Atto secondo

 
[N. 13 - Sinfonia]

 N 

 

Scena prima

Giardino.
Achille.

 Q 

Achille

 
Recitativo

 

Deidamia qui veggo  

appressarsi, e un guerrier seco: chi mai,

qui non veduto ancor, fia questi? Oh quanto

vago è quel bianco e tremulo cimiero

su quel dorato elmetto!

Ben se gli assetta il fino usbergo, e pende

leggiadro inver dal poderoso fianco

il brando decisor d'impegni! In quella

siepe ascondomi a udir quel ch'ei favella.

 

Scena seconda

Ulisse e Deidamia, Achille nascosto.

<- Ulisse, Deidamia

 

ULISSE

Esser non può mortale  

chi sia di te più bella.

Se il perfido Troian, pria che a Micene,

approdato qui fosse,

d'Elena la bellezza or non porrebbe

la Grecia e l'Asia in guerra.

DEIDAMIA

Dolce è ascoltar la meritata lode,

ma questa tal non è: venne al tuo labbro

dal cor gentile e dal cortese sguardo.

ULISSE

Venne dal core, è vero:

dal cor che i primi tuoi sguardi vezzosi

ferito han sì che risanarlo soli

altri sguardi potran dolci amorosi.

Non mi rispondi? E di vermiglia rosa

spargi le guance delicate? Un fido

amor dettò quel ch'ora il labbro dice.

DEIDAMIA

Risposta dar, qual brami, a me non lice.

ULISSE

Ma pria la speme da te sol dipende.

Sdegnoso forse è il vago tuo rossore?

Rispondimi.

DEIDAMIA

Non deggio

ULISSE

T'offende l'amor mio?

DEIDAMIA

Lo penso onore.

ULISSE

Ahi che, sebben sincero,

Antiloco ti spiace!

DEIDAMIA

Piace chi s'ama, è vero;

ma non s'ama per questo ognun che piace.

ULISSE

Deh, un guardo alletti almen la mia speranza.

Costanza e Amor vogliono pur ch'io speri.

DEIDAMIA

Molto possono uniti amor, costanza.

 
[N. 14 - Aria]

 N 

ULISSE

Un guardo solo,  

pupille amate:

conforto al duolo,

deh, non negate:

ma un guardo, o care,

in cui sfaville

d'Amor la face.

Ogn'altro sguardo

che a me volgete

è freddo, è tardo:

deh, mi rendete,

pietose, vezzose,

al cor la pace.

(parte)

Ulisse ->

 
Recitativo

DEIDAMIA

Oh che importuni affetti!  

Ma dov'è il caro Achille?

Son pur soletta e, com'ei suol, non viene?

Perché tal lontananza?

ACHILLE

Molto possono uniti amor, costanza.

DEIDAMIA

Quivi nascosto...

ACHILLE

Il tutto intesi. Oh quanto

ti dilettaron di beltà le lodi,

ti piacquero gli affetti ed i sospiri!

Avresti fino al tramontar del giorno,

s'ei non partiva, udito il nuovo amante.

DEIDAMIA

Ma non doveva io già...

ACHILLE

Taci, incostante.

Fremer lo sdegno io mi sentia nel core.

DEIDAMIA

Ma non t'offesi, o caro.

ACHILLE

Non m'offende il tu' amor, lo penso onore.

Quando ti cominciò parlar d'affetto,

compor di serietà dovevi il volto

e dir: parlami d'altro, o non t'ascolto.

DEIDAMIA

Rimproveri crudeli a un'innocente.

ACHILLE

No, che non è fedele a un solo oggetto

chi gli affetti e i sospir d'un altro sente.

DEIDAMIA

Pace, bell'idol mio: sai che costante

solo a te...

ACHILLE

Va', infedele, al nuovo amante.

 
[N. 15 - Arioso]

 N 

Lasciami.  

Tu sei fedele?

Vattene.

Tu sei costante?

Ah, lasciami, infedele,

non posso amarti più.

Scegliere

vuò un altr'oggetto,

ardere

d'un altro affetto.

Che potrai dir, crudele?

Farò quel che fai tu.

(parte)

Achille ->

 
Recitativo

DEIDAMIA

Se l'ira del mio bene io non pensassi  

più dispetto d'amor che vero sdegno,

m'opprimerebbe l'alma aspro dolore.

Ma pur ascolto, ahi lassa!

le voci del timore.

 

Scena terza

Nerea e detta.

<- Nerea

 

NEREA

Il real Licomede,  

de' principi a diporto,

di caccia dilettosa ordin già diede;

e vuol, qual è nostr'uso,

che con l'altre donzelle

ne siam le ninfe cacciatrici.

DEIDAMIA

Ahi lassa!

NEREA

Perché sospiri?

DEIDAMIA

Ah, che il segreto mio

fidato al tuo bel cor vieppiù s'espone.

Quello spirto, quel brio

sveleran quel ch'è Pirra: e chi può mai

distorla dal venir?

NEREA

Dianzi Fenice

di beltà mi diè lode,

e d'affetti parlò.

DEIDAMIA

Lo stesso fece

Antiloco ver' me.

NEREA

Nostre lusinghe

e quel di Pirra disprezzante orgoglio

faran sì che terrem gl'illustri amanti

lunge da lei. Sappi aiutar la frode

con finti guardi e docili maniere.

DEIDAMIA

L'avviso seguirò.

NEREA

Lungo se 'l gode

chi maneggia con arte il suo piacere.

 
[N. 16 - Aria]

 N 

D'amor ne' primi istanti  

facili son gli amanti

a farsi lusingar

solo per vanità.

Del merto lor l'effetto

credono quell'affetto,

e il vanto voglion dar

più a sé che alla beltà.

(parte)

Nerea ->

 
Recitativo

DEIDAMIA

Lusinghe allettatrici  

son queste sì, ma son lusinghe sole.

Raro ben si rannoda

laccio d'amor che dallo sdegno è sciolto.

Speme allettar mi vuole,

e pur sol del timor le voci ascolto.

Forse Achille ricopre

di sdegnoso color nuovo pensiero

d'abbandonarmi.

Oh dèi, come viver potrò,

se questo è vero!

 
[N. 17 - Aria]

 N 

Se 'l timore il ver mi dice,  

infelice abbandonata,

sorte ingrata! io morirò.

Ma, diletta a mia costanza

la speranza a dir mi viene

che 'l mio bene io placherò.

Se 'l timore il ver mi dice,

infelice abbandonata,

sorte ingrata! io morirò.

(parte)

Deidamia ->

 

Scena quarta

Licomede, Ulisse.

<- Licomede, Ulisse

 
Recitativo

LICOMEDE

Della caccia i diporti  

deliziosi ha il regno mio. La reggia

siede a specchio dell'onde,

e quegli ameni campi e ombrosi colli

le fanno verde anfiteatro intorno.

ULISSE

Degno regal riposo

d'inclito eroe che pien di gloria e d'anni

godesi un meritato almo soggiorno.

LICOMEDE

In quelle piagge o in quelle annose selve

sian oggi vostra dilettevol preda

le fuggitive belve.

M'appagherò del sol racconto. Un tempo

la corsa e il dardo erano i miei diletti,

le fatiche più grate. Il piè non puote

più il comando eseguir dei desir miei,

ma in tranquilla vecchiezza

ozio felice anche mi dan gli dèi.

 
[N. 18 - Aria]

 N 

Nel riposo e nel contento  

godo e sento

lieve il peso dell'età;

e la vita mia contenta

lieta e lenta

alla meta se ne va.

(parte)

Sfondo schermo () ()

Licomede ->

 

Scena quinta

I Cacciatori e le Cacciatrici appariscono.

<- cacciatori, Deidamia, cacciatrici

 
[N. 19 - Coro]

 N 

ULISSE E CORO DI CACCIATORI

Della guerra la caccia ha sembianza,  

sono scuola di Marte le selve:

v'è coraggio, fatica e costanza

in seguir e in combatter le belve.

DEIDAMIA E CORO DI CACCIATRICI

E poi dopo l'affanno e il diporto

sono amor e riposo il conforto.

TUTTI

Della guerra la caccia ha sembianza,

sono scuola di Marte le selve:

v'è coraggio, fatica e costanza

in seguir e in combatter le belve.

(partono)

Ulisse, cacciatori, Deidamia, cacciatrici ->

 
Segue al coro una breve sinfonia di caccia.
 
 

Scena sesta

Foresta.
Fenice ed Ulisse, e poi Nerea.

 Q 

Fenice, Ulisse

 
Recitativo

FENICE

Inseguito da' veltri,  

rapido cervo di ramose corna

venir da lunge mira.

Vanne a quel varco: io resto,

se il tratto manchi, ad aspettarlo in questo.

 

Ulisse ->

<- Nerea

NEREA

Teco sarò, ma il primo colpo io bramo.  

FENICE

Tuo, ninfa bella, siane pur l'onore:

s'è di tua mano il dardo

come quei del tuo sguardo all'alma mia,

lanciato il colpo, inevitabil fia.

NEREA

Di gentil cortesia vago concetto,

ma non di vero affetto!

Forse qual d'Argo alle beltà mi fai

amorose parole e dolci vezzi,

poi nel cor te ne ridi e mi disprezzi.

FENICE

Dalle fiamme d'amore

libero fin che qui giunsi ebbi 'l seno,

perché in Argo non vidi

bellezza a quella ugual cui parlo e vedo.

NEREA

Men l'eroe veggo in te che il cacciatore.

Giunger la preda vuoi,

per non curarne poi: no, non ti credo.

 
[N. 20 - Aria]

 N 

Non ti credo, non mi fido:  

maggior prova al ver si vuole.

Non sospiri, non parole

bastan l'alma a incatenar.

Lo concedo che un infido

disinvolto è nel momento,

ma, disciolto, suol qual vento

col momento poi cangiar.

Non ti credo, non mi fido:

maggior prova al ver si vuole.

(parte)

Nerea ->

 

Scena settima

Ulisse e detto.

<- Ulisse

 
Recitativo

ULISSE

Ninfa da noi non vista ancor, veloce  

seguia quel cervo, lo raggiunse, e il dardo

ben d'appresso vibrò, colpì, l'estinse;

poi rinselvossi, altro a inseguir. Fenice,

credi tu sciolta d'amoroso laccio Deidamia?

FENICE

Quell'innocente aspetto

tal idea ne comparte:

un'arte è forse.

ULISSE

È certamente un'arte.

Presa è d'amor.

FENICE

Chi è dunque

l'amato? Un di noi forse è quello.

ULISSE

No,

ma il giovinetto Achille

in vesta femminil. Quel colpo, al certo,

lanciato fu da destra

di viril forza, e nel ferir maestra.

Va' sull'avviso, osserva

i moti e i guardi.

FENICE

Oh quanto

scaltro sei! Nella caccia,

più che di fere, andrò d'Achille in traccia.

 
[N. 21 - Aria]

 N 

Presso ad occhi esperti già  

ne' misteri dell'amor,

sia guardingo amante cor

che sue fiamme vuol celar.

Quando sola è la beltà,

l'accarezzi e ammiri allor:

un sol guardo ed un rossor,

un sospir le può svelar.

Presso ad occhi esperti già

ne' misteri dell'amor,

sia guardingo amante cor

che sue fiamme vuol celar.

(parte)

Fenice ->

 

Scena ottava

Achille e detto.

<- Achille

 
Recitativo

ULISSE

Pochi momenti a me, ninfa vezzosa.  

ACHILLE

La caccia forse non t'aggrada?

ULISSE

Allettami

la cacciatrice più.

ACHILLE

Dimmi, potrei

saper chi più fra noi

par bella agli occhi tuoi?

ULISSE

Quella tu sei.

ACHILLE

Parve a tutte però che Deidamia

pria t'accendesse il sen.

ULISSE

Te vista ancora

io non avea. D'amor nemica è quella:

tu no 'l sei forse, e forse ancor più bella.

ACHILLE

Valoroso e sagace, apposto in parte

ti sei. Non son nemica io degli amanti,

ma nemica d'amor: n'amo il corteggio,

ma impero sul mio cor mai non avranno.

Spergiuri ed infedeli,

vantan fede ed affetto

sol per conquista del presente oggetto.

Ma perdo il mio piacer.

ULISSE

Deh, più dimora:

spirto maggior del femminil costume

scorgo in te...

ACHILLE

Scaltro sei: ben conoscesti

ch'amo la lode, e lusingar mi sai.

 

Scena nona

Deidamia in disparte, e detti.

<- Deidamia

 

ULISSE

Ma più amar ben poss'io.  

Deh, vezzoso idol mio,

mia fé, mia destra accogli. Amor disciolta

lasciar non può tanta beltà. Tu ridi?

ACHILLE

Rido di te: Deidamia t'ascolta.

 
[N. 22 - Aria]

 N 

ULISSE

(verso Deidamia)  

No, quella beltà non amo

che l'amor mio sprezzò.

(ad Achille)

Sì, bella, te sola io bramo:

quel guardo mi piagò,

e quel mi sanerà.

A questa orgogliosetta,

mio ben, non sii fedele:

esser ognor crudele

solo t'insegnerà.

No, quella beltà non amo

che l'amor mio sprezzò.

(parte)

Ulisse ->

 
Recitativo

DEIDAMIA

Questa è la caccia ch'ami tanto? Questo  

è seguirmi? Crudel, meco placato

mi promettesti, ingrato,

d'evitar questi greci

che a tua ruina sol vennero.

ACHILLE

Cara,

tralasciar non potei sì bel diletto

d'udir un saggio eroe

serio amante m'offrir fede ed affetto.

DEIDAMIA

Ti scopriranno alfine. Ah, che non m'ami,

quel ch'io bramo non brami.

Povera Deidamia,

dove fondò gli affetti e le speranze!

Misera e abbandonata alfin sarà.

ACHILLE

Anima mia, vano è il timore.

 
[N. 23 - Aria]

 N 

DEIDAMIA

Va'.  

Va', perfido:

quel cor mi tradirà.

Ah barbaro,

no che non sei fedel, no che non m'ami.

Ahi, misera

quest'alma resterà,

ma libera

poi morte mi farà: crudel, lo brami.

Va'.

Va', perfido:

quel cor mi tradirà.

(parte)

Deidamia ->

 
Recitativo

ACHILLE

Placar tosto saprò la mia diletta.  

Cerva corrente vien: voglio a quel varco

lanciarle il dardo.

 

Scena decima

Fenice e detto, e poi coro di Cacciatori e Ninfe.

<- Fenice

 

FENICE

Aspetta.  

ACHILLE

Deh, mi lascia.

FENICE

Deh, bella,

t'è più caro di belve

far preda che d'amanti?

ACHILLE

Sempre avvezza ai diporti delle selve,

con amor libertà cangiar non bramo.

FENICE

T'offro un'alma costante e d'Argo il soglio.

ACHILLE

Non mi mancan grandezze, e amor non voglio.

 
[N. 24 - Aria]

 N 

Sì m'appaga,  

sì m'alletta

quella vaga

collinetta

più che tanti

folli amanti

o d'un sol la fedeltà.

Sprezzo Amore:

più mi piace

di cervetta

timidetta

seguir l'orma

sì fugace,

che le gioie

più dilette

ch'ei promette

e poi non dà.

Sì m'appaga,

sì m'alletta

quella vaga

collinetta

più che tanti

folli amanti

o d'un sol la fedeltà.

(parte)

Achille ->

 
Recitativo

FENICE

No, che ninfa non è.  

Ma già finito è il diporto.

 
[Sinfonia breve]

 N 

 
Recitativo

FENICE

Al ritorno  

chiama già l'oricalco i cacciatori.

Miglior consiglio in corte

condurrà nostro senno a lieto fine.

Malgrado a sorte infida,

molto s'ottien quando prudenza è guida.

 

<- cacciatori, ninfe

[N. 25 - Coro]

 N 

CORO DI CACCIATORI E NINFE

L'alto Giove al travaglio penoso  

per seguace il riposo formò,

come appresso di Marte alla face

e la gloria e la pace mandò.

 

Fine (Atto secondo)

Atto primo Atto secondo Atto terzo

[N. 13 - Sinfonia]

Giardino.

Achille
 

Deidamia qui veggo

(Achille nascosto)

Achille
<- Ulisse, Deidamia

Esser non può mortale

[N. 14 - Aria]

Achille, Deidamia
Ulisse ->

Oh che importuni affetti!

(Achille si rivela)

[N. 15 - Arioso]

Deidamia
Achille ->

Se l'ira del mio bene io non pensassi

Deidamia
<- Nerea

Il real Licomede

[N. 16 - Aria]

Deidamia
Nerea ->

Lusinghe allettatrici

[N. 17 - Aria]

Deidamia ->
<- Licomede, Ulisse

Della caccia i diporti

[N. 18 - Aria]

Ulisse
Licomede ->
Ulisse
<- cacciatori, Deidamia, cacciatrici

[N. 19 - Coro]

Ulisse e Coro di cacciatori, Deidamia e Coro di cacciatrici
Della guerra la caccia ha sembianza
Ulisse, cacciatori, Deidamia, cacciatrici ->

(breve sinfonia di caccia)

Foresta.

Fenice, Ulisse
 

Inseguito da' veltri

Fenice
Ulisse ->
Fenice
<- Nerea

Teco sarò, ma il primo colpo io bramo

[N. 20 - Aria]

Fenice
Nerea ->
Fenice
<- Ulisse

Ninfa da noi non vista ancor, veloce

[N. 21 - Aria]

Ulisse
Fenice ->
Ulisse
<- Achille

Pochi momenti a me, ninfa vezzosa

Ulisse, Achille
<- Deidamia

Ma più amar ben poss'io

[N. 22 - Aria]

Achille, Deidamia
Ulisse ->

Questa è la caccia ch'ami tanto?

[N. 23 - Aria]

Achille
Deidamia ->

Placar tosto saprò la mia diletta

Achille
<- Fenice

Aspetta / Deh, mi lascia

[N. 24 - Aria]

Fenice
Achille ->

No, che ninfa non è

[Sinfonia breve]

Al ritorno chiama

Fenice
<- cacciatori, ninfe

[N. 25 - Coro]

Coro di cacciatori e ninfe
L'alto Giove al travaglio penoso
 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena settima Scena ottava Scena nona Scena decima
Vestibolo della reggia presso al lido, con trono di marmo. Galleria terrena con veduta di campagna. Camera. Giardino. Foresta. Pianterreno. Galleria. Appartamento. Sala regia.
[Ouverture] [N. 1 - Marcia] [N. 2 - Aria] [N. 3 - Aria] [N. 4 - Aria] [N. 5 - Arioso] [N. 6 - Aria] [N. 7 - Aria] [N. 8 - Aria] [N. 9 - Aria] [N. 10 - Aria] [N. 11 - Aria] [N. 12 - Aria] [N. 13 - Sinfonia] [N. 14 - Aria] [N. 15 - Arioso] [N. 16 - Aria] [N. 17 - Aria] [N. 18 - Aria] [N. 19 - Coro] [N. 20 - Aria] [N. 21 - Aria] [N. 22 - Aria] [N. 23 - Aria] [N. 24 - Aria] [Sinfonia breve] [N. 25 - Coro] [N. 26 - Sinfonia] [N. 27 - Arioso] [N. 28 - Aria] [N. 29 - Aria] [N. 30 - Aria] [N. 31 - Aria] [N. 32 - Aria] [N. 33 - Aria] [N. 34 - Aria] [N. 35 - Duetto] [N. 36 - Coro]
Atto primo Atto terzo

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