Atto secondo

 

Scena prima

Appartamenti reali come la scena I, atto I.
D. Fernando solo, indi Diego, poi Rodrigo.

 Q 

Fernando

 

FERNANDO

Quanto mai tarda Diego! In questa reggia  

fia dunque vero abbracciarlo poss'io?

 

<- Diego

DIEGO

Caro padre.

(si precipita fra le braccia del padre)

FERNANDO

Mio Diego... Ah che m'opprime

la piena del piacer.

DIEGO

Posso una volta...

FERNANDO

All'affannoso mio seno ritorna,

non staccarti mai più.

 
(si abbracciano di nuovo)
 

DIEGO

(sospirando)

Volesse il cielo

non afferrarmi il cor con man di gelo.

FERNANDO

Dimmi... Che festi?... In queste mura?... a fianco

di Caritea, che ti vuol morto...

DIEGO

Ah padre!

Alto disegno è il mio.

FERNANDO

Ma sei tu vivo.

Sei tu che qui mi parli in questa reggia

che eterno odio mortal contro te spira?

DIEGO

Non ti celo il mio cor. Poiché la mano

ti bagnai del mio pianto,

fermo proposto in me stava, gittarmi

ai piedi di colei

che vuole i giorni miei.

FERNANDO

Per vedermi morir pria che tua morte

saziata avesse la crudele... Ingrato,

e tu dici d'amarmi?

DIEGO

Credilo, padre mio.

FERNANDO

No, non parlarmi.

 

 

D'un padre non senti  

i crudi tormenti,

non provi l'angoscia

non vedi il martir.

DIEGO

Ti calma, deh senti

d'un figlio i lamenti

non farmi d'angoscia

sì presto morir.

FERNANDO

Che dir mi vorrai?

DIEGO

Tuo figlio vedrai

col brando suo vindice

la patria salvar.

FERNANDO

La patria!... Ma come...

Proscritto il tuo nome...

DIEGO

T'affida.

FERNANDO

Che mediti?

Non farmi tremar.

 
(Rodrigo entra con circospezione)

<- Rodrigo

 

RODRIGO

Amici, vicina

vid'io la regina,

celate le lacrime

frenate il parlar.

DIEGO

Caritea!

FERNANDO

La regina.

FERNANDO, DIEGO E RODRIGO

Che istante!

Agitata, confusa, tremante

sento l'alma che in seno mi sta.

 

Scena seconda

Caritea con Damigelle, e detti.

<- Caritea, damigelle

 

CARITEA

Perché mai da me lontano,  

cavalier, ti trovo ancora?

(Quel suo sguardo m'innamora

ah più pace il cor non ha.)

DIEGO

Non temer, su questa mano

(bacia la mano a Caritea)

di tornar ti giuro ancora.

(Quel sorriso che innamora

fosse un raggio di pietà!)

RODRIGO
(a parte a d. Fernando)

Ah! Che brilla da lontano

di speranza un raggio ancora

sorgi alfin propizia aurora

d'un bel giorno di pietà.

FERNANDO

(Ah! Che amor me 'l rende insano,

se non fugge il perdo ancora;

no, non sorge più l'aurora

d'un bel giorno di pietà.)

CARITEA
(affettuosamente verso Diego)

Tu la vita mi salvasti.

Qual ti devo alta mercede?

DIEGO

Un sol detto.

CARITEA

E fia che basti?

DIEGO

Se la patria salverò.

CARITEA

Tu salvarla!... Che dicesti?

 
(Diego sta sospeso)
 

FERNANDO E RODRIGO

(Già l'ambascia il cor mi fiede.)

CARITEA

(con somma premura)

Ma il tuo none?... Di'... Saresti...

DIEGO

Caritea... te lo dirò.

CARITEA

(Quest'alma si perde

al lampo d'amore,

più mio non ho il core,

che smania crudel!)

RODRIGO

(L'incanto di perde

l'accieca l'amore,

non teme il furore

d'un odio crudel.)

Insieme

DIEGO

(Quest'alma si perde

fra speme e timore;

assistimi, amore

nel bivio crudel.)

FERNANDO

(L'ingrato si perde,

l'accieca l'amore,

d'un padre che muore

si scorda il crudel.)

 
 
 

Scena terza

Solito accampamento con la tenda di d. Alfonso.
Coro di Guerrieri di d. Alfonso che stanno osservando nell'interno della tenda, indi sorte d. Alfonso.

 Q 

guerrieri

 

CORO

Che mai vuol dir!  

Che mai sarà!

Alto silenzio

qui intorno sta.

Vaneggia... Delira...

S'arresta... Sospira...

Qual pensier torbido!

Qual cupo orror!

Del nostro duce

invade il cor!

Lo sguardo immobile

configge al suol.

Ah di sanguigna luce

par che s'ammanti il sol.

Ma... Ei viene... Sospira...

S'arresta... Delira;

ah di sanguigna luce

par che s'ammanti il sol.

 

<- Alfonso

ALFONSO

Lasciatemi, partite; a me d'intorno  

accrescete il rigor de' miei tormenti;

inutili strumenti

della vendetta del mio intenso amore

ite lungi da me; mi fate orrore...

 
(i guerrieri partono)

guerrieri ->

 

 

Alfonso, ebben... Tu piangi...  

Io pianger... No... Ma sulla man di pianto

non ti cadde una stilla?... Oh mia vergogna!

Piangere io re per un'ingrata donna!

Io delirar!... Io sì temuto al mondo...

dove, dove m'ascondo?

E tu mio core avvezzo

all'onor delle pugne... Ah! Ti disprezzo.

Non fia più mai che per colei tu soffra,

io strapparti saprò da questo petto,

se potrai più albergar sì indegno affetto.

 

Va' superba, ingrata donna    

se il mio cor di te s'accese,

l'onta rea che sì m'offese

non son lungi a vendicar.

Tu odiasti un'anima

che sì t'amo.

Io di te, barbara

mi scorderò.

Scordarmi!... Ma come,

se ognora il tuo nome

sospira il mio cor?

Che barbaro affanno!

Perfino l'inganno

adoro d'amor.

S

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<- guerrieri

CORO

(entrando frettolosamente)  

Ah! signor, grand'evento.

ALFONSO

Che avvenne?

CORO

Arma il brando d'un vindice sdegno

quel guerrier stranier, quell'indegno;

Caritea...

ALFONSO

Proseguite.

CORO

Salvò.

ALFONSO

Oh mio scorno! Che sento! Accorrete

imbrandite, miei fidi la spada,

cada il vile fuggiasco, e pur cada

Caritea... ma no, no sospendete.

Oh povero mio cor

di te che mai sarà,

è barbaro in amor

il domandar pietà.

Intanto, che in pianto

ti struggi, deliri,

né alcun ti consola,

quei dolci sospiri

un altro t'invola

felice amator.

 

CORO

Che risolvi? Comanda, t'affretta

arde il campo di giusta vendetta.

Tu schernito, avvilito...

ALFONSO

V'intendo.

Non più che tutto di furor m'accendo,

dessa in braccio a un mio rivale?

Altri lieto di mia sorte?

Fosser ambo in braccio a morte

l'ira mia li coglierà.

CORO

Fosser ambo in braccio a morte

l'ira tua li coglierà.

ALFONSO

Questo core il suo furore

ah frenar no più non sa.

Insieme

CORO

Quel tuo core il suo furore

ah frenar no più non sa.

 
(partono)

Alfonso, guerrieri ->

 
 

Scena quarta

Appartamenti reali.
Diego indi Caritea.

 Q 

Diego

 

DIEGO

Qui attender deggio Caritea. ~ Fortuna  

mi sii propizia una sol volta ancora;

e tu amor non tradirmi. Eccola. Io tremo.

 

<- Caritea

CARITEA

Siam soli alfin ~ Tu mi dicesti un cenno

che ti basta in mercé! Parla che mai

posso dirti di grato?

DIEGO

Un cenno solo, e diverrei beato.

CARITEA

Ti spiega... Ebben...

DIEGO

Ma tu me 'l neghi.

CARITEA

Ingrata

dunque forse mi credi?

DIEGO

Deh non sdegnarti, a piedi tuoi mi vedi

(si getta a suoi piedi)

CARITEA

Alzati... Oh dio... Mi fai tremar. Che brami?

DIEGO

Di don Diego il perdon.

CARITEA
(sommamente agitata)

Che dici? E tanto

d'un iniquo ti cale?

DIEGO
(rattristato)

Egli è infelice.

CARITEA
(con impeto)

Lo conosci tu forse?

DIEGO

Oh se il conosco!

CARITEA

Ah! Dov'è! Me lo addita.

DIEGO

E a che?

CARITEA

Va', corri

pria che alcun altro me lo uccida.

DIEGO

E vuoi?...

CARITEA

Se mai non m'ingannar gli sguardi tuoi?

Se cara io ti sembrai... T'è noto il bando?

Se un odiato cavalier mi porta

il tronco teschio... io son perduta. Ah vanne

tu lo sfida a tenzon se prode sei...

DIEGO

Io stesso!...

CARITEA

Ah sì, compi la mia vendetta

degno divien dalla mia man, del trono.

DIEGO

Questo otterrà da te Diego perdono?

 

DIEGO

Se pur barbara, spietata  

se persegui un infelice,

se il tuo core non ti dice

quanto ei meriti pietà.

CARITEA

Non chiamarmi, no spietata

troppo anch'io sono infelice,

se a me chiedere non lice

ch'abbia alcun di me pietà.

DIEGO

Tu pur soffri?

CARITEA

Eh quanto, oh dio!

CARITEA E DIEGO

Ma un affanno eguale al mio

non si trova, non si dà.

CARITEA

Vedi da questi pulpiti

se mi hai ferito il cor,

temo che un vincitor

già ti prevenga.

Insieme

DIEGO

A quei soavi palpiti

tutto s'inebria il cor,

null'altro vincitor

fia che ti ottenga.

 
 

Scena quinta

Coro di Cavalieri spagnoli, e detti.

<- cavalieri spagnoli

 

CORO

Caritea, per pietà non tardar  

il nemico minaccia rovina,

ei pretende veder la regina

in Toledo vuol teco parlar.

CARITEA

Che si fa?

DIEGO

Non temer.

CARITEA

Che pretendi?

DIEGO

Voglio io stesso... T'affida; m'attendi

sosterrò coll'audace guerriero

del tuo nome la gloria, l'onor.

CORO

Sosterrà coll'audace guerriero

del tuo nome la gloria, l'onor.

CARITEA

Fa' presto ritorno

mia vita, mio bene;

in mezzo alle pene

tu lasci il mio cor.

Insieme

DIEGO

Già presto ritorno

mia vita, mio bene;

in mezzo alle pene

ti parli il mio cor.

 

CARITEA

Rammenta giurasti...

DIEGO

Mia fede ti basti.

CARITEA

Fa' presto ritorno

mia vita, mio bene;

in mezzo alle pene

tu lasci il mio cor.

Insieme

DIEGO

Già presto ritorno

mia vita, mio bene;

in mezzo alle pene

ti parli il mio cor.

 
(tutti partono)

Caritea, Diego, cavalieri spagnoli ->

 
 

Scena sesta

Luogo remoto nei giardini reali, da una parte si vedrà un monumento eretto al giovane Pompeo.
Caritea con Damigelle.

 Q 

Caritea, damigelle

 

CARITEA

Ombre amiche, a voi son. Grato è il silenzio  

ai sospiri d'amor. Ma perché mai

queste piante cercai

dove di morte alto pensier si desta?

Voce affannosa e mesta

par che mi piombi al cor. Oh mio Pompeo!

Amo, è ver, mi perdona,

ma colpevol son io per vendicarti.

Qual tumulto crudel! Amor tiranno!

Sola cagion tu sei d'un tanto affanno.

 

Come un sembiante  

basta talor

in un istante

s'infiamma il cor.

Ma guai se al barbaro

tu chiedi aita:

purtroppo avvien,

che t'offre un balsamo

per la ferita

ch'è rio velen.

 

Scena settima

Coro di guerrieri spagnoli, e detti.

<- guerrieri spagnoli

 

CORO

Di Toledo fin presso le porte  

noi scortammo il gran duce straniero,

là, tornate, ci disse il guerriero

a Lei dite ch'io vado a pugnar.

CARITEA

Mentre ei corre al fatale cimento

qual tumulto nell'alma, mi sento!

CORO

Non temer il suo brando è d'un forte

che il nemico saprà debellar.

CARITEA

Sì lo spero, questo cor

già brillar mi sento in petto,

se l'infiamma un vivo affetto

l'idol mio trionferà.

Ah! S'affretta il bel momento

ch'egli rieda vincitore

aspettar maggior contento,

no, quest'anima, non sa.

CORO

Già, s'affretta il bel momento

ch'egli riede vincitore

aspettar maggior contento

no, la patria omai non sa.

CARITEA

Se gli arride propizia la sorte

già ritorna quest'alma a brillar.

Insieme

CORO

Se gli arride propizia la sorte

torneran le nostr'alme a brillar.

 
(tutti partono)

Caritea, guerrieri spagnoli, damigelle ->

 
 

Scena ottava

Esterno della città di Toledo.
Don Alfonso si troverà fuori della città con un corpo de' suoi Guerrieri, indi Diego uscirà dalla porta della città unitamente ad un corpo de' suoi.

 Q 

Alfonso, guerrieri di Alfonso

 

ALFONSO

Son queste pur quelle odiate mura  

(verso i suoi soldati accennando la città)

ch'espugnar vi promisi ove rinchiusa

stassi ancora colei

che altera disprezzò gli affetti miei...

 

<- Diego, guerrieri di Diego

 

Ma già s'apron le porte, e chi vi scende  

in armi cinto?

(vedendo Diego)

Ah traditor! Tu stesso?

(con forza andandogli incontro)

DIEGO
(con dignità)

Io stesso. Ebben...

ALFONSO

E ancor te n' vanti?

Al mio nemico apprestar armi, aita?...

DIEGO

Tanto vile non son. Salvar la vita

a vaga donna cortesia fu sempre

degna di cavalier. Io la salvai

l'armi contro di te forse portai?

ALFONSO

Ma tu mi hai tolto il mio maggior trionfo,

Caritea... La sua man... Forse a quest'ora

io felice sarei.

DIEGO

Non mai.

ALFONSO

Che parli?

DIEGO

Ad altri serba il cor.

ALFONSO

Qual fia l'audace

che contrastarmi ardisca...

DIEGO

Il tuo rivale

s'anco tu no 'l conosci, ei ti sta presso.

ALFONSO

Il mio rival dov'è?

DIEGO

Guardami, io stesso.

 

ALFONSO

Qual ardir! Tu mio rivale!  

Osi dirlo, e non tremar?

DIEGO

Perché a te son io rivale

di che deggio paventar?

ALFONSO E DIEGO

(Posso appena a lui dinante

il mio sdegno raffrenar.)

ALFONSO

Che pretendi?

DIEGO

La sua mano

liberar dal tuo servaggio.

ALFONSO

Trema, indegno, un vile oltraggio

non son nato a tollerar.

ALFONSO E DIEGO

(Posso appena a lui dinante

il mio sdegno raffrenar.)

ALFONSO

Dunque al campo.

DIEGO

Andiamo. All'armi

ALFONSO

Col tuo sangue vendicarmi

questo brando alfin saprà.

ALFONSO

Oh tu che mi agiti

foco d'amor;

nel fier cimento

mi assisti ognor.

D'altri non sia

colei che adoro

ma cada vittima

il traditor.

Insieme

DIEGO

Oh tu che mi animi

pietoso amor:

se nel cimento

cadessi ancor.

Non far che sia

colei che adoro

giammai la vittima

del suo furor.

 

ALFONSO

Squilli la tromba.

DIEGO

Il pegno

della disfida accetta.

 
(Diego getta il guanto Alfonso lo prende)
 

ALFONSO E DIEGO

L'ardor della vendetta

per tutto il sen mi va.

Ah! Sì con alma intrepida

vo a cimentar la morte,

quell'adorata immagine

fa il mio valor più forte

i colpi miei terribili

per lei raddoppierò.

 
(partono per battersi)

Alfonso, guerrieri di Alfonso, Diego, guerrieri di Diego ->

 
 

Scena nona

Soliti appartamenti reali.
Don Fernando solo, indi Rodrigo.

 Q 

Fernando

 

FERNANDO

Misero cor di padre, a quante ambasce  

ti riserba il destin. Appena il figlio

d'un sospetto mortal fra i tronchi amplessi

qui pur riveggo inaspettato, ei corre

dietro a nuovi perigli. Oh dio! Né alcuno

nuova mi reca ancor.

 

<- Rodrigo

 

Ah sì, Rodrigo

frettoloso s'avanza. Ebben...

RODRIGO

Respira

dall'alte mura nel vallo soggetto

io lo vidi pugnar. Vive! Trionfa.

FERNANDO

Tu mi dai nuova vita.

RODRIGO

Già dall'ampia ferita

il sangue lusitan scorrer si vede

me n' volo alla regina. Il cor ripieno

ho d'alta speme.

FERNANDO

Ah voglia il ciel.

RODRIGO

Lo senti?

Questo è di gioia il grido.

Tosto ritorno.

(entra nell'appartamento di Caritea)

Rodrigo ->

 

FERNANDO

A te gran dio! m'affido.

 
 

Scena decima e ultima

Gran piazza di Toledo.
Coro di Guerrieri spagnoli con Popolo, indi Caritea con le sue Damigelle. Don Fernando, Rodrigo e séguito di Guerrieri, da una parte, dall'altra Diego col séguito de' suoi Soldati, che viene in trionfo.

 Q 

guerrieri spagnoli, popolo

 

CORO

Tu di Toledo al popolo  

prode campion ti mostra,

tu della patria nostra

nuovo sostegno, e onor.

Per te di Marte torbido

si asserenò l'aspetto,

per te alle madri in petto

più non s'affanna il cor.

Per te ai connubi placidi

torna il guerrier placato,

l'oste crudel fugato

pace ritorna, e amor.

Tu di Toledo al popolo

prode campion ti mostra,

tu della patria nostra

nuovo sostegno, e onor.

 

<- Caritea, damigelle, Fernando, Rodrigo, seguito, Diego, guerrieri di Diego

CARITEA

Venga l'eroe liberator.  

(andando incontro a Diego)

DIEGO

Regina,

ultimo pegno del mio cor ricevi

del tuo regno la pace. Io col nemico

solo pugnai, lo vinsi, e come mai

del tuo bel nome acceso io non dovea

uscirne vincitor? Giace trafitto

chi ti facea tremar. Vivi or secura,

regna felice, e al sol tuo ben procura.

CARITEA

Ricevi intanto, invitto eroe straniero

di magno condottiero

delle nostr'armi il guiderdon condegno.

Tutto tu merti inver. Perché non posso

secondare il mio cor? Vive Don Diego...

Il regal bando... Oh dio!

Se mai giungesse un vincitor ardito

col tronco teschio... Ah tu m'intendi...

DIEGO

Assai.

Darti Diego promisi, ebben l'avrai.

 

Guardami in volto adesso  

chiedi al tuo cor chi sono

negami il tuo perdono

se puoi mancar di fé.

(le presenta la propria spada)

Con quest'acciaro istesso

compi la tua vendetta

Diego la morte aspetta

Diego la vuol da te.

 

CARITEA

Tu Diego!

DIEGO

M'uccidi.

RODRIGO

(Incauto!)

FERNANDO

(Lo perdo.)

CORO

Ei Diego!

CARITEA

(Mi perdo.)

Oh cielo! Che incanto!

CARITEA, DIEGO, RODRIGO E FERNANDO

Sul ciglio già il pianto

sospeso mi sta.

Insieme

CORO

Sul ciglio già il pianto

sospeso le sta.

RODRIGO

Regina ti scuoti,

seconda il tuo core,

sbandisci il rigore

trionfi l'amor.

DIEGO

Coi teneri moti

natura, ed amore

m'opprimono il core

di dolce stupor.

Insieme

CARITEA

Ai teneri moti

soavi d'amore

già cede il mio core

sbandisce il rigor.

FERNANDO

Natura coi moti

soavi d'amore

ridona al mio core

il prisco valor.

 

CARITEA

Vieni, sì Diego, a parte del trono.

DIEGO

Caritea, padre, amico.

CARITEA

Tua sono.

(stende la mano a Diego)

TUTTI I PERSONAGGI

Oh che felice evento!  

Esulti ogni bell'anima;

no, no, più bel momento

di questo non si dà.

CORO

A sì felice evento

esulti ogni bell'anima,

la patria in tal momento

felice appien sarà.

 

Fine (Atto secondo)

Atto primo Atto secondo

Appartamenti reali come la scena I, atto I.

Fernando
 

Quanto mai tarda Diego! In questa reggia

Fernando
<- Diego

Fernando e Diego, Rodrigo
D'un padre non senti
Fernando, Diego
<- Rodrigo
 
Fernando, Diego, Rodrigo
<- Caritea, damigelle
Caritea, Diego, Rodrigo e Fernando
Perché mai da me lontano

Solito accampamento con la tenda di Alfonso.

guerrieri
 
guerrieri
<- Alfonso

Lasciatemi, partite; a me d'intorno

Alfonso
guerrieri ->

Alfonso, ebben... Tu piangi

Alfonso
<- guerrieri
Alfonso, guerrieri ->

Appartamenti reali.

Diego
 

Qui attender deggio Caritea. Fortuna

Diego
<- Caritea

Diego, Caritea
<- cavalieri spagnoli
Coro, Caritea e Diego
Caritea, per pietà non tardar
Caritea, Diego, cavalieri spagnoli ->

Luogo remoto nei giardini reali, da una parte si vedrà un monumento eretto al giovane Pompeo.

Caritea, damigelle
 

Ombre amiche, a voi son. Grato è il silenzio

Caritea, damigelle
<- guerrieri spagnoli
Caritea, guerrieri spagnoli, damigelle ->

Esterno della città di Toledo.

Alfonso, guerrieri di Alfonso
 

Son queste pur quelle odiate mura

Alfonso, guerrieri di Alfonso
<- Diego, guerrieri di Diego

Ma già s'apron le porte, e chi vi scende

Alfonso, guerrieri di Alfonso, Diego, guerrieri di Diego ->

Soliti appartamenti reali.

Fernando
 

Misero cor di padre, a quante ambasce

Fernando
<- Rodrigo

Fernando
Rodrigo ->

Gran piazza di Toledo.

guerrieri spagnoli, popolo
 
guerrieri spagnoli, popolo
<- Caritea, damigelle, Fernando, Rodrigo, seguito, Diego, guerrieri di Diego

Venga l'eroe liberator / Regina

Diego, Caritea, Rodrigo, Fernando, Coro
Guardami in volto adesso
 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena settima Scena ottava Scena nona Scena decima e ultima
Appartamenti reali. Accampamento di Alfonso in vicinanza del Tago; di lontano vedesi la città di Toledo; la tenda principale... Vasta campagna in collina sulle rive del Tago; superiormente vi sarà un gran ponte di pietra... Appartamenti reali come la scena I, atto I. Solito accampamento con la tenda di Alfonso. Appartamenti reali. Luogo remoto nei giardini reali, da una parte si vedrà un monumento eretto al giovane Pompeo. Esterno della città di Toledo. Soliti appartamenti reali. Gran piazza di Toledo.
Atto primo

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