Dagli quella che vedi.
(lacera il foglio)
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GIRASOLE |
Or son sicuro
che la grazia richiesta
non gli sarà negata.
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LA GENERALA |
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GIRASOLE |
Perché con lui troppo è sdegnata.
| Girasole ->
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Scena terza |
Dette, poi la Colonnella. |
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LA GENERALA |
M'indovina costui. Debil io sono
contro l'armi d'Amor. La chiesta grazia
gli accorderò? Che giova far contrasti?
Già sento che non ho valor che basti.
Caporala, sia libera
la giovane straniera.
Spento è il mio sdegno, e son per lui qual era.
| |
| |
| (la Caporala parte) | caporala ->
<- La colonnella, L'aiutanta
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LA COLONNELLA |
La passata tempesta a queste sponde
sospinse ignote vele. Il Comandante
a terra pose il piede
da molti cinto, e di parlarvi ei chiede.
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LA GENERALA |
Nella sala d'udienza...
Ma no nell'arsenale ove noi siamo.
Venga questo introdotto
navigator altero.
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Scena quarta |
Dette e il Comandante dal ponte accompagnato da vari Ufficiali s'avanza al suono d'una marcia. |
<- Il comandante, ufficiali
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IL COMANDANTE |
Ringrazio la mia stella
che in questi mari ignoti
trasse il nostro naviglio. Io non avrei
veduto senza quella
cose sì belle e tanto
scoperto alto valor nel vostro sesso.
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LA COLONNELLA |
Nel qui vedervi noi diciam lo stesso.
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LA GENERALA |
Qual ragion ci procura
il piacer di vedervi in queste mura?
| |
IL COMANDANTE |
Furo due miei miei compagni
da voi raccolti, o presi.
Vi piaccia comandar che a noi sian resi.
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LA COLONNELLA |
Essi sono sua preda.
E i suoi diritti offende,
se alla vostra domanda ella li rende.
| |
LA GENERALA |
Risponde bene, e tale
è il sentimento mio.
(alla Colonnella)
Ma ne' miei fatti so risponder io.
| |
IL COMANDANTE |
Alla forza dell'armi
dunque li renderete.
| |
LA GENERALA |
Mirate questo loco,
che da lunge il terror sparge e diffonde,
che sprezziam le minacce ei vi risponde.
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| |
[N. 15 - Quartetto] | N
|
IL COMANDANTE |
Voi nemico mi volete?
Me ne vo dunque di qua.
Ma a momenti scorgerete
bombardata la città.
| |
LA GENERALA, LA COLONNELLA E L'AIUTANTA |
Osservate, rimirate
la risposta è scritta là.
(accennando le bombe e i cannoni)
| |
IL COMANDANTE |
La richiesta ingiusta preda
a' miei preghi si conceda
resistenza non mi fate:
non facciamo ostilità.
| |
LA GENERALA, LA COLONNELLA E L'AIUTANTA |
Osservate, rimirate
la risposta è scritta là.
(accennando alle bombe e ai cannoni)
| |
IL COMANDANTE |
Paventate...
La richiesta ingiusta preda
a' miei preghi si conceda
resistenza non mi fate:
non facciamo ostilità.
| |
LA GENERALA, LA COLONNELLA E L'AIUTANTA |
| |
IL COMANDANTE |
| |
LA GENERALA, LA COLONNELLA E L'AIUTANTA |
| |
IL COMANDANTE |
Giuro a Marte! Quelle risa
diverranno amari pianti.
Tutta in foco in pochi istanti
scorgerete la città.
| |
| (le fabbre battono l'incudine come nell'introduzione dell'atto) | |
LA GENERALA, LA COLONNELLA E L'AIUTANTA |
Quante volano faville
da quel ferro ardente, e rosso
tante in campo a mille a mille
quell'acciar volar ne fa.
| |
| |
| (il Comandante parte col suo séguito) | Il comandante, ufficiali ->
|
|
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Scena quinta |
Dette. |
|
| |
Recitativo | |
LA COLONNELLA |
Or il maggior periglio
sta sopra queste mura; e forse adesso
qui potrà più che altrove
la mia spada giovar.
| |
LA GENERALA |
Qui basto io sola.
Doman farete vela. A me la fronte
circondi pur la vostra Durlindana
di nuovi allori, ma da me lontana.
Quel giovane, signora,
ve 'l dico in chiari accenti
non è pane che sia pei vostri denti.
(parte)
| La generala, La colonnella, sentinelle, fabbre ->
|
|
|
Scena sesta |
L'aiutanta sola. |
|
| |
|
Se avessi da scommettere,
io per la Colonnella
scommetterei. Nell'amoroso impero
vidi sempre finora,
che, trovando d'amor benigno orecchio,
il giovane la fa tener al vecchio.
| |
| |
[N. 16 - Aria] | N
|
|
Cosa giova l'aver spirito
e maniere buone e belle?
Quando sono in grinza pelle
sono vane qualità.
Se fra mezzo ai capei neri
se ne veggono d'argento,
mesto allor, e malcontento
perde Amor l'ilarità.
Cosa giova l'aver spirito
e maniere buone e belle?
Ma se l'occhio è vivo e bello,
il capello riccio e biondo,
ride Amor d'umor giocondo,
e ogni dono allor ci dà.
Cosa giova l'aver spirito
e maniere buone e belle?
| L'aiutanta ->
|
| |
| | |
|
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Scena settima |
Camera della Generala con disegni di fortificazioni. Modelli di bombe, eccetera. Sopra un tavolino fiasco di vino e lumi. La Generala fuma con alcune Ufficiale. |
Q
La generala, ufficiale
|
| |
Recitativo | |
LA GENERALA |
No, non avranno a dir que' barbutelli
di avvicinarsi a queste nostre mura.
E lor difesa sia la lor paura.
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| (le ufficiale partono) | ufficiale ->
|
|
|
Scena ottava |
Detta che fuma e beve e l'Aiutanta. |
<- L'aiutanta
|
| |
L'AIUTANTA |
In questo istante dal ritiro giunti
i due giovani son.
| |
LA GENERALA |
Alle sue stanze
sia condotto Amaranto.
Passi a me lo straniero.
| |
| (l'Aiutanta parte) | L'aiutanta ->
|
| |
|
Viva il mio bene.
(beve)
D'amoroso foco
tutta in volto mi tingo.
| |
|
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Scena nona |
Detta colla pipa alla bocca e col bicchiere in mano e il Conte. |
<- Il conte
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| |
IL CONTE |
(Oh che quadro fiammingo!)
| |
LA GENERALA |
Venite: vinse Amore.
Della mia debolezza io mi vergogno,
ma vi perdono, e abbraccio.
| |
IL CONTE |
| |
LA GENERALA |
Di mia bontà sorpreso
voi restate sospeso.
Via, quel che stato è stato;
sedete mio carino.
| |
IL CONTE |
| |
LA GENERALA |
Alla vostra salute!
(beve)
Al sommo grado di piacere attingo.
(bevendo, e fumando)
| |
IL CONTE |
(Oh che quadro fiammingo!)
| |
LA GENERALA |
Con pompa questa sera celebrate
saran le nostre nozze. Oh quanto mai
sì bell'istante agogno
mio caro piccioncino.
(accarezzandolo)
| |
IL CONTE |
| |
LA GENERALA |
Saran miei quegli occhietti;
sarà mio quel visino.
(vuol toccargli la faccia: il Conte si allontana)
| |
IL CONTE |
Non siamo sposi ancor. (Oh me meschino!)
| |
LA GENERALA |
| |
IL CONTE |
Alla catena
penso del matrimonio.
Egli schiavi ci fa.
| |
LA GENERALA |
Noi tali siamo.
E vostra schiava io sono già dacché v'amo.
Questo core... che sento!
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| |
[N. 17 - Serenata] | N
|
S'odono degli strumenti nel giardino. | |
| |
|
Quai suoni son questi?
Forse la Colonnella? Ora l'aggiusto.
(parte)
| La generala ->
|
| |
IL CONTE |
Cosa pensa di fare?
Corriamo alla finestra
questo senza alcun fallo
è della Colonnella
un omaggio a' miei vezzi.
Ma qual rumor!
| |
LA GENERALA (dal giardino) |
| |
IL CONTE |
La voce
della befana. Fuggono gl'istrumenti;
(guarda di nuovo per la fessura della finestra)
e la vecchia l'insegue.
Non molto fortunata
è la mia cicisbea
nell'amorose imprese.
| |
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|
Scena decima |
Il Conte, la Colonnella. |
<- La colonnella
|
| |
LA COLONNELLA |
| |
IL CONTE |
| |
LA COLONNELLA |
Astuta Amor mi rese.
Feci girar più maschere con suoni
sotto questi balconi,
onde la Generala,
come accade, sdegnata
per inseguirle uscisse fuor di casa,
e fosse a me permesso
un sol momento vagheggiarvi appresso.
| |
| |
[N. 18 - Duetto] | N
|
IL CONTE |
Il più felice istante
della mia vita è questo.
| |
LA COLONNELLA |
Pace quest'alma amante
lunge da voi non ha.
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IL CONTE |
Quel ciglio è sì vezzoso.
| |
LA COLONNELLA |
Quel labbro corallino
rubato m'ha il riposo,
e delirar mi fa.
| |
| |
LA COLONNELLA |
| |
IL CONTE |
In questo gabinetto
entrate presto presto
e poi lasciate a me cura del resto.
(la nasconde nel gabinetto)
| |
|
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Scena undicesima |
Il Conte, la Generala. |
<- La generala
|
| |
LA GENERALA |
Fuggite son le perfide
son certa che fra loro
la mia rivale istessa...
| |
IL CONTE |
Se sulla Colonnella
cade il vostro sospetto,
per certo non errate.
In fretta in fretta
io la vidi fuggir. Ardimentosa!
A me una serenata!
Ad un giovine onesto, a un vostro sposo!
Non la so più soffrir. Se voi mi amate
punirete l'audace.
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LA GENERALA |
Questo sdegno, ben mio, quanto mi piace!
Non tenete, l'ardita
sarà da me punita.
| |
| |
[N. 19 - Duetto] | N
|
|
Alle nozze questa sera
noi vogliamo star allegri;
colla cara mia mogliera
fra vin bianchi, e vini negri
vuò nel conto far intendere
la mia rara abilità.
Due canzoni ho di bel conio
fatte sopra il matrimonio;
ve le voglio far sentire.
Sposa cara, state a udire.
Questa sera dirò quella,
che più bella vi parrà.
| |
| |
LA GENERALA |
Sì cantate. (Che sembiante!)
| |
IL CONTE |
(Sono in pena per l'amante.)
Ascoltate, e quegli occhietti,
ritenete attenti qua.
Se una moglie vecchia e scaltra...
| |
LA GENERALA |
Non mi piace; sentiam l'altra.
| |
IL CONTE |
| |
|
Canarino in gabbia chiuso,
finché ha il gatto a sé vicino
in un picciol cantoncino
chiotto chiotto se ne sta.
Ma se al fine il gatto altrove
gli occhi, e i passi alquanto muove,
esce presto, presto fuora,
e ritorna in libertà.
| |
| (batte il piede, la Colonnella a suo tempo esce e fugge) | La colonnella ->
|
| |
LA GENERALA |
Caro! Caro! Un canarino
così ben cantar non sa.
Ma veruna analogia
non ha ciò col matrimonio.
| |
IL CONTE |
Anzi molta, vita mia:
ma se voi non la trovate,
nella terza vi sarà.
Di gioia e di contento
mi brilla in seno il core.
Deh segui, o dolce Amore
due cori a consolar.
| |
| |
|
LA GENERALA E IL CONTE
Oh questa sì l'intendo,
e voglio, o mio bel sole,
sol questa a tutte l'ore
anch'io con voi cantar.
Di gioia e di contento
mi brilla in seno il core,
deh segui, o dolce Amore,
due cori a consolar.
| |
| |
| (il Conte parte) | Il conte ->
|
| |
| | |
|
|
Scena dodicesima |
Giardino. In fondo appartamento del Conte. Da un lato logge con griglie che si possono alzare, dall'altro rastrello. Amaranto sulla loggia, indi la Marchesa dal rastrello cantando e lavorando. |
Q
Amaranto
<- La marchesa
|
| |
Recitativo | |
LA MARCHESA |
I gran preparativi
per le nozze del Conte!
Ridicolo è del pari
il suo destino, e il mio.
Condannato ei si vede
d'una vecchia agli amplessi. Io non ritrovo
chi un'occhiata mia dia. Senz'un amante
passerò dunque i giorni? I primi passi
qui far deve la donna.
Io la prima? Risolversi bisogna
a far quel che fan le altre.
| |
AMARANTO |
Colei, che qui s'aggira
è certo l'europea.
| |
LA MARCHESA |
Se non m'inganno
là della Generala
siede il nipote al fresco,
s'incominci. Veggiam, se ci riesco.
Bel garzon.
| |
AMARANTO |
| |
LA MARCHESA |
| |
AMARANTO |
| |
LA MARCHESA |
Una cosa importante
confidarvi vorrei.
| |
AMARANTO |
| |
LA MARCHESA |
Potrebbe alcun sentire;
discendete un momento.
| |
AMARANTO |
Io non vorrei che aveste
qualche mala intenzione.
| |
LA MARCHESA |
Il vostro sdegno
mi punisca se rea
sarò di troppo ardire.
| |
AMARANTO |
Ebben mi fido. (Udiam quel che vuol dire.)
(discende)
| |
LA MARCHESA |
Ambo infelici
per diversa ragione
in quest'isola siam.
| |
AMARANTO |
Misero certo
poss'io chiamarmi.
| |
LA MARCHESA |
Amor, entrambi, o caro
se mi corrispondete
può renderne felici.
| |
AMARANTO |
| |
LA MARCHESA |
Da questo lido
sta non lunge ancorato
un naviglio europeo. Fu de' suoi doni
nella mia patria meco
liberal la fortuna, e voi mio sposo
di me signor sarete, e de' miei beni
se fuggir meco osate.
| |
AMARANTO |
| |
LA MARCHESA |
Io vi propongo una vita felice.
Ardir.
| |
AMARANTO |
E come mai
come fuggir di qua?
| |
LA MARCHESA |
La Generala
le mura e la fortezza
recossi a visitar. Questo momento
scelse la Colonnella
per rapir l'Europeo che della fuga
mi fece confidenza. Il loro esempio
da noi si segua. In fondo al gran viale
v'attendo fra brev'ora.
| |
AMARANTO |
Di sicurezza un segno
bramo da voi...
| |
LA MARCHESA |
| |
| (parte Amaranto) | Amaranto ->
|
| |
[N. 20 - Aria] | N
|
|
Quando più irato freme
quando minaccia il mar,
stragi funeste,
tornar d'amica speme
può un raggio a balenar
tra le tempeste.
| La marchesa ->
|
| |
| | |
|
|
Scena tredicesima |
Bagni diroccati fra le rovine de' quali si vede il mare. Notte, e luna. Due barche in fondo e varie Barcaiuole che cantano il seguente coro; poi la Colonnella, il Conte, indi Amaranto e la Marchesa, tutti frettolosamente. |
Q
barcaiuole
|
| |
[N. 21 - Barcarola e quintetto] | N
|
|
CORO DI MARINARE
Tranquilla e placida,
all'aria bruna,
chiama la luna,
l'onde a solcar.
| S
(♦)
(♦)
|
| barcaiuole ->
<- La colonnella, Il conte
|
LA COLONNELLA |
Al mar si vada
lo schiffo attende
quella è la strada
che guida al mar.
| |
IL CONTE |
Al mio romanzo
mancava il fatto,
che di me un ratto
s'avesse a far.
| |
| <- Amaranto, La marchesa
|
AMARANTO |
Sì, sì ad amore
già tutto cede,
no indietro il piede
non so tirar.
| |
LA MARCHESA |
Nel mio romanzo
mancava il fatto
che da me un ratto
s'avesse a far.
Al mar si vada
lo schiffo attende
quella è la strada
che guida al mar.
| |
LA COLONNELLA, LA MARCHESA, IL CONTE E AMARANTO |
Amor, che in sen m'infondi
sì vivo, e dolce ardor,
la fuga mia secondi,
Amor, il tuo favor.
| |
|
|
Scena quattordicesima |
Detti, la Generala e Soldate. |
<- La generala, soldate
|
| |
LA GENERALA |
Non vi seconda Amore,
vi do la mia parola;
la mia presenza sola
di ciò vi può accertar.
| |
LA COLONNELLA |
Pria di tormi il caro oggetto
tormi il core si dée dal petto.
(snuda la spada)
| |
LA GENERALA |
Sì di Lete, se volete
vi fo l'onde valicar.
(snuda parimenti la spada)
| |
IL CONTE |
| |
AMARANTO |
Insieme
LA MARCHESA |
| |
| |
LA GENERALA |
| |
LA COLONNELLA |
| |
AMARANTO E LA MARCHESA |
L'una o l'altra morta resta.
Io mi sento, oh dio, mancar.
| |
LA GENERALA |
Para adesso questa botta.
| |
LA COLONNELLA |
Ah la spada mi si è rotta.
| |
LA GENERALA |
| |
LA COLONNELLA |
| |
IL CONTE |
Suo mi vuole la mia stella:
non vi è mezzo di scappar.
| |
LA COLONNELLA |
Crudo fato! Sorte fella!
Che mi tocca a sopportar!
| |
LA GENERALA |
(All'audace Colonnella
il proceder vo' insegnar.)
| |
LA COLONNELLA, LA MARCHESA, IL CONTE E AMARANTO |
Trema, sbuffa, s'arrovella
presso è il fulmine a scoppiar.
| |
| |
Recitativo | |
LA GENERALA |
Di quel castigo degni,
scellerati, non siete.
Sia di nuovo Amaranto
ricondotto al ritiro: eterna chiuda
carcere l'europea. La Colonnella
in remota fortezza
i suoi giorni finisca.
(al Conte)
E voi qual pena
non meritate?
| |
IL CONTE |
(A terminar per certo
io vado in colombaia.)
| |
LA GENERALA |
Apparecchiato è il tempio
al solenne imeneo, e infido ingrato
con isdegno amoroso ma caricato
di fuggir macchinate?
| |
IL CONTE |
(Mi guarda con dolcezza.)
| |
LA GENERALA |
Con voi tutto il rigore
usar dovrei, ma me lo vieta Amore.
| |
LA COLONNELLA |
(Tutta di sdegno avvampo.)
| |
LA GENERALA |
| |
IL CONTE |
(Per me non v'è più scampo.)
| |
LA GENERALA |
| |
IL CONTE |
Ah s'egli è vero,
ch'io vi sia caro, ai rei
perdono si conceda.
| |
LA GENERALA |
La vostra protezione
accresce l'ira mia.
| |
IL CONTE |
Se amate il vostro sposo
deh questa non si nieghi a' preghi suoi
grazia, che vi domanda.
(S'intenerisce già la brutta strega.)
| |
LA GENERALA |
Basta, vincesti: mira
quanto ingrato! T'adoro.
(alle soldate)
Abbian tutti perdono.
| |
IL CONTE |
(Il condannato io resto.)
| |
LA GENERALA |
Però la Colonnella
fra le guardie rimanga,
e sol libera sia
al punto di far vela.
| |
| |
| (quattro soldate circondano la Colonnella) | |
| |
LA COLONNELLA |
(Tutta di sdegno avvampo.)
| |
LA GENERALA |
| |
IL CONTE |
(Per me non v'è più scampo.)
| |
| |
| (la Generala e il Conte partono, come pure Amaranto e la Marchesa) | La generala, Il conte, Amaranto, La marchesa ->
|
|
|
Scena quindicesima |
La Colonnella sola. |
|
| |
[N. 22 - Recitativo e aria] | N
|
|
Addio speranze: è forza
ceder al fato. Oh stelle! In un momento
dal ciel caddi agli abissi. Argentea luna
di segreti amorosi
segretaria fedele,
or tu dolente invece
di soavi d'amor sospiri
udrai la labbro mio
flebili accenti: ah dunque
senza più riveder l'amato oggetto
dovrò quindi partir? Potessi oh dio!
potessi dargli almen l'ultimo addio.
| |
| |
|
Aura che intorno spiri
a lui che solo adoro,
deh porta i miei sospiri
di' che per lui mi moro,
che senta almen pietà.
Ah che rabbia il cor mi lima;
che dispetto! Che tormento!
Quella brutta vecchia grima
tanto ben possederà?
Da mille smanie
sono agitata.
Non so risolvermi;
son disperata.
Voi cari amanti,
che amor provate,
voi consigliatemi
per carità.
(parte)
| La colonnella, soldate ->
|
|
|
Scena sedicesima |
L'Aiutanta con Soldate e Girasole, indi la Marchesa. |
<- L'aiutanta, soldate, Girasole
|
| |
Recitativo | |
L'AIUTANTA |
Avanzate divise in doppia fila.
| |
| (le soldate si dispongono parte a destra, parte a sinistra del tempio) | |
GIRASOLE |
Impaziente attendo
lo sposo, per vedere il suo vestito.
| |
| <- La marchesa
|
LA MARCHESA |
Son di veder curiosa
le grazie della sposa.
| |
GIRASOLE |
Quanto ancor tarderanno
gli sposi a comparir?
| |
L'AIUTANTA |
| |
| |
[N. 23 - Finale II] | N
|
GIRASOLE |
Udir parmi di lontano
lieti suoni d'allegria.
| |
L'AIUTANTA |
È lo sposo già per via
e a momenti qui verrà.
| |
GIRASOLE |
Questo strepito giulivo
s'è già fatto assai vicino.
| |
LA MARCHESA |
L'avventura del Contino
è graziosa in verità.
| |
L'AIUTANTA |
Ecco avanza con gran pompa
può ben dirsi fortunato.
| |
LA MARCHESA |
Egli viene accompagnato
dalla cara sua metà.
| |
|
|
Scena diciassettesima |
Detti, la Generala e il Conte vestito con abito tutto adorno di ghirlande di fiori, con lungo strascico, che sarà sostenuto da una Paggia, Amaranto, Damigelli, Popolo femminino, che resta indietro; poi il Gran colombo, e i Bianchi colombi. |
<- La generala, Il conte, paggia, Amaranto, damigelli, popolo femminino, Il gran colombo, bianchi colombi
|
| |
IL GRAN COLOMBO |
Conservator del mondo,
dolce imeneo risveglia
il foco tuo fecondo
prolifica la fa.
| |
CORO |
Conservator del mondo
dolce imeneo risveglia
il foco tuo fecondo
prolifica la fa.
| |
| (s'odono più colpi di cannone, grida e pianti) | |
LA GENERALA |
Ma qual rumor io sento
di bombe e di cannoni
quei grida di spavento!
che cosa mai sarà.
| |
CORO |
Quei grida di spavento
che cosa mai sarà?
| |
|
|
Scena diciottesima |
La Colonnella disarmata e detti. |
<- La colonnella
|
| |
LA COLONNELLA |
Dagli europei
siam bombardate.
Volo a respingerli
se no 'l vietate.
Qualor vi sembri
questo un pretesto,
torno in arresto:
eccomi qua.
| |
LA GENERALA |
Sì, di combatterli
io vi permetto.
(Avrà una palla
forse nel petto.)
| |
IL CONTE E LA MARCHESA |
(Saremo liberi
forse fra poco.)
| |
L'AIUTANTA |
Sempre più cresce
l'orror e il foco.
| |
LA GENERALA |
Alle sue stanze
voi lo guidate.
(ai damigelli)
Deh caro sposo,
non paventate;
che tutto in bene
terminerà.
| |
| (il Conte parte coi damigelli) | Il conte, damigelli ->
|
LA MARCHESA |
Con lui vo' mettermi
in libertà.
(lo segue)
| La marchesa ->
|
|
|
Scena diciannovesima |
La Generala, la Colonnella, Amaranto, l'Aiutanta, il Gran Colombo, il popolo femminino e soldate. |
|
| |
LA COLONNELLA, LA GENERALA E L'AIUTANTA |
All'armi, all'armi corrasi,
diam prove di valor.
Il foco, che ci lanciano,
spegniam nel sangue lor.
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CORO DI SOLDATE |
Il foco che ci lanciano
spegniam nel sangue lor.
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| (la Colonnella, la Generala, l'Aiutanta e tutte le soldate partono) | La colonnella, La generala, L'aiutanta, soldate ->
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Scena ventesima |
Amaranto e Damigelli. |
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CORO
Occhio immortal, che vedi
dal ciel sì grande orror.
Lunge da queste sedi
scaccia l'ostil furor.
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| (mentre si canta questo coro devoto di lontano si sentirà di quando in quando suono di tamburi e tiri di cannone) | |
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Scena ventunesima |
Spiaggia di mare. Notte. Da un lato mura merlate con porta chiusa della città. In qualche eminenza, dalla quale si scende sulla spiaggia. Dall'altro lato boschetto, che confina col mare. Le mura sono guarnite di Soldate, e di cannoni, che fanno foco. Sul mare navi che bombardano la città. Soldati sulle navi, poi la Colonnella, la Generala, l'Aiutanta, indi il Comandante. |
Q
soldate, soldati
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CORO DI SOLDATE (sulle mura)
La fiamma vorace
le navi distrugga,
nessuna non fugga,
non s'abbia pietà.
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Insieme
CORO DI SOLDATI (sulle navi)
La fiamma vorace
le mura distrugga,
nessuno non fugga,
non s'abbia pietà.
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| (si farà foco dalle navi e dalle mura con qualche interruzione fino all'armistizio. La porta della città si apre ed escono la Colonnella e la Generala. L'Aiutanta con una truppa che resta alla porta) | <- La generala, La colonnella, L'aiutanta, truppa
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LA GENERALA |
In agguato in quel boschetto
v'è una squadra d'europei.
Di attaccarli vi commetto,
e inseguirli fino al mar.
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LA COLONNELLA |
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L'AIUTANTA |
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LA GENERALA |
Non si lascino appressar.
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| <- Il comandante, europei
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IL COMANDANTE |
(con una schiera d'europei resta fra le piante del boschetto)
Vantaggioso è questo loco.
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LA COLONNELLA |
(alle soldate, che discendono)
Discendete.
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IL COMANDANTE |
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LA COLONNELLA, LA GENERALA E IL COMANDANTE |
Sul nemico facciam foco,
che ci viene ad attaccar.
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| (mentre le due truppe si dispongono in ordine di battaglia si ode di nuovo il coro) | |
CORO DI SOLDATE (sulle mura)
La fiamma vorace
le navi distrugga,
nessuna non fugga,
non s'abbia pietà.
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Insieme
CORO DI SOLDATI (sulle navi)
La fiamma vorace
le mura distrugga,
nessuno non fugga,
non s'abbia pietà.
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Scena ventiduesima |
Detti, il Conte e la Marchesa che corrono e si mettono fra le due armate. |
<- Il conte, La marchesa
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IL CONTE E LA MARCHESA |
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LA COLONNELLA |
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LA GENERALA |
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IL CONTE E LA MARCHESA |
Noi siam la cagione
di questo scompiglio
ed ogni questione
vogliam terminar.
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IL COMANDANTE |
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LA GENERALA |
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| (ai cenni del Comandante e della Colonnella le soldate coi soliti movimenti militari porgono il fucile in spalla) | |
IL CONTE |
Voi trarci in Europa,
voi qui ci volete.
Lasciateci liberi
d'andar, di restar.
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LA GENERALA |
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IL CONTE (alla Generala) |
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IL COMANDANTE |
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LA GENERALA |
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LA COLONNELLA |
(Cogli occhi mi dice
che debbo sperar.)
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IL COMANDANTE |
Ebbene di pace
le trombe dian segno.
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LA GENERALA |
In festa si cambi
di Marte lo sdegno.
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LA COLONNELLA |
(Cogli occhi mi dice
che debbo sperar.)
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Due araldi di pace si avanzano nel mezzo e suonano le trombe in segno di pace. A quel suono in segno d'allegrezza, s'illuminano le navi, i merli dei bastioni e il luogo ove sono le due armate. Gli Europei lo fanno in un modo che somigli all'illuminazione delle navi e le Soldate dal loro lato in maniera che si accordi all'illuminazione delle merlature. | <- due araldi
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GLI ATTORI |
Pace pace, che ci chiama
alla pace il nostro cor.
E se guerra pur vi brama
solo guerra sia d'amor.
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| (vicino e lontano al lieto suono di tamburo di trombe, di piatti etc.) | |
CORO |
Pace pace, che ci chiama
alla pace il nostro cor.
E se guerra pur vi brama
solo guerra sia d'amor.
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IL COMANDANTE (al Conte e alla Marchesa) |
Liberi or siete
piacciavi dire
se star volete,
ovver partire.
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LA MARCHESA |
Partir io bramo
da queste arene.
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LA GENERALA |
Andate dove
più si conviene
(sol del mio bene
mi preme il cor.)
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Scena ventitreesima |
Detti e Amaranto dalla porta della città coperto da un lungo velo seguito da Girasole. |
<- Amaranto, Girasole
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AMARANTO |
(gittandosi ai piedi della Generala)
Pietà, signora
del mio martoro.
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LA GENERALA |
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LA MARCHESA |
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GIRASOLE |
(Veder desio
quel che produce
l'Amor che ardito
qui lo conduce.)
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AMARANTO |
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LA GENERALA |
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AMARANTO |
O sia castigo,
o grazia sia,
a me in isposa
colei si dia,
che con un ratto
macchiò il mio onor.
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LA MARCHESA |
Nella mia patria
ho grandi entrate.
Lo sposo subito
se me lo date.
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IL CONTE (alla Generala) |
Andar lasciatelo
dove desidera.
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LA GENERALA |
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IL CONTE |
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LA GENERALA |
Va', seco sposati
porta, galluzzo,
lontano il puzzo
del disonor.
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| (Amaranto passa ove sono gli Europei) | |
AMARANTO E LA MARCHESA |
Appieno rendimi
felice Amor.
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LA COLONNELLA |
(Cogli occhi dicemi
ch'io speri ognor.)
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IL COMANDANTE |
(additando il Conte)
Adesso sentasi
dai labbri suoi,
se partir vuole
o star con voi.
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IL CONTE |
Son poi ben arbitro
del mio voler.
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IL COMANDANTE E LA GENERALA |
Perché volete
di ciò temer?
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IL CONTE |
Senza tema or fo palese
che di qua lontan non vo
e a colei che il cor m'accese
con la mano il core io do.
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| (qual rimane la Generala, quando vede che invece di porgere la destra a lei, si rivolge verso la Colonnella) | |
LA GENERALA |
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LA COLONNELLA E IL CONTE |
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L'AIUTANTA E IL CONTE |
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LA GENERALA |
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IL COMANDANTE |
Rammentate il giuramento
quel che vuol di sé può far.
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LA GENERALA |
Oh che testa di giumento!
Mi ho lasciato corbellar!
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LA COLONNELLA E LA MARCHESA
Caro sposo in questo amplesso
qual piacer m'inonda il core
tutti i mali dell'amore
basta ei solo a compensar.
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Insieme
IL CONTE E AMARANTO
Cara sposa in questo amplesso
qual piacer m'inonda il core
tutti i mali dell'amore
basta ei solo a compensar.
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LA GENERALA |
(Osservate come è lieta
quella zucca senza sale!
Saria meco Generale
ed un'altra vuol sposar!)
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IL COMANDANTE E GIRASOLE |
Nel vederlo sì contento
il veleno se la rode.
Poverina! E il suo tormento
si vergogna di mostrar.
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| (vicino e lontano a suono di trombe, di timpani, di piatti etc.) | |
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CORO
Marte applaude al nume arciero,
questi pur è un dio guerriero;
e gli onori militari
merta l'un dell'altro al par.
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