Atto terzo

 

Scena prima

Un parco.
Su d'un rialto in fondo l'esterno del castello di Nangis, il vecchio ed il nuovo: il vecchio a sesto acuto, co' la gran porta parata di nero, e sormontata dalle armi della famiglia Nangis e Saverny; il nuovo in mattoni cogli angoli di pietra a tetto acuminato. - A sinistra sentiero tortuoso che discende nel parco. - A dritta sul davanti, ingresso ad un granaio appartenente al medesimo castello. - È giorno.
Saverny, completamente trasformato con barba finta, travestito da ufficiale del reggimento d'Angiò, e Brichanteau, che giungono entrambi discorrendo - indi Laffemas.

 Q 

<- Saverny, Brichanteau

 
[Introduzione e scena]

 N 

BRICHANTEAU

(entrando spigliato)  

Venir qui, te 'l ripeto,

fu una follia!

SAVERNY

Resistere non seppi.

Qui feste, danze, giocolieri, attrici

leggiadre...

BRICHANTEAU

Ma lo zio,

o alcun altro potrebbe

riconoscerti...

SAVERNY

Via! niente paura!

abbastanza son io trasfigurato.

 

<- Laffemas

LAFFEMAS

(dal fondo con una lettera suggellata)  

Dal cardinal ministro

mi giunge questo foglio...

(scorgendo Saverny e Brichanteau)

Ad ogni passo

degli importuni...

VOCI
(al di fuori)

Avanti! Avanti ancora!

Superba è la dimora!

LAFFEMAS
(a Brichanteau)

Che avvien laggiù?

BRICHANTEAU

Di comici,

di danzatori una festosa banda

nel castel poco dianzi venne accolta.

LAFFEMAS

Del buon marchese il lutto

per essa sparirà.

SAVERNY
(a Brichanteau)

Moviamo a quella volta,

da rider ci sarà.

 

Saverny, Brichanteau ->

LAFFEMAS

(disuggellando la lettera)

Vediam! «Luogotenente  

criminal! ~ Di prigione

l'uccisore è fuggito del marchese

di Saverny; voglion che a lui sia scorta

una donna, la nota

Marion Delorme: ad ogni

costo raggiungasi.»

A stender su entrambi la mia man

tu m'assisti, Satan!

(s'allontana rapidamente)

Laffemas ->

 

Scena seconda

Lelio, e i Comici.

<- Lelio, comici

 
[Scena e canzone]

 N 

LELIO

Il campo finalmente  

è sgombro!

COMICI

Alla buon'ora!

Potrem liberamente

la prova incominciar.

LELIO

Ciascun la sua parte

attenda a ripassar.

CORO

Qual dramma, qual commedia

dobbiam noi studiar?

LELIO

Avete voi presente

«I dispetti d'amor»?

COMICI

Sì, è bella!

LELIO

Ed a proposito

vo' farvi udire adesso

quella canzon nuovissima,

che v'ho adattata io stesso.

COMICI

Bravo!

LELIO

L'ho tutta in mente!

COMICI

Comincia, Lelio, allor!

LELIO

Mia cara signora,

il vostro sposino,

è vero, v'adora

se a voi sta vicino!

Vi siede ai ginocchi,

vi guarda negli occhi,

e intanto egli pizzica

il suo mandolin!

Ma quando va in piazza,

ohimè! senza tregua

non sbircia ragazza

che a casa ei non segua!

Le siede ai ginocchi,

la guarda negli occhi,

e intanto egli pizzica

il suo mandolin!

COMICI

Bravo! ~ a proposito...

e quei due timidi

nostri esordienti

non sono qua?

LELIO

(additando da un lato)

Eccoli là!...

Qual bella coppia

d'innamorati!

COMICI

(osservando)

Come sospirano!

Sembran beati.

TUTTI

Chi mai quell'estasi

turbar vorrà?

(si allontanano dirigendosi verso il granaio)

Lelio, comici ->

 

Scena terza

Marion, e Didier.

<- Marion, Didier

 
[Scena e duetto]

 N 

DIDIER

Seguirmi volesti... ~ l'abisso misura  

in cui, sciagurata, ~ m'immersi con te.

Deserta dovevi ~ lasciar quest'oscura

mia vita!

MARION

È rampogna ~ la tua?

DIDIER

No... no! ~ A me,

dal mondo reietto, ~ dal ciel maledetto,

il cor d'odio pieno, ~ asilo sereno

di pace, d'oblio ~ o cara, sei tu!

Chi amato mi ha tanto? ~ chi i ceppi mi ha franto?

Al mesto fuggiasco ~ compagna chi fu?

Tu sola!...

MARION

E nei giorni di gaudio e d'ambascia

seguirti vo' sempre... amarti così

vogl'io...

DIDIER

(facendosi cupo)

La sventura ~ tu invochi! ~ Oh! mi lascia,

ti dico!... Un oceano ~ io varco, dall'onda

infida, vorago ~ funesta... profonda

che cela il sepolcro!

MARION

(prorompendo in lagrime)

Ahi! Tutto finì!

DIDIER

Tu piangi! e crudele ~ cagion ne son io

che tutto il mio sangue ~ anelo versar

perché risparmiata ~ ti venga una lacrima?...

No! resta ad amarmi! Mia vita, angiol mio,

mia sposa, mio tutto sarai!... Vedi, l'aere

di fascini ignoti ~ sorridere par...

in noi del creato ~ ha un'eco il sorriso!

MARION

(abbracciandolo)

In te l'angiol mio ~ ancora ravviso!

Son resa alla speme ~ son resa alla vita...

MARION E DIDIER

Io libo de' cieli la gioia infinita

dolcezza divina ~ inonda il mio cor!

 

Scena quarta

Lelio, e detti.

<- Lelio

 
[Scena e aria]

 N 

LELIO

Ma dimmi un po', brunetta,  

per la prova del «Cid» sol te si aspetta,

e al fresco te ne stai? ~ animo! in scena!

MARION

Eccomi...

LELIO

Presto...

DIDIER

Ed io?...

LELIO

Signor geloso, voi restate...

MARION
(a Didier)

Addio!

Fra pochi istanti qui ci rivedremo.

LELIO

(prendendola a braccio)

Così! al mio braccio...

 
(partono insieme)

Lelio, Marion ->

 

DIDIER

Io fremo!  

E soffrirò che schiava

di simile ciurmaglia essa rimanga?...

Giammai! giammai! dovessi

sfidar la morte...

 

Scena quinta

Saverny, inquieto, venendo dal palazzo, e detto.

<- Saverny

 

SAVERNY

(guardando intorno, come chi cerchi qualcuno)  

Pur che in tempo io giunga

a salvarlo... vediam!

(vedendo Didier)

Costui potrebbe...

DIDIER

Perché così mi guarda?

SAVERNY

Ah! non m'inganno...

Didier...

DIDIER

Signor...

SAVERNY

Chiamatemi

Saverny...

DIDIER

Voi! marchese!

SAVERNY
(sottovoce rapidamente)

Sì, un amico...

Incognito serbarvi

più non potete... la Marion Delorme

venne riconosciuta...

DIDIER

Ebben?... Gli strani

accenni non comprendo...

Della Marion parlate!

SAVERNY

Di più non domandate...

Ora convien fuggir!

DIDIER
(con forza)

No! no! vi spiegherete!

SAVERNY

Fuggite!

DIDIER

Un nome infame

voi proferito avete...

Tutto degg'io saper...

SAVERNY

Ebbene... odi... insensato!

Quella che hai tanto amato,

quella che forse t'ama

come mill'altri amò...

DIDIER

Ebben?

SAVERNY

Colei si chiama

Marion Delorme...

DIDIER

(vivamente colpito)

Ah! No!

no, per l'inferno!

SAVERNY

Va'! fuggi, insensato.

(cavando un'effige)

Teco, se il vuoi, riporta

quest'effigie che un tempo ella mi ha dato,

ma salvati, ma fuggi!

DIDIER

(al colmo dello stupore e del dolore)

Il suo ritratto...

in vostra mano?... ed io...

È troppo! È troppo!

(rimane accasciato cogli occhi fissi sul ritratto)

SAVERNY

Che! tanto l'amate?

È una strana follia... pietà mi fate!

(movimento di Didier)
 

 

Sì, vi compiango... nel fiore degli anni,  

mentre vi arride sì lieto avvenir,

per un'astuta maestra d'inganni

sul ceppo infame vorreste morir!

Sanerà il tempo la crude ferita

che quell'indegna v'impresse nel cor:

mille dolcezze promette la vita,

ma il tetro abisso si schiude a chi muor.

Sfondo schermo () ()

DIDIER

(movimento di Didier)

Sì bella, e infame!...

SAVERNY

Vi incalza la morte.

DIDIER
(con disperazione)

Io tutto sfido... con gioia morrò.

SAVERNY

Ebben... segnata d'entrambi è la sorte...

Con te la morte sfidare saprò!...

 
(s'allontanano dirigendosi verso il castello)

Didier, Saverny ->

 

Scena sesta

Laffemas, poi Marion, Lelio e i Comici.
Più tardi Didier e Saverny, indi Arcieri, etc.

<- Laffemas

 
[Coro dei comici e finale III]

 N 

LAFFEMAS

Circondato è il castello;  

or quel Didier in mia mano

cadrà... godermi io voglio

questa commedia strana... vendicarmi

de' suoi rifiuti... e forse...

 
(a Lelio e ai comici che si mostrano dal fondo. Marion è con essi)

<- Lelio, comici, Marion, Brichanteau

 

Olà, venite!  

LELIO

Che bramate da noi?

LAFFEMAS

Brevi parole:

il cardinal ministro

una commedia ha scritto, e vi propone

di recitarla a corte. Se vi garba

l'onorifico assunto,

delle sue doti sceniche

deve ciascun di voi

ragguaglio darmi.

LELIO

È natural!

COMICI

(spingendo Marion, che si teneva indietro)

Tu pure

avanti!

MARION

Oh! mio tormento!

COMICI

Non t'alletta

la nostra gran ventura?

LAFFEMAS

(La rete è tesa

e la preda sicura!)

LELIO

Colleghi, avanti, e all'eccellenza sua

tutti esponete

in che valenti siete!

 

UN GRUPPO DI COMICI

Figli siam del genio comico,  

siam Coviello ~ siam Scapin,

Mascarillo, Sganarello,

Scaramuccia ed Arlecchin.

SECONDO GRUPPO

Amorosi ~ sospirosi,

padri, re, ministri, eroi,

sommi tragici siam noi

facciam piangere e tremar.

LE DONNE

Siam regine ~ contadine,

siam civette ~ siam servette,

siam matrone ~ ingenue siam,

ci vantiam ~ d'interessar!

 

<- Didier

LELIO

(a Marion che si sarà avvicinata a Didier entrato poco prima. Questi la respinge)  

E tu che fai? Vieni de' tuoi talenti

a dar saggio...

LAFFEMAS
(ironico)

Già noti

mi son... costei si chiama...

MARION

(con terrore, accostandosi a Laffemas)

Pietà, signor!... tacete!

DIDIER

(avanzandosi fieramente)

Me pur riconoscete,

la vostra preda è qui...

MARION

Cielo!

DIDIER

Didier son io!

LAFFEMAS

Didier!... Voi l'uccisore

di Saverny...

MARION

Gran dio!

CORO

Un assassin! Che orrore!

MARION

No! No! Desso è innocente...

LAFFEMAS

Ei l'affermava...

DIDIER

Sì...

quell'uomo uccisi...

 

<- Saverny

SAVERNY

(che si sarà smascherato, avanzandosi)  

Ei mente...

io sono Saverny!

Stringetemi la mano,

amici!

(stende la mano a Brichanteau e ad altri)

GLI ALTRI

Evento strano!

LAFFEMAS

(Il cardinal ministro

due prede avrà così...)

Arcieri, olà!...

 
Giungono gli Arcieri, seguiti da Vassalli, Famigliari e Signori di Nangis d'ambo i sessi che accorrono curiosi. - Movimento generale.

<- arcieri, vassalli, famigliari, signori di Nangis

 
(a Marion che si sarà appressata a lui)

DIDIER

Ti scosta!

Tutto fra noi finì!

(sorpresa di Marion - egli si rivolge a Laffemas)

 

Come serpe feroce e codardo  

a me intorno strisciar t'ho veduto:

io la trama ti lessi nel guardo,

e sventarla avrei certo potuto.

Ma la vita ch'io sprezzo, in tua mano

ecco, io getto, la vieni a ghermir!

Or nessuno all'abbietto scherano

può la vile mercede rapir.

LAFFEMAS

A me sottrarvi più non v'è dato:

la legge entrambi colpir vi de',

e questa donna che m'ha sprezzato

dovrà, pentita, prostrarsi a me.

DIDIER

Di fango un idolo vile adorai.

Demente e cieco l'amor mi fe';

oh! fossi morto nel dì che amai

questa sirena che mi perdé!

MARION

(supplichevole ora a Laffemas, ora a Didier)

Perché respinta così mi vedo?

Grazia per esso, grazia per me!

Col cor straziato pietà vi chiedo

se più giustizia quaggiù non v'è!

SAVERNY
(agli amici)

Del suo delitto complice io fui,

se pur delitto chiamar si de':

s'ei dée morire, morrò con lui,

o anch'egli assolto sarà con me.

LELIO
(ai comici)

Mal venga al giorno che in queste mura

sinistre e tetre ponemmo il piè!

Uscirne illesi fia gran ventura...

quel bieco spettro fuggir si de'.

COMICI, VASSALLI E SIGNORI

Tra lor si cela ~ mister fatale...

del cardinale ~ ministro egli è!

Già s'ode il fremito dell'uragano...

lottare è vano: tremar si de'.

SAVERNY

(risoluto, prendendo per mano Didier)

Vieni! Di sangue sete ha il vampiro

di Francia!

SIGNORI

Infamia al cardinal!

DIDIER

(nella massima disperazione)

La vita abomino, ~ morte sospiro...

LAFFEMAS

Stolti!

MARION

(cadendo ai piedi di Laffemas)

Deh! grazia!

COMICI, SIGNORI E BRICHANTEAU

Giorno fatal!

 
Saverny e Didier si portano verso il fondo della scena ove sono circondati dagli Arcieri. Laffemas sorride biecamente. Marion si getta ai suoi piedi, mentre Lello e i Comici da un lato, e i Vassalli e i Signori formano diversi gruppi.
 

Fine (Atto terzo)

Atto primo Atto secondo Atto terzo Atto quarto

Un parco; in fondo l'esterno del castello di Nangis: il vecchio a sesto acuto, co' la gran porta parata di nero, e sormontata dalle armi della famiglia Nangis e Saverny; il nuovo in mattoni cogli angoli di pietra a tetto acuminato; a sinistra sentiero tortuoso che discende nel parco; a dritta sul davanti, ingresso ad un granaio appartenente al medesimo castello; è giorno.

<- Saverny, Brichanteau

(Saverny completamente trasformato con barba finta, travestito da ufficiale del reggimento d'Angiò)

[Introduzione e scena]

Venir qui, te 'l ripeto

Saverny, Brichanteau
<- Laffemas

Dal cardinal ministro

Laffemas
Saverny, Brichanteau ->

Vediam! Luogotenente

Laffemas ->
<- Lelio, comici

[Scena e canzone]

Lellio e Comici
Il campo finalmente
Lelio, comici ->
<- Marion, Didier

[Scena e duetto]

Marion, Didier
<- Lelio

[Scena e aria]

Ma dimmi un po', brunetta

Didier
Lelio, Marion ->

Io fremo!/E soffrirò che schiava

Didier
<- Saverny

Pur che in tempo io giunga

Didier, Saverny ->
<- Laffemas

[Coro dei comici e finale III]

Circondato è il castello

Laffemas
<- Lelio, comici, Marion, Brichanteau

Olà, venite!

Laffemas, Lelio, comici, Marion, Brichanteau
<- Didier

E tu che fai? Vieni de' tuoi talenti

Laffemas, Lelio, comici, Marion, Brichanteau, Didier
<- Saverny

(Saverny si smaschera avanzandosi)

Ei mente...

Laffemas, Lelio, comici, Marion, Brichanteau, Didier, Saverny
<- arcieri, vassalli, famigliari, signori di Nangis

Didier, Laffemas, Marion, Saverny, Lelio, Brichanteau e Coro
Come serpe feroce e codardo
 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta
Camera di Marion Delorme, semplicemente addobbata; nel fondo balcone che si apre su d'un terrazzo; a... Piazza a Blois; osteria a dritta innanzi alla quale tavoli e scranni; a sinistra palazzo del prevosto, al di... Un parco; in fondo l'esterno del castello di Nangis: il vecchio a sesto acuto, co' la gran porta parata di... Vecchio cortile all'interno della fortezza di Beaugency; a destra alta porta a sesto acuto, presso...
[Preludio] [Scena e duetto] [Recitativo e romanza] [Scena e duetto] [Scena e terzetto, finale I] [Coro d'introduzione e strofe] [Scena e sortita, recitativo e aria] [Scena della sfida e finale II] [Introduzione e scena] [Scena e canzone] [Scena e duetto] [Scena e aria] [Coro dei comici e finale III] [Intermezzo] [Recitativo e scena] [Scena e aria] [Scena] [Romanza] [Scena e duetto] [Scena e finale ultimo]
Atto primo Atto secondo Atto quarto

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