Atto primo

 
[Ouverture]

 N 

 

Scena prima

Vestibolo della reggia presso al lido, con trono di marmo. Licomede sul trono: Ulisse, Fenice e Nestore che sbarcano.

 Q 

Licomede

<- Ulisse, Fenice, Nestore

 
[N. 1 - Marcia]

 N 

 
Recitativo

ULISSE

Per vendicar di Menelao l'offesa,  

cui Paride troian, di Priamo un figlio,

tradì l'ospizio santo ed in Micene

già rapì la consorte Elena bella,

tutta la Grecia è in armi

per l'eccidio di Troia. A te n'invia

il re de' regi Agamennone: ei brama

che Licomede re di Sciro sia

a parte ancor della comun vendetta,

e le tue navi all'alta impresa aspetta.

LICOMEDE

Sessanta delle mie navi guerriere

portino a nostra antica, emula gente

l'alta vendetta del comune oltraggio.

FENICE

Degna virtù de' regi,

oh, generosità rara nel mondo!

ULISSE

Ma non è questo sol ciò che ti chiede

la Grecia tutta. Il celebre Calcante,

cui l'avvenir fanno palese i numi,

disse che senza Achille

Troia espugnar non lice. A molti è noto

che, timoroso il genitor Peleo

della morte del figlio, a te il mandasse

per occultarlo.

LICOMEDE

Invan da me il bramate:

verso la patria sua la stessa nave

che il portò qui, lo ricondusse.

FENICE

E invano

nascosto fia: Grecia lo vuol.

ULISSE

S'ei vive

in tuo poter, pensa che greco sei

e che il destin troiano,

per voler degli dèi, giace in tua mano.

 
[N. 2 - Aria]

 N 

Grecia tu offendi,  

Troia difendi,

se Achille vuoi salvar.

Quel che di Giove

dal ciglio move

sai che non può mancar.

Colpo di fato,

quand'altri ha spene

che sia scampato,

allor lo viene

ad incontrar.

Grecia tu offendi,

Troia difendi,

se Achille vuoi salvar.

(parte)

Ulisse, Nestore ->

 
Recitativo

LICOMEDE

Falsa è la voce che in mia reggia avesse  

lungo soggiorno il giovane Pelide:

e s'ei tornasse, or troveria negato

l'asilo in tutto il regno.

Cerchisi 'n ogni lato: io ve 'l permetto.

Che vuolsi più?

FENICE

Pensar chi ardisce mai

da magnanimo cor negato il vero?

Ma per servizio del comune onore

accettisi l'offerta.

LICOMEDE

Il regno mio

vostro sarà, finché il restar v'aggrada.

FENICE

La generosa ospital gloria è quella

che le greche distingue

dalle barbare genti: e violato

fu l'ospizio dal reo Paride ingrato.

 
[N. 3 - Aria]

 N 

Al tardar della vendetta,  

o la scorda o non l'aspetta,

e se n' ride l'offensor.

Alfin l'empio scorger suole

che in esempio il ciel lo vuole

castigato dall'error.

Al tardar della vendetta,

o la scorda o non l'aspetta,

e se n' ride l'offensor.

(parte)

Fenice ->

 
Recitativo

LICOMEDE

O d'amicizia sante leggi, voi  

dell'amico Peleo sentir mi fate

più al vivo le paterne tenerezze.

Gli oracoli predetto han certa morte

ad Achille, se a Troia ei volge l'armi.

Son padre, amico son: romper tai nodi,

di natura nemico,

può chi padre non è, chi non è amico.

Sì, viva occulto il giovinetto Achille

nella mia reggia: il voglion salvo i numi,

se gli minaccian morte

quand'ei tenti espugnar d'Ilio le porte.

Sì, viva occulto il giovinetto Achille

nella mia reggia: il voglion salvo i numi,

se gli minaccian morte

quand'ei tenti espugnar d'Ilio le porte.

 
[N. 4 - Aria]

 N 

Nelle nubi intorno al fato  

a' mortali non è dato

con lo sguardo penetrar.

Dello e della morte

chi predir sentì la sorte

allo scampo ha da pensar.

Nelle nubi intorno al fato

a' mortali non è dato

con lo sguardo penetrar.

(parte)

Licomede ->

 
 

Scena seconda

Galleria terrena con veduta di campagna.
Deidamia con altre nobili Fanciulle a' vari lavori, e Nerea.

 Q 

Deidamia, fanciulle, Nerea

 
[N. 5 - Arioso]

 N 

DEIDAMIA

Due bell'alme innamorate,  

care, fide, amanti amate,

sono sole l'idea del diletto.

 
Recitativo

 

Dov'è Pirra? Che fa?  

NEREA

Dianzi la vidi

veloce dama seguitar correndo.

DEIDAMIA

Violenti diporti

lunge da noi l'allettan sempre. Eurilla,

vanne in traccia e ver noi l'affretta. Oh quanto

temo che delle selve

la cacciatrice dea non ce la involi,

per aver gara ad inseguir le belve.

 
Ripresa arioso

 

(Ma chi sa se mi riama il mio bene.

Ahi, non viene

con la brama

ch'io l'aspetto!)

 
Recitativo

 

Nerea, ma tardar tanto ella non suole:  

temo sinistro evento.

NEREA

Scender dal colle rimirar la puoi.

DEIDAMIA

(Brillar nuovo piacer nell'alma io sento.)

NEREA

Cessar convien da' nostri

lavori a lei tanto odiosi: alfine,

sazia di selve e fere,

se ne andrà fra le amazzoni guerriere.

 
[N. 6 - Aria]

 N 

Diè lusinghe, diè dolcezza,  

non fatica, non asprezza,

sorte amica alla beltà.

Nasce questa a molli affetti

e a temprar ne' fieri petti

la crudel ferocità.

 
Recitativo

DEIDAMIA

Ecco il mio ben. Tutt'i momenti, ahi lassa!  

che quel vivace e vigoroso spirto

da me lontano il trae, pena e timore

combattono quest'alma:

ma le porta al ritorno e gioia e calma.

 
Ripresa arioso

 

Due bell'alme innamorate,

care, fide, amanti amate,

sono sole l'idea del diletto.

 

Scena terza

Achille e dette.

<- Achille

 
[N. 7 - Aria]

 N 

ACHILLE

Seguir di selva in selva  

la fuggitiva belva

diletto egual non ha.

L'appressi, e lanci 'l dardo

rapido come il guardo,

che morte alfin le dà.

Seguir di selva in selva

la fuggitiva belva

diletto egual non ha.

 
Recitativo

 

E sempre fisse vi ritrovo a queste  

opre d'ozio. Sorgete: al bel mattino

segue lucido il giorno, e fresca auretta

a ben più dilettose opre ne alletta.

DEIDAMIA

Nell'ameno giardino

itene a farvi adorno

il crine e il sen di fiori.

ACHILLE

Altre al bersaglio

o vibri il dardo o le saette scocchi;

altre in corsa gareggino.

DEIDAMIA

Partite:

vi sieguo.

(Nerea e le altre partono)

Nerea, fanciulle ->

 

 

E tu, mio ben...  

ACHILLE

Pochi momenti,

deh, lasciami bear ne' tuoi begli occhi.

DEIDAMIA

Queste tue troppo ruvide fatiche

ti faranno scordar le tenerezze

de' nostri occulti amori.

ACHILLE

Anima mia,

l'ozio fa l'alme vili;

le generose solo

nascono al dolce ardor d'un amor vero.

DEIDAMIA

E m'amerai, cor mio?

ACHILLE

Sì, fino a morte.

DEIDAMIA

Ahi, temo più che spero!

 
[N. 8 - Aria]

 N 

Quando accenderan quel petto  

i trasporti del valor,

a me pensa, o caro, allor,

e a quel cor che tuo non è.

Le promesse dell'affetto,

idol mio, deh non scordar:

alma avvezza a bene amar

è costante nella fé.

Quando accenderan quel petto

i trasporti del valor,

a me pensa, o caro, allor,

e a quel cor che tuo non è.

(parte)

Deidamia ->

 
Recitativo

ACHILLE

Alla delizia del cor mio diletta  

sempre fido sarò, sempre amoroso.

Ma questi dolci affetti

aman troppo il riposo:

no, non arrestin corso

ad altri bei diletti, e poscia a quelle

da me aspettate opre d'onor più belle.

 
[N. 9 - Aria]

 N 

Se pensi, Amor, tu solo  

per vezzo e per beltà

regnare in questo sen,

Amor, t'inganni.

Non perde mai del volo

augel la libertà,

che spesso al caro ben

rivolge i vanni.

(parte)

Achille ->

 
 

Scena quarta

Camera.
Nerea, Deidamia.

 Q 

Nerea, Deidamia

 
Recitativo

NEREA

L'uno è Fenice d'Argo,  

l'altro è Nestore pilio,

e Antiloco suo figlio è il terzo.

DEIDAMIA

E questi

inchiesta a Licomede

far d'Achille intendesti?

NEREA

Tutta la Grecia occulto seco il crede,

e minacciosa il chiede.

DEIDAMIA

(Oh qual periglio

correte, affetti miei!) Vana richiesta!

NEREA

Viene Antiloco; io parto.

DEIDAMIA

Deh, tutto a parte ad ascoltar t'arresta.

Principessa, mi sei fedel? di': m'ami?

NEREA

Quanto me stessa.

DEIDAMIA

Prova vedrò.

NEREA

Vedrai che bramo quel che brami.

 
[N. 10 - Aria]

 N 

Sì che desio  

quel che tu brami:

maggior legami

amor non fa.

Quel del cor mio

è amor perfetto:

non ha diletto,

se il tuo non l'ha.

Sì che desio

quel che tu brami:

maggior legami

amor non fa.

(parte)

Nerea ->

 

Scena quinta

Ulisse, e dette.

<- Ulisse

 
Recitativo

ULISSE

Invano, o principessa,  

qui di Peleo venni a cercare il figlio.

Ma di speme delusa

alto compenso fia

del tuo padre real l'aiuto offerto,

e i gran pregi ammirar di Deidamia.

DEIDAMIA

Grato d'illustri principi l'arrivo

è sempre a queste soglie.

D'Elena dunque il ratto

vuol Grecia vendicar?

ULISSE

Vuole il suo sdegno

che al Troiano ostinato

costino la perfidia ed il rifiuto

la rovina del regno.

DEIDAMIA

Resti rea donna al suo rimorso in preda.

Vil parmi la cagion di tanta guerra.

ULISSE

Ma in la bilancia dell'onor si pesa,

più che il fallo, l'offesa.

Perdita poi maggiore

non v'è d'alta bellezza,

fonte del sol piacer, ch'è quel d'amore.

 
[N. 11 - Aria]

 N 

Perdere il bene amato  

che il fato e amor ti diè,

l'estremo è del dolor.

Ma del vederla ancor

ad un rivale in braccio

morte peggior non è.

Furore disperato

t'agita l'alma allor:

ognun dovrebbe armato

teco punir l'error,

perché l'istesso affanno

deve temer per sé.

(parte)

Ulisse ->

 
Recitativo

DEIDAMIA

Da questi scaltri ospiti greci è d'uopo  

lunge tener quanto possibil fia

il travestito Achille,

l'amata anima mia.

In dolce corrisposto affetto ascoso

chi è di me più felice?

Soccorri i tuoi seguaci, Amor pietoso.

 
[N. 12 - Aria]

 N 

Nasconde l'usignolo  

in alti rami il nido

al serpe e al cacciator,

ma il volo spesso e fido

dove lo porta amor

che il può tradir non sa.

Lontana sì, ma in pene,

quest'alma dal suo bene

più l'arte ingannerà.

(parte)

Sfondo schermo () ()

Deidamia ->

 

Fine (Atto primo)

Atto primo Atto secondo Atto terzo

[Ouverture]

Vestibolo della reggia presso al lido, con trono di marmo.

Licomede
 
Licomede
<- Ulisse, Fenice, Nestore

[N. 1 - Marcia]

Per vendicar di Menelao l'offesa

[N. 2 - Aria]

Licomede, Fenice
Ulisse, Nestore ->

Falsa è la voce che in mia reggia avesse

[N. 3 - Aria]

Licomede
Fenice ->

O d'amicizia sante leggi

[N. 4 - Aria]

Licomede ->

Galleria terrena con veduta di campagna.

Deidamia, fanciulle, Nerea
 

[N. 5 - Arioso]

Dov'è Pirra? Che fa?

 

Nerea, ma tardar tanto ella non suole

[N. 6 - Aria]

Ecco il mio ben. Tutt'i momenti, ahi lassa!

 
Deidamia, fanciulle, Nerea
<- Achille

[N. 7 - Aria]

E sempre fisse vi ritrovo

Deidamia, Achille
Nerea, fanciulle ->

E tu, mio ben / Pochi momenti

[N. 8 - Aria]

Achille
Deidamia ->

Alla delizia del cor mio diletta

[N. 9 - Aria]

Achille ->

Camera.

Nerea, Deidamia
 

L'uno è Fenice d'Argo

[N. 10 - Aria]

Deidamia
Nerea ->
Deidamia
<- Ulisse

Invano, o principessa

[N. 11 - Aria]

Deidamia
Ulisse ->

Da questi scaltri ospiti greci è d'uopo

[N. 12 - Aria]

Deidamia ->
 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta
Vestibolo della reggia presso al lido, con trono di marmo. Galleria terrena con veduta di campagna. Camera. Giardino. Foresta. Pianterreno. Galleria. Appartamento. Sala regia.
[Ouverture] [N. 1 - Marcia] [N. 2 - Aria] [N. 3 - Aria] [N. 4 - Aria] [N. 5 - Arioso] [N. 6 - Aria] [N. 7 - Aria] [N. 8 - Aria] [N. 9 - Aria] [N. 10 - Aria] [N. 11 - Aria] [N. 12 - Aria] [N. 13 - Sinfonia] [N. 14 - Aria] [N. 15 - Arioso] [N. 16 - Aria] [N. 17 - Aria] [N. 18 - Aria] [N. 19 - Coro] [N. 20 - Aria] [N. 21 - Aria] [N. 22 - Aria] [N. 23 - Aria] [N. 24 - Aria] [Sinfonia breve] [N. 25 - Coro] [N. 26 - Sinfonia] [N. 27 - Arioso] [N. 28 - Aria] [N. 29 - Aria] [N. 30 - Aria] [N. 31 - Aria] [N. 32 - Aria] [N. 33 - Aria] [N. 34 - Aria] [N. 35 - Duetto] [N. 36 - Coro]
Atto secondo Atto terzo

• • •

Testo PDF Ridotto