Atto terzo

 

Scena prima

Stanze nella casa del Caffettiere.
Bellagamba, e Caligo.

 Q 

Bellagamba, Caligo

 

BELLAGAMBA

Il conte è svergognato.  

CALIGO

Ma non è castigato

quanto colui n'è degno.

BELLAGAMBA

E che vorreste

fargli di peggio?

CALIGO

Un mio bizzarro umore

adesso mi consiglia,

s'anche la vuol, di non gli dar mia figlia.

BELLAGAMBA

Così far si dovrebbe; e mia sorella

come altresì Dorina

no 'l sposa più, s'anche la fa regina.

CALIGO

Brave da galantuomo,

e benché quello scritto ancor ci sia

per la figliuola mia,

se avessi qui presente altro partito

ad onta sua vorrei darle marito.

BELLAGAMBA

Se a far questa vendetta

mi credeste capace

sempre qui ci son io.

CALIGO

Non mi dispiace.

Andrà girando il mondo,

e meglio di nissuna

forse farà fortuna. In ogni caso

della bottega mia son tali i frutti,

che sempre poi c'è da mangiar per tutti.

BELLAGAMBA

Eh ben voi risolvete,

che di meglio bramar io non saprei.

CALIGO

Ci penserò; ma vo' parlar con lei.

BELLAGAMBA

Non si opporrà, io lo spero

e tanto ella mi stima.

Che a dir di sì certo sarà la prima.

 

Via si preparino  

presto i sponsali,

che al suon di pifferi,

al suon di nacchere

tra canti, e balli

la sposerò.

Son sicurissimo,

son contentissimo,

che bella moglie

presto averò!

(parte)

Bellagamba ->

 

Scena seconda

Lisetta, e detto.

<- Lisetta

 

CALIGO

Da voi venivo appunto.  

LISETTA

E che volete?

CALIGO

Compier le mie vendette. Or che colui

verrà forse a pregarvi,

che la scrittura sua gli sia serbata

far che ad altro vi trovi egli sposata.

LISETTA

E lo sposo dov'è?

CALIGO

L'ho già trovato,

né vi dispiacerà, s'io l'indovino.

LISETTA

Forse qualche villan?

CALIGO

No: il ballerino.

LISETTA

Davvero n'ho piacere.

Gliela farò vedere

a quell'ingannator: mi piace assai

di camminar il mondo;

e più d'una bottega

all'umor mio conviene

di farmi idolatrar sopra le scene.

 

Già mi pare diventare  

madamina ballerina.

Servitori protettori

sospiretti, regaletti,

battimani in quantità.

Altro allora che bottega,

chi mi chiama, chi mi brama,

chi m'adora, chi mi prega

che piacer questo sarà!

(parte)

Lisetta ->

 

Scena terza

Dorina, e detto.

<- Dorina

 

CALIGO

Vieni a tempo Dorina  

per sentir la novella,

che al conte gliela fo come si deve:

e quando men l'aspetta

un altro ha da sposar la mia Lisetta:

DORINA

(Tanto meglio per me.) Me ne consolo.

CALIGO

Così resterà solo.

Quel cabalone; e tu trova Cicala,

fa' che al più presto anch'ei sia tuo marito;

onde resti colui per sua sfortuna,

di tre che ne volea senza nissuna.

 

Si netti la bocca,  

che niente gli tocca

quel conte del fumo,

marchese lunario,

che bene gli sta

che vada, che corra

sin che perde il fiato,

che già l'ho mandato,

e torno a mandarlo

dove han da legarlo,

se il pazzo farà.

 
(partono)

Caligo, Dorina ->

 
 

Scena quarta

Sala illuminata.
Dorina, e poi co: Fumana.

 Q 

Dorina

 

DORINA

Quando è così, non posso  

di meglio oggi bramar nel caso mio

e giacché viene il conte

più non lo tengo a bada:

ma sposar io mi fo prima che vada.

 

<- Fumana

FUMANA

(Ecco quella crudele;

ma vo' star sulla mia più che non stima.)

DORINA

(Qui bisogna per forza esser la prima.)

FUMANA

(Già mi guarda l'ingrata.

Ma gravità.)

DORINA

Che bel momento amico...

FUMANA

Amico! Con chi parli!

DORINA

A voi lo dico.

FUMANA

A me! Sono chi sono:

voglio i titoli miei.

DORINA

Signor perdono.

FUMANA

Son qualcosa di più. C'è la contea.

DORINA

Signor conte io credea...

FUMANA

Un poco d'illustrissimo

non ci starebbe mal.

DORINA

Anzi benissimo

vi do dell'Eccellenza

se la volete ancora;

ma in foggia così strana

ricevete Dorina?

FUMANA

Una villana.

DORINA

Ma l'amate per altro, e mi ricordo...

FUMANA

Un poco più lontan che non son sordo.

DORINA

Con tutta questa boria

a chi voi prometteste anche la mano

e sposo sua vi brama?

FUMANA

Tenez comsà madama.

DORINA

Ma quello fu uno scherzo

fui dagli altri sedotta; e vi protesto...

FUMANA

Un po' più in là, ne discorrian di questo.

DORINA

Per altro io spero ancora:

perché non state voi quasi più saldo?

FUMANA

Mi movo perché ho caldo.

DORINA

E quel sospiro

che v'è adesso scappato?

FUMANA

Monsieur le medicin, sono ammalato.

DORINA

Sarà male d'amore.

FUMANA

Ohibò: male alla testa.

DORINA

Ma la ricetta è questa

di sposare chi v'ama.

FUMANA

Tenez comsà madama.

DORINA

Oh la musica è lunga

l'ho sofferta che basta,

e tenete voi pur questo sussiego,

che per aver marito altro non prego.

(in atto di partire)

FUMANA

Piano, e più colle buone.

(Di non tornar mai più troppo è capace

e cederò perché costei mi piace.)

DORINA

Che volete da me?

FUMANA

Farvi vedere

che voi non meritate

le nozze mie... ma pur chissà?... vedremo.

Tempo a pensarci io chiedo,

ma troppo v'amo ancora.

DORINA

Io non lo credo

 

FUMANA

Non mi credi anima mia?    

M'apri il petto, e vedi in pria,

se ci trovi in petto il cor.

S

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DORINA

Io ci trovo un cor sì rio,

ch'è di tutte, e non è mio,

cor ingrato e traditor.

FUMANA

Per te sono qual mi vuoi.

DORINA

Si può dir; ma non è poi.

FUMANA

Sì carina.

DORINA

No caretto.

FUMANA

Poverina.

DORINA

Poveretto.

FUMANA E DORINA

Ben è pazzo chi vi crede,

in amor non c'è più fede

s'ama sol per ingannar.

FUMANA

Ma via che facciamo?

DORINA

Che dire non so.

FUMANA

Non dire, ma fare.

DORINA

Ci voglio pensare.

FUMANA

Di pace si tratta.

DORINA

È fatta, o non fatta?

FUMANA

È fatta, o non fatta?

DORINA

(Ah dirlo non posso,)

FUMANA

Mi fo rosso! rosso.

DORINA E FUMANA

Coraggio ci vuole.

Bisogna parlar.

DORINA

Di pace si tratta.

FUMANA

È fatta, o non fatta?

DORINA

Ah questo è l'imbroglio

non so cosa voglio.

FUMANA

Via cosa volete?

DORINA

Vi voglio sposar.

 

FUMANA E DORINA

O caro perdono

più bello del sole,

che dopo del tuono,

si vede spuntar.

Perdono amoroso,

che in mar di dolcezze,

la sposa, e lo sposo,

farà naufragar.

 
(partono)

Fumana, Dorina ->

 

Scena quinta

Lisetta, Caligo, Bellagamba, Scaffetta, e poi Cicala.

<- Lisetta, Caligo, Bellagamba, Scaffetta

 

LISETTA

Non so s'abbia saputo,  

delle mie nozze il conte.

SCAFFETTA

Io l'ho veduto,

ma non gli dissi nulla,

perché con tutti a star sul serio ei prese,

non gli si può parlar.

 

<- Cicala

CICALA

Gran cose ho intese.

CALIGO

Di chi mai?

CICALA

Di Dorina. Ella sta bene;

ma meglio io ne starò.

BELLAGAMBA

Zitto che viene.

 

Scena ultima

Dorina, co: Fumana, e detti.

<- Dorina, Fumana

 

CALIGO

Qui ti volevo, amico, eccoti in pezzi  

la tua scrittura, e vada ella per aria

come la tua contea ch'è immaginaria,

Lisetta intanto è sposa,

madama non ti vuol: Dorina anch'ella

la vogliam con Cicala accompagnata.

DORINA

Troppo tardi davvero, ei m'ha sposata,

CICALA

Non me ne importa nulla; io lo sapea;

e qua per dirlo io venni.

LISETTA

Ne manderem le nuove alla contea.

CALIGO

Così non c'è rimedio, a quel ch'è fatto.

BELLAGAMBA

Siamo impazziti assai, dietro a quel matto.

FUMANA

Se pazzo io son godete,

quello che getto via,

ma in chi n'ha da gettar bella pazzia!

DORINA

Non più parola insomma.

BELLAGAMBA

Fatti; e Lisetta io sposo.

LISETTA

Meglio questo, che niente.

SCAFFETTA

Ed io resterò sola?

CALIGO

Di sposarvi io vi do qualche parola,

perché tre donne in lega

mi faran più avventori alla bottega.

 

TUTTI

Tre donne, signori,  

di meglio non c'è

fra tutti i licori

che vende un caffè.

 

Fine (Atto terzo)

Atto primo Atto secondo Atto terzo

Stanze nella casa del Caffettiere.

Bellagamba, Caligo
 

Il conte è svergognato

Caligo
Bellagamba ->
Caligo
<- Lisetta

Da voi venivo appunto / E che volete?

Caligo
Lisetta ->
Caligo
<- Dorina

Vieni a tempo Dorina

Caligo, Dorina ->

Sala illuminata.

Dorina
 

Quando è così, non posso

Dorina
<- Fumana

Fumana e Dorina
Non mi credi anima mia
Fumana, Dorina ->
<- Lisetta, Caligo, Bellagamba, Scaffetta

Non so s'abbia saputo

Lisetta, Caligo, Bellagamba, Scaffetta
<- Cicala

Lisetta, Caligo, Bellagamba, Scaffetta, Cicala
<- Dorina, Fumana

Qui ti volevo, amico, eccoti in pezzi

 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena ultima
Campagna con bottega da caffè. Campagna con viali, e fabbriche. Strada di campagna, con fabbriche. Stanze nella casa del Caffettiere. Sala illuminata.
Atto primo Atto secondo

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