[Argomento]

È così noto il funesto avvenimento di Giulietta, e Romeo, l'una della fazione dei Cappellii, e l'altro de' Montecchi di Verona, che bastano pochi cenni a richiamare le circostanze più interessanti.

Vedutisi i detti due giovani in una festa data dal padre di Giulietta s'invaghirono l'una dell'altro, e mercé le premure d'un amico delle due fazioni, che bramava la pace comune, si sposarono segretamente. Accadde in quel tempo una zuffa, nella quale restò per man di Romeo morto Teobaldo promesso sposo a Giulietta, quindi fu quegli costretto a ritirarsi a Mantova. Intanto veniva ella sollecitata ad altre nozze con uno della sua fazione, perlocché ricorse all'amico, da cui datole un liquore, che avea la forza di far credere estinto chi ne prendea, fu tale creduta dalla città, e tale ancor da Romeo, cui pervennero le triste novelle, prima, che gli arrivasse un messo dell'amico con un foglio, che gli palesava il segreto. Se ne venne egli a Verona sull'imbrunir della notte, e si uccise con un veleno a canto alla tomba dell'amata Giulietta, che, rinvenendo, e vedendosi morto a lato lo sposo, ristretti in sé gli spiriti, appresso a lui estinta rimase. Ciò è tratto dalle Storie di Verona di Girolamo Dalla Corte nel tomo II cap. 10, e questo fatto ha servito ad una tragedia inglese di Sakespear, e ad una francese di Ducis, come serve ora per melodramma, che dall'autore per verosimiglianza del tempo è stato diviso in quattro giornate, e che da noi per conservare l'uso del teatro è stato ridotto in tre atti.

Altezze reali [Argomento]
Atto primo Atto secondo Atto terzo

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