Atto primo

 

Scena prima

Vasto atrio di palazzo feudale. Porta a sinistra che mette all'oratorio, altra porta a destra che conduce agli appartamenti signorili. Dalla terrazza nel fondo si vede l'Elba.
All'alzarsi della tela la scena è ingombra di Donne intente ai lavori dell'arcolaio.

 Q 

donne

 

CORO

La ruota gira,  

guizza la spola,

ma il cor sospira,

ma il pensier vola

ai cieli splendidi,

ai prati, ai fior,

dietro fantastiche

larve d'amor.

Speranze care,

sogni ridenti,

poi veglie amare,

vani lamenti...

Così dileguasi

la gioventù,

e l'età più bella

non torna più.

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PRIME

Ma perché Edmea non siede oggi tra noi?  

SECONDE

Da ieri

vive solinga e assorta in lugubri pensieri.

PRIME

Così felice un tempo parea! Che vorrà dire?

SECONDE
(con mistero)

Si vuol che il conte Oberto oggi debba partire

per lontani paesi...

PRIME

Ah! Si comprende allora...

SECONDE

Silenzio!...

PRIME

Gli è un segreto che qui nessuno ignora...

(vedendo avanzarsi Edmea)

Badate! Dessa!

<- Edmea

TUTTE

Vieni, gentile Edmea... diffondi

fra noi la luce ancora de' tuoi canti giocondi.

EDMEA

Mesta è l'anima mia ~ tenebra e pianto

ogni pensiero, e voi...

voi della gioia mi chiedete il canto!...

 

CORO

Canta! L'affanno  

che ti percuote

vibri nel gemito

delle tue note.

Canta! All'angoscia

che in cor ti sta,

fia dolce il balsamo

della pietà.

 

EDMEA

I  

Allor che il raggio de' tuoi sorrisi

sulla mia vita non splenderà,

quando raminghi, dal mar divisi,

deserto il mondo per noi sarà:

del tuo cammino

qual sia la meta,

nell'ora mesta,

nell'ora lieta,

il mio pensiero

ti seguirà.

II

Lo spirto amante non si divide

da quei che parte, da quei che muor;

al fato, al tempo che tutto uccide,

sublime, eterno sorvive amor.

Là, negli spazi

d'ignoti cieli,

ci incontreremo

spirti fedeli

sovra un sentiero

di luce e fior.

 

Scena seconda

Oberto e detti.

<- Oberto

 

CORO

Malinconica inver la tua canzone!  

(alzandosi)

Il conte Oberto...

EDMEA

(sorgendo)

Lui!... Reggimi, o dio!...

OBERTO
(alle donne)

Andate!..,

CORO

(inchinandosi)

Buon signore...

sia la gioia con voi!

(escono tutti meno Edmea ed Oberto)

donne ->

 

OBERTO

(accostandosi ad Edmea che gli va incontro lacrimosa)  

Angelo mio!...

 

 

Rivederti qui posso anco una volta!  

EDMEA

Dunque?

OBERTO

È deciso...

EDMEA

Quando?...

OBERTO

Fra un'ora...

EDMEA
(con angoscia)

Fra un'ora... hai detto!...

OBERTO

Perché quel pianto?...

Partir mi è forza, ma in queste mura

teco rimane di Oberto il cor...

Tu m'ami, io t'amo; d'ogni sventura,

d'ogni periglio trionfa amor...

EDMEA

Ma se obliarmi tu un dì potessi...

se un'altra... donna...

OBERTO

Puoi tu pensarlo?

EDMEA

S'io rivederti... più non dovessi...

OBERTO

Solo la morte potria vietarlo...

(con dolcezza stringendole la mano)

Edmea, sorridimi; d'amor la voce

non altro accento da te vuò udir...

Balsami invoca lo strazio atroce,

e tu, crudele, mi fai morir...

EDMEA
(con abbandono)

Perdona, Oberto; d'insidie infami

piena è la terra dove tu vai,

ma tu sei forte, ma so che m'ami,

e d'ogni insidia trionferai...

OBERTO

E... tu... del pari...

EDMEA

Sì... Oberto mio;

ma pria di darti l'estremo addio

vorrei...

OBERTO

Che brami? Parla!

EDMEA

A quel volto

ergi lo sguardo...

OBERTO
(commosso)

Mia madre...

EDMEA

Qui

solenne un voto da me sia sciolto....

Tu me 'l consenti, Oberto?...

OBERTO
(commosso)

Sì...

 

EDMEA

(con solennità, additando l'effige)  

Dinanzi a questa immagine

della tua madre pia,

che me straniera ed orfana

siccome figlia amò:

giuro esser tua se prospero

o avverso il fato sia;

se d'esser tua mi vietano,

lo giuro a lei: morrò!

 

OBERTO

(invitando Edmea a seguirlo)  

Vieni già scorsa è l'ora...

mio padre attende...

EDMEA
(atterrita)

Dio!

OBERTO

Tu tremi! Ei tutto ignora...

EDMEA

Solo di lui... degg'io

tremar...

OBERTO
(con entusiasmo)

Del suo volere

è il nostro amor più forte...

(abbracciandola)

Mia sposa...

EDMEA
(con trasporto)

In vita, in morte...

OBERTO

Tu parli di morir!...

Pensa, o cara, i bei dì che verranno...

EDMEA

Io qui sola vivrò nell'affanno...

OBERTO

Pensa ai giorni del lieto ritorno...

EDMEA

Sì, vivrò sospirando quel giorno...

OBERTO

Si rattemprin la fede e l'amore

nel sorriso del lieto avvenir.

EDMEA

Luce sola al deserto mio core

fia la speme d'un lieto avvenir.

(escono insieme)

<- Ulmo

Oberto, Edmea ->

 

Scena terza

Ulmo che sarà apparso sulla porta a destra mentre Oberto ed Edmea si allontanano.

 

ULMO

Egli parte... ed io resto. ~ Oh mille volte  

più felice di me s'ei porta seco

d'Edmea l'amor! ~ Non li vedrò più insieme...

Degli sguardi furtivi e dei sorrisi

fra lor scambiati, più l'amaro insulto

non soffrirò... Ecco la gioia mia!

Misera gioia nello strazio atroce

che mi consuma. ~ E... s'egli... non tornasse...

se ad altra donna il cor volgesse... s'ella

tradita... abbandonata... (con orrore) Oh! Che mai penso

Edmea morrebbe di dolore... ed io...

potrei... bramarlo?... Io, che d'amor l'angoscia

lentamente trascino, e per lei moro...

 

(dopo breve pausa)  

Divora le tue lagrime insensate

povero core dall'affanno oppresso,

sulle soglie d'amore a te vietate

nulla bramar, nulla sperar tu déi.

Ogni pietà fia muta a' tuoi lamenti,

e in quell'astro d'amor gli sguardi intenti,

un gaudio solo ti sarà concesso,

gridare al mondo e al ciel: muoio per lei!...

 

Scena quarta

Il Conte, Edmea, Ulmo.

<- Conte, Edmea

 

CONTE

(ad Ulmo che vorrebbe allontanarsi)  

Ulmo, rimani. ~ Appressati,

Edmea gentile. ~ Disvelarvi intendo

un mio disegno, che gradito forse

a entrambi può tornar. Al mio cor mesto

pe 'l dipartirsi dell'amato figlio

un sollievo si chiede. ~ Ulmo tu sei

de' miei servi il più fido, il più gradito...

alta prova d'affetto ora vuò darti

unendoti a costei, che al pari amiamo

siccome figlia...

EDMEA

Cielo!

ULMO

Ho ben compreso?

Signor... voi dicevate?...

CONTE

Questa sera

sposi sarete...

ULMO

Io d'Edmea sposo... E voi...

signor... volete?

EDMEA
(con forza)

Una impossibil cosa...

assurda, orrenda...

CONTE
(con severità, ad Edmea)

Ricordarti deggio...

che qui non avvi altro voler che il mio!

Una più assurda e folle

idea ti illuse il cor... Tutto mi è noto...

Oberto è lungi... Fra voi queste nozze

una barriera eterna innalzeranno...

EDMEA

Pietà! Pietà! Signor!

 

ULMO

Oh! Come il cor mi palpita  

di gaudio e di terror!...

CONTE

(in disparte, ad Edmea con accento minaccioso)

Che speri tu? Che attendi?

Non vedi... non comprendi

che alle chimere vane

ti è forza rinunciar...?

Come scordar potesti

la stirpe onde nascesti,

e al figlio mio le insane

speranze tue levar?

EDMEA
(con ardore)

Oberto mi ama... io l'amo...

innanzi a dio noi siamo

già sposi...

CONTE

Tanto ardisci!

EDMEA
(supplichevole)

Signor...

CONTE

(respingendola)

Ti scosta...va'!

EDMEA

Alle mie preci unisci

Ulmo le tue; pietà!

 

EDMEA
(volgendosi ad Ulmo)

Che ti varrebbe l'essermi sposo

mentre il mio core già ad altri è dato?

Ulmo, sii forte, sii generoso,

fuggi, ribellati, rinunzia a me!

Se al par degli altri non vuoi spietato

ch'io qui d'angoscia ti spiri al piè.

ULMO
(con passione ad Edmea)

Ma non comprendi, non sai, non vedi

che ogni tuo detto mi strazia il core?...

Il sacrificio che tu mi chiedi

sterile e vano saria per te...

Edmea: se darmi non puoi l'amore,

come sorella ti affida a me.

CONTE
(ad Edmea)

Son vani i pianti, son vani i preghi,

io di mia stirpe l'onor difendo;

di nozze il rito te ad Ulmo leghi,

e padre ancora sarò per te.

Ma inesorabile mi avrai, tremendo,

se ribellarti tu osassi a me...

 

VOCI

A nozze! A nozze!

CONTE

Ecco il Ministro...

ULMO
(ad Edmea)

Edmea, ti arrendi...

 

Scena quinta

Il Ministro, Coro e detti.

<- Ministro, coro

 
(il Ministro va presso il tavolo e spiega l'atto nuziale)

EDMEA
(ad Ulmo)

Tu pur... tu vuoi...  

dunque ch'io muoia?

ULMO

Lottar non puoi...

MINISTRO

Vengan gli sposi...

EDMEA

Sugli occhi ho un vel...

CORO

Giorni felici ~ avventurosi

ai nuovi sposi ~ consenta il ciel!

Come le destre congiunga i cori

d'eterno amore nodo fedel.

(durante questo coro, Ulmo si sarà accostato al Ministro ed avrà segnato l'atto, mentre il Conte avrà condotta parimenti Edmea pallida, cogli occhi smarriti, presso il tavolo)
 

CONTE

(vedendo Edmea esitare)

Segna...

EDMEA

(scrivendo)

Alla forza piego...

CONTE

(staccandosi da lei con gioia)

Sta bene...

Pago è il mio voto...

ULMO

(accostandosi timidamente ad Edmea, che si avanzerà guardandosi intorno come chi cerchi un'uscita)

Edmea!

EDMEA
(con forza)

Tentaste

farmi spergiura... No, v'ingannaste!

All'uom che adoro morrò fedel...

(si apre un varco tra le donne, corre al terrazzo e scomparisce)

Edmea ->

 

ULMO

(inseguendo Edmea)  

Gran dio!... Nel fiume!...

 

Ulmo ->

CORO

Ah! qual sciagura!  

Accorrete!

CONTE
(al coro)

Che fu?

CORO

Nel fiume... Edmea...

CONTE

Presto! Sciogliete

le barche.

(portandosi verso il terrazzo)

VOCI

Al remo! Al remo!

Ulmo tra i vortici già s'è lanciato...

dalla corrente vien trascinato...

un corpo bianco sui flutti appar...

 

CORO

(rifuggendo dal terrazzo e portandosi sul davanti della scena)  

Sommersi entrambi! Orrore! Orrore!

A tal spettacolo non regge il core;

grazia per essi! Madre del cielo,

grazia! Tu sola li puoi salvar!

CONTE
(costernato)

Quanto il mio core fu a lei spietato,

possa mio figlio sempre ignorar!

 
(mentre le donne, Ministro, Conte, ecc. tornano ansanti verso il terrazzo, cala la tela)
 

Fine (Atto primo)

Atto primo Atto secondo Atto terzo

Vasto atrio di palazzo feudale; porta a sinistra che mette all'oratorio, altra porta a destra che conduce agli appartamenti signorili; dalla terrazza nel fondo si vede l'Elba.

donne
 

Ma perché Edmea non siede oggi tra noi?

donne
<- Edmea

donne, Edmea
<- Oberto

Malinconica inver la tua canzone!

Edmea, Oberto
donne ->

Angelo mio! / Rivederti qui posso

Edmea, Oberto
<- Ulmo
Ulmo
Oberto, Edmea ->

Egli parte... ed io resto

Ulmo
<- Conte, Edmea

Ulmo, rimani. Appressati, Edmea

Ulmo, Conte, Edmea
Oh! Come il cor mi palpita
Ulmo, Conte, Edmea
<- Ministro, coro
Ulmo, Conte, Ministro, coro
Edmea ->

Gran dio!... Nel fiume!

Conte, Ministro, coro
Ulmo ->

Ah! qual sciagura!

(tutti credono Edmea e Ulmo morti annegati nel fiume)

 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta
Vasto atrio di palazzo feudale; porta a sinistra che mette all'oratorio, altra porta a... Il cortile d'una taverna; a sinistra la porta che mette nell'interno; nel mezzo ampio portone aperto sulla... Un parco illuminato; in fondo della scena un lago; a destra un lato del palazzo con ampio scalone;... A destra, un castello; a sinistra, nello sfondo rustici casolari; sul davanti della scena un gruppo di...
Atto secondo Atto terzo

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