Atto terzo

 

Scena prima

Atrio magnifico come nell'atto secondo, che si trasmuta in una stanza nera con due tavolini.
Don Giovanni, il Commendatore, e Arlechino.

 Q 

Don Giovanni, Commendatore, Arlechino

 

DON GIOVANNI

Eccomi a mantenerti  

la parola già data...

Qual luogo è questo mai?

Nere gramaglie!

Apparati di lutto!

E questa mensa ti par degna di me?

COMMENDATORE

Sì questa mensa ben si conviene a te, approssimati.

DON GIOVANNI

Perché?

COMMENDATORE

Ti bramo a me vicino.

DON GIOVANNI

Ed a che fare?

COMMENDATORE

A sedere, a mangiare.

DON GIOVANNI

Sì che verrò.

Prendi qua la mia spada, ed il cappello.

ARLECHINO

Non v'accostate là padron mio bello.

DON GIOVANNI

Eccomi a te dappresso...

Quai cibi sono questi?

Rospi, serpenti, aspidi!

E chi credi ch'io sia,

forse d'Averno la crudel megera,

o il trifauce custode dell'abisso?

COMMENDATORE

Mangia s'hai cuore.

Impallidisci, e tremi?

DON GIOVANNI

Su questo volto

mai non si vide a comparir timore.

T'inganni se mai credi...

COMMENDATORE

Mangia s'hai cuore.

DON GIOVANNI

Per fare a te vedere

che timore non ho

rospi, serpenti, cicute io mangerò.

ARLECHINO

Badate sior padrone

che vi faranno dell'indigestione.

COMMENDATORE

Ascolta Don Giovanni.

DON GIOVANNI

Cosa dirmi tu vuoi?

COMMENDATORE

I tuoi enormi delitti

è stanco il cielo di soffrire di più,

in te stesso ritorna.

Da' numi implora un benigno perdono,

pentiti.

DON GIOVANNI

No. Io così vil non sono.

COMMENDATORE

Volgi agli dèi

con umil cor le calde preci, e i voti

e il perdon verrà.

DON GIOVANNI

Son nomi ignoti

i numi a me: già per lunga stagione

perduto ho l'uso

di favellar con essi.

COMMENDATORE

Pentiti.

DON GIOVANNI

Ch'io mi penta?

COMMENDATORE

L'ultima volta è questa che te 'l dico,

pentiti.

DON GIOVANNI

Ch'io mi penta!

COMMENDATORE

Il ciel per me ti parla.

DON GIOVANNI

Se fia vero che in cielo

sovra l'uomo mortal vi fia potere,

s'è giustizia lassù,

nelle viscere sue m'asconda il suolo.

COMMENDATORE

Precipita all'abisso anima rea.

DON GIOVANNI

Oh questo in verità non lo credea.

(fugge)

Don Giovanni ->

 
 

Scena seconda

Appartamenti di Don Alfonso.
Don Alfonso, Donn'Anna, indi Arlechino.

 Q 

Don Alfonso, Donn'Anna

 

DON ALFONSO

Vane finora  

son state le ricerche,

dall'atrio già l'indegno fuggì.

Forse ch'ascoso

si sarà in qualche bosco,

ma a lungo non potrà restar celato,

troppo il reo dalle guardie è ricercato.

DONN'ANNA

Voglia il ciel che si trovi.

DON ALFONSO

O presto, o tardi l'empio si troverà.

Troppo al re cale

aver in mano l'omicida indegno...

DONN'ANNA

Ma qual rumor io sento!

 

<- Arlechino

ARLECHINO

Oh che caso! o che nuova! o che spavento!  

DON ALFONSO

Che rechi?

ARLECHINO

Il mio padrone...

DON ALFONSO

Palesa, ove è celato?

ARLECHINO

Il diavolo signor se l'è portato.

DONN'ANNA

Possibile sarà!

DON ALFONSO

E pensi tu buffone

con tai fole salvare il tuo padrone?

Olà sia custodito.

ARLECHINO

Per carità sentite.

DONN'ANNA

Sentiamo.

DON ALFONSO

Ebben favella.

ARLECHINO

Quel signor del cimiero,

cioè che sta a cavallo...

perché... come... quando... allora che venne...

non mangiò niente...

con li serpenti per via della mano...

pentiti, e lui non voleva,

insomma andiede giù,

né mai più si vedrà ritornar su.

DON ALFONSO

Da' detti di costui

niente si può capire.

DONN'ANNA

Un qualche caso strano

sembra che sia successo!

ARLECHINO

Troppo chiaro ho parlato,

ma se non intendete

chiamate Corallina, e lo saprete.

DON ALFONSO

Chi è costei?

ARLECHINO

Quella che in casa alloggiò il mio padrone.

DON ALFONSO

Venga dunque costei, e tu ritirati,

ma no 'l fate sortir da questo loco.

ARLECHINO

Ma io sono innocente.

DON ALFONSO

Lo vedremo.

ARLECHINO

Oh poveretto me io sudo, io tremo.

(parte)

Arlechino ->

DON ALFONSO

Il prestar fede a' detti di costui  

or prudenza non è: forse al confronto

facile pur sarà scoprir l'arcano.

Donn'Anna per un poco m'allontano.

(parte)

Don Alfonso ->

 

Scena terza

Donn'Anna sola.

 

 

Se fosse ver che il cielo  

punito avesse l'indegno traditore

tornerebbe la quiete a questo core,

dopo tante sciagure,

dopo tanti disastri

necessaria è la calma

per tornare la quiete, e pace all'alma.

 

Geme la tortorella  

nel caro nido amato,

se sente là sul prato

il serpe a sibilar.

Ma poi s'altrove il mira

volger l'acuto dente,

nuovo piacer risente,

e torna a respirar.

(parte)

Sfondo schermo () ()

Donn'Anna ->

 

Scena quarta

Corallina e Arlechino indi Don Alfonso.

<- Corallina, Arlechino

 

ARLECHINO

Corallina sei qua?  

CORALLINA

Qua fui chiamata

dal ministro del re

che saper volle il fatto della cena:

tutto a lui raccontai.

Don Giovanni dov'è?

ARLECHINO

Lontano assai il diavol l'ha portato.

CORALLINA

D'esser sua sposa pur m'ha lusingato,

ed io da pazza

prestai fede a' suoi detti, or che farò?

ARLECHINO

In questa lista te pur scriverò.

CORALLINA

Hai ragion di burlarmi:

il ministro s'appressa.

 

<- Don Alfonso

DON ALFONSO

È ver purtroppo quello che narrasti:  

Donn'Anna non è qua?

ARLECHINO

Noi non l'abbiam veduta.

DON ALFONSO

Vadasi a lei il tutto a raccontar.

Alla sua patria torni Donn'Isabella,

la giustizia del ciel ha prevenuto

il tardo colpo di giustizia umana;

il terribile caso omai c'insegni,

che l'uom muore qual visse, e il giusto cielo

dimostra adesso a noi con quest'esempi

come punisca i dissoluti, e gl'empi.

 
(partono)

Corallina, Arlechino, Don Alfonso ->

 
 

Scena ultima

Infernale.
Don Giovanni solo.

 Q 

Don Giovanni

 

CORO DI FURIE

Fra nere furie orribili  

per sempre hai da penar.

DON GIOVANNI

Spietati dèi dell'Erebo

mi sento lacerar!

CORO DI FURIE

Fra nere furie orribili

per sempre hai da penar.

 

DON GIOVANNI

Chi dunque mi condanna?

CORO DI FURIE

Sovvengati Donn'Anna.

DON GIOVANNI

Che smania! che dolore!

CORO DI FURIE

Molto il Commendatore

soffrì per tua cagion.

DON GIOVANNI

Ah sorte iniqua, e fella!

CORO DI FURIE

Sovvengati Isabella.

DON GIOVANNI

Pietà d'un infelice.

CORO DI FURIE

Tu con la pescatrice

usasti crudeltà.

 

DON GIOVANNI

Ma quando cesseranno

tanti tormenti, e guai?

CORO DI FURIE

Non cesseranno mai.

Per sempre hai da penar.

DON GIOVANNI

Ahi che pena! che dolore.

Oh che affanno, che bruciore.

Più non posso sopportar.

CORO DI FURIE

Fra nere furie orribili

per sempre hai da penar.

 

Fine (Atto terzo)

Atto primo Atto secondo Atto terzo

Atrio magnifico come nell'atto secondo.

Don Giovanni, Commendatore, Arlechino
 

(l'atrio si trasforma in una stanza nera con due tavolini)

Eccomi a mantenerti

Commendatore, Arlechino
Don Giovanni ->

Appartamenti di Don Alfonso.

Don Alfonso, Donn'Anna
 

Vane finora

Don Alfonso, Donn'Anna
<- Arlechino

Oh che caso! oh che nuova! oh che spavento!

Don Alfonso, Donn'Anna
Arlechino ->

Il prestar fede a' detti di costui

Donn'Anna
Don Alfonso ->

Se fosse ver che il cielo

Donn'Anna ->
<- Corallina, Arlechino

Corallina sei qua?

Corallina, Arlechino
<- Don Alfonso

È ver purtroppo quello che narrasti

Corallina, Arlechino, Don Alfonso ->

Infernale.

Don Giovanni
 
Coro di Furie, Don Giovanni
Fra nere furie orribili
 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena ultima
Spiaggia di mare deserta con alcune capanne pescarecce. Appartamenti di Donn'Anna. Appartamenti di Don Alfonso. Strada con veduta della casa del Commendatore; notte. Appartamenti di Donn'Anna; notte. Magnifico giardino del Commendatore con cancellate che servono di fortezza al palazzo,... Strada. Appartamenti di Don Alfonso. Atrio con vari mausolei fra' quali la statua del Commendatore. Camera nella locanda. Appartamenti di Don Alfonso. Sala con tavola magnificamente addobbata. Atrio magnifico come nell'atto secondo. Appartamenti di Don Alfonso. Infernale.
Atto primo Atto secondo

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