Atto terzo

 

Scena prima

A destra, un castello. - A sinistra, nello sfondo rustici casolari. - Sul davanti della scena un gruppo di abeti. - A sinistra, viale di cipressi, nel cui sfondo si vede un monumento funebre.
Donne, che vengono da diversi viali.

 Q 

(nessuno)

<- donne

 

GRUPPO

Torniamo all'arcolaio... riprendansi i lavori.  

 
IIº

Quai nuove raccoglieste?

 

(accennando ad un mazzo di fiori posato sopra un banco di pietra)

Quel mazzolin di fiori

vedete? Il giovin conte pria che sorgesse il dì

come solea, l'ha colto e l'ha deposto qui.

 
IIº

Ei dunque l'ama sempre...

 

Dentro la sua dimora

ricondotta l'avrebbe se non l'amasse ancora?

 
IIº

Ma... l'altro... Ulmo... che dice? ~ A lui non s'era unita

di nodo indissolubile?...

 

~ Dicono che impazzita

Edmea per quelle nozze fosse.

 
IIº

(con terrore)

~ Silenzio! Guai

se qualcuno ci udisse! Di riparlar più mai

di quell'evento il conte a tutti fe' divieto...

Ulmo anch'esso ha giurato di serbar il segreto.

EDMEA
(di dentro)

Al fato al tempo, che tutto uccise,

sublime, eterno, sorvive amor...

TUTTO IL CORO

Udite! È dessa,

schiuso ha il verone...

la sua canzone

ripete ancor.

Ella si appressa...

venite! Andiamo!

Torniamo all'arcolaio ~ riprendansi i lavori...

non giova indagar troppo gli arcani dei signori.

(se ne vanno per il viale di abeti)

donne ->

 

Scena seconda

Edmea, che si avanza lentamente, esitante e sorpresa.

<- Edmea

 

 

E poss'io dubitar?... Ecco le aiuole  

dove al maggio io veniva ogni mattina

a raccoglier viole...

Pur esito a inoltrarmi...

la quercia è là... il grand'albero

dall'ombra opaca, ove sua madre un giorno

la scarna mano sul mio crin posando,

mi chiamò figlia. ~ Della cara estinta

laggiù, fra i neri abeti,

s'erge la tomba. ~ Un anno, un secol parmi

che ai venerati marmi

più non mi prostro.

Vediam!... Su quella pietra

sempre... Mi trema il cor...

(vedendo i fiori)

Io non sogno... io non sogno... ecco i suoi fior!

(raccoglie il mazzo e lo preme con trasporto alle labbra)

Ch'io vi baci ~ ch'io vi sugga

i profumi, o cari fior!

Su voi l'anima si strugga

nell'anelito d'amor.

(squilli in lontananza)

 

Ah! Gli squilli che annunciano la caccia...  

Laggiù veggo slanciarsi i falconieri...

né a me, come solea... Sulla sua traccia

io correrò... Ma... qual tetro pensier

mi arresta? In qual tremendo

abisso si smarrisce

ogni speranza mia!...

Ahi! Dunque il mio presente, il mio passato...

l'amore... il sovvenir... tutto è follia!...

 

(dopo breve pausa)

O bel sogno d'amor ~ di speranza infinita,  

raggio della mia vita ~ paradiso del cor,

dopo tanto soffrir ~ dopo tanto desio,

se tu avessi a svanir ~ io morrei di dolor.

Nel mio buio pensier ~ la speranza era morta,

or la luce è risorta ~ ed è luce di ciel;

a me intorno spirar ~ sento l'aura del dio,

egli è qui presso a me ~ sempre amante e fedel!

Sfondo schermo () ()

 
(nuovi squilli)
 

Scena terza

Oberto, Edmea.

<- Oberto

 

OBERTO

(correndo presso Edmea)  

Pria di seguir la caccia...

EDMEA

Oberto! Oberto! È dunque ver! Sei meco...

OBERTO

Sì, teco angelo mio...

EDMEA

Nelle tue braccia.

(appoggia il capo sul petto di Oberto)

 

 

Tu sei qui ~ sul mio cor...  

Più da me ~ non partir!

Nell'ebbrezza d'amor

sul tuo sen vuò morir.

OBERTO

Non parlar ~ mia fedel,

non parlar ~ di morir,

or che a noi ~ s'apre il ciel

d'un eterno gioir.

EDMEA

Non temer ~ io vivrò

fin che tu ~ resti qui;

ah! morir non si può

quando si ama così.

OBERTO

L'astro sol ~ de' miei dì,

l'angiol mio non sei tu?

Non può il ciel ~ che ci unì

separarci mai più.

 

EDMEA

(accennando)  

Ti sovvieni!... Fu là... sotto quei folti abeti...

là per la prima volta tu mi dicesti: io t'amo!

OBERTO

Era un'alba di maggio...

EDMEA

Un capiner dal ramo

trillava ~ ed io ~ rammenti? quasi n'ebbi terror...

OBERTO

Temevi che qualcuno spiasse quei segreti

colloqui...

EDMEA

Io già t'amava...

OBERTO

La man ti strinsi al cor...

EDMEA

Così...

OBERTO

Tu non parlasti...

EDMEA

Ma se il labbro tacea...

OBERTO

Negli occhi ti splendea l'estasi d'amor.

EDMEA
(con mestizia)

Poi... vennero i dì tristi...

OBERTO

Mia madre si morìa...

EDMEA

La tua co' la mia mano ella spirando unia...

Ed io dopo quel giorno mi credetti tua sposa

ma tu... partir dovesti...

OBERTO

Ricordanza affannosa!...

Edmea non richiamarla!...

EDMEA

(turbandosi)

Quel giorno...

OBERTO

(con terrore)

Edmea... che hai tu?...

Io sono tuo... son teco per non lasciarti più...

EDMEA

(mettendo un grido)

Ah!

OBERTO

(atterrito)

Qual sgomento!

EDMEA

Sì... lo rammento...

al mio pensiero

l'orribil vero

tutto si affaccia.

OBERTO

Edmea! Gran dio!

EDMEA

No! Ti allontana! Va'... più non poss'io

senza rimorso amarti...

OBERTO

Ma tu... vaneggi...

EDMEA

Mille volte morir

perché si dileguasse

l'atroce sovvenir...

(con voce convulsa)

No... non vaneggio... quel giorno istesso

che tu dovesti partir da me,

fu consumato l'orrendo eccesso...

tuo padre ad Ulmo sposa mi fe'.

OBERTO

Mio padre!

EDMEA

Forte d'un empio dritto...

al sacrificio mi trascinò.

OBERTO

E farsi complice di tal delitto

Ulmo... quel vile mio servo osò!

(prorompendo col massimo furore)

Un velo di sangue sugli occhi mi scende,

feroce, crudele l'angoscia mi rende...

del ciel, dell'inferno raccolgo la sfida,

del mondo ogni legge calpesto per te...

Sarò dispietato... sarò parricida,

ma niuno avrà forza di toglierti a me.

EDMEA

(con tenerezza trattenendolo)

Ti arresta! Non macchiar

di sangue il nostro amor...

Di rimorsi un abisso e di dolor

non dischiudere... a te!

OBERTO

Ma... il nodo che ti stringe a quel reo servo

come poss'io spezzar!

(con disperazione)

O infami! Infami!

EDMEA

(abbracciandolo)

Io sarò tua... tu m'ami...

Partirem... fuggirem. ~ In altro suol

noi troveremo

l'oblio... la pace... l'infinito amor...

OBERTO

(intenerito)

Lo vuoi tu?...

EDMEA

Sì... partiam...

OBERTO

Teco io son...

EDMEA

Noi ci amiam...

OBERTO

Vieni!

EDMEA E OBERTO

A noi ~ schiuso è il ciel

dell'eterno gioir.

 

Scena quarta

Ulmo comparisce in fondo alla scena pallido come uno spettro.

<- Ulmo

 

EDMEA

(volgendosi e arretrando alla vista di Ulmo)  

Ah!

OBERTO

(sguainando un pugnale)

Tu! A me innanzi... Ardisci?...

EDMEA

(trattenendo Oberto)

Ti frena!

ULMO

(cadendo in ginocchio innanzi a Oberto)

Pria m'ascolta... e poi ferisci...

OBERTO

A tua discolpa

che dir potresti?

 

 

Vile, al mio sguardo togliti...  

fuggi... t'invola a me,

prima ch'io ti calpesti...

ti schiacci col mio piè.

ULMO

(alzandosi, con fierezza)

Vil tu mi chiami!... Eppure

più grande assai, più nobile

ora son io di te...

OBERTO

(riponendo il pugnale)

Esitar posso?...

EDMEA

Quale

pallor gli copre il volto!...

OBERTO

Ma il nodo che stringevati

a lei...

ULMO

Da me fu sciolto...

EDMEA

Sciolto da lui...

OBERTO

Che intendo!

ULMO
(con mestizia)

Da morte io la salvai...

Co' la pietà sperai

nascesse un dì l'amor...

Ma pura a te la rendo

fu sempre tuo quel cor...

EDMEA

(Misero!)

OBERTO
(ad Ulmo con ansia)

E scioglier... credi?...

ULMO

Sì... lo potea sol io...

nel volto a me non vedi

la morte?...

(vacilla e si trascina barcollante presso il banco)

Del martir

suonata è l'ultima ora...

EDMEA

Ah! non voler ch'ei muoia,

gran dio!...

OBERTO

(accorrendo presso Ulmo)

Perdona!...

ULMO

È immenso

gaudio per lei morir...

(ad Edmea che si sarà avvicinata)

Edmea... deh! Perdonate

se d'una estrema grazia

entrambi oso pregar...

OBERTO

Parla!

EDMEA

Le lacrime

non so frenar...

ULMO

(ad Edmea)

Quand'io sarò spirato...

promettimi che in fronte...

solo compenso del mio vano amor...

un bacio deporrai...

nel cor lo sentirò.

(volgendosi a Oberto)

Tu non lo vieterai, Oberto...

OBERTO

Sì... pago sarà il tuo voto.

EDMEA

(con accento desolato)

Fia vero! Un cor si nobile

dunque spezzato avrò!...

OBERTO

Ulmo... mi guarda... ascoltami...

È vano!... Egli spirò.

 

EDMEA

(arretrando con un gesto d'angoscia)  

Morto!

CORO

(di fuori)

Viva!

EDMEA

(con ansia)

Quai voci!

 

Scena ultima

Il Conte, Famigli, Paggi, Donne.

<- Conte, famigli, paggi, donne

 

CONTE

Al figlio mio si porga  

la fausta nuova... Ottenni

di annullar quelle nozze...

CORO

Viva! Viva!

OBERTO

(accennando ad Ulmo)

Mirate; dalla morte

già sciolte...

TUTTI

Ulmo!

OBERTO

Prostratevi

come all'ara di un santo...

Mentre il suo voto estremo

Edmea qui compirà...

(a Edmea)

Su quella fronte gelida

piangendo un bacio imprimi...

sorrideranno gli angioli,

ei ti benedirà...

Vieni!

EDMEA

(tremante, esitante, si accosta ad Ulmo e lo bacia in fronte)

Perdona!...

CORO

(prostrandosi)

Al martire

iddio perdonerà...

EDMEA

Sempre la tua memoria

sacra per me sarà.

 

Fine (Atto terzo)

Atto primo Atto secondo Atto terzo

A destra, un castello; a sinistra, nello sfondo rustici casolari; sul davanti della scena un gruppo di abeti; a sinistra, viale di cipressi, nel cui sfondo si vede un monumento funebre.

 
<- donne

Torniamo all'arcolaio... riprendansi i lavori

donne ->
<- Edmea

E poss'io dubitar?... Ecco le aiuole

(squilli in lontananza)

Ah! Gli squilli che annunciano la caccia

(nuovi squilli)

Edmea
<- Oberto

Pria di seguir la caccia

Ti sovvieni! Fu là, sotto quei folti abeti

Edmea, Oberto
<- Ulmo

Ah! / Tu! A me innanzi... Ardisci?

Oberto, Ulmo, Edmea
Vile, al mio sguardo togliti

(Ulmo muore)

 

Morto! / Viva! / Quai voci!

Edmea, Oberto, Ulmo
<- Conte, famigli, paggi, donne

Al figlio mio si porga

 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena ultima
Vasto atrio di palazzo feudale; porta a sinistra che mette all'oratorio, altra porta a... Il cortile d'una taverna; a sinistra la porta che mette nell'interno; nel mezzo ampio portone aperto sulla... Un parco illuminato; in fondo della scena un lago; a destra un lato del palazzo con ampio scalone;... A destra, un castello; a sinistra, nello sfondo rustici casolari; sul davanti della scena un gruppo di...
Atto primo Atto secondo

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