Dafne non intendeva, o non voleva intendere, ciò che fosse amore. Apollo se ne invaghì, e diede opera con le lusinghe, e co' prieghi acciò che Dafne si rendesse persuasa a compiacerlo; ma riuscitogli vano ogni tentativo si diede per ultimo ad inseguirla, ed essa capitata alle rive del fiume Penèo si trasformò in un lauro. Le altre cose nel presente dramma sono episodi intrecciati nel modo che vedrai; e se per aventura qualche ingegno considerasse divisa l'unità della favola per la duplicità degl'amori, cioè d'Apollo, e Dafne, di Titone, e dell'Aurora, di Cefalo, e di Procri, si compiaccia raccordarsi, che queste intrecciature non disfanno l'unità, ma l'adornano, e si rammenti, che il cavalier Guerino nel Pastor fido non pretese duplicità d'amori, cioè tra Mirtillo, e Amarilli, e tra Sivio, e Dorinda, ma fece, che gli amori di Dorinda, e di Silvio servissero d'ornamento alla favola sua. Gl'ingegni stitici hanno corrotto il mondo, perché mentre si studia di portar l'abito antico, si rendono le vesti ridicole all'usanza moderna. Ognuno abbonda nel suo senso, e io abbondo nel mio, e trovo in me verificata la massima del nostro divino Petrarca.
Ogn'un del suo saper par che s'appaghi.