Atto secondo

 

Scena prima

Sala nel castello di Binasco preparata per tener tribunale.
Guardie alle porte.
Damigelle di Beatrice e Cortigiani.

 Q 

damigelle, cortigiani, guardie I

 
[N. 7 - Coro d'introduzione]

 N 

 

DAMIGELLE

Lassa! e può il ciel permettere  

questo giudizio infame?

CORO

Ella non può sottrarsene:

già cominciò l'esame.

Possa dinanzi ai giudici

darvi fedele amore

forza e virtù maggiore

che ad Orombel non diè!

DAMIGELLE

Come! l'incauto, il debole

forse al timor cedé?

CORO

Dal tenebroso carcere,

ove rinchiuso ei venne,

al tribunal terribile

fermo si presentò.

Quivi minacce e insidie

intrepido sostenne;

quivi martiri e spasimi,

quanti potea, sfidò.

DAMIGELLE

Ahi! sventurato! ahi misero!

né i barbari placò!

CORO

Tratto tre volte in aere,

tre volte in giù sospinto,

sol con profondi gemiti

prima il suo duol mostrò.

Quindi spossato e livido,

d'atro pallor dipinto,

china la fronte e mutolo,

esanime sembrò.

DAMIGELLE

Ahi ferrei cori! ahi barbari!

tanto il meschin penò?

CORO

Ma poi che gli occhi languidi

ebbe dischiusi appena...

quando il feroce strazio

anco apprestar mirò...

più non potendo reggere

all'insoffribil pena,

sé confessò colpevole,

complice lei gridò.

DAMIGELLE

Ahi! sventurata! ahi misera!

niuno salvar la può.

(si allontanano)

 

Scena seconda

Filippo, Anichino, Soldati.

<- Filippo, Anichino, soldati

 
[N. 8 - Scena e recitativo]

 N 

 

FILIPPO

Omai del suo destino arbitra solo  

esser deve la legge.

ANICHINO

E qual v'ha legge

che a voi non ceda? ~ Oh! ve ne prego, o duca,

per l'util vostro. A voi funesto io temo

questo giudizio: già ne corse il grido

per le vicine terre, e il popol freme,

e lei compiange.

FILIPPO

Né Filippo il teme.

Fino al novello dì sian di Binasco

(ai soldati)

chiuse le porte, né venir vi possa,

né uscirne alcuno. ~ Allor che il popol veda

quest'idol suo di tanto error convinto,

dirà giustizia quel che forza or dice.

ANICHINO

E chi di Beatrice

retto giudice fia dove l'accusa

Filippo intenti?

FILIPPO

Or basta...

omai pon modo al tuo soverchio zelo.

Il consiglio s'aduna.

ANICHINO

(Oh! istante! io gelo.)

 

Scena terza

Escono i Giudici, e si vanno a collocare ai loro posti. Rizzardo presiede al consiglio. Filippo siede in un seggio elevato. La scena si empie di dame e di cavalieri: in mezzo alle dame vedesi Agnese.

<- giudici, Rizzardo, dame, cavalieri, Agnese

 
[N. 9 - Scena, coro e quintetto]

 N 

 

ANICHINO

(O troppo a mie preghiere  

sordo Orombello! Fu presago ieri

il mio timor.)

(va a sedersi anch'esso.)

AGNESE

(Di mia vendetta è giunta

l'ora bramata... eppur non sono io lieta,

qual mi sgomenta il cor voce segreta!)

FILIPPO

Giudici, al mio cospetto

non v'adunaste mai

per più grave cagion; portar sentenza

dovete voi di così nero eccesso

che a denunziarlo fui costretto io stesso:

pure al giudizio vostro

forza non faccia alcuna

l'accusator né l'accusata, e in mente

abbiate sol che a voi sentenza io chiedo

cui proferir potea

sovrana autorità.

CORO

Venga la rea.

 

Scena quarta

Beatrice tra le Guardie, e detti

<- Beatrice, guardie II

 

GIUDICE

Di grave accusa il peso  

pende sul capo vostro ~ A noi d'innanzi

vi possiate scolpar!

BEATRICE

E chi vi diede

di giudicarmi il dritto? Ovunque io volga

gli occhi sorpresi, altro non veggio intorno

che miei vassalli.

FILIPPO

E il tuo sovran non vedi?

il tradito tuo sposo?

BEATRICE

Io veggo un empio

che i benefici miei paga d'infamia,

l'amor mio di vergogna.

FILIPPO

Amor tu dici!

Tramar co' miei nemici,

ribellarmi i vassalli, e far mia corte

campo di tresche oscene

con citaredi, quanto abbietti, audaci,

chiami Filippo amar?

BEATRICE

Taci, deh! taci.

Ferma udir posso ogni altra

accusa tua... ma il cor si scuote e freme

a sì vil taccia. Oh! non voler, Filippo,

de' Lascari la figlia, e d'un eroe

la vedova avvilir.

GIUDICE

Il reo t'accusa

complice suo. ~ Venga Orombello.

BEATRICE

(Oh cielo!

La mia virtù sostieni.)

GIUDICE

Eccolo.

 

Scena quinta

Orombello fra le Guardie, e detti.

<- Orombello, guardie III

 

AGNESE

(Oh! come  

lo ridusse infelice il furor mio!)

OROMBELLO

A quai nuovi martir tratto son io!

GIUDICE

Ti rinfranca: a noi t'appressa.

Parla: e il ver conferma a lei.

 
(Orombello appoggiato sulle guardie s'inoltra lentamente)
 

BEATRICE

Orombello!

OROMBELLO

(Oh! voce! è dessa...

e morire io non potei!)

 

BEATRICE

Orombello! ~ Oh! sciagurato!  

Dal mentir che hai tu sperato?

viver forse? ah! dove io moro

vita speri da costoro?

Tu morrai, con me morrai,

ma qual reo, qual traditor.

OROMBELLO

Cessa, cessa. ~ Ah! tu non sai...

di me stesso io son l'orror.

Io soffrii... soffrii tortura

cui pensiero non comprende...

non poté la fral natura

sopportar le pene orrende...

la mia mente vaneggiava...

il dolor, non io, parlava...

Ma qui, teco, al mondo in faccia,

or che morte ne minaccia,

innocente io ti proclamo,

grido perfidi costor.

BEATRICE

Grazie, o cielo!

AGNESE

(Oh! mio rimorso!)

ANICHINO

(L'odi, o duca?)

FILIPPO

(L'odo e fremo.)

GIUDICE

Troppo omai tu sei trascorso:

bada e trema.

OROMBELLO

Io più non tremo.

Sol ch'io mora perdonato

da quest'angelo d'amor!

FILIPPO E GIUDICE

V'han supplizi, o forsennato,

a strapparti il vero ancor.

 
(Orombello si trascina verso Beatrice: essa gli va incontro e lo regge)
 

BEATRICE

Al tuo fallo ammenda festi

generosa, inaspettata.

Il coraggio mi rendesti,

moro pura ed onorata...

ti perdoni il ciel clemente,

col mio labbro, col mio cor.

OROMBELLO

Non morrai: né ciel, né terra

soffrirà sì nero eccesso.

A me stanco in tanta guerra,

a me sia morir concesso.

Mi offrirò col tuo perdono

lieto innanzi al mio signor.

FILIPPO E GIUDICI

(In quegli atti, in quegli accenti

v'ha poter ch'io dir non posso,

cederesti ai lor lamenti,

ne saresti o cor commosso?

No: sottentri a vil pietade

inflessibile rigor.)

AGNESE E DAMIGELLE

(Ah! sul cor, sul cor mi cade

quel compianto e quel dolor.)

FILIPPO

Poi che il reo smentì sé stesso,

fia sospesa la sentenza?

ANICHINO

Sciorgli entrambi è mio pensiero:

fia giustizia la clemenza.

FILIPPO

Sciorgli?

AGNESE

Oh! gioia!

GIUDICI

No: non puoi,

vuol la legge i dritti suoi.

Nuovo esame infra i tormenti

denno in pria subir costor.

AGNESE, ANICHINO E DAMIGELLE

(Ella pure!)

BEATRICE

(O iniqui!)

OROMBELLO

Oh! mostri!

Chi porrà su lei le mani?

Tuoni pria sui capi vostri,

tuoni il cielo...

GIUDICI

Si allontani.

BEATRICE

(ai giudici)

Deh! un istante...

(a Filippo)

Un solo accento.

Non temer di udir lamento...

sol t'avverto... il ciel ti vede...

o Filippo! hai tempo ancor.

FILIPPO

Va': pei rei non v'è mercede...

ti abbandono al suo rigor.

BEATRICE

(si volge ad Orombello e a lui si avvicina)

Vieni, amico... insiem soffriamo:

a soffrir per poco abbiamo.

Il destin per breve pena

ci riserba eterno onor.

OROMBELLO

Teco io sono.

AGNESE

(Io reggo appena.)

ANICHINO

(Oh! pietà! si spezza il cor.)

 
Tutti
 

FILIPPO E GIUDICI

Ite entrambi, e poi che il vero

il rimorso non vi detta,

il supplizio che vi aspetta

vi costringa, e strappi il vel.

AGNESE

(Chi mi cela al mondo intero?)

Insieme

ANICHINO

(O misfatto! ho in core un gel!)

 

BEATRICE

Ah! se in terra a tai tiranni

è virtude abbandonata,

d'una vita sventurata

è la morte men crudel.

OROMBELLO E BEATRICE

Di costanza armiamo il core:

qui supplizi, onore in ciel.

 
(Orombello e Beatrice partono fra le guardie da' lati opposti. Il consiglio si scioglie)

Beatrice, guardie II, Orombello, guardie III, giudici, Rizzardo, dame, cavalieri, Anichino, soldati, damigelle, cortigiani, guardie I ->

 

Scena sesta

Agnese e Filippo.

 
[N. 10 - Recitativo]

 N 

 
(Filippo rimane pensoso, e passeggia a lunghi passi. Agnese si avvicina ad esso tremante)
 

AGNESE

Filippo!  

FILIPPO

Tu! ~ Ti appressa...

d'uopo ho d'udir tua voce.

AGNESE

Oh! al cor ti scenda

pietosa sì, che al perdonar lo pieghi.

FILIPPO

Sei tu che preghi, Agnese! E per chi preghi?

Vieni: ogni tema sgombra:

il regal serto è tuo.

AGNESE

Serto! Ah! piuttosto

si aspetta a me de' penitenti il velo.

FILIPPO

Agnese!

AGNESE

Innanzi al cielo,

innanzi al mondo, io rea mi sento... rea

della morte cui danni un'innocente.

FILIPPO

Quai dubbi or volgi, strani dubbi, in mente?

Io sol rispondo, io solo

di quel reo sangue ~ Omai t'acqueta, e pensa

che ad altri tu non déi, fuor che all'amore,

di Beatrice il soglio.

Ritratti.

AGNESE

Ah! mio signor!...

FILIPPO
(severamente)

Ritratti... il voglio.

 
(Agnese parte piangendo.)

Agnese ->

 

Scena settima

Filippo solo, indi Anichino, Dame, Cortigiani.

 

FILIPPO

Rimorso in lei?... Dove io non ho rimorso  

altri lo avrà? ~ Dove alcun l'abbia, il celi:

il mostrarlo è accusarmi. Esser tranquillo,

sereno io voglio ~ E il sono io forse, e il posso!

No: da terror percosso

mi sento io pur, qual se vicino avessi

terribil larva, qual se udissi intorno

una minaccia rimbombar sul vento. ~

M'inganno?... o mi colpì flebil lamento!

(porge l'orecchio)

No, non m'inganno... è dessa,

ch'io non n'oda la voce ~ Oh! chi s'appressa!

(all'uscir di Anichino si ricompone)

 

<- Anichino, dame, cortigiani

ANICHINO

Filippo, la duchessa  

non confessò... pur la condanna a morte

tutto il consiglio, e il nome tuo sol manca

alla mortal sentenza.

 
(Filippo riceve la sentenza)
 

FILIPPO

Non confessò!

ANICHINO

Costante è l'innocenza.

 
[N. 11 - Aria di Filippo e coro]

 N 

 

CORO

È in vostra man, signore,  

dell'infelice il fato:

ceda il rigor placato

al grido di pietà.

 

FILIPPO

No... si resista...

il decreto fatal si segni alfine...

(si appressa al tavolino per segnare la sentenza: si arresta)

Ah! non poss'io: mi si solleva il crine.

 

Qui mi accolse oppresso, errante,  

qui diè fine a mie sventure...

io preparo a lei la scure!

Per amor supplizio io do!

Ah! mai più d'uman sembiante

sostener potrò l'aspetto:

ah! nel mondo maledetto,

condannato in ciel sarò.

 

CORO

(Ella è salva, se un istante

il rimorso udire ei può)

 

FILIPPO

Ella viva.  

(per stracciare la sentenza)

Qual fragore!

Chi si appressa? ~ Ite ~ vedete.

 
(i cortigiani escono frettolosi)

cortigiani ->

 

DAMIGELLE

Crudo inciampo!  

FILIPPO

Ebben?

 

CORO

Signore,  

alle mura provvedete.

Di Facin le bande antiche

si palesano nemiche,

osan chieder la duchessa,

e Binasco minacciar.

FILIPPO

Ed io, vil, gemea per essa!

M'accingeva a perdonar!

Si eseguisca la sentenza.

(sottoscrive)

CORO

Ah! signor pietà, clemenza.

FILIPPO

Non son io che la condanno:

è la sua, l'altrui baldanza.

Empia lei, non me tiranno

alla terra io mostrerò.

(Cada alfine, e tronco il volo

sia così di sua fidanza.

Un sol trono, un regno solo

vivi entrambi unir non può.)

CORO

(Ah! per lei non v'ha speranza.

Il destin l'abbandonò.)

 
(partono)

Filippo, Anichino, dame ->

 
 

Scena ottava

Vestibolo terreno che mette alle prigioni del castello. Grand'arco a cui si ascende per una gradinata e dà accesso a lungo corridoio esterno.
Damigelle, e Famigliari di Beatrice escono dalle prigioni. Sono tutti vestiti a lutto. - D'ogni lato Sentinelle.

 Q 

sentinelle

<- damigelle, famigliari di Beatrice, Anichino

 
[N. 12 - Finale II]

 N 

 

CORO

Prega. ~ Ah! non sia la misera  

nel suo pregar turbata.

Mai non salì di martire

prece al signor più grata:

né mai più puro spirito

ei contemplò dal cielo,

santo d'amor, di zelo,

santo del suo soffrir.

Oh! la costanza impavida

onde sfidò i tormenti,

data le sia negli ultimi

terribili momenti!

E la virtù che tentano

macchiare i suoi tiranni,

provin gli estremi affanni,

suggelli un pio morir!

 

Scena nona

Beatrice esce dalla prigione umilmente vestita, e coi capelli sugli omeri: passeggia lentamente e a fatica. Tutti la circondano inteneriti e in silenzio.

<- Beatrice

 

BEATRICE

Nulla diss'io... Di sovrumana forza  

mi armava il cielo... Io nulla dissi, oh! gioia!

trionfai del dolor. ~ Perché piangete!

né con me v'allegrate? Io moro, o amici!

ma gloriosa, ma di mia virtute

nel manto avvolta. Non così gl'iniqui,

che calpestata e afflitta han l'innocenza!...

Dell'iniqua sentenza

l'universo gli accusi.

CORO

Ah! sì.

BEATRICE

Mia morte

Filippo infami, e il sangue mio versato

piombi sul traditor, qualunque ei sia,

che dell'indegno complice si rese.

Dio lo punisca... colla vita.

 

Scena decima

Agnese dall'alto ode le parole di Beatrice, getta un grido e scende rapidamente.

<- Agnese

 

AGNESE

Ah!  

TUTTI

Agnese!

AGNESE

Pietà... la mia condanna

non proferir... a' piedi tuoi mi lascia

morir d'angoscia e di rimorso.

BEATRICE

Oh! Agnese!

Rimorso in te!

AGNESE

Rimorso eterno. A morte

ti spingo io sola... Io d'Orombello ardea.

BEATRICE

Oh! che dì tu?

AGNESE

Credea

te la mia rivale... e violai tue stanze,

furai tuoi scritti... e il sangue tuo comprai

coll'onor mio...

BEATRICE

Perfida!... cessa... fuggi

ch'io non ti vegga... ch'io non sia costretta

in quest'ora funesta

col cor morente a maledir...

AGNESE

Oh! arresta...

 
(odesi dalle torri un flebile suono. Beatrice si scuote)
 

BEATRICE

Qual suon!  

CORO E ANICHINO

Un'altra vittima

l'ultimo canto intona.

 

OROMBELLO
(dalle torri)

Angiol di pace, all'anima  

la voce tua mi suona.

Segui, o pietoso, e inspirami

virtù di perdonar...

Brano musicale ()

AGNESE

Egli... perdona!...

 
(Beatrice vivamente commossa si appressa ad Agnese. Segue il canto di Orombello)
 

BEATRICE

Con quel perdono, o misera,

ricevi il mio perdono.

Salga con queste lacrime

a un dio di pace e amor.

AGNESE

Ah! la virtù di vivere

da te ricevo in dono...

vivrò, vivrò per piangere

finché si spezzi il cor.

ANICHINO E CORO

Salga quel pianto al trono

d'un dio di pace e amor.

 
(odesi marcia funebre)
 

BEATRICE

Chi giunge?  

AGNESE

Ohimè!

BEATRICE

Lo veggio...

il funebre corteggio...

 

Scena ultima

Rizzardo con Alabardieri e Ufficiali, si presenta sulla gradinata.

<- Rizzardo, alabardieri, ufficiali

 

AGNESE, ANICHINO, CORO

E più speme non v'è!  

BEATRICE

La mia costanza

non mi togliete. Anche una stilla, e poi

fia vuotato del tutto e inaridito

questo calice amaro.

TUTTI

E iddio ritrarlo

dal labbro tuo non può!

BEATRICE

Mi diè coraggio

per consumarlo iddio.

Eccomi pronta...

 
(Rizzardo s'inoltra cogli alabardieri)

Rizzardo, alabardieri ->

 

AGNESE

Io più non reggo...

(sviene)

BEATRICE

Addio.

 

Deh! se un'urna è a me concessa  

senza un fior non la lasciate,

e sovr'essa il ciel pregate

per Filippo, e non per me.

(si avvicina ad Agnese svenuta)

Raccontate a questa oppressa

che morendo io l'abbracciai:

che all'eterno il core alzai

a implorar per lei mercé.

 

ANICHINO E CORO

Oh! infelice! Oh a qual serbate

fur le genti orrendo esempio!

Tristo il suolo in cui lo scempio

di tal donna, o dio, si fe'!

BEATRICE

Per chi resta il ciel pregate,

per chi resta, e non per me.

(ai soldati)

Io vi seguo.

CORI

Deh! un amplesso...

un amplesso concedete...

BEATRICE

Io vi abbraccio... non piangete...

CORI

Chi non piange non ha cor.

 

BEATRICE

Ah! la morte a cui m'appresso

è trionfo, e non è pena.

Qual chi fugge a sua catena,

lascio in terra il mio dolor.

È del giusto al sommo seggio

ch'io già miro e già vagheggio,

della vita a cui m'involo

porto solo ~ il vostro amor.

Sfondo schermo () ()

 
(Beatrice si allontana fra le guardie, si volge dall'alto e pronunzia l'ultimo addio. Tutti gli astanti s'inginocchiano)

Beatrice, ufficiali ->

 

CORI

Il suo spirto, o ciel, ricevi,

e perdona all'uccisor.

 

Fine (Atto secondo)

Atto primo Atto secondo

Sala nel castello di Binasco preparata per tener tribunale.

damigelle, cortigiani, guardie I
 

[N. 7 - Coro d'introduzione]

damigelle, cortigiani, guardie I
<- Filippo, Anichino, soldati

[N. 8 - Scena e recitativo]

Omai del suo destino arbitra solo

damigelle, cortigiani, guardie I, Filippo, Anichino, soldati
<- giudici, Rizzardo, dame, cavalieri, Agnese

[N. 9 - Scena, coro e quintetto]

O troppo a mie preghiere

damigelle, cortigiani, guardie I, Filippo, Anichino, soldati, giudici, Rizzardo, dame, cavalieri, Agnese
<- Beatrice, guardie II

Di grave accusa il peso

damigelle, cortigiani, guardie I, Filippo, Anichino, soldati, giudici, Rizzardo, dame, cavalieri, Agnese, Beatrice, guardie II
<- Orombello, guardie III

Oh! Come / lo ridusse infelice il furor mio!

Filippo, Agnese
Beatrice, guardie II, Orombello, guardie III, giudici, Rizzardo, dame, cavalieri, Anichino, soldati, damigelle, cortigiani, guardie I ->

[N. 10 - Recitativo]

Filippo! / Tu! Ti appressa...

Filippo
Agnese ->

Rimorso in lei?... Dove io non ho rimorso

Filippo
<- Anichino, dame, cortigiani

Filippo, la duchessa

[N. 11 - Aria di Filippo e coro]

Ella viva. / Qual fragore!

Filippo, Anichino, dame
cortigiani ->

Crudo inciampo! / Ebben?

Filippo, Anichino, dame ->

Vestibolo terreno che mette alle prigioni del castello; grand'arco a cui si ascende per una gradinata e dà accesso a lungo corridoio esterno.

sentinelle
 
sentinelle
<- damigelle, famigliari di Beatrice, Anichino

[N. 12 - Finale II]

sentinelle, damigelle, famigliari di Beatrice, Anichino
<- Beatrice

Nulla diss'io... Di sovrumana forza

sentinelle, damigelle, famigliari di Beatrice, Anichino, Beatrice
<- Agnese

Ah! / Agnese!

(odesi dalle torri un flebile suono)

Qual suon! / Un'altra vittima

Orombello, Agnese, Beatrice, Anichino, Coro
Angiol di pace, all'anima

(odesi marcia funebre)

Chi giunge? / Ohimè! / Lo veggio...

sentinelle, damigelle, famigliari di Beatrice, Anichino, Beatrice, Agnese
<- Rizzardo, alabardieri, ufficiali

E più speme non v'è!

sentinelle, damigelle, famigliari di Beatrice, Anichino, Beatrice, Agnese, ufficiali
Rizzardo, alabardieri ->

Beatrice, Anichino, Coro
Deh! se un'urna è a me concessa
sentinelle, damigelle, famigliari di Beatrice, Anichino, Agnese
Beatrice, ufficiali ->
 
 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena settima Scena ottava Scena nona Scena decima Scena ultima
Atrio interno nel castello di Binasco; un'ala di palazzo è illuminata. Appartamento di Agnese. Boschetto nel giardino ducale. Parte remota nel castello di Binasco: da un lato è la statua di Facino Cane. Sala nel castello di Binasco preparata per tener tribunale. Vestibolo terreno che mette alle prigioni del castello; grand'arco a cui si ascende per una gradinata e dà...
[Preludio] [N. 1 - Introduzione] [N. 2 - Recitativo e duetto] [N. 3 - Scena, coro e cavatina] [N. 4 - Recitativo e duetto] [N. 5 - Coro d'armigeri] [N. 6 - Finale I] [N. 7 - Coro d'introduzione] [N. 8 - Scena e recitativo] [N. 9 - Scena, coro e quintetto] [N. 10 - Recitativo] [N. 11 - Aria di Filippo e coro] [N. 12 - Finale II]
Atto primo

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