Il gabinetto del Re a Madrid; un tavolo ingombro di carte, ove due doppieri finiscono di consumarsi; l'alba rischiara già le invetriate delle finestre.
Ella giammai m'amò!... Quel core chiuso è a me
(♦)
Il grande inquisitor! / Son io dinanti al re?...
Per traversare i dì dolenti in cui viviamo
Il mio fallir qual è? / Spergiura!
Pietà! perdon!... per la rea che si pente
La prigione; un oscuro sotterraneo, nel quale sono stati gettate in fretta alcune suppellettili della corte; in fondo cancello di ferro che separa la prigione da una corte che la domina; una scalinata vi conduce da piani superiori dell'edifizio.
Son io, mio Carlo. / O Rodrigo, a te son
Che parli tu di morte? / Ascolta, il tempo stringe.
(l'uomo armato d'un archibugio mira Rodrigo e tira)
(♦)
(Rodrigo muore)
Mio Carlo, a te la spada io rendo...
(s'ode suonare a stormo)
Ciel! suona a stormo! / Il popolo è in furor!
Va'! fuggi! / Che volete? / L'Infante!