Atto primo

 
[Ouverture]

 N 

Allegro (do maggiore)
Archi, 2 flauti, 2 oboe, 2 clarinetti, 2 fagotti, 2 corni, 2 trombe, timpani.
 

Scena prima

Appartamenti di Vitellia.
Vitellia, Sesto.

 Q 

Vitellia, Sesto

 
Recitativo, continuo

VITELLIA

Ma che? sempre l'istesso,  

Sesto, a dirmi verrai? So che sedotto

fu Lentulo da te; che i suoi seguaci

son pronti già; che il Campidoglio acceso

darà moto a un tumulto. Io tutto questo

già mille volte udii: la mia vendetta

mai non veggo però. S'aspetta forse

che Tito a Berenice in faccia mia

offra d'amor insano

l'usurpato mio trono, e la sua mano?

Parla, di', che s'attende?

SESTO

Dio!

VITELLIA

Sospiri?

SESTO

Pensaci meglio, oh cara,

pensaci meglio. Ah, non togliamo in Tito

la sua delizia al mondo, il padre a Roma,

l'amico a noi.

VITELLIA

Dunque a vantarmi in faccia

venisti il mio nemico? e più non pensi

che questo eroe clemente un soglio usurpò

dal suo tolto al mio padre?

Che mi ingannò, che mi sedusse, (e questo

è il suo fallo maggior) quasi ad amarlo?

E poi, perfido! e poi di nuovo al Tebro

richiamar Berenice! Una rivale

avesse scelta almeno

degna di me fra le beltà di Roma:

ma una barbara, Sesto,

un'esule antepormi, una regina!

SESTO

Ah, principessa,

tu sei gelosa.

VITELLIA

Io!

SESTO

Sì.

VITELLIA

Gelosa io sono,

se non soffro un disprezzo?

SESTO

Eppur...

VITELLIA

Eppur

non hai cor d'acquistarmi.

SESTO

Io son...

VITELLIA

Tu sei

sciolto d'ogni promessa. A me non manca

più degno esecutor dell'odio mio.

SESTO

Sentimi!

VITELLIA

Intesi assai.

SESTO

Fermati!

VITELLIA

Addio.

SESTO

Ah, Vitellia, ah, mio nume,

non partir! Dove vai?

Perdonami, ti credo, io m'ingannai.

 
[N. 1 - Duetto]

 N 

Andante (fa maggiore) / Allegro
Archi, flauto, 2 oboe, 2 fagotti, 2 corni.

 

Come ti piace imponi:  

regola i moti miei.

Il mio destin tu sei;

tutto farò per te.

VITELLIA

Prima che il sol tramonti,

estinto io vo' l'indegno.

Sai ch'egli usurpa un regno

che in sorte il ciel mi diè.

SESTO

Già il tuo furor m'accende.

VITELLIA

Ebben, che più s'attende?

SESTO

Un dolce sguardo almeno

sia premio alla mia fé!

VITELLIA E SESTO

Fan mille affetti insieme

battaglia in me spietata.

Un'alma lacerata

più della mia non v'è.

 

Scena seconda

Annio, detti.

<- Annio

 
Recitativo, continuo

ANNIO

Amico, il passo affretta,  

cesare a sé ti chiama.

VITELLIA

Ah, non perdete

questi brevi momenti. A Berenice

Tito gli usurpa.

ANNIO

Ingiustamente oltraggi,

Vitellia, il nostro eroe: Tito ha l'impero

e del mondo, e di sé. Già per suo cenno

Berenice partì.

SESTO

Come?

VITELLIA

Che dici?

ANNIO

Voi stupite a ragion. Roma ne piange,

di maraviglia, e di piacer. Io stesso

quasi no 'l credo: ed io

fui presente, o Vitellia, al grande addio.

VITELLIA

(Oh speranze!) Sesto, sospendi

d'eseguire i miei cenni. Il colpo ancora

non è maturo.

SESTO

E tu non vuoi ch'io vegga!...

ch'io mi lagni, oh crudele!...

VITELLIA

Or che vedesti?

Di che ti puoi lagnar?

SESTO

Di nulla! (Oh dio!

chi provò mai tormento eguale al mio!)

 
[N. 2 - Aria]

 N 

Larghetto (sol maggiore) / Allegro
Archi, 2 flauti, 2 fagotti, 2 corni.

VITELLIA

Deh, se piacer mi vuoi,  

lascia i sospetti tuoi;

non mi stancar con questo

molesto dubitar.

Chi ciecamente crede,

impegna a serbar fede;

chi sempre inganni aspetta,

alletta ad ingannar.

(parte)

Vitellia ->

 

Scena terza

Annio, Sesto.

 
Recitativo, continuo

ANNIO

Amico, ecco il momento  

di rendermi felice. All'amor mio

Servilia promettesti. Altro non manca

che d'augusto l'assenso. Ora da lui

impetrarlo potresti.

SESTO

Ogni tua brama,

Annio, m'è legge. Impaziente anch'io

questo nuovo legame, Annio, desio.

 
[N. 3 - Duettino]

 N 

Andante (do maggiore)
Archi, 2 clarinetti, 2 fagotti, 2 corni.

ANNIO E SESTO

Deh, prendi un dolce amplesso,  

amico mio fedel;

e ognor per me lo stesso

ti serbi amico il ciel.

(partono)

Annio, Sesto ->

 
 

Scena quarta

Parte del foro romano magnificamente adornato d'archi, obelischi, e trofei; in faccia aspetto esteriore del Campidoglio, e magnifica strada per cui vi si ascende.
Coro, Publio, Annio, Tito, Sesto.

Bozzetti

 Q 

<- Publio, senatori, legati

 
[N. 4 - Marcia]

 N 

Maestoso (mi bemolle maggiore)
Archi, 2 flauti, 2 oboe, 2 clarinetti, 2 fagotti, 2 corni, 2 trombe, timpani.
 
Publio, Senatori romani, e i Legati delle province soggette, destinati a presentare al senato gli annui imposti tributi. Tito, preceduto da Littori, seguìto da Pretoriani, e circondato da numeroso Popolo, scende dal Campidoglio.

<- littori, Tito, pretoriani, popolo

 
[N. 5 - Coro]

 N 

Allegro (mi bemolle maggiore)
Archi, 2 flauti, 2 clarinetti, 2 fagotti, 2 corni.

CORO

Serbate, oh dèi custodi  

della romana sorte,

in Tito il giusto, il forte,

l'onor di nostra età.

Nel fine del coro suddetto, Annio e Sesto da diverse parti.

<- Annio, Sesto

 
Recitativo, continuo

PUBLIO
(a Tito)

Te «della patria il padre»  

oggi appella il senato: e mai più giusto

non fu ne' suoi decreti, oh invitto augusto.

ANNIO

Eccelso tempio

ti destina il senato; e là si vuole,

che fra divini onori

anche il nume di Tito il Tebro adori.

PUBLIO

Quei tesori, che vedi,

all'opra consacriam. Tito non sdegni

questi del nostro amor pubblici segni.

TITO

Romani, udite: oltre l'usato

terribile il Vesuvio ardenti fiumi

dalle fauci eruttò; scosse le rupi,

riempié di ruine

i campi intorno e le città vicine.

Le desolate genti

fuggendo van; ma la miseria opprime

quei che al foco avanzar. Serva quell'oro

di tanti afflitti a riparar lo scempio.

Questo, o romani, è fabbricarmi il tempio.

ANNIO

Oh, vero eroe!

PUBLIO

Quanto di te minori

tutti i premi son mai tutte le lodi!

TITO

Basta, basta, oh miei fidi.

Sesto a me s'avvicini; Annio non parta;

ogn'altro s'allontani.

 
(si ritirano tutti fuori dell'atrio, e vi rimangono Tito, Sesto ed Annio)
 
N. 5 - Coro, ripresa

CORO

Serbate, oh dèi custodi  

della romana sorte,

in Tito il giusto, il forte,

l'onor di nostra età.

 

senatori, Publio, pretoriani, legati, littori, popolo ->

N. 4 - Marcia, ripresa
 
Recitativo, continuo

ANNIO

(Adesso, o Sesto, parla per me.)  

SESTO

Come, signor, potesti

la tua bella regina?...

TITO

Ah, Sesto amico,

che terribil momento! Io non credei...

basta; ho vinto; partì. Tolgasi adesso

a Roma ogni sospetto

di vederla mia sposa. Una sua figlia

vuol veder sul mio soglio,

e appagarla convien. Giacché l'amore

scelse invano i miei lacci, io vo', che almeno

l'amicizia li scelga. Al tuo s'unisca,

Sesto, il cesareo sangue. Oggi mia sposa

sarà la tua germana.

SESTO

Servilia!

TITO

Appunto.

ANNIO

(Oh, me infelice!)

SESTO

(Oh dèi!

Annio è perduto.)

TITO

Udisti?

che dici? non rispondi?

SESTO

Tito!...

ANNIO

Augusto, conosco

di Sesto il cor. Ma tu consiglio

da lui prender non déi. Come potresti

sposa elegger più degna

dell'impero, e di te? Virtù, bellezza,

tutto è in Servilia. Io le conobbi in volto

ch'era nata a regnar. De' miei presagi

l'adempimento è questo.

SESTO

(Annio parla così? Sogno, o son desto!)

TITO

Ebbene, recane a lei,

Annio, tu la novella; e tu mi segui,

amato Sesto; e queste

tue dubbiezze deponi. Avrai tal parte

tu ancor nel soglio, e tanto

t'innalzerò, che resterà ben poco

dello spazio infinito,

che frapposer gli dèi fra Sesto, e Tito.

SESTO

Questo è troppo, oh signor. Modera almeno,

se ingrati non ci vuoi,

modera, augusto, i benefici tuoi.

TITO

Ma che? (Se mi negate

che benefico io sia, che mi lasciate?)

 
[N. 6 - Aria]

 N 

Andante (sol maggiore)
Archi, 2 flauti, 2 fagotti, 2 corni.

Del più sublime soglio  

l'unico frutto è questo:

tutto è tormento il resto,

e tutto è servitù.

Che avrei, se ancor perdessi

le sole ore felici

ch'ho nel giovar gli oppressi,

nel sollevar gli amici,

nel dispensar tesori

al merto, e alla virtù?

(parte con Sesto)

Tito, Sesto ->

 

Scena quinta

Annio, Servilia.

 
Recitativo, continuo

ANNIO

Non ci pentiam. D'un generoso amante  

era questo il dover. Mio cor, deponi

le tenerezze antiche. È tua sovrana

chi fu l'idolo tuo. Cambiar conviene

in rispetto l'amore. Eccola. Oh dèi!

Mai non parve sì bella agli occhi miei.

 

<- Servilia

SERVILIA

Mio ben...

ANNIO

Taci, Servilia. Ora è delitto

il chiamarmi così.

SERVILIA

Perché?

ANNIO

Ti scelse

cesare (che martir!) per sua consorte.

A te (morir mi sento), a te m'impose

di recarne l'avviso (oh pena!), ed io...

io fui... (parlar non posso)... augusta, addio!

SERVILIA

Come! fermati. Io sposa

di cesare? E perché?

ANNIO

Perché non trova

beltà, virtù che sia

più degna d'un impero, anima... oh stelle!

Che dirò? Lascia, augusta,

deh lasciami partir.

SERVILIA

Così confusa

abbandonarmi vuoi? Spiegati; dimmi:

come fu? per qual via?...

ANNIO

Mi perdo s'io non parto, anima mia.

 
[N. 7 - Duetto]

 N 

Andante (la maggiore)
Archi, flauto, 2 oboe, 2 fagotti.

 

Ah, perdona al primo affetto  

questo accento sconsigliato:

colpa fu del labbro usato

a così chiamarti ognor.

SERVILIA

Ah, tu fosti il primo oggetto,

che finor fedel amai;

e tu l'ultimo sarai

ch'abbia nido in questo cor.

ANNIO

Cari accenti del mio bene.

SERVILIA

Oh mia dolce, cara speme.

SERVILIA E ANNIO

Più che ascolto i sensi tuoi,

in me cresce più l'ardor.

Quando un'alma è all'altra unita,

qual piacere un cor risente!

Ah, si tronchi dalla vita

tutto quel che non è amor.

(partono)

Servilia, Annio ->

 
 

Scena sesta

Ritiro delizioso nel soggiorno imperiale sul colle Palatino.
Tito, Publio.

 Q 

Tito, Publio

 
Recitativo, continuo

TITO

Che mi rechi in quel foglio?  

PUBLIO

I nomi ei chiude

de' rei che osar con temerari accenti

de' cesari già spenti

la memoria oltraggiar.

TITO

Barbara inchiesta,

che agli estinti non giova, e somministra

mille strade alla frode

d'insidiar gl'innocenti!

PUBLIO

Ma v'è, signor, chi lacerate ardisce

anche il tuo nome.

TITO

E che perciò? se 'l mosse

leggerezza; no 'l curo;

se follia, lo compiango;

se ragion, gli son grato; e se in lui sono

impeti di malizia, io gli perdono.

PUBLIO

Almen...

 

Scena settima

Tito, Publio, Servilia.

<- Servilia

 

SERVILIA

Di Tito al piè...  

TITO

Servilia! Augusta!

SERVILIA

Ah! signor, sì gran nome

non darmi ancora. Odimi prima. Io deggio

palesarti un arcan.

(Publio si ritira)

Publio ->

 

TITO

Parla...  

SERVILIA

Il core,

signor, non è più mio. Già da gran tempo

Annio me lo rapì. Valor che basti,

non ho per obliarlo. Anche dal trono

il solito sentiero

farebbe a mio dispetto il mio pensiero.

So che oppormi è delitto

d'un cesare al voler; ma tutto almeno

sia noto al mio sovrano:

poi, se mi vuoi sua sposa, ecco la mano.

TITO

Grazie, o numi dei ciel! Pur si ritrova

chi s'avventuri a dispiacer col vero.

Alla grandezza tua la propria pace

Annio pospone! Tu ricusi un trono

per essergli fedele! Ed io dovrei

turbar fiamme sì belle! Ah, non produce

sentimenti sì rei di Tito il core.

Sgombra ogni tema. Io voglio

stringer nodo sì degno, e n'abbia poi

cittadini la patria eguali a voi.

 
[N. 8 - Aria]

 N 

Allegro (re maggiore)
Archi, 2 oboe, 2 fagotti, 2 corni.

Ah, se fosse intorno al trono  

ogni cor così sincero

non tormento un vasto impero,

ma saria felicità.

Non dovrebbero i regnanti

tollerar sì grave affanno,

per distinguer dall'inganno

l'insidiata verità.

(parte)

Tito ->

 

Scena ottava

Servilia, poi Vitellia.

 
Recitativo, continuo

SERVILIA

Felice me!  

 

<- Vitellia

VITELLIA

Posso alla mia sovrana

offrir del mio rispetto i primi omaggi?

Posso adorar quel volto,

per cui d'amor ferito,

ha perduto il riposo il cor di Tito?

SERVILIA

Non esser meco irata;

forse la regia destra è a te serbata.

(parte)

Servilia ->

 

Scena nona

Vitellia, poi Sesto.

 

VITELLIA

Ancor mi schernisce?  

Questo soffrir degg'io

vergognoso disprezzo? Ah, con qual fasto

qui mi lascia costei! Barbaro Tito!

Ti parea dunque poco

Berenice antepormi? Io dunque sono

l'ultima de' viventi. Ah, trema ingrato!

Trema d'avermi offesa. Oggi il tuo sangue...

 

<- Sesto

SESTO

Mia vita.

VITELLIA

Ebben, che rechi? Il Campidoglio

è acceso? è incenerito?

Lentulo dove sta? Tito è punito?

SESTO

Nulla intrapresi ancor.

VITELLIA

Nulla! e sì franco

mi torni innanzi?

SESTO

È tuo comando

il sospendere il colpo.

VITELLIA

E non udisti

i miei novelli oltraggi?

D'altri stimoli hai d'uopo?

Sappi, che Tito amai,

che del mio cor l'acquisto

ei t'impedì; che se rimane in vita,

si può pentir; ch'io ritornar potrei

(non mi fido di me) forse ad amarlo.

Or va', se non ti muove

desio di gloria, ambizione, amore;

se tolleri un rivale,

che usurpò, che contrasta,

che involar potrà gli affetti miei,

degli uomini 'l più vil dirò che sei.

SESTO

Quante vie d'assalirmi!

Basta, basta non più, già m'inspirasti,

Vitellia, il tuo furore. Arder vedrai

fra poco il Campidoglio; e quest'acciaro

nel sen di Tito...

VITELLIA

Ed or che pensi?

Dunque corri; che fai? Perché non parti?

 
[N. 9 - Aria]

 N 

Adagio (si bemolle maggiore) / Allegro
Archi, 2 oboe, clarinetto solo, 2 fagotti, 2 corni.

SESTO

Parto; ma tu ben mio,    

meco ritorna in pace;

sarò qual più ti piace,

quel che vorrai farò.

Guardami, e tutto oblio,

e a vendicarti io volo;

a questo sguardo solo

da me sì penserà.

Ah, qual poter, oh dèi!

donaste alla beltà.

(parte)

S

Brano musicale ()

Sfondo schermo () ()

Sesto ->

 

Scena decima

Vitellia, poi Publio ed Annio.

 
Recitativo, continuo

VITELLIA

Vedrai, Tito, vedrai, che alfin sì vile  

questo volto non è. Basta a sedurti

gli amici almen, se ad invaghirti è poco.

Ti pentirai...

 

<- Publio, Annio

PUBLIO

Tu qui, Vitellia? Ah, corri:

va Tito alle tue stanze.

ANNIO

Vitellia, il passo affretta,

cesare di te cerca.

VITELLIA

Cesare!

PUBLIO

Ancor no 'l sai?

Sua consorte ti elesse.

ANNIO

Tu sei la nostra augusta; ed il primo omaggio

già da noi ti si rende.

PUBLIO

Ah, principessa, andiam: cesare attende.

 
[N. 10 - Terzetto]

 N 

Allegro (sol maggiore)
Archi, 2 flauti, 2 oboe, 2 fagotti, 2 corni.

VITELLIA

Vengo... aspettate... Sesto!...  

Ahimè!... Sesto!... è partito?...

Oh sdegno mio funesto!

Oh insano mio furor!

Che angustia, che tormento!

Io gelo, oh dio! d'orror.

 

PUBLIO E ANNIO

Oh come un gran contento,

come confonde un cor.

 
(partono)

Vitellia, Publio, Annio ->

 
 

Scena undicesima

Campidoglio, come prima.
Sesto solo, indi Annio, Servilia, Publio, Vitellia.

 Q 

Sesto

 
[N. 11 - Recitativo accompagnato]

 N 

Allegro assai (do maggiore) / Andante / Allegro assai
Archi, 2 oboe, 2 fagotti, 2 corni.

SESTO

Oh dèi, che smania è questa!  

Che tumulto ho nel cor! Palpito, agghiaccio:

m'incammino, m'arresto: ogn'aura, ogn'ombra

mi fa tremare. Io non credea, che fosse

sì difficile impresa esser malvagio.

Ma compirla convien. Almen si vada

con valor a perir. Valore! E come

può averne un traditor? Sesto infelice,

tu traditor! Che orribil nome! Eppure

t'affretti a meritarlo. E chi tradisci?

Il più grande, il più giusto, il più clemente

principe della terra, a cui tu devi

quanto puoi, quanto sei. Bella mercede

gli rendi in vero! Ei t'innalzò per farti

il carnefice suo. M'inghiotta il suolo

prima ch'io tal divenga. Ah, non ho core,

Vitellia, a secondar gli sdegni tui:

morrei prima del colpo in faccia a lui.

 
Si desta nel Campidoglio un incendio che a poco a poco va crescendo.
 

 

S'impedisca... ma come,  

arde già il Campidoglio.

Un gran tumulto io sento

d'armi, e d'armati; ahi! tardo è il pentimento.

 
[N. 12 - Quintetto con coro]

 N 

Allegro (mi bemolle maggiore) / Andante
Archi, 2 flauti, 2 oboe, 2 clarinetti, 2 fagotti, 2 corni, 2 trombe, timpani.

 

Deh, conservate, oh dèi,    

a Roma il suo splendor,

o almeno i giorni miei

coi suoi troncate ancor.

S

ANNIO

Amico, dove vai?

<- Annio

SESTO

Io vado... lo saprai

oh dio, per mio rossor.

(ascende frettoloso nel Campidoglio)

Sesto ->

ANNIO

Io Sesto non intendo...

ma qui Servilia viene.

SERVILIA

Ah, che tumulto orrendo!

<- Servilia

ANNIO

Fuggi di qua mio bene.

SERVILIA

Si teme che l'incendio

non sia dal caso nato,

ma con peggior disegno

ad arte suscitato.

CORO
in distanza

Ah!...

PUBLIO

V'è in Roma una congiura,

per Tito ahimè pavento;

di questo tradimento

chi mai sarà l'autor.

<- Publio

CORO
in distanza

Ah!...

SERVILIA, ANNIO E PUBLIO

Le grida ahimè ch'io sento

mi fan gelar d'orror.

 

Scena dodicesima

Vitellia entra.

<- Vitellia

 
Allegro (do minore)
Archi, 2 flauti, 2 oboe, 2 clarinetti, 2 fagotti, 2 corni, 2 trombe, timpani.

CORO
in distanza

Ah!...  

VITELLIA

Chi per pietade oh dio!

m'addita dov'è Sesto?

(In odio a me son io

ed ho di me terror.)

CORO
in distanza

Ah!... ah!...

SERVILIA, ANNIO E PUBLIO

Di questo tradimento

chi mai sarà l'autor.

CORO
in distanza

Ah!... ah!...

VITELLIA, SERVILIA, ANNIO E PUBLIO

Le grida ahimè ch'io sento

mi fan gelar d'orror.

 
(Sesto scende dal Campidoglio)
 

Scena tredicesima

Sesto.

<- Sesto

 

SESTO

(Ah, dove mai m'ascondo?  

Apriti, oh terra, inghiottimi,

e nel tuo sen profondo

rinserra un traditor.)

VITELLIA

Sesto!

SESTO

Da me che vuoi?

VITELLIA

Quai sguardi vibri intorno?

SESTO

Mi fa terror il giorno.

VITELLIA

Tito?...

SESTO

La nobil alma

versò dal sen trafitto.

SERVILIA, ANNIO, PUBLIO

Qual destra rea macchiarsi

poté d'un tal delitto?

SESTO

Fu l'uom più scellerato,

l'orror della natura,

fu...

VITELLIA

Taci forsennato,

deh, non ti palesar.

 
Andante (do maggiore)
Archi, 2 flauti, 2 oboe, 2 clarinetti, 2 fagotti, 2 corni, 2 trombe, timpani.

VITELLIA, SERVILIA, SESTO, ANNIO E PUBLIO

Ah dunque l'astro è spento,  

di pace apportator.

TUTTI E CORO

Oh nero tradimento,

oh giorno di dolor!

 

Fine (Atto primo)

Atto primo Atto secondo

[Ouverture]

Appartamenti di Vitellia.

Vitellia, Sesto
 

Ma che? sempre l'istesso

[N. 1 - Duetto]

Sesto e Vitellia
Come ti piace imponi
Vitellia, Sesto
<- Annio

Amico, il passo affretta

[N. 2 - Aria]

Sesto, Annio
Vitellia ->

Amico, ecco il momento

[N. 3 - Duettino]

Annio, Sesto ->

Parte del foro romano magnificamente adornato d'archi, obelischi, e trofei; in faccia aspetto esteriore del Campidoglio.

<- Publio, senatori, legati

[N. 4 - Marcia]

Publio, senatori, legati
<- littori, Tito, pretoriani, popolo

[N. 5 - Coro]

Publio, senatori, legati, littori, Tito, pretoriani, popolo
<- Annio, Sesto

Te «della patria il padre»

Tito, Annio, Sesto
senatori, Publio, pretoriani, legati, littori, popolo ->

Adesso, o Sesto, parla per me

[N. 6 - Aria]

Annio
Tito, Sesto ->

Non ci pentiam.

Annio
<- Servilia

[N. 7 - Duetto]

Servilia, Annio ->

Ritiro delizioso nel soggiorno imperiale sul colle Palatino.

Tito, Publio
 

Che mi rechi in quel foglio?

Tito, Publio
<- Servilia

Di Tito al piè

Tito, Servilia
Publio ->

Parla

[N. 8 - Aria]

Servilia
Tito ->

Felice me!

Servilia
<- Vitellia

Vitellia
Servilia ->

Ancor mi schernisce?

Vitellia
<- Sesto

[N. 9 - Aria]

Vitellia
Sesto ->

Vedrai, Tito, vedrai

Vitellia
<- Publio, Annio

[N. 10 - Terzetto]

Vitellia, Publio e Annio
Vengo... aspettate... Sesto!
Vitellia, Publio, Annio ->

Campidoglio.

Sesto
 

[N. 11 - Recitativo accompagnato]

Oh dèi, che smania è questa!

(nel Campidoglio un incendio che a poco a poco va crescendo)

S'impedisca... ma come

[N. 12 - Quintetto con coro]

Sesto, poi Annio, Servilia, Coro e Publio
Deh, conservate, oh dèi
Sesto
<- Annio
 
Annio
Sesto ->
 
Annio
<- Servilia
 
Annio, Servilia
<- Publio
 
Annio, Servilia, Publio
<- Vitellia
Vitellia, Servilia, Annio, Publio e Coro
Chi per pietade oh dio!
Annio, Servilia, Publio, Vitellia
<- Sesto
Sesto e Vitellia, poi Servilia, Annio e Publio
Ah, dove mai m'ascondo?
 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena settima Scena ottava Scena nona Scena decima Scena undicesima Scena dodicesima Scena tredicesima
Appartamenti di Vitellia. Parte del foro romano magnificamente adornato d'archi, obelischi, e trofei; in... Ritiro delizioso nel soggiorno imperiale sul colle Palatino. Campidoglio. Ritiro delizioso nel soggiorno imperiale sul colle Palatino. Gran sala destinata alle pubbliche udienze. Luogo magnifico, che introduce a vasto anfiteatro.
[Ouverture] [N. 1 - Duetto] [N. 2 - Aria] [N. 3 - Duettino] [N. 4 - Marcia] [N. 5 - Coro] [N. 6 - Aria] [N. 7 - Duetto] [N. 8 - Aria] [N. 9 - Aria] [N. 10 - Terzetto] [N. 11 - Recitativo accompagnato] [N. 12 - Quintetto con coro] [N. 13 - Aria] [N. 14 - Terzetto] [N. 15 - Coro] [N. 16 - Aria] [N. 17 - Aria] [N. 18 - Terzetto] [N. 19 - Rondò] [N. 20 - Aria] [N. 21 - Aria] [N. 22 - Recitativo accompagnato] [N. 23 - Rondò] [N. 24 - Coro] [N. 25 - Recitativo accompagnato] [N. 26 - Sestetto con coro]
Atto secondo

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