Atto secondo

 

Scena prima

Arcata gotica nel piano più elevato d'una torre nel castello di sir Edmondo. Ampia finestra che mette alla piattaforma, senza parapetto, che circonda l'alto della torre. Stanze laterali.
Rebecca affannosa, osserva all'intorno, apre la finestra, misura col guardo l'altezza: freme.

 Q 

Rebecca

 

REBECCA

Ivanhoe! ~ Ti sospiro... ~  

Ti chiamo invano. ~ Al par di me tu forse

or a me penserai... ~

Forse un sospir darai

alla tua cara e povera Rebecca...

ch'è in potere d'un mostro... senz'aita...

senza speme ~ oh! qual vita...

(siede presso un tavolino tristissima)

d'orrore!

 

<- Editta

EDITTA

(in abito di paggio normanno, sulla porta)  

Eccola omai. ~

(s'avanza, e dolcemente verso Rebecca)

Rebecca!

REBECCA

(scossa, volgendosi)

E chi?

EDITTA

Ravvisa

l'amica ~ Editta tua.

REBECCA

Cielo pietoso!

Un conforto! ~ Ma come? ~ in quali spoglie?...

EDITTA

Debbo ad esse l'accesso in queste soglie.

Un paggio di Briano prigioniero

restò de' nostri. ~ Ardito mio pensiero

a Ivanhoe palesai.

Ne gioì ~ qui volai.

Son teco... e son felice ~

 
(s'abbracciano)
 

REBECCA

Di gioia un raggio ancor sperar mi lice!

EDITTA

A piè di questa torre

il tuo padre lasciai. ~

REBECCA

Misero!

EDITTA

A lui potrai,

me ne pregò, lanciar breve uno scritto. ~

REBECCA

E al tuo german lo porti. ~ Alto soccorso

m'addita il ciel.

(s'accinge a scrivere)

 

(scrivendo)

«Al cavalier d'Ivanhoe ~ se l'onore,

e la fé che giurasti a un traditore

vietano a te il soccorrermi, tuo padre

armi i sassoni suoi:

n'avverti il re Filippo. ~ Egli con voi

s'unirà per salvarmi...

O almen per vendicarmi. ~ Alla frontiera

io l'altr'ieri, attendato lo lasciai.»

(piega il foglio, e lo porge ad Editta)

 

EDITTA

Al tuo padre io getto il foglio.

(e lo slancia dalla piattaforma)

REBECCA

Né può udir da me un addio!

EDITTA

(osservando)

Ei s'invola.

REBECCA

E forse intanto...

l'empio!...

EDITTA

Spera ~ è con noi dio.

 

REBECCA

Ah! Tu lo guida,  

o dio clemente ~

a lui sorrida

il tuo favor. ~

Tu, speme sola

dell'innocente,

calma, consola

i nostri cor.

Insieme

EDITTA

Ah! Tu lo guida,

o dio clemente ~

a noi sorrida

il tuo favor. ~

Tu, speme sola

dell'innocente,

calma, consola

i nostri cor.

 

REBECCA

Ma... un rumore...

EDITTA

Alcun s'avanza.

REBECCA

Ah! - Briano!

REBECCA E EDITTA

Alma, costanza.

A te.

 
(Editta si ritira sulla piattaforma, dietro alla finestra)
 

Scena seconda

Briano, da cavaliere templario, e le precedenti.

<- Briano

 

BRIANO

Vaga rosa di Sharone,  

torni alfine in mio potere.

Il bel giglio di Sione

ceda ai voti dell'amor.

REBECCA
(dignitosa)

E tu ancora a' sguardi miei,

reo Templario, ti presenti,

a Rebecca ardisci accenti

tu parlar d'iniquo amor?

BRIANO
(con forza)

Schiava, cessa ~ al tuo signore

cedi ~ vieni, o l'ira mia...

REBECCA

Dalle mura, o traditore,

io mi slancio, e moro in pria.

 
(sfuggendo a Briano, e movendo disperata verso la piattaforma)
 

BRIANO
(colpito)

Ah! T'arresta...

 
(in questo si presenta Editta, abbracciando Rebecca)
 

EDITTA

Sì.

BRIANO

Chi vedo?

EDITTA
(sorpresa)

Vedi in me chi a tuo rossore,

in soccorso il ciel le invia;

io 'l nefando reo tuo core

all'Europa scoprirò. ~

Io d'Ivanhoe son la suora...

vedi ch'io tremar non so.

EDITTA

Tu cavaliero,

che a dio giurasti!...

Il mondo intero

da me saprà,

ch'estranea vergine

tu già involasti,

che morte e infamia

le minacciasti...

e il mondo intero

te aborrirà. ~

Un dio severo

ti punirà.

REBECCA

Ciel, che l'ispiri,

tu che l'accendi,

la nobil vergine

ah! tu difendi. ~

Se 'l vuoi del perfido

trionferà. ~

Quel cor sì barbaro

si calmerà.

Insieme

BRIANO

Colpita è l'anima

a quell'aspetto ~

un fiero palpito...

ignoto affetto...

ed io... Briano...

che mai tremai,

quella minaccia

gelar mi fa.

Ripiglia, o core,

il tuo vigore.

No: mai Briano,

mai cederà.

 

BRIANO

Oh! Tremate...

 
(marcia da lontano che si va accostando)
 

EDITTA, REBECCA E BRIANO

Quai concenti!

BRIANO
(agitato)

Ah! Quest'è il commendatore ~

a che riede sì repente?

REBECCA E EDITTA

Questo è bellico fragore...

ed e' s'agita... è fremente...

BRIANO

Se si scopre!

REBECCA

Ebben!...

BRIANO

Tua stanza

quella fia ~ Là i cenni miei...

la tua sorte...

 

REBECCA

Ma con lei!

Insieme

EDITTA

Deh con lei!

 

BRIANO

No ~ troppo omai quest'anima

da voi fu cimentata

invano, invan, ingrata,

or chiedi a me pietà;

questa vendetta almeno

m'appaghi il cor nel seno.

Sorriderò alle lagrime

che il duol vi strapperà:

superbe! dividetevi;

non v'è per voi pietà.

 

REBECCA E EDITTA

Almeno insieme ~ nell'ore estreme!

Non ti cerchiamo ~ altra pietà.

La nostra sorte ~ liete incontriamo:

la stessa morte ~ non paventiamo:

felici almeno ~ dell'altra in seno,

fra i dolci amplessi ~ dell'amistà...

Ah! non dividerci ~ mia cara, addio!

Tu frema ~ un dio ~ ti punirà.

 
(guardie le separano, e le rinchiudono in opposte stanze)

<- guardie

guardie, Rebecca, Editta ->

 

Scena terza

Briano ed Alberto.

<- Alberto

 

BRIANO
(avviandosi)

Oh cielo! ~ qui il commendatore!  

ALBERTO
(severo)

E dove

ti ritrovo, o Briano! ~ E che facesti?

Io torno: e trovo il campo, che reggesti

per me lontan, che mormora, che freme

contro di te.

BRIANO

Chi ardisce?...

ALBERTO

A che assalisti

il castel di Cedrico? A che rapisti

donzella, ospite sua, che qui traesti?

Contro noi sommovesti

i sassoni a giusta ira e in qual momento?

Or che spira la tregua co' francesi,

cui ponno unirsi i sassoni sì offesi.

BRIANO

Costor temerem noi?

ALBERTO

Io temeva per te i rivali tuoi ~

ma tu salvo sarai ~

a' nostri cavalieri io già annunziai,

a tua discolpa, ch'era a te palese

orrendo tradimento, che sapevi

che la donzella e il padre suo seguiro

da Palestina in Francia il re Filippo:

ch'ella, amata da Ivanhoe, era venuta

a sollevar co' sassoni Cedrico ~

tu le trame a sventar del re nemico

la donzella colpevole arrestasti,

e, a giudicarla, a noi qui la guidasti.

BRIANO

A giudicarla?

ALBERTO

Un foglio,

qui ella scrisse ad Ivanhoe ~ Dalla torre

lo gittò ~ fu sorpreso ~ essa lo invita

ad armare i suoi sassoni, ed unirsi

al re Filippo.

BRIANO

Or ella!...

ALBERTO

Fia giudicata.

BRIANO

A morte forse! ~ e allora!...

non soffrirò ch'ella innocente mora ~

l'amo, Alberto. ~

ALBERTO
(marcato)

Ed amico a te son io.

De' rivali trionfa.

(conducendolo)

BRIANO

E l'amor mio!...

 
(partono)

Briano, Alberto ->

 
 

Scena quarta

Rocce alpestri selvose, che s'uniscono per vari ponti di legno. Il castello di Rotherwood incendiato a qualche distanza.
Odonsi ripetuti suoni di corno, che vicendevolmente si rispondono, e vanno accostandosi ed unendosi. Vedonsi gruppi di Montanari, condotti dai loro Capi, che successivamente sopraggiungono e s'alternano in coro.

 Q 

<- montanari sassoni

 

CORO

Cedrico! Ivanhoe!  

Eccoci qua. ~

Sassoni! ~ all'armi!

In armi è già. ~

Delle foreste l'eco

intese il suono, il grido.

Dal più remoto speco

lo replicò per tutto l'anglo lido.

E accorron tutti?

Sì.

Tradito fu in Cedrico

de' sassoni l'onore ~

contro il comun nemico

alla vendetta anela, avvampa il core.

E avrem vendetta?

Sì. ~

È di vendetta il dì! ~

Dividiamci ~ non s'attenda ~

si circondi... si sorprenda

il normanno traditore. ~

Sì ~ de' sassoni l'onore,

il valor trionferà.

Muoviamo intrepidi, con alma forte...

e si cimentino perigli e morte ~

la bella causa di patrio onore

con noi proteggere il ciel vorrà. ~

L'astro de' sassoni rifulgerà.

 

Scena quinta

Cedrico, da una parte, con vari Sassoni. Indi Ivanhoe con altri Sassoni, e i precedenti.

<- Cedrico, sassoni, Ivanhoe

 

CEDRICO

Trionferem, sì, o prodi  

figli d'Engisto ~ sui fellon tremenda

noi trarremo vendetta

dell'arse mura, della fé tradita.

Ma la diletta figlia! ~ oh dio! ~ smarrita

nell'orribil tumulto ~ E Ivanhoe! ~ e quella

straniera! ~ A quell'aspetto io palpitai ~

e il figlio... poi per lei... Cielo! ~ se mai!...

oh! ~ non sia!

IVANHOE

Padre! ~

CEDRICO
(con ansia)

Editta?...

IVANHOE
(con riserva)

Nel castello

è di san Edemondo.

CEDRICO
(marcato)

E là Briano

non trasse quella?...

IVANHOE

Sventurata... a cui

ella s'era già unita con espressione

di tenera amistà ~ Conforto, aita

le porgerà ~ tanto infelice!... e degna

d'affetto... di pietà.

CEDRICO
(grave)

Ma quest'affetto

per donzella infedel... che forse in petto

destar può... proverei novelli affanni!

IVANHOE

Strapparla noi sapremo a que' tiranni ~

per diversi reconditi sentieri,

presso al castel riunitevi, o guerrieri ~

al bosco m'attendete ~ I traditori

assaliremo ~ Editta salveremo...

(con trasporto)

e Rebecca...

 
(il Coro si divide, e s'allontana)

sassoni, montanari sassoni ->

 

CEDRICO

E Rebecca! ~ (e perché fremo?...)  

(a Ivanhoe marcato, fissandolo)

e colei!...

IVANHOE

(Quai sguardi, oh cielo!)

CEDRICO

Tanto ardore!

IVANHOE

(E perché gelo!)

Caro padre... Tu non sai

che bell'alma chiude in seno!

CEDRICO
(agitato)

D'atra luce qual baleno

dall'averno a me brillò!

IVANHOE

Senza lei, ferito a morte

tu più figlio non avresti.

CEDRICO
(severo)

Ma il tuo core! ~ lo perdesti...

IVANHOE
(in trasporto)

Questo core... tra l'onore...

il dover... la fé... l'amore...

lacerato... disperato...

padre mio!... non maledirmi...

Sì ~ l'amai... ma tu non sai!...

CEDRICO
(con fremito)

Tutto... iniquo... e trema... or so!

CEDRICO

Oh padre misero!

Ecco quel figlio

che tante lagrime

già ti costò!

Speravi chiudere

in pace il ciglio...

d'orror quel perfido

tuoi dì colmò.

Insieme

IVANHOE

Col figlio in lagrime

placa il rigore ~

d'un amor misero

ei trionfò.

Di dio l'immagine

s'è un genitore...

l'error perdonami

ch'ei perdonò.

 

IVANHOE
(supplice)

Oh padre!

CEDRICO

E ancor!

IVANHOE
(solennemente)

Ne attesto

il ciel ~ l'onore ~ iddio ~

degno di te son io.

CEDRICO

E in dio ti credo.

IVANHOE
(con ardore)

E vincere

ei mi farà ~ Rebecca

io salverò da un perfido.

CEDRICO
(marcato)

E poi?...

IVANHOE
(sospiro represso)

Se n' rieda in Asia.

CEDRICO

E tu?...

IVANHOE

Io? ~ saprò vivere...

pe 'l padre... per la gloria...

a' giuri miei fedel.

(prostrandosi)

CEDRICO

(commosso alzando la destra sul capo d'Ivanhoe)

Ti benedica il ciel!

IVANHOE

Della tromba al suon guerriero,

degli eroi sul gran sentiero,

volerò al cimento ardito:

tornerò trionfator.

Cadrà il perfido punito

che tradì la fé, l'onor.

(E una dolce rimembranza

fia conforto a questo cor.)

Insieme

CEDRICO

Della tromba al suon guerriero,

degli eroi sul gran sentiero,

al cimento vola ardito,

e ritorna vincitor.

Cada il perfido punito

che tradì la fé, l'onor.

(I bei voti, la speranza,

ciel, seconda del mio cor.)

 
(partono)

Cedrico, Ivanhoe ->

 
 

Scena sesta

Sala dei Cavalieri, nel castello di s. Edemondo. Sedia nel mezzo. Sedili pe' Cavalieri, guardie alle porte.
Escono due Araldi: indi Guardie. Poi Cavalieri. Alberto con Briano: Scudieri, Paggi.

 Q 

guardie

<- araldi, altre guardie, cavalieri, Alberto, Briano, scudieri, paggi

 

CORO
(di dentro)

È deciso!  

Tremendo...

ma giusto fu il giudizio.

ALBERTO E CORO

A noi la rea ~

la vendetta del ciel su lei pendea.

 
(partono gli araldi)

araldi ->

 
(siedono)
 

<- Rebecca, araldi

REBECCA

(fra gli araldi, che poi la lasciano)

Eccomi. ~  

BRIANO

(Qual momento!)

ALBERTO E CORO

O donzella infedel, ascolta e trema,

comandata dal ciel, tua sorte estrema.

ALBERTO

(s'alza e legge)

«Rebecca, figlia d'Ismaele, d'Acri,

col genitore avvinta

alla corte di Francia, già convinta

di mission segreta

presso Cedrico, onde animare all'armi

contro i normanni i sassoni ~ provati

in un foglio di lei

al cavalier d'Ivanhoe cenni rei

a destar contro noi guerra civile,

e straniera ~ di nostre

leggi auguste a tenore

al rogo è condannata.»

 
(tutti s'alzano)
 

REBECCA

Io! quale orrore!

BRIANO

(E per me!)

ALBERTO

Sciagurata!

Hai tu nulla d'opporre alla sentenza?

REBECCA
(dignitosa)

Tutto ~ la mia innocenza ~

ed ei stesso ~ Briano ~

egli ben sa se rea son io. ~ Ma invano

un uom denunzierei di vostra fede ~

ma v'è un dio ~ ch'è di tutti ~ a lui dinante

(con tutta energia)

me innocente proclamo ~

e i diritti reclamo

che accordan vostre leggi a favor mio...

(solennemente)

il giudizio di dio!

 
(sorpresa generale)
 

BRIANO

(Ella è salva. Io per lei

sconosciuto campione...)

ALBERTO

Che ardisci tu di chiedere? ~ A tenzone

contro un di noi, qual cavalier mai speri,

che alzar la lancia in campo

di donzella infedel voglia a favore?

REBECCA

Iddio saprà inviarmi un difensore.

 

Nel bel suolo degli eroi,  

dove ognor fu sacro onore,

spero ancor trovare un core,

che di me pietade avrà.

Dio lasciar senza difesa

l'innocenza non vorrà.

Cavalieri ~ eccovi il pegno.

 
(si leva un guanto e lo getta avanti i cavalieri)
 

CORO

A Briano il pegno spetta.

 
(un araldo d'ordine di Alberto raccoglie il guanto, e lo presenta a Briano che agitato lo riceve)
 

CORO

Ei cimenti la tenzone ~

invincibile campione

ei dell'ordine sarà.

BRIANO
(colpito)

Io?... che dite? ~ contro lei!

(Io potrei ~ Gran dio! che orror!)

REBECCA

E tu accetti? ~ lo potrai?...

Tu che sai?... gran dio! ~ che orror!

Ite araldi ~ Il gran giudizio

pubblicate d'ogni intorno.

 
(gli araldi partono)

araldi ->

 

ALBERTO E CORO

(a Rebecca)

Se al cader del nuovo giorno

te un campion non salverà...

rogo infame t'arderà.

REBECCA

Un campione avrò dal cielo ~

trionfare ei mi farà.

Dal cielo a me scende

la fé che m'accende:

che omai di me stessa

mi rende ~ maggior.

(a Briano)

Non fia che innocenza

tua vittima cada ~

balena la spada

d'un dio punitor.

Vicino è il momento

dell'alto portento.

Nel cielo pietoso

s'affida il mio cor.

CORO

Vicino è il momento:

s'appressa il il cimento.

Il cielo decida

di vita e d'onor.

 
Le Guardie conducono Rebecca, Alberto, Briano coi Cavalieri, Scudieri e Séguito.

guardie, Rebecca, Alberto, Briano, cavalieri, scudieri, paggi, altre guardie ->

 
 

Scena settima

Esterno del castello di s. Edemondo. L'abbazia è sull'alto, in forma di fortezza. Tempio attiguo. Si discende tortuosamente dall'abbazia alla porta del castello, e dal ponte levatoio si passa alla pianura. A sinistra le barriere del campo pe' due cavalieri. Un rogo custodito da due Negri armati. Fabbricati pe' vassalli dell'abbazia. Bosco.
La gran campana dell'abbazia annunzia con lenti suoni l'ora del giudizio di dio. Popolo che accorre. Dame, Donzelle, Cavalieri. Dalla porta dell'abbazia compariscono due Araldi. Indi Soldati. I Cavalieri poi seguiti da' Scudieri. Le Guardie fra le quali è condotta Rebecca, vestita con semplice tonaca bianca. Editta è al di lei fianco. Alberto e Briano co' loro Scudieri. Uno di questi, sulla punta della lancia, porta il guanto di Rebecca. Un Cavaliere avanti di essi coll'orifiamma spiegato. Paggi e Séguito d'Alberto. Durante la marcia si canta alternato il seguente

 Q 

popolo, dame, donzelle, due negri

<- due araldi, soldati, cavalieri, scudieri, guardie, Rebecca, Editta, Alberto, Briano, paggi, seguito

 

CORO

Lento, tremendo intorno  

del sacro bronzo al cor ~ il suon rimbomba ~

così all'estremo giorno

segnal fia di terror ~ la sacra tromba.

DAME E DONZELLE

Immago di beltà,

la figlia del dolor,

in questo dì così dovrà perir!

Né brando a suo favor ~ si snuderà!

Chi a lei negar potrà

di tenera pietà ~ pianto e sospir!

CAVALIERI

Festeggiate, guerreschi concenti,

di Briano la gloria, il valor.

Della giustizia ei difensor...

vendicator ~ tremar farà,

punir saprà,

chi oserà cimentar il suo valor.

E in tal giorno Vittoria presenti

al suo crin nuovi serti d'allor.

La rea morrà.

La fé trionferà.

 

EDITTA

Oh Rebecca! ~ Quel rogo! Esserti resa  

dovea per tanto orrore! Di tua morte

io spettatrice! ~ e di qual morte! ~ e dio

lo può soffrir!

REBECCA

No 'l soffrirà ~ il cor mio

è tranquillo ~ ei... m'intendi,

verrà ~ calmati ~ attendi.

(siede sullo scanno nero presso al rogo)

BRIANO

(agitatissimo)

Alberto, io fremo:

(a mezza voce)

quel rogo... la mia vittima innocente!

Il mio cor freme... manca. ~ Atroci sente

le pene dell'amore,

dei rimorsi l'orror.

ALBERTO
(marcato)

(Pensa all'onore.)

Campione per la rea

non si presenta ancora ~ Araldi, il segno ~

 
(squillo di tromba)
 

EDITTA

(si abbandona in braccio a Rebecca)

Ah!

REBECCA

(alzando un braccio verso il cielo)

Dio!

BRIANO

Feral silenzio!

ALBERTO

(a due negri, che s'avviano verso Rebecca)

V'apprestate ~

o ministri...

 

Scena ottava

Ivanhoe da lunge. Cedrico con Sassoni. Scudieri colla lancia e scudo d'Ivanhoe.

<- Ivanhoe, Cedrico, sassoni, scudieri di Ivanhoe

 

IVANHOE

Arrestate!  

 
(movimento generale)
 

REBECCA
(con gioia)

Ah la sua voce!

CEDRICO

(accorrendo)

Figlia!

EDITTA

(per inginocchiarsi)

Oh padre mio!

ALBERTO

Chi sei, guerriero?

BRIANO

(ravvisandolo)

Ivanhoe!

TUTTI

Ivanhoe!

IVANHOE

Sì. ~ Son io. ~

 

IVANHOE
(ad Alberto)

Il difensor  

dell'innocente ~

un dio possente

del suo furor ~ m'armò. ~

(a Briano)

Il brando mio t'è noto ~

il mio valor,

vieni sul campo ~

vil traditor ~

ti vincerò.

Dio! ~ la mia gloria

a te dovrò.

REBECCA, EDITTA E CEDRICO

Il tuo favor celeste,

o giusto dio clemente,

omai per l'innocente

in suo fulgor brillò.

Si volge a te devoto,

umil t'adora il cor.

Seconda il nostro voto,

o dio consolator.

Insieme

BRIANO

Ei difensor

dell'innocente

ver me fremente

dio, in suo furor ~ guidò ~

ah! che un terror ~ ignoto

io provo in cor.

(ad Ivanhoe)

Paventa in campo

fiero valor ~

ti vincerò.

(Ah! che vittoria

sperar non so.)

 

ALBERTO

Schiudasi lo steccato ~ cavalieri.  

 
(gli araldi aprono le barriere dello steccato - le guardie vi si portano all'intorno; il popolo v'accorre)
 

ALBERTO

Al giudizio di dio ~

vieni, o donzella.

 
(Alberto, coi cavalieri e Briano e scudieri)
 

REBECCA

(fra le guardie, con Editta)

Sì. ~ Al trionfo mio.

BRIANO

(partendo)

(Dove sono il mio cor, il mio valore?)

IVANHOE

M'abbraccia, o genitore.

CEDRICO

Vincer ti faccia il ciel!

 
(Ivanhoe, co' suoi scudieri, entra nello steccato)

Ivanhoe, scudieri di Ivanhoe, popolo, dame, donzelle, cavalieri, due araldi, soldati, scudieri, Rebecca, guardie, Editta, Alberto, Briano, paggi, seguito, due negri ->

 

Scena nona

Cedrico, qualche Sassone: indi Ismaele.

 

CEDRICO

Oh! come batti,  

cuor di padre! ~ ecco il segnal tremendo.

 
(trombe di dentro)
 

CEDRICO

E adesso!...

 

<- Ismaele

ISMAELE

(affannoso, guardando lo steccato)  

Ah! che già pugnano ~ che attendo

ora più! ~ Tardai forse. ~

(a Cedrico)

Ah tu, signore...

tu salvala ~ la figlia del mio cuore.

Salva in essa la figlia di un antico

tuo sfortunato amico.

CEDRICO
(sorpreso)

E che vuoi dire?

ISMAELE

Tema... affetto... abitudine soave...

Tacqui sinor ~ Ma a vista di quel rogo!

Mai palesato avrei

ch'è Rowena, la figlia

del nobile Olderico.

CEDRICO

Oh ciel! Fia vero?

ISMAELE

L'affidò a me, spirante, il tuo scudiero,

che te estinto piangea ~ Conosci il pegno

che al suo collo trovai

questo è scritto da lui

 
(presentandogli un astuccio, da cui mostra una catena d'oro, dalla quale pende una croce, e gli porge un piccolo foglio)
 

CEDRICO

(osservando tutto)

Sì, augusto pegno!

Oh Rowena! Corriam.

 
(si avviano)
 

VOCI
(dal campo)

Vittoria!

CEDRICO
(ansio)

Oh dio!

E chi mai?

VOCI

Viva Ivanhoe!

CEDRICO
(esultante)

Ah il figlio mio!

 

Scena ultima

Popolo giulivo dal campo. Guardie, Cavalieri, Scudieri, Ivanhoe, preceduto dal suo Scudiero, che porta sulla lancia l'elmo e lo scudo di Briano. Rebecca con Editta, e seguito di Dame e Donzelle. Soldati. Si canta festosamente in coro.

<- Ivanhoe, scudieri di Ivanhoe, popolo, dame, donzelle, cavalieri, due araldi, soldati, scudieri, Rebecca, Editta, Alberto, paggi, seguito

 

CORO

Trionfa Ivanhoe! ~ A Ivanhoe gloria!  

Cantate, o popoli, la sua vittoria ~

cantate Ivanhoe, braccio di dio...

de' prodi il fior.

D'oppressa vergine salvò l'onore ~

ne spense il perfido accusatore ~

cantate, o popoli, cantate Ivanhoe,

braccio di dio, de' prodi il fior!

 

IVANHOE

O padre! ~ Mi rivedi...  

degno di te ~ Vinsi il nemico ~ Adesso

di me trionferò. ~

(con passione)

Salvo, o Rebecca,

è l'onor tuo ~ sei libera ~ Abbandona

d'Europa il suol ~ Torna al Giordano in riva ~

e omai con te placato,

pace ti renda, e a te sorrida il fato.

 

 

Nella calma de' tuoi giorni  

talor pensa al tuo... guerriero.

Accompagni quel pensiero

un sospiro di pietà.

E co' miei quel tuo pensiero,

quel sospir s'incontrerà.

(intenerendosi)

Di te allora coll'amore

questo core parlerà...

CORO

Quanto è misero quel core!

Qual mi desta in sen pietà!

IVANHOE

E di' allor... Ma basta ~ addio.

(si scuote, si supera)

E per sempre!

REBECCA
(con sforzo)

E dunque!... oh dio!

 
(cade in braccio di Editta)
 

EDITTA
(piangente)

Oh padre mio!

CORO

Qual virtù!

CEDRICO

(avanzando, e solennemente)

Mercede avrà.

(a Rebecca, presentandola ad Ivanhoe)

Resta ~ e sposa a te sarà.

REBECCA

Cielo!...

IVANHOE, EDITTA

Come!...

CEDRICO

In lei Rowena,

nobil figlia d'Olderico

(segnando Ismaele)

ei salvò. ~ N'è il pegno questo.

(mostrando la croce e lo scritto)

ISMAELE

Io l'attesto.

IVANHOE

E il crederò?

E tuo sarò!

Insieme

REBECCA

E il crederò?

E tua sarò!

 

IVANHOE

Come rapido il tormento  

in contento si cangiò!

CORO

La virtù, nell'alto evento,

l'amor puro il ciel premiò.

 

IVANHOE

Ah! di gioie aprirsi un cielo,

o bell'angelo, vegg'io ~

in quel ciel, caro idol mio,

meco amor ti rapirà.

Là di gioie noi vivremo...

Là d'amor ci pasceremo...

ed eterna dell'amore

per noi l'estasi sarà.

 
Coro ripete: gruppi analoghi.
 

Fine (Atto secondo)

Atto primo Atto secondo

Arcata gotica nel piano più elevato d'una torre nel castello di sir Edmondo. Ampia finestra che mette alla piattaforma, senza parapetto, che circonda l'alto della torre. Stanze laterali.

Rebecca
 

Ivanhoe! Ti sospiro

Rebecca
<- Editta

Eccola omai. ~ / Rebecca!

Rebecca, Editta
Ah! Tu lo guida

(Editta si ritira sulla piattaforma, dietro alla finestra)

Rebecca, Editta
<- Briano
Briano, Rebecca, Editta
Vaga rosa di Sharone

(Editta si manifesta)

 
Rebecca, Editta, Briano
<- guardie
Briano
guardie, Rebecca, Editta ->
Briano
<- Alberto

Oh cielo! qui il commendatore! / E dove

Briano, Alberto ->

Rocce alpestri selvose, che s'uniscono per vari ponti di legno. Il castello di Rotherwood incendiato a qualche distanza.

<- montanari sassoni
montanari sassoni
<- Cedrico, sassoni, Ivanhoe

Trionferem, sì, o prodi

Cedrico, Ivanhoe
sassoni, montanari sassoni ->
Cedrico, Ivanhoe ->

Sala dei cavalieri, nel castello di s. Edemondo; sedia nel mezzo; sedili.

guardie
 
guardie
<- araldi, altre guardie, cavalieri, Alberto, Briano, scudieri, paggi

È deciso! Tremendo

guardie, altre guardie, cavalieri, Alberto, Briano, scudieri, paggi
araldi ->
guardie, altre guardie, cavalieri, Alberto, Briano, scudieri, paggi
<- Rebecca, araldi

Eccomi / Qual momento!

Rebecca, Coro, Briano, Alberto
Nel bel suolo degli eroi
guardie, altre guardie, cavalieri, Alberto, Briano, scudieri, paggi, Rebecca
araldi ->
 
guardie, Rebecca, Alberto, Briano, cavalieri, scudieri, paggi, altre guardie ->

Esterno del castello di s. Edemondo; l'abbazia è sull'alto, in forma di fortezza; tempio attiguo; si discende tortuosomente dall'abbazia alla porta del castello, e dal ponte levatoio si passa alla pianura; a sinistra le barriere del campo; un rogo custodito; fabbricati pe' vassalli dell'abbazia; bosco.

popolo, dame, donzelle, due negri
 
popolo, dame, donzelle, due negri
<- due araldi, soldati, cavalieri, scudieri, guardie, Rebecca, Editta, Alberto, Briano, paggi, seguito

Oh Rebecca! Quel rogo! Esserti resa

(squillo di tromba)

popolo, dame, donzelle, due negri, due araldi, soldati, cavalieri, scudieri, guardie, Rebecca, Editta, Alberto, Briano, paggi, seguito
<- Ivanhoe, Cedrico, sassoni, scudieri di Ivanhoe

Arrestate!

Ivanhoe, Briano, Rebecca, Cedrico, Editta
Il difensor dell'innocente

Schiudasi lo steccato, cavalieri

Cedrico, sassoni
Ivanhoe, scudieri di Ivanhoe, popolo, dame, donzelle, cavalieri, due araldi, soldati, scudieri, Rebecca, guardie, Editta, Alberto, Briano, paggi, seguito, due negri ->

Oh! come batti

(suono di trombe)

Cedrico, sassoni
<- Ismaele

Ah! che già pugnano, che attendo

Cedrico, sassoni, Ismaele
<- Ivanhoe, scudieri di Ivanhoe, popolo, dame, donzelle, cavalieri, due araldi, soldati, scudieri, Rebecca, Editta, Alberto, paggi, seguito

O padre! Mi rivedi

Ivanhoe, Coro, Rebecca, Editta
Nella calma de' tuoi giorni
 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena settima Scena ottava Scena nona Scena ultima
Sala nel castello di Rotherwood; tavola nel mezzo in forma di T; due vaste finestre nel fondo; due... Parte remota nel castello. A sinistra un porticato, con varie porte, ch'è l'ospizio del castello. A destra... Piazzale del castello. In prospetto le mura. Porta nel mezzo: due torri laterali. Quella a... Arcata gotica nel piano più elevato d'una torre nel castello di sir Edmondo. Ampia finestra che mette alla... Rocce alpestri selvose, che s'uniscono per vari ponti di legno. Il castello di Rotherwood incendiato a... Sala dei cavalieri, nel castello di s. Edemondo; sedia nel mezzo; sedili. Esterno del castello di s. Edemondo; l'abbazia è sull'alto, in forma di fortezza; tempio attiguo; si...
Atto primo

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