Atto primo

 

Scena prima

Spiaggia di mare deserta con alcune capanne pescarecce.
Molti Pescatori e Pescatrici intenti a pescare, e a tirare una grossa rete al lido.

 Q 

pescatori, pescatrici

 

CORO

Tira... tira... Ecco che viene,  

sono già le reti piene.

Che fortuna se si piglia

un'ombrina, o qualche triglia,

regalarla vo' al mio ben.

(nel tempo del suddetto coro il mare comincia a turbarsi ed il giorno si va oscurando)

 

Tira... tira... il mar vien grosso!

Vedi un lampo!

Senti un tuono!

Lasciam tutto in abbandono

e si fugga via di qua.

 
Nel tempo sopradetto il temporale si va avanzando in maniera tale che li detti Pescatori vengono costretti ad abbandonare la pesca e ritirarsi nelle loro capanne.

pescatori, pescatrici ->

<- Elisa, Don Giovanni, Arlechino

 
Indi si vedono sovra un piccolo battello Don Giovanni, e Arlechino, i quali vengono dall'onde spinti con forza ad uno scoglio poco lontano dal lido, per il quale urto resta fracassato il battello, e li suddetti rimangono quasi sommersi.
 
Elisa che tutto ha visto dalla finestra sorte dalla capanna frettolosamente per darle soccorso, indi Ombrino con Pescatori e Pescatrici.
 

ELISA

Pescatori dove siete  

soccorriamo l'infelice,

che del mare fra gli orrori,

fra li vortici sonori

la sua vita perde già.

 

<- Ombrino, pescatori, pescatrici

OMBRINO

Presto presto buona gente

una fune od un battello

ché si perde il meschinello

se di lui non s'ha pietà.

DON GIOVANNI

Soccorso... ohimè che moro!

OMBRINO

Già l'impeto dell'onde

gli vieta a queste sponde

potersi approssimar.

DON GIOVANNI

Già l'impeto dell'onde

mi vieta a queste sponde

potervi ora approdar.

Insieme

ELISA

Già l'impeto dell'onde

gli vieta a queste sponde

potersi approssimar.

 

ELISA

Cieli! chi mai sarà?... uom d'alto affare  

mi rassembra all'aspetto.

OMBRINO

Facciamol riposar su questo sasso.

ELISA

Puote appena il meschin muovere il passo.

ARLECHINO

Aiuto!

OMBRINO

Un'altra voce

mi parve di sentire.

ELISA

Forse sarà qualch'altro sventurato,

dall'impeto dell'onde qui gettato.

(tirano fuori Arlechino involto in una rete)

OMBRINO

Ad aiutarlo andiamo.

ELISA

Coraggio galantuomo.

OMBRINO

Prendete un po' di fiato.

ELISA

Lasciate di nuotare,

non v'è dubbio v'abbiate ad affogare.

OMBRINO

Riposate.

ELISA

Sedete.

OMBRINO

Diteci almen, chi siete?

ARLECHINO

Un cavaliere.

OMBRINO

In questi arnesi!

ARLECHINO

Veston tutti così ne' miei paesi.

ELISA

Conoscerebbe forse quest'altro sventurato?

ARLECHINO

(Oh diavolo! Il padron!)

OMBRINO

Che cosa è stato?

ARLECHINO

Quest'è il nostro fratello mascolino.

ELISA

Fratello!

ARLECHINO

Sì signora fratello.

OMBRINO

Ma se voi siete brutto, e questo è bello?

ARLECHINO

Sono brunetto un poco

per una voglia ch'ebbe la mia madre

di ber la cioccolata.

E sul viso la macchia è a me restata.

DON GIOVANNI

Infelice ove son?

OMBRINO

I vostri casi

a noi già son palesi.

DON GIOVANNI

E chi v'ha mai informato?

ELISA

Il fratel vostro qui da noi salvato.

DON GIOVANNI

Arlechino?

ARLECHINO

Signor?

DON GIOVANNI

Quest'è il mio servo.

OMBRINO

Ma se costui ci disse

esser vostro germano!

DON GIOVANNI

Quest'è un buffone.

ARLECHINO

Ma come sior padrone?

Mi fate sputrefare

non vi volle nemen prendere il mare!

ELISA

Signore v'offerisco

tutto quello che posso.

DON GIOVANNI

Son grato al vostro amore.

ARLECHINO

Vi ringrazio ancor io di tutto core,

ma intanto si potrebbe riposare.

DON GIOVANNI

Precedimi.

ELISA

Conducilo tu Ombrino

entro la mia capanna.

ARLECHINO

Non sempre la fortuna fu tiranna.

(parte con Ombrino)

Arlechino, Ombrino ->

 

Scena seconda

Don Giovanni ed Elisa.

 

DON GIOVANNI

(Atta costei mi sembra a compensare  

tutto quel che mi tolse a un tratto il mare.)

ELISA

Che parlate fra voi?

Forse sdegnate i miei poveri doni?

DON GIOVANNI

Ah no gl'apprezzo o cara, ma vorrei...

ELISA

Cosa signor?

DON GIOVANNI

Quel vostro core...

ELISA

Eh non è tempo di parlar d'amore.

DON GIOVANNI

Al primo balenar de' vostri sguardi,

io rimasi ferito.

ELISA

Se creder vi potessi...

DON GIOVANNI

A voi prometto un'eterna costanza.

ELISA

Impunemente.

Manchereste di fede a un'infelice.

DON GIOVANNI

Non sa tradir chi ha nobil sangue in seno.

ELISA

Siete voi cavaliero?

DON GIOVANNI

Io nacqui tale, e tale morirò.

ELISA

Il nome vostro?

DON GIOVANNI

Don Giovanni Tenorio.

ELISA

I vostri passi

dove or sono indirizzati?

DON GIOVANNI

Per inchinarmi al trono

del vostro re ch'alla Castiglia impera.

ELISA

Ah Don Giovanni!

Se non temessi

rimanere delusa...

DON GIOVANNI

Io non saprei

come meglio accertarvi. ~ Ecco la mano.

ELISA

Giurate.

DON GIOVANNI

Giuro al nume ch'al cielo, e al mondo impera.

Voi sarete mia sposa.

ELISA

E se mancate?

DON GIOVANNI

Cada un fulmin dal ciel, e l'alma infida

precipiti agli abissi.

ELISA

Ora vi credo, ecco la destra mia.

DON GIOVANNI

(Amor pietoso quanto ti deggio mai!)

ELISA

Che pensate tra voi?

DON GIOVANNI

Vo meditando le mie felicità.

ELISA

S'un cuor fedele

potrà farvi felice, in me l'avrete.

(Ama donna ciascuna

più dell'amante suo la sua fortuna.)

 

Amor tristarello  

vuol darmi martello

col farmi penar.

Non voglio penare

mio dolce visetto

vi vuò sempre amare

e dentro il mio petto

scolpito v'avrò.

M'avete capito?

M'avete sentito?

Quell'occhio, quel viso,

la mano, quel piede,

quel dolce sorriso,

l'affetto, la fede,

quell'occhio, quel ciglio,

quel labro vermiglio,

carino ben mio

son tutti per me.

 
(parte con Don Giovanni)

Don Giovanni, Elisa ->

 
 

Scena terza

Appartamenti di Donn'Anna.
Donn'Anna, Don Alfonso, indi il Commendatore.

 Q 

Donn'Anna, Don Alfonso

 

DONN'ANNA

Sento un affanno in seno,  

che sospirar mi fa.

Nel petto il cor vien meno,

numi che mai sarà?

 

DON ALFONSO

State lieta Donn'Anna, ch'a momenti  

il genitor s'appressa.

DONN'ANNA

Signor talvolta il nostro cuor presago

è co' palpiti suoi di sue sventure.

DON ALFONSO

Tempo or non è di meditar sciagure.

 

<- Commendatore

COMMENDATORE

Figlia ti stringo al seno...  

Oh come lieto quivi voi rimiro!

Signor de' siciliani il fiero orgoglio...

DON ALFONSO

Lo so fiaccaste, e ad impetrar perdono

de' lor commessi errori

in Castiglia verranno i promotori.

Il nostro re desia che pertanto

pensiate a custodirvi

per sicurezza della sua corona.

COMMENDATORE

Questa è troppa bontà.

DON ALFONSO

Ei v'amò sempre,

ed or s'accresce in lui vieppiù l'amore,

perché s'aumenta in voi merto, e valore.

Per eternare il vostro nome

del tempo edace ad onta

equestre statua erigere vi fece,

e rese immune

l'atrio onorato dall'illustre marmo.

A vostra figlia scelse

uno sposo real

degno di voi, di lei,

la dote ei stesso le farà,

solo per me vi chiede

il paterno volere.

COMMENDATORE

Puote il sovran disporre a suo piacere;

Donn'Anna udiste?

Della regia bontà del signor nostro

che vi par? Rispondete?

DONN'ANNA

Io lieta incontro il reale favore,

può sempre il re disporre del mio core.

COMMENDATORE

Chi fia lo sposo?

DON ALFONSO

Il duca Ottavio

del sovrano nipote

vostro sposo sarà. Ma impallidite!

Fissate a terra i lumi!

COMMENDATORE

Simula per modestia, e il lieto annunzio

ch'altrui fora cagion di vano orgoglio,

rende il suo cor per riverenza umile.

DON ALFONSO

Con voi se n' resti; il suo desire al padre

può la figlia spiegar senza rossore.

DONN'ANNA

Per me parlò abbastanza il genitore.

COMMENDATORE

Signore al mio sovrano

favellate per me, disporre ei puote

come del sangue mio del mio volere.

DON ALFONSO

Tutto il sovran saprà con suo piacere.

(parte)

Don Alfonso ->

 

Scena quarta

Commendatore, e Donn'Anna.

 

COMMENDATORE

E che s'oppone alla vostra letizia?  

DONN'ANNA

Ah non so dirlo...

COMMENDATORE

Aprite il vostro interno.

DONN'ANNA

Staccarmi non saprei dal fianco vostro

senza un aspro dolore.

COMMENDATORE

Conosco amata figlia il vostro amore,

ma è necessario

al destin inchinar umil la fronte.

DONN'ANNA

Il destin nostro

da noi stessi facciamo;

non è tiranno il cielo, e de' mortali

non usa mai l'arbitrio violentare.

COMMENDATORE

Col genitor non s'ha da contrastare:

del duca Ottavio

la sposa voi sarete.

Se il vostro cor non acconsente al nodo,

il padre vostro faravvi acconsentir;

se in fiero sdegno, e in odio aspro, e spietato,

non vorrete veder l'amor cangiato.

 

Tutta dal mio volere  

la sorte tua dipende,

e chi meco contende

più figlia mia non è.

(parte)

Commendatore ->

 

DONN'ANNA

Faccia mio padre tutto quello che può.  

Faccia il re stesso tutto quello che sa,

non vuò, né il dico invano,

all'odiato imeneo porger la mano.

(parte)

Donn'Anna ->

 
 

Scena quinta

Appartamenti di Don Alfonso.
Don Alfonso solo con foglio in mano.

 Q 

Don Alfonso

 

 

Don Giovanni Tenorio, il cui sfrenato  

perfido cuor di mille colpe è reo,

s'involò dalla patria, e seco il cuore

l'empio portò d'una donzella illustre.

Donn'Isabella unica figlia, e cara

del duca d'Altomonte è quella

che tradita rimase:

or l'infelice sola siegue l'indegno,

che sperando trovar scampo al delitto,

ver Castiglia fuggì.

S'ambi in poter del vostro re son giunti

dateci pronto avviso.

L'infelice donzella abbiate a cuore,

fra' lacci a noi spedite il traditore.

 

Come in un nobil petto  

può darsi un cor sì fiero,

e come un cavaliero

di fede può mancar!

La vilipesa dama,

ch'è per amor fuggita,

da me restituita

al genitor sarà.

Tremi però l'indegno,

vigliacco, mancatore,

né speri il traditore

di ritrovar pietà.

(parte)

Don Alfonso ->

 
 

Scena sesta

Strada con veduta della casa del Commendatore.
Notte.
Arlechino, indi Don Giovanni.

 Q 

Arlechino

 

ARLECHINO

Chi vuol passar il tempo senza pene,  

le donne come i fiaschi amar conviene;

il fiasco per il vin da noi s'apprezza,

e la donna a cagion della bellezza,

ma poi finito quel, finita questa,

di più bramar per noi già più non resta.

 

 

Che bella discrezione  

è quella del padrone,

voler che fermo stia

a far la sentinella

fintanto che non viene, oh questa è bella!

Il moccolo è finito,

e più non ci si vede,

me n'anderò bel bello...

E se il padrone viene, e non mi trova?

Bisognerà ch'aspetti ~ mi ricordo che disse

«Aspettami colà fino ch'io vengo,

e se qualcuno volesse contrastare

uccidilo»: mi voglio ora provare.

 

 

Per esempio se il nemico  

mi tirasse una stoccata?

Ecco qua. L'ho riparata

senz'avermi a incomodar.

 

<- Don Giovanni

DON GIOVANNI

Chi va là!

ARLECHINO

(Quest'è il padrone,

zitto zitto voglio star.)

DON GIOVANNI

Se non parli mascalzone

qui svenato hai da restar.

Fuori il ferro ah... ah... eh... ih... ah...

e non cedi! Il braccio mio

più resistere non sa.

ARLECHINO

(Che grand'omo che son io

un eguale non si dà.)

DON GIOVANNI

(Costui invero ha gran valore,

e invincibile mi par.)

ARLECHINO

Sono il vostro servitore

che vi stava ad aspettar.

DON GIOVANNI

Ed osasti o vil poltrone,

di volermi trucidar.

Insieme

ARLECHINO

Lei mi scusi mio padrone

che l'ho fatto per burlar.

 

DON GIOVANNI

Orsù della tua fede  

vuò fare esperimento,

ascolta ben.

ARLECHINO

Parlate che ci sento.

DON GIOVANNI

Entra costì.

ARLECHINO

All'oscuro!

DON GIOVANNI

Non paventar, le scale

tu salirai bel bello,

e quando giunto

nella sala maggiore tu sarai,

se vegliano li servi osserverai;

da lungi, e di soppiatto

seguirò i passi tuoi,

un cenno sol mi basta,

una parola sola

che al lato tuo sarò.

Intendesti, Arlechino?

ARLECHINO

Signore no.

DON GIOVANNI

Non mi fare inquietare.

ARLECHINO

E se venisse qualche bastonata?

DON GIOVANNI

Non v'è dubbio: cammina.

ARLECHINO

Oh sorte ingrata!

(entra)

Arlechino ->

 

DON GIOVANNI

Occasione più bella  

sperar mai non potea

per vagheggiar di nuovo

di Donna Anna i bei lumi.

Il genitor austero

allor che fui in Castiglia un'altra volta

m'impediva sovente

il ragionar con lei:

la sua modestia era scopo a' miei sguardi,

argine a' miei desiri.

Ora ch'assente è il genitor severo

ridurla all'amor mio io non dispero.

 

ARLECHINO

Eh! Eh!  

DON GIOVANNI

Sei tu? Il cenno è questo.

ARLECHINO

Non si sente nessuno.

DON GIOVANNI

Eccomi lesto.

(entra)

Don Giovanni ->

 
 

Scena settima

Appartamenti di Donn'Anna.
Notte.
Donn'Anna, e Lisetta.

 Q 

Donn'Anna, Lisetta

 

DONN'ANNA

Lasciami in pace.  

LISETTA

E perché mai signora?

DONN'ANNA

Ho una smania nel sen che mi divora,

vanne tu a riposar, lasciami sola.

LISETTA

E non volete che vi venga a spogliar?

DONN'ANNA

Da me stessa il farò.

Non so trovar più pace,

qualcosa di funesto

presagisce il mio core.

LISETTA

Eh lasciate signora ogni timore.

DONN'ANNA

Dammi il lume Lisetta,

di te per ora più bisogno non ho,

puoi andare a riposar.

(parte)

Donn'Anna ->

 

LISETTA

Obbedirò.

 

Scena ottava

Arlechino, e detta.

 

LISETTA

Povera mia padrona!  

Oh quanto mi dispiace.

Perduta ha la sua pace,

che sì che l'indovino,

la tormenta un pochin qualche amorino.

 

<- Arlechino

ARLECHINO

No che non c'è nessuno.

LISETTA

Aiuto!

 

<- Don Giovanni

DON GIOVANNI

Ignorantaccio non parlare.  

LISETTA

Oh poveretta me, gente è qui in sala!

chi saranno? ah potessi

qualcheduno chiamar: certo una voce

mi parve di sentir in quel cantone;

inganna qualche volta l'apprensione.

 

Mi sento venir meno,  

mi sento inorridir.

Mi batte il cor nel seno,

mi sento già languir.

Pian pianino me ne vo;

ah trovassi almen la porta,

per farla un po' più corta

io di qua me n'anderò.

(parte)

Lisetta ->

 
 

Scena nona

Magnifico giardino del Commendatore con cancellate che servono di fortezza al palazzo, diversi sedili erbosi, e due urne. Luna che risplende.
Don Giovanni, indi Arlechino.

 Q 

Don Giovanni

 

DON GIOVANNI

No non m'inganno ~ è questo  

di Donn'Anna l'adorato soggiorno;

che più si tarda?

Si rapisca, e si fugga.

A qual periglio mai

mi trascina l'amore!

Riflettere che giova?

Amor mi sprona, amor m'assisterà.

Tutto è in silenzio,

coraggio non mi manca;

del bene che mi porge or la fortuna,

abusarmi non vuò. Più miglior tempo

di questo non si trova,

del mio spirto or vuò far l'ultima prova.

 

Sento in seno un certo moto,  

ch'a tremar già mi condanna,

questa pena oh dio m'affanna,

ma non cede il mio valor.

Qual orror! Pavento, e tremo...

Eh son vile a questo segno.

Fra l'amore, e fra lo sdegno

lacerarsi sento il cor.

(parte)

Sfondo schermo () ()

Don Giovanni ->

 

<- Arlechino

ARLECHINO

Giudizio sior padrone se non foss'io  

che con la mia prudenza

regolassi quel strano amor bestiale,

sarebbe di già andato allo spedale...

Oh che fracasso,

la quaglia è nella rete:

se posso vo bel bello

far per l'istessa strada il ritornello.

(parte)

Arlechino ->

 

Scena decima

Donn'Anna, Don Giovanni, indi il Commendatore.

<- Donn'Anna, Don Giovanni

 

DONN'ANNA

Lasciami traditore,  

con quale ardire penetrasti fin qui?

DON GIOVANNI

Taci.

DONN'ANNA

Non lo sperare.

DON GIOVANNI

Vieni tosto con me.

DONN'ANNA

Dove, in qual parte?

DON GIOVANNI

Ragion non rendo a te del voler mio.

DONN'ANNA

Padre?... Servi?... Lisetta?...

Un lume! Oh dio!

DON GIOVANNI

E il padre, e i servi,

e i numi stessi or tu li chiami invano,

seguimi.

DONN'ANNA

Non voglio.

DON GIOVANNI

Con questo ferro...

DONN'ANNA

Che violenze son queste! Ah scellerato!

DON GIOVANNI

(Sono scoperto.) Vieni.

 

<- Commendatore

DONN'ANNA

Ah padre amato!  

COMMENDATORE

Don Giovanni! voi qui! figlia ch'avvenne?

DONN'ANNA

Ah padre è questi un empio, un traditore,

col ferro in mano

giunsemi a minacciare.

COMMENDATORE

Uscite indegno fuor di queste soglie.

DON GIOVANNI

(Pronto riparo adoperar conviene.)

DONN'ANNA

I servi desterò: stelle! ove sono?

(parte)

Donn'Anna ->

 

COMMENDATORE

Malnato cavalier, onta simile  

vuol vendetta, vuol sangue...

Ohimè! spengesti il lume!

Fra le tenebre ancora

saprò passarti il core: vieni pure.

DON GIOVANNI

Son teco.

 
Si battono.
 

COMMENDATORE

Ah son ferito.  

Torna barbaro torna... Ah non mi reggo...

Vieni vieni, ritorna a me d'appresso.

DON GIOVANNI

Chi è cagion del suo mal pianga sé stesso.

 

COMMENDATORE

Dalle squarciate vene  

scorre in più parti il sangue,

il piè non mi sostiene.

Cado... vacillo esangue...

Figlia... più non m'ascolta!

Servi?... li chiamo invano.

Ah che crudele martoro:

barbaro... figlia... io moro.

(cade morto)

 

Scena undicesima

Donn'Anna sola, indi Arlechino.

<- Donn'Anna

 

DONN'ANNA

Eccomi o genitor... Cieli! che miro!  

Non respira! è già morto! Ah dov'è l'empio

barbaro feritor; crudo spietato

che ti fé l'infelice? Ah padre amato

questo tenero pianto il primo ufficio

sia della mia pietà ~ ma da me attendi

la più giusta vendetta.

Su questa mano invitta

l'infelice tua figlia a te lo giura.

Ah padre! amato padre! oh che sciagura!

 

Odio, furor, dispetto  

dolor, rimorso e sdegno,

vengon nel punto estremo

tutti a squarciarmi il petto.

Ardo, deliro, e fremo,

ho cento smanie al cor,

venite o servi,

a vendicar venite

il caro genitor.

(s'incammina verso il palazzo)

Donn'Anna ->

 

<- Arlechino

ARLECHINO

Salva, salva. Meschin che brutto caso!

Spero d'esser sicuro in questo vaso.

 

Scena dodicesima

Donn'Anna, Lisetta, Servi e Serve del Commendatore con torce, ed armi, che sortono dal palazzo e s'avanzano.

<- Donn'Anna, Lisetta, Servi, Serve

 

LISETTA

Chi è successo?  

TUTTI

Ch'è accaduto?

DONN'ANNA

Deh venite soccorrete.

TUTTI

Giusto ciel cos'ho veduto!

Non ho forza da parlar.

Sento che il sangue s'agita

e per le vene circola

un fuoco, un certo gelo,

e un tenebroso velo

toglie la luce al dì!

Ah non ho più ritegno,

predomina lo sdegno.

M'accende già il furor.

 

DON GIOVANNI

E sento in tal momento

già lacerarmi il cor.

ARLECHINO

E ticche, ticche, tocche

mi va facendo il cor.

 

Fine (Atto primo)

Atto primo Atto secondo Atto terzo

Spiaggia di mare deserta con alcune capanne pescarecce.

pescatori, pescatrici
 

(il mare comincia a turbarsi ed il giorno si va oscurando)

 

(il temporale si va avanzandotale che i pescatori abbandonano la pesca)

pescatori, pescatrici ->
<- Elisa, Don Giovanni, Arlechino

(dall'onde spinto ad uno scoglio resta fracassato il battello)

Elisa, Ombrino e Don Giovanni
Pescatori dove siete
Elisa, Don Giovanni, Arlechino
<- Ombrino, pescatori, pescatrici
 

Cieli! chi mai sarà?... uom d'alto affare

Elisa, Don Giovanni, pescatori, pescatrici
Arlechino, Ombrino ->

Atta costei mi sembra a compensare

pescatori, pescatrici
Don Giovanni, Elisa ->

Appartamenti di Donn'Anna.

Donn'Anna, Don Alfonso
 

State lieta Donn'Anna, ch'a momenti

Donn'Anna, Don Alfonso
<- Commendatore

Figlia ti stringo al seno

Donn'Anna, Commendatore
Don Alfonso ->

E che s'oppone alla vostra letizia?

Donn'Anna
Commendatore ->

Faccia mio padre tutto quello che può

Donn'Anna ->

Appartamenti di Don Alfonso.

Don Alfonso
 

Don Giovanni Tenorio

Don Alfonso ->

Strada con veduta della casa del Commendatore; notte.

Arlechino
 

Che bella discrezione

Arlechino e Don Giovanni
Per esempio se il nemico
Arlechino
<- Don Giovanni
 

Orsù della tua fede

Don Giovanni
Arlechino ->

Occasione più bella

(Arlechino da fuori)

Eh! Eh! / Sei tu?

Don Giovanni ->

Appartamenti di Donn'Anna; notte.

Donn'Anna, Lisetta
 

Lasciami in pace

Lisetta
Donn'Anna ->

Povera mia padrona!

Lisetta
<- Arlechino

Lisetta, Arlechino
<- Don Giovanni

Ignorantaccio non parlare

Arlechino, Don Giovanni
Lisetta ->

Magnifico giardino del Commendatore con cancellate che servono di fortezza al palazzo, sedili erbosi, e due urne; luna che risplende.

Don Giovanni
 

No non m'inganno

Don Giovanni ->
<- Arlechino

Giudizio sior padrone

Arlechino ->
<- Donn'Anna, Don Giovanni

Lasciami traditore

Donn'Anna, Don Giovanni
<- Commendatore

Ah padre amato!

Don Giovanni, Commendatore
Donn'Anna ->

Malnato cavalier

(Don Giovanni e il Commendatore si battono)

Ah son ferito

(il Commendatore cade morto; Don Giovanni si nasconde)

Don Giovanni, Commendatore
<- Donn'Anna

Eccomi o genitor... Cieli! che miro!

Don Giovanni, Commendatore
Donn'Anna ->
Don Giovanni, Commendatore
<- Arlechino

(Arlechino si nasconde)

Don Giovanni, Commendatore, Arlechino
<- Donn'Anna, Lisetta, Servi, Serve
 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena settima Scena ottava Scena nona Scena decima Scena undicesima Scena dodicesima
Spiaggia di mare deserta con alcune capanne pescarecce. Appartamenti di Donn'Anna. Appartamenti di Don Alfonso. Strada con veduta della casa del Commendatore; notte. Appartamenti di Donn'Anna; notte. Magnifico giardino del Commendatore con cancellate che servono di fortezza al palazzo,... Strada. Appartamenti di Don Alfonso. Atrio con vari mausolei fra' quali la statua del Commendatore. Camera nella locanda. Appartamenti di Don Alfonso. Sala con tavola magnificamente addobbata. Atrio magnifico come nell'atto secondo. Appartamenti di Don Alfonso. Infernale.
Atto secondo Atto terzo

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