All'altezza reale della principessa di Galles

Altezza reale, conoscendo gli antichi arcadi che la loro natura gl'inclinava a' costumi aspri e rigidi, istituirono che ciascuno dalla sua fanciullezza fino all'età di trent'anni, per rendersi docile ed amabile, dovesse apprender ed esercitar la musica; e fino a tanto che osservarono esattamente questa lor legge, furono stimati e pregiati da' loro vicini, ma non così tosto la neglettarono, che si attiraron lo sdegno ed il disprezzo di tutte le altre nazioni.

Se tanto può dunque la musica, che rende gli animi rozzi, mansueti ed umani, qual effetto non farà mai in quelli che naturalmente sono inclinati alla benignità ed alla clemenza? certo è che infondendo in loro un certo che di divino, li rende superiori ad ogni altro vivente, e fa che siano venerati, come cosa che ha più del celeste, che del terreno. Ciò si comprova evidentemente nella persona di v. a. r. ch'essendo escita da un ceppo, i cui antenati furono sempre stati benignissimi protettori di questa scienza, e che appena nata, i primi oggetti che per le vie dell'udito ha tramandati alla memoria, sono stati commisti col canto del celebratissimo Pistocco, che può dirsi padre del buon gusto moderno, di là ha formato quelle giuste e sì fine idee, quella perfetta e giudiziosa conoscenza ch'ella ha della musica.

Sia dunque in gloria di questa professione lo scorgersi, che oltre le distinte qualità native, abbia contribuito e perfezionate nell'a. v. r. un composto da imitarsi solamente, ma da non potersi uguagliare; mentre in essa trovansi tutte unite le virtù desiderabili in una gran principessa, donde ne risulta pregio infinito, e sommo contento, avendole questi popoli a causa di esse eretto un tempio ne' loro cori.

L'a. v. r. è il solo oggetto d'ogni sguardo: ogni afflitto quando la vede dimentica le sue disgrazie: ogni madre gode d'aver figliuoli, per accrescere il numero de' suoi devoti; ed ognuno prega il cielo per la sua prosperità e conservazione: testimoni ne sono quei numerosi applausi che si odono, ogni qual volta ella si fa vedere in pubblico; e la Britannia sembrerebbe ancor troppo angusta nelle lodi dovutele se non si unisse con essa il mondo tutto. Anch'io nell'universali acclamazioni non ho potuto negare a me stesso, l'onore d'inchinermi all'a. v. r. con un dono, che benché tenue non le sarà forse discaro, per essere un drama destinato al nobile divertimento della casa reale. In esso si rappresentano li famosi fatti di Giulio Cesare in Egitto, adornati con la musica del signor Giorgio Federico Handel; e se avrà la fortuna d'incontrare il genio dell'a. v. r. non saprà che più desiderare. Implorando adunque pel detto drama che le consacro, la protezione dell'a. v. r. supplico umilmente che a me sia perdonato un tanto ardire, se indegnamente, ma con profondo ossequio mi dedico.

Di vostr'altezza reale

umilissimo, devotisssimo e obbligatissimo servitore

Nicola Francesco Haym

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