Intermedio terzo

 

Scena prima

Venere, Adone.

Venere, Adone

 

VENERE

Dove vai? perché parti?  

O de l'anima mia vero soggiorno?

Ah! non partir ancora,

leggiadro Adon, che il tuo partir m'accora.

A pena a queste luci

col solo apparir facesti giorno,

che col presto fuggir lor notte adduci.

ADONE

Non t'incresca il partire

che più soave fia

poscia il ritorno ancora, anima mia.

VENERE

Crudelissima gita,

spietata dipartita.

Or provo sì, ma più lo prova il core,

che il più crudo dei mali è il mal d'amore.

Ma vedi, meraviglia,

per soccorrer l'Aurora il passo or movo

né aita per me trovo.

Eccomi giunta a le Cimerie grotte

del Sonno e della Notte.

 

Scena seconda

Venere con le Grazie, Adone, il Sonno, Morfeo.

<- le Grazie, Sonno, Morfeo

 

VENERE E LE GRAZIE

O nel silenzio involti!  

O nell'oblio sepolti,

che in questo speco ascoso

a gli occhi altrui dormite.

A l'aura, a l'aura uscite

o figli della notte e del riposo!

IIº

Lasciar non vi sia grave

la quiete soave,

ch'a questa chiara luce

colei v'invita e chiama,

colei vi chiede e brama

che diva è in terra e stella in ciel riluce.

 

SONNO

Deh, qual voce or risuona  

fra quest'ombre segrete,

ladra de la quiete?

VENERE

Venere io son, son io

del vago Cipro il riverito donno.

Or non udite? o Sonno,

te chiedo. O Morfeo, te bramo e desio.

 

SONNO E MORFEO

O vago nume,  

o caro lume

che i nostri orrori

rischiari, e indori

coi vivi rai

comanda omai.

IIº

Per te fia lieve

fatica greve.

Veloci, e pronti

per piani, e monti

n'andremo noi

a' cenni tuoi.

IIIº

Augelli e fiere

veloci e fiere

dolce allettando

addormentando

cotanto forte

che paian morte.

IVº

Così dormendo

potrai volendo

farne pian piano

con la tua mano

care mine

nove rapine.

 

VENERE

Di Cefalo crudel, Sonno, io vorrei,  

nel lungo faticar già sazio e stanco,

ch'entrando ne' begli occhi or dolci e rei

per te quietasse il travagliato fianco.

E tu che del pensier l'imago sei,

Morfeo: un sogno desio non visto unquanco.

Dorma il garzone e veggia con la mente

nell'Aurora gentil Procri presente.

SONNO

Non vana è la speranza

ch'hai de la mia possanza.

MORFEO

Ed io, che Morfeo sono, al poter mio

fo legge il tuo desio.

VENERE

E così Aurora sei

da me servita, e se non quanto appieno

era il pronto voler come potei.

VENERE E LE GRAZIE

Che non può, che non vale

con vaghi pregi suoi

oggi beltà fra noi?

Un fiato sol che bella donna essale

basta per suscitar in rozzo core

dolce fiamma d'amore.

 

Fine (Intermedio terzo)

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Venere, Adone
 

Dove vai, perché parti?

Venere, Adone
<- le Grazie, Sonno, Morfeo
Venere e le Grazie
O nel silenzio involti

Deh, qual voce or risuona

Sonno e Morfeo
O vago nume

Di Cefalo crudel

 
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