Prologo

 

Scena unica

Scena aerea con orizzonti bassi.
Fortuna, Virtù, Amore in aria sopra nuvole.

 Q 

Fortuna, Virtù, Amore

 
La Fortuna, la Virtù, ed Amor nell'aria contrastano di superiorità, e ne riceve la preminenza, Amore.
 
[Sinfonia I e II]

 N 

 

FORTUNA

Deh, nasconditi, o Virtù,  

già caduta in povertà,

non creduta deità,

nume ch'è senza tempio,

diva senza devoti, e senza altari,

dissipata,

disusata,

aborrita,

mal gradita,

ed in mio paragon sempre avvilita.

Già regina, or plebea, che per comprarti

gl'alimenti e le vesti

i privilegi e i titoli vendesti.

Ogni tuo professore,

se da me sta diviso

rimane un vacuo nulla

destituto da numeri, che mai

non rileva alcun conto,

sembra un foco dipinto

che né scalda, né splende,

resta un calor sepolto

in penuria di luce;

né alcun de' tuoi seguaci speri mai

di conseguir ricchezze.

Brano musicale ()

 

Chi professa virtù non speri mai  

di posseder ricchezza, o gloria alcuna,

se protetto non è dalla Fortuna.

 

VIRTÙ

Deh, sommergiti, mal nata,  

rea chimera delle genti,

fatta dèa dagl'imprudenti.

Io son la vera scala,

per cui natura al sommo ben ascende.

Io son la tramontana,

che sola insegno agl'intelletti umani

l'arte del navigar verso l'Olimpo.

Può dirsi, senza adulazione alcuna,

il puro incorruttibil esser mio

termine convertibile con dio,

che ciò non si può dir di te, Fortuna.

Sfondo schermo ()

AMORE

Che vi credete, o dèe,

divider fra di voi del mondo tutto

la signoria, e 'l governo,

escludendone Amore,

nume, ch'è d'ambe voi tanto maggiore?

Io le virtudi insegno,

io le fortune domo,

questa bambina età

vince d'antichità

il tempo, e ogn'altro dio:

gemelli siam l'eternitade ed io.

Riveritemi,

adoratemi,

e di vostro sovrano il nome datemi.

 

FORTUNA E VIRTÙ

Uman non è, non è celeste core,  

che contender ardisca con Amore.

 

AMORE

Oggi in un sol certame,  

l'un e l'altra di voi da me abbattuta,

dirà, che 'l mondo a' cenni miei si muta.

 
Ad un cenno di Amore il cielo svanisce.
 

Fine (Prologo)

Prologo Atto primo Atto secondo Atto terzo

Scena aerea con orizzonti bassi.

Fortuna, Virtù, Amore
 

(Fortuna, Virtù e Amore in aria sopra nuvole)

[Sinfonia I e II]

Deh, nasconditi, o Virtù

Deh, sommergiti, mal nata

Oggi in un sol certame

(ad un cenno di Amore il cielo svanisce)

 
Scena unica
Scena aerea con orizzonti bassi. Palazzo di Poppea; primo schiarir dell'alba. Città di Roma Villa di Seneca. Città di Roma. Giardino di Poppea. Città di Roma. Reggia di Nerone.
[Sinfonia I e II] [Ritornello] [Sinfonia] [Ritornello] [Ritornello] [Ritornello] [Ritornello] [Ritornello] [Ritornello] [Ritornello] [Ritornello] [Aria] [Ritornello] [Sinfonia] [Passacaglia] [Sinfonia] [Sinfonia] [Coro d'amori] [Ritornello]
Atto primo Atto secondo Atto terzo

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