Prologo

 

Scena unica

La Notte, L'Aurora.

Notte, Aurora

 

NOTTE

Tenebrose mie squadre, ombre guerriere  

che spiegate possenti i miei trofei

sin dove ruota il messagger de' dèi,

inalzate i vessilli ardite, e fiere.

De la nemica e debellata luce

i conquistati alloggi omai lasciate

a l'armi, a l'armi, a le vittorie usate,

seguite me vostra reina e duce.

Là nell'alto emisfero il sol s'accampa

da luminosi rai stipato e cinto

a la pugna, a le palme avete vinto

già veder parmi estinta ogni sua lampa.

Di già vittrici trionfate voi

de le schiere di Febo, o fidi orrori,

cedano al vostro nero i suoi splendori,

e a' papaveri miei gli allori suoi.

 

AURORA

Da l'oriente  

sorgo ridente

di rugiadosi

vitali umori

prodiga dispensiera a l'erbe, e ai fiori.

Spiegate altere

l'ali leggere

aurette belle,

aurette mie,

e sussurate che se n' viene il die.

Lucidi albori

d'aurei colori

quest'orizzonte

tosto fregiate

e le stelle sbandite, od ammorzate.

Già gli infuocati

destrieri alati,

Teti lasciata,

sferza il sol biondo.

Destisi omai l'addormentato mondo.

 

Fine (Prologo)

Prologo Atto primo Atto secondo Atto terzo
Notte, Aurora
 

Tenebrose mie squadre, ombre guerriere

 
Scena unica
Boschereccia. Palagio di Venere. Villaggio. Selva dei Mirti dell'Erebo. Boschereccia deliziosa. Cortile del palagio d'Hipparco in villa. Scena parte selvosa, e parte marittima.
Atto primo Atto secondo Atto terzo

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