Atto secondo

 

Scena prima

La stessa decorazione, in cui terminò l'atto primo.
Osmino, e vari Emiri.

 Q 

Osmino, emiri

 

OSMINO

Udiste. ~ Raccogliete  

i nostri fidi, e cauti diffondete

la sedizion ~ lontano il momento

forse non è del fortunato evento. ~

(gli emiri si ritirano)

emiri ->

 

Cadrà il tiranno, e Palmide! ~ l'ingrata

che i miei voti sprezzò, che uno straniero

a me antepose, un infedele...

 

Scena seconda

Alma, e detto.

<- Alma

 

ALMA
(con premura)

Osmino! ~  

Degli schiavi il destino!...

OSMINO

Cangiò ~ a' lor ceppi ritornaro: e forse

già complici in segreto d'Elmireno...

ALMA
(con ansietà)

Ed egli!...

OSMINO

In atro carcere il suo fato

attende da Aladino.

ALMA

Sventurato! ~

Ma Aladino potria calmarsi ancora ~

Palmide...

OSMINO

Invano ella pregò sinora.

Cadde oppressa dal duolo, ed in periglio

sembravano i suoi dì. ~

ALMA
(con pena, inavvertente)

Cielo! ~ e suo figlio!...

OSMINO
(marcato)

Suo figlio! ~ ecco deciso ormai l'arcano

di quel fanciul che a me cercasti... invano,

suppor tuo figlio.

ALMA
(confusa)

Ma...

OSMINO
(come sopra)

Fida servisti

l'amica tua. (Nel core

d'Aladino accendiam nuovo furore.)

(parte)

Osmino ->

 

Scena terza

Alma.

 

 

Miseri noi! ~ perduti siamo. Osmino  

tutto al sultan paleserà ~ strappato

al segreto recesso ov'è educato

esser potrà il fanciullo ~ e allora!... Intanto

rendasi al seno della madre il figlio:

le porgerà, a salvarlo, il ciel consiglio.

(parte)

Alma ->

 

Scena quarta

Felicia, avanzando incerta, agitata.

<- Felicia

 

 

Ove, incauta m'inoltro?...  

Chi m'addita il destin del caro bene? ~

Misero! ~ Fra catene,

nell'orror d'atro carcere, diviso

da quanto ha di più caro,

ei gemerà: piangerà forse... e un solo

di que' sospir, di pianto

una stilla... un pensiero

non sarà per Felicia! ~ Sventurata!

Ed io pur l'amo ognora! ~ Per salvarlo

tutt'oso cimentar. I giorni miei

per l'amato infedel lieta darei. ~

 

Ah! ~ ch'io l'adoro ancor,  

scordar no 'l so:

ei vive in questo cor,

che ognor l'amò.

E vittima d'amor

dunque penar dovrà

questo mio cor così

senza sperar pietà! ~

 

Scena quinta

Osmino e vari Emiri.

<- Osmino, emiri

 

OSMINO E CORO

In questa reggia, stranier, che vuoi? ~  

Periglio corrono i giorni tuoi:

va'; d'Aladino sfuggi al rigor.

FELICIA

Ah! del sultano al piè vorrei

pe 'l mio germano cercar pietà.

OSMINO

Salvo Elmireno dunque tu brami!...

FELICIA

Ah! tu non sai quanto ch'io l'ami?

OSMINO

Forse potrai salvarlo ancor.

FELICIA

Spiegati omai: favella, imponi.

OSMINO E CORO

I tuoi compagni cauto disponi

i miei disegni a secondar. ~

Tu lo potrai, forse salvar.

FELICIA

Io lo potrei dunque salvar? ~

Come dolce a lusingarmi,

bella speme, torni al core!

Si dilegua il mio timore,

e comincio a respirar.

Pur che viva il caro bene,

per lui tutto si cimenti:

e felice un dì rammenti

quanto ch'io lo seppi amar.

OSMINO E CORO

Se perigli non paventi

di salvarlo puoi sperar.

 
(Felicia parte)

Felicia ->

 

Scena sesta

Osmino.

 

 

Quanti al gran piano s'offrono mezzi, tutti,  

accorto, io vuò afferrar. ~ Dei cavalieri,

contro Aladino di giust'ira accesi,

giovar mi può l'aita:

la fortuna è propizia a un'alma ardita.

(parte)

Osmino, emiri ->

 
 

Scena settima

Deliziosa ne' giardini.
Palmide (triste, concentrata).

 Q 

Palmide

 

 

O solinghi recessi! ~ ombre gradite...  

placid'aure... soggiorno

della gioia, e d'amor... oh! come intorno

tutto parmi cangiato, triste, muto! ~

Ei non v'è più: non v'è chi di mia vita

l'ore, fra voi, rendea liete serene:

non v'è più l'idol mio, manca il mio bene.

 

Tutto qui parla ognor  

del mio felice amor:

l'immago del piacer

a me presenta.

Una sol volta ancor

ch'ei torni a questo cor;

lo sposo mio veder...

morrei contenta. ~

 

 

Ma ciel!... s'ei mai perì! ~ se il genitore  

l'immolò al suo furor! s'io lo perdei!...

per chi vivere omai? ~

 
(con Mirva)

<- Alma, Mirva

ALMA

Guarda a chi déi

conservarti.

 

Scena ottava

Aladino, Osmino, Emiri, e dette.

<- Aladino, Osmino, emiri

 

OSMINO

(accennando Mirva ad Aladino)

Lo vedi?  

Non te 'l dissi? ~

PALMIDE

(abbracciando Mirva)

Oh mio figlio! ~ Figlio mio!...

ALADINO

Tuo figlio! ~ Mora. ~

(avventandosi)

PALMIDE

Oh dio!...

ferma... Padre!... non sai!...

ALADINO
(fremente)

Parla ~ Un accento ~ omai

il mio giusto furor su te, su lui...

Quel sangue...

PALMIDE

È sangue tuo... barbaro! sangue

è di quell'Elmireno...

ALADINO

Perfido! ~

PALMIDE

Eppure tu l'amavi. ~ Degno

della man di tua figlia, del tuo regno

a me l'offristi. ~ Ed io

già l'adorava. ~ Amore

prevenne i voti tuoi: ~

or se vendetta vuoi,

se vuoi punire un infelice affetto,

sfogati nel mio sangue, eccoti il petto. ~

 

D'una madre sventurata  

vibra omai quel ferro al seno:

su me sola sfoga almeno,

disumano, il tuo furor.

Scorda quanto a te fui cara,

amistà, natura oblia. ~

Basti a te la morte mia;

salva i pegni del mio cor.

 

ALMA E CORO

(verso Aladino)

Ah! Signor...  

ALADINO
(agitato)

Tacete.

PALMIDE
(con espressione)

Oh! cedi. ~

ALADINO

Puoi sperar!...

PALMIDE
(come sopra)

Odiar mi puoi? ~

ALMA E CORO

A' suoi prieghi, a' pianti suoi,

deh! si calmi il suo furor.

ALADINO

(Al suo duolo, a' pianti suoi

va cedendo il mio furor.)

 

PALMIDE
(che osserva l'emozione d'Aladino, prende Mirva, e presentandolo ad Aladino nell'azione la più commovente)

Ah! mira l'angelo  

dell'innocenza

a te sorridere

nel suo candor:

le braccia stendeti,

chiede clemenza

per l'infelice

sua genitrice;

perdono al misero

suo genitor.

 

ALADINO
(cedendo, e con affezione)

Come si può resistere? ~  

Venite a questo seno.

PALMIDE
(esultante)

Stringi il mio figlio! ~ Oh giubilo! ~

Ah! dell'affanno il palpito

tutto in piacer cangiò.

E dove? ~ ov'è Elmireno?

ALADINO
(ad un emiro)

Tosto Adriano inviami:

attendi qui lo sposo.

PALMIDE

Le sue catene a sciogliere

io stessa volerò.

CORO

Come repente in giubilo

la pena tua cangiò!

PALMIDE

Con qual gioia le catene

del mio bene ~ io scioglierò!

Altri lacci, più soavi,

casti abbracci ~ io recherò.

Al mio petto... (qual diletto)

sposo, e figlio stringerò.

A sì caro bel momento

di contento ~ morirò.

(parte con Alma, Mirva, e séguito)

Palmide, Alma, Mirva, Osmino, emiri ->

 

Scena nona

Aladino, poi Adriano.

 

ALADINO

Di natura, e amistà teneri moti,  

oh come dolce è l'ascoltarvi! ~ Io torno

a sentirne i contenti. ~ Ecco Adriano:

ciel! ~ seconda i miei voti.

 

<- Adriano

ADRIANO

A che mi chiami? ~  

A' nuovi oltraggi? omai

pronto a lasciar d'un despota l'impero...

ALADINO

Tu rimarrai... lo spero.

ADRIANO

A chi onor sente e fede

rimaner più non lice, ove, a talento

d'un barbaro, s'arrestan prigionieri

amici cavalieri.

ALADINO

Tutti liberi sono.

ADRIANO
(sorpreso)

Mio nipote?...

ALADINO

Elmireno.

Eccolo.

 

Scena decima

Armando, e detti.

<- Armando

 

ADRIANO
(con gioia)

Il mio nipote!...  

ARMANDO

(correndo ad Adriano)

È nel tuo seno.

ADRIANO

Ed è ver? ~ Di contento

un raggio ancor!

ALADINO
(marcato)

Son io

ancor despota, e barbaro! ~ Tu, il mio

tenero cor imita, ~ Deh! perdona

al tuo nipote.

ADRIANO

A lui già perdonai.

ALADINO

Ma... tu allor non sapevi...

ARMANDO
(turbandosi)

(Ciel!)

ADRIANO

Che mai?...

ALADINO
(con sensibilità)

Or or soltanto il seppi anch'io... lo vidi...

m'intenerì. ~ Tu stesso lo vedesti

già a quella festa...

ADRIANO

E chi?...

ARMANDO
(agitatissimo)

(Tremo.)

ALADINO

Quel figlio

che abbracciasti, e baciavi...

ADRIANO
(turbato)

Ebben!... Quel figlio!...

ARMANDO
(con angustia)

(Io più non reggo.) ~ è mio.

ADRIANO

Tuo!

ARMANDO
(come sopra)

Sì ~ figlio di Palmide.

ADRIANO
(con fremito)

Gran dio! ~

Tu! ~

ARMANDO

Perdono... pietà. ~

ADRIANO
(come sopra)

Taci. ~ Rossore

della patria, de' tristi giorni miei...

più cavalier, più sangue mio non sei.

(parte)

Adriano ->

 

Scena undicesima

Aladino, Armando (oppresso).

 

ALADINO

Sventurato! ~ confortati.  

ARMANDO
(astratto)

Perduto

avrò tutto così? ~

ALADINO

Consorte, e figlio

ti rimangono ancora...

E un amico ~ riprendi

in questo sen coraggio.

ARMANDO
(come inspirato)

Ciel!... potrei!...

ALADINO

Qui patria avrai...

ARMANDO
(come sopra)

Già a nostra fé... qual raggio!...

Ah!... Sì. ~

ALADINO

Che pensi? ~

ARMANDO

Io mi lusingo ancora

di placar Adriano.

ALADINO

E come? ~

ARMANDO

Lascia ch'io Palmide, e il figlio

a lui dinnanzi guidi ancora.

ALADINO

E speri? ~

ARMANDO

A me noto è quel cor. Fidati.

ALADINO

Vanne.

ARMANDO

Ciel! tu lo sai, se d'un bel cor son degni.

(parte)

Armando ->

 

Scena dodicesima

Aladino.

 

 

Che mai volge in pensiero!  

Lusingarmi io non so. ~ Troppo severo

io conobbi Adriano.

Non fia ch'ei ceda, e lo sperar è vano.

(parte)

Aladino ->

 
 

Scena tredicesima

Spiaggia remota. - Il Nilo in prospetto. Il vascello dei cavalieri è alla rada. Da un lato esterno dell'ospizio dei cavalieri, e piccolo tempio attiguo. Palme, cipressi, rovine d'antichi monumenti.
Coro d'Emiri, avanzando guardingo.

Bozzetti

 Q 

<- emiri

 

 

Nel silenzio, fra l'orror    

circondiamo il traditor:

i disegni di reo cor

cheti andiamo ad impedir. ~

Ebro d'amor,

qui in securtà,

con Palmide verrà.

S'assalirà,

s'arresterà:

Osmino allora esulterà;

del suo rival

trionferà.

(si vanno nascondendo tra le rovine)

S

Sfondo schermo () ()

emiri ->

 
Armando, con Palmide, e Mirva.

<- Armando, Palmide, Mirva

 

PALMIDE

Dove mi guidi tu? ~ Parmi che adesso  

tutto d'intorno a me sorrida. ~ Al mio

tenero sen ti rende

il genitor placato... e questo caro

pegno del nostro amore,

è dunque ver che alfin, senza timore,

figlio il potrò chiamar?

ARMANDO
(marcato e affettuoso)

Da te dipende.

PALMIDE

Da me? ~ Come? ~ Il potrei?

ARMANDO

Ti senti il core

d'altro sforzo capace?

Pronto a gran sacrificio?...

PALMIDE
(teneramente)

E forse tutto

non ti sacrificai?...

Parla, che resta? ~

ARMANDO

Far palese omai

a mio zio, ai cavalieri il nostro nodo,

la tua novella fede.

PALMIDE
(timida)

E il padre mio!

ARMANDO

Fuggir ~ e tutto già apprestai. ~

PALMIDE

Fuggirlo? ~

E come? ~ dove? ~ Oh dio!...

Fuggirò al suo dolore,

a' miei rimorsi, al giusto suo furore...

A una maledizion!...

ARMANDO

In sen del nostro

possente nume. ~ Forza a lui domanda...

e l'otterrai...

PALMIDE

Ma... or tremo

d'esserne indegna... e fremo... In questo core

quel dio ha un rival... Mio padre!...

ARMANDO

Tu sei già moglie, e madre ~ lascerai

e sposo, e figlio!...

PALMIDE
(deliberata)

Che? ~ lasciarvi? ~ Ah! mai...

ARMANDO

Ebben ~ vieni. ~ In quel tempio

de' nostri cavalier... Se n'apre appunto

la veneranda soglia...

ei stesso... Ecco l'istante.

 

Scena quattordicesima

Adriano, Felicia, Cavalieri dal tempio, e detti.

<- Adriano, Felicia, cavalieri

 

PALMIDE

Cielo!...  

ARMANDO
(verso Adriano)

Signor!...

ADRIANO
(fiero)

Ed osi!...

FELICIA
(verso Palmide)

Amica!...

PALMIDE
(ad Adriano)

Arresta.

FELICIA

Odili. ~

PALMIDE

Deh!... signor...

FELICIA

A lor pietoso...

ADRIANO
(a Felicia)

E tu implori per lor?...

PALMIDE

Calmati. ~ Rendi

a lui l'amor, e con lui n'ama. ~ Apprendi

ch'io son credente.

ADRIANO
(con sorpresa, e gioia)

Ciel! fia ver? ~

ARMANDO

Da un lustro

ella abbracciò in segreto il nostro culto,

e divenne mia sposa.

ADRIANO

Io morirei

dunque felice ancora?

FELICIA

In te dunque una suora

io troverò?

ADRIANO

Compi ora l'opra, e giura

sulla tua nuova fé, giura a quel dio

che t'ispirò, d'abbandonar un empio

a lui nemico suol, ove a credente

rimaner più non lice.

PALMIDE

Ma vi lascio mio padre... ed infelice

io lo lascio.

ADRIANO

Il tuo dio prima. Decidi.

FELICIA

Il tuo sposo, il tuo figlio!...

ARMANDO

(O cor sublime!)

PALMIDE

Il mio sposo! ~ Il mio figlio! ~ E quale sposa...

qual madre potrà mai

resistere, esitar?...

ADRIANO

Già s'apre il cielo

per udire i tuoi voti... i giuri tuoi...

PALMIDE

Io tutto giuro... adoro

il nostro nume...

ADRIANO

Ed io per voi l'imploro.

 
Armando e Palmide s'inginocchiano: Mirva è in mezzo d'essi. - Adriano dietro loro, rivolto al cielo, e posando le sue mani sulle lor teste.
Felicia è commossa. - I Cavalieri in raccoglimento.
 

PALMIDE, FELICIA, ADRIANO E ARMANDO

O nume clemente,  

che in seno mi leggi,

il voto innocente

accogli, proteggi:

t'adora, t'implora

natura, ed amor.

Quel nodo, quei giuri,

deh, tu benedici:

tu rendi felici,

consacra, o signor...

T'adora, t'implora

natura, ed amor.

 

Scena quindicesima

Aladino, Osmino, ed Emiri, e Guardie, e i precedenti.

<- Aladino, Osmino, emiri, guardie

 

ALADINO

(avanzando)

Che miro! ~ oh cielo!  

PALMIDE E ARMANDO

Oh! istante!

ALADINO

Palmide?... Tu?...

PALMIDE

Oh periglio!

ADRIANO
(dignitoso)

Palmide, unita al figlio,

al nume del suo sposo

i loro voti han porto,

già n'abbracciar la fé.

ALADINO
(a Palmide)

E chi poté, spergiura!...

PALMIDE

Il cielo, amor... natura...

ALADINO
(ad Armando)

Tu fosti, o seduttore...

ARMANDO

Primo di nobil alma,

e sacro vanto è amore: ~

così serbarlo a un figlio

doveva un genitor.

FELICIA

Deh! scusa in esso amore...

ALADINO

Tutto tradì l'ingrato ~

troppo abusaste, o perfidi,

del debole mio core...

PALMIDE

Padre!...

ALADINO

Ti scosta ~ involati,

indegna, a' sguardi miei.

A tutti voi la morte

riserba il mio furor.

PALMIDE

Ah! no...

ADRIANO

Tiranno!...

FELICIA E ARMANDO

Ah! pria!...

ADRIANO

Pensa...

FELICIA E ARMANDO

Paventa...

PALMIDE

Calmati!...

ALADINO

Chiuso a pietade ho il cor.

OSMINO E CORO

Ah! no: signor, non cedere;

punisci annienta i perfidi;

su gli empi piombi il fulmine

del giusto tuo furor.

PALMIDE

Ah! questo è l'ultimo,

crudele addio: ~

ti deggio perdere,

dolce amor mio;

ma teco Palmide

morir saprà. ~

Così la vita

orror mi fa.

FELICIA

Per me non palpito

in tal momento:

per lor quest'anima

gemere io sento;

piango a sì barbara

fatalità. ~

Per essi è vano

sperar pietà.

ALADINO

Mirate esempio

del mio furore.

Tremate, o perfidi,

nel vostro core.

Paga quest'anima

alfin sarà. ~

I traditori

punir saprà.

Insieme

ARMANDO

Frena le lacrime,

mio dolce amore.

Vivi a quel tenero

pegno d'amore. ~

Cedi a una barbara

fatalità. ~

E consolarti

il ciel saprà.

ADRIANO

Sfogati, o barbaro:

appaga il core.

Tutto puoi struggere

nel tuo furore:

ma a te quest'anima

mai cederà. ~

Il tuo furore

sfidar saprà.

OSMINO

Mirate esempio

del suo furore.

Tremate, o perfidi,

nel vostro core.

Paga quest'anima

alfin sarà. ~

I traditori

punir saprà.

 
(gli emiri e guardie conducono i cavalieri; Aladino con Palmide)

emiri, guardie, cavalieri, Armando, Adriano, Aladino, Palmide, Mirva, Felicia ->

 

Scena sedicesima

Osmino.

 

 

Aladin, troppo ardente,  

cieco ne' suoi furori,

s'abbandona ai trasporti, e incauto oblia

ch'esser gli può fatal d'Europa al guardo

dei Cavalier la morte. ~

Così ognor più la sorte

seconda i miei disegni. ~ I cavalieri

traggansi al mio partito,

debbano a me la vita. ~ Del tiranno

che estinti li volea

tronchino i dì, puniscano l'orgoglio:

e il lor liberator guidino al soglio.

 
 

Scena diciassettesima

Carceri.
Adriano.

Bozzetti

 Q 

Adriano

 

ADRIANO

Tutto è finito. ~ Ancora  

pochi istanti, e poi morte. ~ Ebben, si mora. ~

Non m'è grave il morir: gemo soltanto

a veder spento il fior di tanti prodi

giovini illustri eroi

belle speranze della patria. E il mio

dolce nipote! oh dio! ~ Di pianto io sento

umido il ciglio, intenerito il core

cede a natura, al giusto suo dolore. ~

Ma stridon già le ferree porte. ~ In petto

ogni debole affetto

taccia omai. ~

(s'apre una porta, e vengono i cavalieri, fra quali Felicia, condotti da guardie, che partono, e chiudono)

<- cavalieri, Felicia, guardie

guardie ->

 

De' miei sacri alti doveri  

ripieno or sol ~ a' miei compagni, in questi

momenti estremi, a illustre morte sia

esempio, guida la costanza mia. ~

Cavalieri!...

FELICIA

Adriano! ~ Gran maestro!...

CAVALIERI

Signor!...

ADRIANO

Il cielo ancora,

pria di morir, ci riunisce, e al cielo

alziam le menti, e il cor. ~ Degni di noi,

intrepidi, devoti

prepariamci a morir. ~ Gli estremi voti

porgansi al nume, ed intoniamo intanto

il sacro della morte ultimo canto. ~

 

Suona funerea    

l'ora di morte:

dell'uom la sorte

si compie già.

Incomprensibile,

fra auguste tenebre

a noi presentasi,

l'eternità

quale per noi,

gran dio, sarà!

Speriamo in te, signore,

de' figli tuoi pietà.

S

Sfondo schermo () ()

 
(il coro ripete)
 

ADRIANO

Al formidabile

tuo divin trono

l'estremo suono

ci chiamerà.

Tremar dée il perfido

fra smanie, e angosce...

del giusto l'anima

calma sarà. ~

Speriamo in te, signore;

de' figli tuoi pietà.

 

Scena diciottesima

Aladino, Osmino, Emiri, Guardie, e detti.

<- Aladino, Osmino, emiri, guardie

 

ALADINO

Guidati sien que' perfidi,  

Osmino, al lor supplizio:

sia la lor morte esempio

tremendo al traditor;

a paventare apprendano

gli infidi i miei furor:

cedete omai superbi,

la vostre spade a noi.

ADRIANO

Le nostre spade? ~ a voi? ~

L'acciar della fede  

ai prodi si chiede?...

Noi ceder?... e osate?...

Superbi!... e sperate!...

Ah! come lasciarlo?...

Ne freme il mio core. ~

E come salvarlo?...

se vano è il valore?...

In mani infedeli

l'acciar dell'onore!...

che angosce crudeli!...

Che smanie! ~ che orror! ~

(poi come colpito da ispirazione)

ADRIANO

Ma un raggio celeste

m'ispira, m'accende:

il cielo difende

di Rodi l'onor.

Insieme

CORO

Qual raggio celeste

lo ispira, lo accende!...

Ah! il cielo difende

di Rodi l'onor.

 

ADRIANO

Cavalieri: all'ore estreme  

trionfiamo ancora insieme:

me imitate. ~

(cava la spada)

FELICIA E CAVALIERI

(snudano la loro spade)

Sì.

(Adriano rompe la sua spada: Felicia, e i cavalieri rapidamente lo imitano)

ALADINO E OSMINO
(attoniti)

Che fate? ~

 

ADRIANO

(dignitoso gittando i pezzi della spada a' lor piedi)

Ecco i nostri acciari a voi:

così cedono gli eroi.

E presso alla morte

un'anima forte

del vostro furore

trionfa così.

ALADINO E OSMINO

Vedrem forse in faccia a morte

tanto orgoglio vacillar.

ADRIANO

Or de' martiri la palma

lieti andiamo a meritar:

e nel ciel soave calma

fra gli eletti a respirar.

Della fede tra gli eroi

io vi guido a trionfar.

ALADINO E OSMINO

A morte, a morte, o perfidi. ~

ADRIANO E CORO
(con grandezza)

All'immortalità.

Per noi la morte è gloria:

all'immortalità.

ALADINO E OSMINO

(Qual dio li accende, ed anima,

e trionfar li fa!)

ADRIANO

Ma del nostro dio tremendo

la vendetta su voi piomba.

Di sterminio in atra tomba

questo regno ei cangerà.

 
(parte coi cavalieri fra guardie. Aladino co' gli emiri)

Adriano, Felicia, cavalieri, guardie, Aladino, emiri ->

 

Scena diciannovesima

Osmino.

 

 

Or perduto è Aladino:  

egli stesso va incontro al suo destino: ~

s'armino i cavalieri;

sciolgansi i lor guerrieri. ~

Palmide io perderò; ma se l'ingrata

a un rivale abbandono

salirò almeno... e son contento, al trono.

(parte)

Osmino ->

 
 

Scena ventesima

Gran piazza di Damiata: esterno del palazzo dei sultani; moschee, fabbricati, giardini.
Un Emiro, e Guardie conducono Armando.

 Q 

<- emiro, guardie, Armando

 

ARMANDO

O tu, divina fé de' padri miei,  

sacro onor, tu che sei guida agli eroi,

deh, reggetemi voi. ~ Fiero è il cimento,

terribile è il momento. ~

All'occaso tu volgi, o sole, i rai,

ma tu risorgerai nel tuo splendore,

ed io... polve sarò. ~ Teneri oggetti

de' miei più cari affetti,

l'ultima volta dunque io v'abbracciai! ~

Oh sposa mia! ~ Di te che sarà mai?

 

Il dì rinascerà,  

e primo suo pensier

sarà l'amato ben.

Ma invan m'attenderà

fra i sogni del piacer,

e dell'amor nel sen.

Mi chiamerà...

sospirerà... ~

A te dintorno almen

ombra amorosa

potessi consolar

l'acerbo tuo dolor,

povera sposa! ~

 

 

Sollecita, pietosa or tronchi morte  

così misera vita: ~ ecco, infelici,

i miei compagni ~ Felicia!... mio zio?

(Adriano, Felicia, e i cavalieri fra guardie: Osmino, emiri, che li conducono)

<- Adriano, Felicia, cavalieri, altre guardie, Osmino, emiri

FELICIA

Armando!...  

ARMANDO

E tu per me!...

ADRIANO

Morte s'avanza:

abbracciatemi; ardir, fede, costanza.

 
Coro.

SARACENI

Udite or alto arcano...

fien salvi i vostri dì.

Arride già il destino...

cadrà chi n'avvilì.

Vendetta avremo ancor...

cadrà Aladino.

Tenete or questi brandi...

celateli per or:

non manchi l'alta impresa...

mai di lui schiavi ancor...

ei puniria l'offesa...

di noi qual scempio allor!...

Ah! pria che tale orror

l'indegno pera.

Insieme

CAVALIERI

Con noi qual alto arcano!...

Fien salvi i nostri dì?...

E qual per noi destino!...

Cadrà chi n'avvilì?...

Vendetta avremo ancor?...

cadrà Aladino!...

Voi ci porgete i brandi?...

li celerem per or...

Non mancherà l'impresa...

mai di lui schiavi ancor...

ei puniria l'offesa...

de' rei qual scempio allor!...

Ah! pria che tale orror

l'indegno pera.

 

CORO

Or dividiamoci...

l'istante attendasi...

Valor... furore...

morte... terrore...

ardir... silenzio,

e fedeltà...

 

OSMINO

Primiero sul tiranno  

io piomberò.

ADRIANO
(marcato)

Quest'armi puniranno

i traditor.

FELICIA
(ad Armando)

Pria di morire almeno

potrò ancora difenderti.

OSMINO

Egli viene.

 

Scena ultima

Aladino, Palmide, Emiri, e i precedenti.

<- Aladino, Palmide, altri emiri

 

ARMANDO
(verso Palmide)

Palmide!...  

PALMIDE
(ad Armando)

Sposo!...

ALADINO

(trattenendola)

Arresta...

Cavalieri. Un istante ancor vi resta:

spingere al punto estremo

la mia clemenza ancora io vuò. Scegliete...

ADRIANO E CAVALIERI

Morte, e gloria.

ALADINO

Superbi! ingrati! ~ e il vostro

fiero destin compiasi omai: ~ tremate, ~

de' giusti miei furori.

Muoiano, Osmin...

(alla testa degli emiri avventandosi contro Aladino)

OSMINO

Tu cadi intanto, e mori.

 

ARMANDO

(cava la spada, e ponendosi al fianco d'Aladino)

Ah! ~ che fate! ~ v'arrestate:

alme ree, di me tremate. ~

Io difendo un re tradito,

io fo scudo all'amistà. ~

OSMINO E CORO

Di salvarlo invan tu speri.

ARMANDO

Trema. ~

OSMINO

Mora. ~

ARMANDO

Cavalieri. ~

(i cavalieri snudano le spade, s'avventano contro gli emiri, li vincono, e atterrano)

ARMANDO

Aladino si difenda,

si punisca il traditor...

(Armando vince Osmino, e lo abbatte)

ARMANDO

...così noi ci vendichiamo,

tu, se il puoi, ci aborri ancor. ~

ALADINO
(con emozione)

Ah! son vinto. ~ M'abbracciate.

ARMANDO

Dunque tu? ~

ALADINO

(unendolo a Palmide)

Siate felici. ~

E miei prodi, e fidi amici

fien di Rodi i cavalier:

CAVALIERI

Tuoi leali e fidi amici

fien di Rodi i cavalier. ~

 

ARMANDO
(con trasporto)

Sposa!... figlio!... zio! ~ Tu!... amici!...

Quale eccesso di piacer! ~  

Rapito io sento il cor

a tanto mio piacer...

Un sogno lusinghier

lo credo ancor.

Venite a questo sen:

gioite omai con me.

Io son felice appien,

cara, con te. ~

 

CORO

Esultate, respirate,

amorosi, fidi sposi:

della gioia abbandonate

ai trasporti il vostro cor. ~

Quanti a voi, felici amanti,

lieti istanti appresta amor!

ARMANDO

Verrai meco di Provenza

alle belle amiche sponde:

l'aura, il ciel, la terra, e l'onde:

tutto a voi sorriderà.

Ah! di tanti miei contenti

già l'idea brillar mi fa.

(il coro ripete)

 

Dell'amante trovatore

dolce udrai sull'arpe il canto:

fra quell'ombre nuovo incanto

l'alma tua sorprenderà.

Ah! di tanti miei contenti

già l'idea brillar mi fa.

(il coro ripete)

 

Mai turbati i nostri affetti

da rimorsi, o da timore,

noi vivremo per l'amore,

per la pace e l'amistà.

Ah! di tanti miei contenti

già l'idea brillar mi fa.

(il coro ripete)
 
Gruppo analogo, e fine.
 

Fine (Atto secondo)

Atto primo Atto secondo

La stessa decorazione, in cui terminò l'atto primo.

Osmino, emiri
 

Udiste. ~ Raccogliete

Osmino
emiri ->

Osmino
<- Alma

Osmino! Degli schiavi il destino!

Alma
Osmino ->

Miseri noi! ~ perduti siamo

Alma ->
<- Felicia

Ove, incauta m'inoltro?

Felicia
<- Osmino, emiri
Osmino, emiri
Felicia ->

Quanti al gran piano s'offrono mezzi

Osmino, emiri ->

Deliziosa ne' giardini.

Palmide
 

O solinghi recessi! ~ ombre gradite

Ma ciel!... s'ei mai perì!

Palmide
<- Alma, Mirva

Palmide, Alma, Mirva
<- Aladino, Osmino, emiri

Lo vedi?

Ah! Signor...

Aladino, Palmide e Coro
Come si può resistere?
Aladino
Palmide, Alma, Mirva, Osmino, emiri ->

Di natura, e amistà teneri moti

Aladino
<- Adriano

A che mi chiami?

Aladino, Adriano
<- Armando

Il mio nipote!

Aladino, Armando
Adriano ->

Sventurato! ~ confortati

Aladino
Armando ->

Che mai volge in pensiero!

Aladino ->

Spiaggia remota. Il Nilo in prospetto. Il vascello dei cavalieri è alla rada. Da un lato l'ospizio dei cavalieri, e piccolo tempio. Palme, cipressi, rovine d'antichi monumenti.

<- emiri

(gli emiri si vanno nascondendo tra le rovine)

emiri ->
<- Armando, Palmide, Mirva

Dove mi guidi tu?

Armando, Palmide, Mirva
<- Adriano, Felicia, cavalieri

Cielo! / Signor!

Palmide, Felicia, Adriano, Armando
O nume clemente
Armando, Palmide, Mirva, Adriano, Felicia, cavalieri
<- Aladino, Osmino, emiri, guardie
Aladino, Palmide, Armando, Adriano, Felicia, Osmino, Coro
Che miro! oh cielo!
Osmino
emiri, guardie, cavalieri, Armando, Adriano, Aladino, Palmide, Mirva, Felicia ->

Aladin, troppo ardente

Carceri.

Adriano
 

Tutto è finito

Adriano
<- cavalieri, Felicia, guardie
Adriano, cavalieri, Felicia
guardie ->

De' miei sacri alti doveri

Adriano e Coro
Suona funerea
Adriano, cavalieri, Felicia
<- Aladino, Osmino, emiri, guardie
Aladino e Adriano
Guidati sien que' perfidi
Adriano e Coro
L'acciar della fede
Osmino
Adriano, Felicia, cavalieri, guardie, Aladino, emiri ->

Or perduto è Aladino

Osmino ->

Gran piazza di Damiata: esterno del palazzo dei sultani; moschee, fabbricati, giardini.

<- emiro, guardie, Armando

O tu, divina fé de' padri miei

Sollecita, pietosa or tronchi morte

emiro, guardie, Armando
<- Adriano, Felicia, cavalieri, altre guardie, Osmino, emiri

Armando!

Primiero sul tiranno

emiro, guardie, Armando, Adriano, Felicia, cavalieri, altre guardie, Osmino, emiri
<- Aladino, Palmide, altri emiri

Palmide! / Sposo!

 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena settima Scena ottava Scena nona Scena decima Scena undicesima Scena dodicesima Scena tredicesima Scena quattordicesima Scena quindicesima Scena sedicesima Scena diciassettesima Scena diciottesima Scena diciannovesima Scena ventesima Scena ultima
Vasto recinto nel palazzo del sultano che confina alla spiaggia, in vicinanza del porto. Alla destra... Deliziosa remota parte ne' giardini del sultano. Porto di Damiata. Superbi edifici all'intorno. Navi di varie nazioni, colle loro bandiere spiegate. Deliziosa ne' giardini. Magnifico luogo nella reggia, circondato da giardini pensili; elevata nel prospetto una superba moschea. La stessa decorazione, in cui terminò l'atto primo. Deliziosa ne' giardini. Spiaggia remota. Il Nilo in prospetto. Il vascello dei cavalieri è alla rada. Da un lato l'ospizio dei... Carceri. Gran piazza di Damiata: esterno del palazzo dei sultani; moschee, fabbricati, giardini.
Atto primo

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