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Orto cinto da mura diroccate; notte; da un lato, fiancheggiata da melagrani e sicomori, sorge una vetusta casa; nel fondo pinacoli e moschee a chiaro di luna.
(Leila sviene)
Va' pur tranquillo, o moro abominato
(Leila rinviene)
Luogo interno del padiglione reale nel campo spagnuolo attendato sotto Granata; silenzio ed oscurità.
(Leila velata)
Mio nume è Jeowha! Serpe ti sfido
Se cor non serri di tigre in seno
(si vede da lato dove è stato portato Issàchar il tetro splendore di una luce rossa sanguigna)
Satan, fuggì! / Che v'impaura?
(squillano le trombe e il campo si desta)
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