Atto terzo

 

Scena prima

Camera rustica con due stanze laterali
Rachelina lavorando, e un po' dopo Calloandro.

 Q 

Rachelina

<- Calloandro

 

RACHELINA

Ohimè, voi qua?  

CALLOANDRO

Mi ci ha condotto amore:

non essermi tormento,

come stata mi sei ogni momento.

RACHELINA

Sento rumore, io tremo.

CALLOANDRO

E non sei sola

c'è da tremar per tutti.

RACHELINA

Par che ogni momento

intorno mi porti la baronessa;

entrate in quella stanza,

a un cenno mio

vestite gli abiti di giardinier

che nel cassone stanno

così se quella viene

non si faran di voi sospetti.

(Calloandro entra in una delle stanze)

Calloandro ->

 

 

Nel cor più non mi sento    

brillar la gioventù.

Cagion del mio tormento

amor hai colpa tu.

Mi stuzzichi, mi mastichi,

mi pungichi, mi pizzichi,

che cosa è questa ohimè!

Pietà, pietà, pietà!

Amor è un certo che...

che delirar mi fa!

S

Brano musicale ()

Sfondo schermo () ()

Fogli partitura

CALLOANDRO

Ti sento, sì ti sento

bel fior di gioventù.

Cagion del mio tormento

anima mia sei tu.

Mi stuzzichi, mi mastichi,

mi pungichi, mi pizzichi,

che cosa è questa ohimè!

Pietà, pietà, pietà!

Quel viso è un certo che...

che delirar mi fa.

 

Scena seconda

Rachelina e il Notaro.

<- Notaro

 

RACHELINA

Voi qua siete tornato?  

E l'ordine? E il mandato?

NOTARO

Che mandato!

Si etiam carcerato

avessi io d'andar, quatemus opus

mi voglio vendicar. Come? Bugiarda!

Un Notaro sì probo

si taccia e si querela

in coram testibus, d'una violemza

tentata e non seguita?

(passeggia adirato)

RACHELINA

(È grazioso quest'uom! Ma io farollo

passar tanta bravura!)

Notar, misera me, vengono i birri,

il ciel ve lo perdoni

a rompere il mandato!

NOTARO

Figlia mia cara, cara

qua non s'è rotto nulla.

RACHELINA

Presto andate in quella stanza

e vestite gli abiti di mugnaio

che nel letto stanno

così sospetti di voi

non si faranno.

Notaro ->

 

Scena terza

Eugenia, Rachelina e Rospolone.

<- Eugenia, Rospolone

 

EUGENIA

Rachelina, che fai?  

RACHELINA

Sto qui soletta a lavorar.

EUGENIA

Vorrei vedere

le tue camere un po'.

RACHELINA

Avrei piacere,

ma non si può.

EUGENIA

E la cagion?

RACHELINA

La cagion? Lì dentro

vi son uomini, e non vonno

farsi da voi vedere.

ROSPOLONE

(Lì cova il gatto!)

EUGENIA

Voglio entrar.

RACHELINA

Perdonate, morreste di vergogna

per il caldo spogliati essi si sono.

ROSPOLONE

Bene: ci entro io,

che son uom.

RACHELINA

Non s'incomodi

or li farò sortire.

 

Rachelina ->

ROSPOLONE

Che giudizio voi fate?  

EUGENIA

Io non sono più in me.

Ben mi affatico

per bandir dal mio cor quell'incostante.

Ma tal colpa non ha

chi vive amante.

 

Mi sta nell'anima  

l'ingrato oggetto

mi fa dispetto

mi dà tormento.

E quando tento

di discacciarlo

no, non puoi farlo

mi dice amor.

Che vita misera!

Che giorni pessimi!

Amò l'origine

del mio dolor!

 
(ritorna Rachelina)

<- Rachelina

RACHELINA

Ecco s'apron le porte, e fuori vengono  

Cornelio il mio garzone, e il giardiniero.

Spettatori or sarete d'una tresca

allegra, curiosa e villanesca.

(entra)

Rachelina ->

 

Scena quarta

Detti e Calloandro leggiadramente vestito da giardiniero, e Notar Pistofolo da molinaro ambi coi suddetti istromenti.

<- Rachelina, Calloandro, Notaro

 

RACHELINA

Quanto è bello l'amor contadino    

differente da quel di città.

S

Fogli partitura

CALLOANDRO

Qui gli amanti stan sempre in festino

ei tuttora si st'a sospirar.

Coi strumenti vogliamo far chiassi

colle gambe vogliamo ballar.

NOTARO

Il mugnaio che va nel molino

verso sera tralascia il mugnar;

ed accanto ad un dolce visino

l'ore tarde si va a sollazzar.

CALLOANDRO

Il villan, che coltiva il giardino

qualche oretta in travaglio ne sta.

Ma poi quando alla bella è vicino

scherzosetto si spassa a cantar.

EUGENIA

In sentirli ci ho gusto e mi spasso.

ROSPOLONE

Quant'invidio la lor libertà!

Eugenia, Rospolone ->

 

Scena quinta

Calloandro, Notaro e Rachelina.

 

CALLOANDRO

Dunque il Notar tu sei?  

NOTARO

E lei don Calloandro? Quella frasca

ci ha ingarbugliati ad invicem.

CALLOANDRO

Ma eccola

in tempo!

RACHELINA

Adesso come fremeran la baronessa

e Rospolon: ma restin corbellati,

or mi scelgo lo sposo.

Così in avvenir tutte a mio danno

le lingue più non parleranno.

Io desio di far per comparo

quel che di voi prenderommi

che risolve di farsi molinaro.

CALLOANDRO

Molinar?

NOTARO

Molinaro?

CALLOANDRO

Aborro questa vil condizione,

un altro io son, e nei celesti segni

letto non ho finora

che un altro molinar vi fosse ancora.

RACHELINA

Dunque mi vado altro sposo a trovar.

NOTARO

Ma, mi dica: molinar

per un certo dato tempo

o in vitalizio?

RACHELINA

Molinar per sempre.

NOTARO

Combatte nel mio core

l'inchiostro e la farina.

RACHELINA

Risolvetela, o parto...

NOTARO

È fatta, hai vinto.

CALLOANDRO

O curia in precipizio.

NOTARO

Che ho da far?

La virtù sempre ha il suo vizio.

 

Scritti addio, vi lascio andare  

cambio alfin la mia condotta.

(Ah l'amore quant'è bello

cominciamo qui a scherzar.)

Più notar non sono affatto

la mia cara tu sarai

e negozi acquisterai

facoltosi e in quantità.

Questi occhioni e questi denti

saran vincoli e strumenti

quelle mani, le postille

quei capelli, le postille

che faranno a mille a mille

i clienti spasimar.

(a Calloandro)

Che cos'è che tu borbotti?

Tra il marito e la sposetta

si può far qualche smorfietta,

sta' a vedere, e lascia far.

Notaro, Rachelina ->

 

Scena sesta

Calloandro solo.

 

 

Dunque la Rachelina  

non vive più per me, né io per lei!

O stelle, o furie, o dèi! Codesto ferro

il sole eclisserà del mio sembiante.

(cava di saccoccia un coltello)

Muore senza dolor, chi muore amante.

Incido in questo tronco il caso mio

indi tragitterò nel fosco oblio.

(incide alcuni versi in un albero)

 

Veggo tra l'ombre il varco  

dell'Acheronte oscuro;

già con nocchier m'imbarco

per la magion d'orror.

Odo una cupa voce,

che di lontan mi dice

chi sei? Son l'infelice

scherno d'un empio amor.

Un suono or dolce, e caro

d'armonici improvvisi

m'invita dagli elisi

già l'aure a respirar.

Fan tresca gli spirti amanti.

Mi acclama ogni ombra bella

ma calma senza quella

oh dio! non so trovar.

(via)

Calloandro ->

 
 

Scena settima

Bosco con rupi praticabile.
Rachelina poi Rospolone, indi il Notaro tutti fuggendo per diverse strade; per ultimo Calloandro.

 Q 

<- Rachelina

 

RACHELINA

Misera me, dove mi salvo... il matto  

Calloandro un fracasso

sta facendo per questo bosco!...

 

<- Rospolone, Notaro

ROSPOLONE

Il diavolo

non può far quel che fa Calloandro.

NOTARO

Cattera! Colpi da disperato,

e senza iuris ordine servato.

 

<- Calloandro

CALLOANDRO

Ma tu non sei il mio rival Medoro?  

Angelica dov'è? Paga ribaldo

con il tuo scempio il torto,

che ardisti far poc'anzi all'amor mio.

NOTARO

Aiuto...

ROSPOLONE

È morto.

RACHELINA

Adagio.

Se Angelica lei vuol quella son io

(così lo salverò).

CALLOANDRO

Angelica... sì Angelica... Ti accolgo

tenero fra le braccia anima mia.

ROSPOLONE

(Bella davver.)

NOTARO

Buon pro a vussignoria.

CALLOANDRO

Medor mi burla. Or la tua pena è questa

abbiti, per emenda un corno in testa.

NOTARO

Ahimè!

(siede su di un sasso mezzo svenuto)

RACHELINA

Chi mi sostiene...

(finge svenire anch'essa buttandosi sopra un altro sasso)

ROSPOLONE

Si muore a due!

CALLOANDRO

Che fa parla mio bene?

 

RACHELINA

Ahi ahi chi mi sostiene  

non mi reggo! Non sto bene!

Nel vedervi irato, e fiero

minacciar quel poverino

il mio cor tantin tantino

nel mio sen divenne già.

(Ah trovassi una maniera

per poterli corbellar.)

Un orror entrambi assale

trema quello, e tremo anch'io.

Quel furor tremendo, e rio

raddolcite per pietà.

Chi mi fagna? Chi mi slaccia?

Ahi ahi l'affanno cresce!

Voglio aceto, erbe odorose

voglio cose da ristoro.

Deh cercatele... correte.

Sommi dèi già manco, e moro

né soccorso alcun... mi dà...

(finge svenire, e tutte le sue azioni sono imitate dal Notaro. I due entrano)

Rospolone, Calloandro ->

 

RACHELINA E NOTARO

Son partiti, andiamo adesso.  

Non si tardi un sol istante

un bel matto, e un vecchio amante

son bel facile a imbrogliar.

(via)

Rachelina, Notaro ->

 

Scena ottava

Notaro e Rachelina.

<- Rachelina, Notaro

 

NOTARO

Ah, sono inevitabili  

i guai a chi ha una bella moglie.

Che s'ha da far? Codesta è la gabella

che ha da pagar chi ha una moglie bella.

RACHELINA

Ah, mia vita passata dove sei!

NOTARO

Oh, dove siete andati giorni miei.

 

RACHELINA

Oh, il mio caro pupazzetto  

volea farmi il padroncino!

Poverino! Poverino

sarà matto e non lo sa.

NOTARO

La mia dama campagnola!

Ella ha guaste le cervella!

Pazzerella! Pazzerella

vatti in fretta a far legar.

RACHELINA

Il bel pupo mio tu sei.

NOTARO

Tu sarai la mia pupazza.

RACHELINA

Salta su.

NOTARO

Fa giochi in piazza.

Ed al suon di zampognetta

così mettiti a ballar.

Dico, il gioco è terminato?

RACHELINA

Hai finito di burlarmi?

NOTARO

Potrò far l'innamorato?

RACHELINA

Ma con garbo e serietà.

NOTARO

Ah, mia bella molinara

tu il cervel m'hai macinato

me lo giri, me lo impasti

me lo arroti e fai pagnotte,

poi appena che son cotte

te le stai così a mangiar.

RACHELINA

Ah, mio dolce e bel Notaro

tu il mio cor ridotto hai in carta

tu ci scrivi, tu ci cassi,

ci fai punti, e fai postille,

e le liti a mille a mille

ci fai sempre germogliar.

NOTARO

Oh che grazia serbi ognora!

RACHELINA

Oh che brio che m'innamora!

Già nel cor nascer mi sento

una cosa sì gustosa...

RACHELINA E NOTARO

Che il mio labbro dir non sa.

È dolcezza?... No contento!

È un bollor del dio d'amore,

che fa strepito nel core

e lo fa per contentezza

svolazzar di qua e di là.

 

Scena nona

Eugenia e Rospolone, e detti.

<- Eugenia, Rospolone

 

EUGENIA

Sior Rospolone, portatevi  

voi di persona ad incontrar medici,

ch'ho mandato a chiamare

dal casal qui vicino

per curar Calloandro,

oprate con impegno, e in quell'istante

pensate che son dama, e son amante.

ROSPOLONE

Vado a servirvi. Oh adesso

in acconcio mi vien di vendicarmi

del baron mio rival

vada in cento malore

il mio governo. Indi voglio

sul Notar rovesciar tutto l'imbroglio.

 

Eugenia, Rospolone ->

NOTARO

Zitta zitta, a passo a passo  

vieni, o bella, e sta' sicura

quando l'aria si fa scura

fuor del feudo si anderà.

RACHELINA

Ogni tronco, ed ogni sasso

par che un'ombra mi diventa

e più timida, e più lenta

il sospetto, mi fa.

 

<- Amaranta

AMARANTA

Calloandro infuriato

per la selva fa un fracasso.

NOTARO

Salva salva, scappa scappa!

RACHELINA

Un tremor mi sento già.

(nel fuggir s'incontrano con Calloandro il quale dice al Notaro)

Amaranta ->

<- Calloandro

CALLOANDRO

Qui ti sfido, o mostro infame

vieni pur ch'io non spavento

la tua rabbia il tuo furor.

NOTARO

No: di morte io non ho fame

a pugnar sol mi sgomento

ma a fuggir son un terror.

RACHELINA

Ah non più, che il cor si affanna

tutto oppresso dal timor.

CALLOANDRO

Mia bellissima Arianna

il mio ardir cede all'amor.

NOTARO

E me Pluto pur condanna

di far lume a tutte l'or!

CALLOANDRO

Traditor, fallace amante:

per chi pazzo diventasti

anche ardisci sospirar!

Ma qual furia! Qual sembiante!

Ti aborrisco, e ciò ti basti:

voglio andarmi a subissar.

RACHELINA E NOTARO

Tutto il sangue sì gelato

par che un sasso diventò!

A momento perdo il fiato!

Ah di me che mai sarà!

Calloandro ->

 

Scena decima

Rospolone da medico seguìto da altri due finti Medici, i quali in uscire con serietà, al cenno di Rospolone vanno a porsi in mezzo al Notaro e detti.

<- Rospolone, due finti medici

 

ROSPOLONE E DUE MEDICI

Siste inflanus, vel freneticum  

in consulto medicorum.

Notomia de cervellorum

nel tuo capo si ha da far.

RACHELINA E NOTARO

Chi saranno questi qua!

NOTARO

Chi voi siete miei signori?

ROSPOLONE E DUE MEDICI

Siamo fisici, e dottori

e a guarir venuti siamo

la tua insana infermità.

NOTARO

Or li piglio a scopulorum

e li aggiusto come va.

 

Notaro ->

ROSPOLONE

Oh che ottima pensata

troppo ben l'abbiam tirata,

di sposarmi or Rachelina

non avrà difficoltà.

Or va' tu co' la carina

le mie nozze a combinar.

 

Scena ultima

Eugenia, e detti; poi Amaranta, indi Luigino da varie strade, e per ultimo Calloandro, il Notaro, e Rachelina l'uno dopo l'altro.

<- Eugenia

 

EUGENIA

I medici voi siete?  

Per carità accorrete

poiché don Calloandro

nessun lo può frenar.

ROSPOLONE E DUE MEDICI

Andiamo in questo istante

il matto a medicar...

 

<- Amaranta

AMARANTA

Per carità venite,

Pistofolo in quel loco

frenetico, e tra poco

può matto diventar.

ROSPOLONE E DUE MEDICI

Corriam nell'altro loco...

Pistofolo a sanar...

 

<- Luigino

LUIGINO

Da lì volgete il pazzo,

perché la Rachelina

delira, e fa fracasso

sta già per impazzir.

TUTTI

Che folla di sconquassi

vi sta per ogni via!

Or più non è pazzia

contagio è questo qua.

EUGENIA E AMARANTA

Ma vien di qua Calloandro.

EUGENIA, AMARANTA E LUIGINO

Vediam or che sarà!

 

<- Calloandro, Notaro

CALLOANDRO E NOTARO

Dov'è del cielo un folgore?

Un fulmine dov'è?

TUTTI
(fuorché Calloandro e Notaro)

Ohimè che sguardi torbidi

tremar mi fanno affé!

 

TUTTI

Pian piano me l'avvicino...

ma mi minaccia, ohibò!...

Mi accosterò un tantino...

ma dubito: no no.

Che visi! Che guardate!

Che cose maledette

che m'empiono d'orror.

 

Fine (Atto terzo)

Atto primo Atto secondo Atto terzo

Camera rustica con due stanze laterali.

Rachelina
 
Rachelina
<- Calloandro

Ohimè, voi qua? / Mi ci ha condotto amore

Rachelina
Calloandro ->
Rachelina, Calloandro da dentro
Nel cor più non mi sento
Rachelina
<- Notaro

Voi qua siete tornato?

Rachelina
Notaro ->
Rachelina
<- Eugenia, Rospolone

Rachelina, che fai?

Eugenia, Rospolone
Rachelina ->

Che giudizio voi fate?

Eugenia, Rospolone
<- Rachelina

Ecco s'apron le porte, e fuori vengono

Eugenia, Rospolone
Rachelina ->
Eugenia, Rospolone
<- Rachelina, Calloandro, Notaro

(Calloandro vestito da giardiniero, e Notaro da molinaro)

Rachelina, Calloandro, Notaro, Eugenia e Rospolone
Quanto è bello l'amor contadino
Rachelina, Calloandro, Notaro
Eugenia, Rospolone ->

Dunque il Notar tu sei?

Calloandro
Notaro, Rachelina ->

Dunque la Rachelina

Calloandro ->

Bosco con rupi praticabile.

<- Rachelina

Misera me, dove mi salvo... il matto

Rachelina
<- Rospolone, Notaro

Rachelina, Rospolone, Notaro
<- Calloandro

Ma tu non sei il mio rival Medoro?

Rachelina, Notaro
Rospolone, Calloandro ->
Rachelina e Notaro
Son partiti, andiamo adesso
Rachelina, Notaro ->
<- Rachelina, Notaro

Ah, sono inevitabili

Rachelina e Notaro
Oh, il mio caro pupazzetto
Rachelina, Notaro
<- Eugenia, Rospolone

Sior Rospolone, portatevi

Rachelina, Notaro
Eugenia, Rospolone ->
Notaro, Rachelina, Amaranta
Zitta zitta, a passo a passo
Rachelina, Notaro
<- Amaranta
 
Rachelina, Notaro
Amaranta ->
Rachelina, Notaro
<- Calloandro
 
Rachelina, Notaro
Calloandro ->
Rachelina, Notaro
<- Rospolone, due finti medici

(Rospolone da medico)

Rospolone, Rachelina e Notaro
Siste inflanus, vel freneticum
Rachelina, Rospolone, due finti medici
Notaro ->
 
Rachelina, Rospolone, due finti medici
<- Eugenia
Rachelina, Rospolone, due finti medici, Eugenia
<- Amaranta

Rachelina, Rospolone, due finti medici, Eugenia, Amaranta
<- Luigino
 
Rachelina, Rospolone, due finti medici, Eugenia, Amaranta, Luigino
<- Calloandro, Notaro
 
 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena settima Scena ottava Scena nona Scena decima Scena ultima
Camera con trono. Casa del Notaro di cui vedesi da una parte la casa della Baronessa, in fondo la capanna, ed il molino. Camera rustica con due stanze laterali. Campagna con molino e case rustiche. Camera rustica con due stanze laterali. Bosco con rupi praticabile.
Atto primo Atto secondo

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