Scena prima Piazza di Aquileja.
La notte, vicina al termine, è rischiarata da una grande quantità di torce. Tutto all'intorno è un miserando cumulo di rovine. Qua e là vedesi ancora tratto tratto sollevarsi qualche fiamma, residuo di un orribile incendio di quattro giorni.
La scena è ingombra di Unni, Eruli, Ostrogoti, ecc.
Scena seconda Attila viene condotto sopra un carro tirato dagli Schiavi, Duci, Re, ecc.
Scena terza Uldino, Odabella, Vergini d'Aquileja e detti.
Scena sesta Rio-Alto nelle lagune adriatiche. Qua e là sopra palafitte sorgono alcune capanne, comunicanti fra loro per le lunghe asse sorrette da barche. Sul davanti sorge in simile guisa un altare di sassi dedicato a San Giacomo. Più in là scorgesi una campana appesa ad un casotto di legno, che fu poi il campanile di San Giacomo. Le tenebre vanno diradandosi fra le nubi tempestose: quindi a poco a poco una rosea luce, sino a che (sul finir della scena) il subito raggio del sole inondando per tutto, riabbella il firmamento del più sereno e limpido azzurro. Il tocco lento della campana saluta il mattino.
Alcuni Eremiti escono dalle capanne e s'avviano all'altare.
Scena settima Dalle navicelle, che approdano a poco a poco, escono Foresto, Donne, Uomini e Fanciulli d'Aquileja, ecc.
Atto primo
Scena prima Bosco presso il campo d'Attila. È notte; nel vicino ruscello brillano i raggi della luna.
Odabella sola.
Scena terza Tenda d'Attila. Sopra il suolo, coperto da una pelle di tigre, è disteso Uldino che dorme. In fondo, alla sinistra, per mezzo di una cortina sollevata a mezzo, la quale forma come una stanza appartata, scorgesi Attila in preda al sonno sopra il letto orientale assai basso, e coperto egualmente di pelli di tigre.
Scena sesta Il campo d'Attila.
Dalla collina in fondo vedesi avanzare, preceduta da Leone e da sei Anziani, processionalmente una schiera di Vergini e Fanciulli in bianche vesti recanti palme.
La scena è ingombra dalle schiere d'Attila in armi. Fra la moltitudine appare Foresto con visiera calata, Odabella, e detti.
Atto secondo
Scena prima Campo d'Ezio.
Scorgesi in lontananza la grande città dei sette colli.
Ezio solo. Egli esce tenendo in mano un papiro spiegato e mostrando dispetto.
Scena seconda Preceduto da alcuni Soldati romani presentasi uno stuolo di Schiavi di Attila, e detto.
Scena terza Tra gli Schiavi che partono uno è rimasto. Egli è Foresto.
Scena quinta Campo d'Attila come nell'atto primo, apprestato a solenne convito. La notte è vivamente rischiarata da cento fiamme che irrompono da grossi tronchi di quercia preparati all'uopo.
Unni, Ostrogoti, Eruli, ecc. Mentre i Guerrieri cantano, Attila, seguìto dai Druidi, dalle Sacerdotesse, dai Duci e Re, va ad assidersi al suo posto. Odabella gli è presso in costume d'amazzone.
Scena sesta Ezio col séguito. Uldino, Foresto, che nuovamente in abito guerriero si frammischia alla moltitudine, e detti.
Atto terzo
Scena prima Bosco come nell'atto primo, il quale divide il campo di Attila da quello di Ezio. È il mattino.
Foresto solo. Indi Uldino.
Carlo Maria Giulini, Orchestra della RAI di Milano1951, dal vivo con:
Attila (Italo Tajo)
Ezio (Giangiacomo Guelfi)
Odabella (Caterina Mancini)
Foresto (Gino Penno)
Uldino (Aldo Bertocci)
Leone (Dario Caselli)
Esecuzioni di singoli brani
Esecuzioni di brani di vari interpreti, in formato MP3.