Atto secondo

 

Scena prima

Parco come nell'atto primo.
Paesani e Villanelle uscendo dal castello discorrendo fra loro.

 Q 

(nessuno)

<- paesani, villanelle

 

VILLANELLE

L'avventura è singolare,  

graziosa in verità.

PAESANI

Non se ne ha più da parlare:

o il padron ci scaccerà.

VILLANELLE

Ma fra noi...

PAESANI

Fra voi nemmeno.

VILLANELLE

Perché no?

PAESANI

Perché così.

VILLANELLE

Il castello n'è già pieno.

PAESANI

Non è vero.

VILLANELLE

Oh! È vero sì.

(litigando fra il sì e il no ad alta voce)
 

Scena seconda

Plagio e detti.

<- Plagio

 

PLAGIO

(in disparte)  

(Qui si grida... Qui si strepita...

Plagio, aguzza orecchio e mente.

Puoi trovar qualche episodio...

Bene o male... è indifferente;

purché arrivi inaspettato,

buon effetto produrrà.)

(si appressa a poco a poco)

VILLANELLE

(per far dispetto ai paesani)

Dell'amante travestito

ci ha chi vede un gran mistero.

PLAGIO

(Biondo Apollo! Ho ben capito?

San costoro il mio pensiero.)

VILLANELLE

Si sospetta che l'affare

altra piega prenderà.

PAESANI
(alle donne)

La volete terminare,

linguacciute?

VILLANELLE

Eh! Già si sa.

PLAGIO

(facendosi in mezzo)

Mie ragazze, dite, dite,

raccontate, proseguite:

cosa è stato?

PAESANI

(facendo cenno alle donne)

Niente.

TUTTI

Niente.

PLAGIO

M'informate solamente

come andò? Chi mai vi ha fatto

la commedia indovinar?

CORO

Che commedia! Siete matto?

PLAGIO

Come! Io matto!

CORO

Da legar.

 
Tutti.

PLAGIO

(correndo ora agli uni, ora all'altro)

Per pietà cortesi siate...  

d'istruirmi non negate...

non sapete che il mio nodo

rovinate in questo modo...

Una musa vi scongiura...

Non vi fate più pregar.

(Ah! Genia testarda e dura!

Vi farò ben io parlar.)

Insieme

CORO

(liberandosi da Plagio)

Ma signore, v'ingannate...

Non si sa di che parlate...

Non si tratta in nessun modo

né di gruppo, né di nodo...

siete matto addirittura.

Vi potete far curar.

(Ah! Da questa seccatura

usciremo con scappar.)

Sfondo schermo () ()

 
(i paesani partono alla rinfusa; Plagio li segue, tuttavia supplicando, eccetera)

paesani, villanelle, Plagio ->

 

Scena terza

Susanna dal castello.

<- Susanna

 

SUSANNA

Ognun mi guarda, e ride,  

e mormora di me... Poveri sciocchi!

Le risa ed i motteggi io curo poco:

la vedremo bella al terminar de gioco.

Per altro quel ripiego

mi piaceria di più se non cadesse

sulle mi spalle: Io son persuasa

che il mio signor marito

se l'ha legata al dito. ~ Egli mi tiene

sospettoso di vista, e il tempo aspetta

di potermi trovar sola in disparte.

Eccolo... Faccia franca.

 

Scena quarta

Figaro e detta.

<- Figaro

 

FIGARO

(È sola: all'arte.)  

(si avvicina e squadrandola d'alto in basso le gira d'intorno, indi dà in uno scroscio di risa)

Ah! Ah! Ah!

SUSANNA

Di che ridi?

FIGARO

Di che rido? Ah! Ah! Ah! Rido in pensare

alla scena successa poco fa:

brava! Proprio tu sei la mia metà.

SUSANNA

(fingendo)

Ah! Figaro... Sai bene

ch'io ti conosco a fondo... Invan tu fingi

d'esser con me placato.

Ti si vede la collera nel volto.

FIGARO

La collera! Ah! Ah! Ah! T'inganni molto

io ti conosco meglio

e ti vedo negli occhi un'altra cosa.

SUSANNA

Spiegati.

FIGARO

Senti...

SUSANNA

(Oh! Questa è graziosa.)

 

FIGARO

(prendendola per la mano e considerandola attentamente)  

In quegli occhi, o bricconcella,

vedo uno spirito folletto,

che mi dice schietto e netto:

bada ben che te la fa.

SUSANNA

Di quest'occhi la favella

gioco è sol di fantasia.

Il folletto è gelosia

che martello ancor ti dà.

FIGARO

Via, leviamoci la maschera.

Tu m'intendi.

SUSANNA

Io no, davvero.

FIGARO
(risolutamente)

Quell'amico non è Figaro.

SUSANNA
(sorpresa)

No! E chi mai? (Ch'ei sappia il vero!)

FIGARO

Su, confessa francamente.

SUSANNA

Che ho da dir?

FIGARO

Colui chi è?

SUSANNA

Tu deliri veramente.

Addio.

(per partire)

FIGARO

(fermandola)

No, sta' qui con me.

SUSANNA

(Il volpone è insospettito;

non si manchi d'ardimento.)

Insieme

FIGARO

(La birbona mi ha capito;

incalziamo l'argomento.)

 

SUSANNA E FIGARO

(Buona lana, ti conosco,

la so lunga più di te.)

FIGARO

Su via palesami

tutto alla buona.

SUSANNA

(liberandosi da lui)

Lasciami correre

alla padrona.

FIGARO

Eh! Non resistere.

SUSANNA

Non mi seccar.

 

Scena quinta

Plagio e detti.

<- Plagio

 

PLAGIO

(correndo a Figaro)  

Lodato Apolline,

pur vi ho trovato.

SUSANNA

(A tempo ei capita.)

FIGARO

(Sii scorticato!)

PLAGIO

Un incidente

più sorprendente

estro poetico

trovar non sa.

FIGARO
(inquieto)

Sì, sì...

PLAGIO

Sentitelo.

FIGARO

Un'altra volta.

SUSANNA

Presto: piantiamolo.

(per fuggire)

FIGARO

Ferma...

SUSANNA

Lo ascolta.

PLAGIO

Mi sbrigo subito.

Badate qua.

FIGARO

No, no, ti replico...

PLAGIO

(leggendo e seguitandolo)

Quell'intrigante...

FIGARO

So tutto: lasciami.

PLAGIO

Si è finto amante...

FIGARO

(sbuffando)

Auf... finiscila.

SUSANNA

(ridendo)

Ah! Ah! Ah! Ah!

 

 

(Per quello stolido ~ la schivo brutta:

rimani, o Figaro, ~ a bocca asciutta.

Sbuffa, sofistica, ~ fremi fra te.)

FIGARO

Eh! Vanne al diavolo ~ tu e l'incidente:

non vo' commedie, ~ non sento niente.

(La bile affogami, ~ son fuor di me.)

PLAGIO

(Suore, Pieridi, ~ che cosa è questa?

Egli è frenetico, ~ perde la testa...

Povero Plagio, ~ stai fresco affé.)

 
(Figaro e Susanna partono)

Figaro, Susanna ->

 

Scena sesta

Plagio solo.

 

 

Or comincio a capir... L'usato stile  

dei protettori è questo: umani sono

finché i protetti non danno ombra ad essi;

ma li vorriano oppressi

quando i talenti loro

incominciano a porli in gelosia...

Però non avvilirti, o musa mia.

Segui animosa il volo

colle sole tue forze... Alto un momento.

Se Figaro scontento

ei m'inimica il Conte, e perdo tutto

della dedica il frutto. ~ Ebben si segua

a lusingar il nostro mecenate

con maggiori incensate: è tal la sorte

di tanti e tanti confratelli miei,

né sperar posso che per me si cangi:

non importa strisciar, purché si mangi.

(parte)

Plagio ->

 
 

Scena settima

Anticamera ad uso di guardaroba che mette alla stanza di Susanna. Di qua e di là sono due armadi, in uno de' quali avvi un di quegli arnesi di legno, a cui si appendono i vestiti, coperto da un ferraiolo e da un cappello.
Susanna ed Inez entrando rapidamente, indi Cherubino.

 Q 

<- Susanna, Inez

 

INEZ

Chiudi presto la porta.  

SUSANNA

Uh! Che spavento!

Non vi ha veduta alcuno, e poi, signora,

siete nelle mie stanze, e non è questo

un luogo proibito.

INEZ

Sì... ma chiuder saria miglior partito.

SUSANNA

Oh! Bella! Sta a veder che Cherubino

dovrà passare per la serrature.

INEZ

È vero... ma...

SUSANNA

Che ma? Meno paura.

Il Conte e la Contessa

si stan sul vostro conto a disputare.

Figaro ha di che fare

per li preparativi della festa,

né può venire a romperci la testa.

Intanto Cherubin...

INEZ

Zitto... Vien gente.

SUSANNA

È desso appunto.

 

<- Cherubino

CHERUBINO

(entrando)  

Eccomi.

SUSANNA

Or sì che importa

di chiudere la porta.

(chiude)

CHERUBINO

Inez!... Che hai?

SUSANNA

Trema la poverina.

CHERUBINO

E di che mai?

SUSANNA

D'esser sorpresa.

INEZ

Ah! Non è sol per questo:

tremo perché la sera si avvicina,

e nulla abbiam combinato ancora.

CHERUBINO

Non si siam parlati un quarto d'ora.

SUSANNA

Or dunque per fortuna

eccoci tutti e tre...

(si pone in mezzo)

venite avanti,

parliamo, combiniam...

CHERUBINO

Sappi, che alfine

don Alvaro ho veduto: ei di sicuro

tuo sposo non sarà; come è venuto

dovrà partir.

SUSANNA

Benone.

INEZ

Altro non bramo.

Ma...

(odesi picchiare alla porta)

CHERUBINO

Han picchiato.  

FIGARO
(di dentro)

Susanna!

INEZ

Ahimè!

SUSANNA

Ci siamo.

CHERUBINO

Diamine!... E che si fa?

SUSANNA

Celarsi è d'uopo.

INEZ

Dove? Dove?

SUSANNA

Non so.

FIGARO
(di dentro)

Susanna, ehi! Dico.

SUSANNA

Vengo, vengo.

CHERUBINO

Che intrico!

(si aggirano tutti e tre per la scena con gran confusione)

SUSANNA

(ad Inez accennando un armadio)

Ah! Voi là dentro.

(a Cherubino)

Voi qua dietro il mantello.

FIGARO
(di dentro)

(con più furia picchiando e gridando)

Cospettone!

Rompo l'uscio.

SUSANNA

(dopo aver chiuso l'armadio, e collocato Cherubino col mantello e cappello indosso)

Son qua... Così... Benone.

(va ad aprire)

 

Scena ottava

Figaro entrando furiosamente e detti, indi il Conte e la Contessa.

<- Figaro

 

FIGARO

Chiusa qua dentro a chiave...  

Cos'è 'sta novità?

SUSANNA
(con disinvoltura)

Faccio di tutto

per poterti schivar; ma tutto invano.

FIGARO

Ci vuol tanto ad aprire?

SUSANNA

Ora è aperto; che vuoi?

FIGARO

Devo partire.

Dammi tosto il mantello.

Vo a chiamar il Notaro.

SUSANNA

Il tuo mantello!

Hai tu forse paura di gelare?

FIGARO

È già tardi, e comincia a piovicchiare.

 
(Susanna è confusa. Dopo un momento Figaro si volge, e vedendo ch'ella non si muove, s'impazienta)

FIGARO

E così? Con chi ho parlato?  

SUSANNA

Un momento! (Oh quale imbroglio!)

IL CONTE
(di fuori)

Ho deciso: così voglio.

FIGARO

Il padron!

SUSANNA

(Come si fa?)

(in scena seguitato dalla Contessa)

<- Il conte, La contessa

IL CONTE

Abbastanza ho sopportato

di colei le stravaganze

son chiuse le sue stanze...

(a Susanna)

Vanne tu che scenda qua.

LA CONTESSA

Ma pensate al suo dolore...

IL CONTE

Vien don Alvaro fra poco.

SUSANNA

Ponderate o mio signore...

IL CONTE

Troppo lungo è questo gioco.

IL CONTE

Le ragioni sono vane:

vo' così, così sarà.

LA CONTESSA

(Più rimedio non rimane,

ubbidir le converrà.)

Insieme

SUSANNA

(Se vo via, qui resta il cane:

da per tutto si fiuterà.)

FIGARO

(Sì crepate, o donne insane;

ma il contratto si farà.)

 

IL CONTE
(a Susanna)

Tu non vai?

SUSANNA
(imbrogliata)

Sì... vado...

FIGARO

Presto.

(Susanna va e viene)

IL CONTE

Ma che fai?

SUSANNA

(Che impiccio è questo?)

Io son pronta... Ma eccellenza...

se facesse resistenza...

Andar tutti è più sicura.

FIGARO

Eh! Va' là: cos'hai paura?

Dal Notaro intanto io volo.

IL CONTE

Sì, ti spiaccia...

FIGARO

Il ferraiolo.

(per andare a prendere il mantello)

SUSANNA

(fermandolo)

Andar puoi senza di quello.

FIGARO

Il cappello...

SUSANNA

No...

FIGARO

Eh! Va' là.

(la respinge, corre al cappellinaio, e discopre Cherubino)

FIGARO

Ah!

LA CONTESSA, SUSANNA E CHERUBINO

Siam fritti.

IL CONTE

Che mai vedo?

FIGARO

(va smaniando di qua e di là)

(Or capisco.)

IL CONTE
(a Cherubino)

Qui che fai?

CHERUBINO

(Che ho da dir? Saranno guai.)

FIGARO

Ah! Signor... Guardate qua.

(apre l'altro armadio e vedesi Inez)

LA CONTESSA, SUSANNA E INEZ

Cielo!

IL CONTE

Appena il credo.

LA CONTESSA, SUSANNA E CHERUBINO
(a Figaro)

Maledetto!

FIGARO

(dando in un scroscio di riso)

Ah! Ah! Ah!

IL CONTE

(Apro gli occhi finalmente...

Son tradito ed ingannato...

Bel gioiello che ho trovato,

bella perla in verità.)

FIGARO

(Mia scarsella allegramente...

È battuto l'intrigante...

già contata, già sonante

della dote è la metà.)

Insieme

CHERUBINO

(Io mi stillo invan la mente...

Più non giova ingegno ed arte...

Rivoltate son le carte,

di sfrattar mi toccherà.)

LA CONTESSA, SUSANNA E INEZ

(Come un piccolo incidente

ha la macchina distrutta!

Son confusa, tremo tutta...

Chissà mai come anderà!)

 

IL CONTE

Temerario! Chi sei? Che pretendi?

Dell'oltraggio ragione mi rendi.

CHERUBINO

(Il coraggio e il cervello ho perduto.)

FIGARO

Parla, parla... rimasto sei muto?

CHERUBINO
(risolutamente)

(accennando Figaro)

Sono un tal che si è posto all'impegno

di sventar del briccone il disegno,

di sottrarre agli artigli d'un perfido

l'innocente e tradita beltà.

Solo allor che fia giunto all'intento

questo tale scoprirsi saprà.

IL CONTE

Seduttore!

FIGARO

Impostore!

IL CONTE E FIGARO

Che impudenza!

IL CONTE

Esci tosto da questo castello.

LA CONTESSA

Sposo!

INEZ

Padre!

SUSANNA

Perdono, eccellenza.

IL CONTE

(ad Inez e alla Contessa)

A voi due farò fare cervello,

(a Susanna)

tu, civetta, fa' tosto bagaglio:

più vederti in mia casa non vo'.

CHERUBINO

(al Conte)

Riconoscer dovrete lo sbaglio

da qui a poco allorché tornerò.

IL CONTE

(minaccioso contro Cherubino)

Trema... Audace!

LA CONTESSA, SUSANNA E INEZ

Ah! Fermate...

CHERUBINO

(alle donne accennando segretezza)

Tacete:

vi vedrò più contente e più liete.

IL CONTE

(alla Contessa e ad Inez)

Su partite: finiamo l'istoria.

(a Susanna)

La tua roba, tu infida, raduna

(a Cherubino)

tu, sfacciato, ringrazia fortuna

se altrimenti scacciar non ti fo.

FIGARO
(lietissimo)

(Ora sì che vo' fare baldoria,

ora sì che al mio posto ritorno:

se la moglie mi levo d'intorno

ben felice chiamarmi potrò.)

Insieme

CHERUBINO

(a Figaro)

Non cantare per anco vittoria.

(alle donne)

Voi sperate,

(al Conte)

voi l'ira calmate;

si vedrà chi l'insidie ha tramate,

chi son io pria di sera dirò.

LA CONTESSA, SUSANNA E INEZ

(Il briccone va in giolito, e in gloria...

ei trionfa, ed in faccia ne ride...

Ah! La rabbia, il dispetto mi uccide

d'alzar gli occhi coraggio non ho.)

(Cherubino, Inez e la Contessa partono da un lato, Susanna dall'altro)

Cherubino, Inez, La contessa, Susanna ->

 

Scena nona

Il Conte e Figaro.

 

IL CONTE

Figaro!  

FIGARO

Mio signore.

IL CONTE

Un brav'uomo tu sei. Tutta ti rendo

la primiera mia stima.

FIGARO

Io son contento

come se avessi guadagnato un terno.

Gioco vedervi, e scherno

di cotal gabbamondo

davvero io non potea senza crepare.

IL CONTE

Va'... Saprò la tua fé ricompensare.

Ma Susanna... Susanna

per sempre ha da fuggir la mia presenza.

FIGARO

Voi mi avete, eccellenza,

un tal peso levato,

che in eterno obbligato esser vi deggio.

Vada via, ben le sta: merta di peggio.

IL CONTE

Va' dunque prontamente,

e più presto che puoi guida il Notaro.

FIGARO

Corro... (Oh! Che sprone al fianco emmi il danaro.)

(parte)

Figaro ->

 

Scena decima

Il Conte, indi Susanna con un fardello sotto il braccio.

 

IL CONTE

Vedran che non mi lascio  

più pe 'l naso guidar; che sono stanco

di fare a modo d'altri

e che il padron son io.

 

<- Susanna

SUSANNA

(in disparte)  

(Eppure, avrai da fare a modo mio.)

IL CONTE

Per altro mi rincresce

che Susanna se n' vada.

SUSANNA

(in disparte)

(Oh! Se l'ho detto.)

IL CONTE

Troppo dal mio dispetto

trasportar mi lasciai.

SUSANNA

(in disparte)

(E indietro tornerai.)

IL CONTE

(volgendosi vede Susanna)

(Chi vedo! È dessa.

Non facciam ragazzate.)

SUSANNA

(avanzandosi lentamente)

(Aria sommessa.)

Eccel... lenza.

IL CONTE
(brusco)

Che vuoi?

Che pretendi da me?

SUSANNA

(singhiozzando)

Nulla... Soltanto,

pria di partir... parlar mi vieta il pianto.

IL CONTE

Spicciati.

SUSANNA

Abbandonata...

Dal mio caro padrone...

IL CONTE

(le dà una borsa)

Ho inteso: prendi:

quest'oro servirà per tuoi bisogni,

finché ti non ritrovi a collocarti

in qualch'altra maniera.

SUSANNA

(ricusando la borsa)

Ah! Non è questo,

che mi affligge, o signore...

Non vedervi mai più... mi scoppia il core.

 

IL CONTE

Tu lo volesti, ingrata;  

solo te stessa accusa;

non ha difesa o scusa

sì nera infedeltà.

SUSANNA

Sono a ragion cacciata,

troppo son rea, lo vedo.

Perdono a voi non chiedo,

imploro sol pietà.

IL CONTE

Quale pietà?

SUSANNA

Sol quella

di non odiarmi almeno.

IL CONTE

Odiarti?... No... Non t'odio.

SUSANNA

Or son contenta appieno.

Su quella destra amata

che imprima un bacio...

IL CONTE

(volendo ritirar la mano ch'essa gli afferra)

No.

SUSANNA

(ritenendogli la mano e baciandola)

Ah! Non vi lascio.

IL CONTE
(commosso)

Ingrata!

(Debole cor!... Che fo?)

SUSANNA

(Buono! Gli spunta il pianto...

a poco a poco ei cede...

Oh! Quando men lo crede

farà quel ch'io vorrò.)

Insieme

IL CONTE

(Ah! Che a durarla tanto

capace non mi sento...

che già l'amai, rammento,

ed essa ancor m'amò.)

 

SUSANNA

Dunque io parto...

(per partire)

IL CONTE

(arrestandola)

Senti.

SUSANNA

Oh dio!...

Se più resto al piè vi moro.

IL CONTE

No, rimani: io tutto oblio.

SUSANNA

Come! Voi!... (Che pasta d'oro!)

IL CONTE

Ti perdono; ma ricordati...

SUSANNA

Pria d'offendervi morrò.

IL CONTE

Sì rimani; e sia per ora

condonato il primo errore;

se mi servi con amore

io scordarmelo saprò.

(Se l'ho detto che a mio modo

finché vivo io non farò!)

Insieme

SUSANNA

(Me felice! Io trovo ancora

il mio caro e buon signore.

Sì bell'alma, sì bel core

esser barbaro non può.

(Questa invero me la godo;

questa poi la conterò.)

(partono)

Susanna, Il conte ->

 
 

Scena undicesima

Galleria.
Alcuni Servi introducono Don Alvaro, indi il Conte.

Bozzetti

 Q 

<- servi, Don Alvaro

 

CORO

Signore... Si accomodi...  

rimanga servito...

Il nostro padrone

fia tosto avvertito;

a lei non dispiaccia

per poco aspettar.

(Che ad Inez ei piaccia

difficil mi par.)

(il Coro parte)

servi ->

 

DON ALVARO

Presso è la sera alfin. L'ora fissata  

finalmente è arrivata ~ e son vicino

alla meta che tanto sospirai.

Quando contarvi mai

bei dobloni potrò? Ma fia pur vero

che Figaro ne goda la metà?...

Vengano prima: poi si parlerà.

 

<- Il conte

IL CONTE

Don Alvaro, scusate  

se vi ho fatto aspettar.

DON ALVARO

Giunge più caro

un piacer che aspettato è lungamente.

IL CONTE

Pur sarà soddisfatto pienamente.

Eccovi la Contessa

e la mia figlia seco.

 

Scena dodicesima

La Contessa, Inez e detti.

<- La contessa, Inez, servi

 
(andando loro incontro con don Alvaro)

IL CONTE

Io vi presento  

don Alvaro, o Contessa. Inez, è questi

lo sposo tuo.

(la Contessa e Inez salutano senza parlare)

DON ALVARO

(Cospetto!

È pur bellina!)

INEZ
(piano alla Contessa)

Che sinistro aspetto!

DON ALVARO

Signore, il vostro assenso

alla brama del Conte,

dal vostro labbro ad implorare io vengo.

Me fortunato se da voi l'ottengo.

INEZ
(piano alla Contessa)

Che risponder degg'io?

LA CONTESSA

Coraggio: è forza

disgustarlo di te.

DON ALVARO
(piano al Conte)

Tace la madre,

e afflitta è la fanciulla.

Che significa?

IL CONTE

Nulla.

(forte)

Ebben, che fate?

Rispondete, parlate.

(ad Inez)

Or via: ti avanza,

l'importuno rossor ormai discaccia.

DON ALVARO

Vi spiaccio forse?

INEZ

(incoraggiata dalla Contessa)

Ah! Sì, ve 'l dico in faccia.

DON ALVARO

Come?

IL CONTE

Che impertinenza?

Qual temerità?

DON ALVARO
(al Conte)

Non vi adirate.

Se tenere premure, e amor costante

ponno ottener corrispondenza un giorno,

io non dispero ancor.

IL CONTE

Lo senti, o stolta?

Che rispondi ad un uom sì delicato?

INEZ

Che si lusinga invan d'esser amato.

 

 
(a don Alvaro)

Se generoso e nobile  

avete il cor nel petto,

volgete ad altro oggetto

l'amor che offrite a me.

IL CONTE

Indegna!

DON ALVARO

(Ahi! Ahi!)

LA CONTESSA

(Bravissima!)

IL CONTE

Così parlar tu puoi?

DON ALVARO

Ah! Rinunziare a voi!...

Possibile non è.

CORO
(ironicamente)

(Oh! Questo è un bel pretendere

è delicato affé!)

INEZ

L'alma mia, se no 'l sapete,

arde già d'un altro amore.

Infelice mi rendete,

fate eterno il mio dolore.

Un'orribile catena

questo imene a me sarà.

IL CONTE
(a don Alvaro)

Prestar fede io posso appena

alla sua temerità.)

INEZ

Se resista alla mia pena

cor di padre in sen non ha.)

CORO

Se resista alla sua pena

cor di padre in sen non ha.)

Insieme

DON ALVARO
(al Conte)

(Che vuol dire questa scena?

Quale sgarbo mi si fa?)

LA CONTESSA

Se resista alla tua pena

cor di padre in sen non ha.)

 

INEZ

Voi tacete... Oh! Dio!... Parlate

padre mio!...

IL CONTE

Ti scosta audace.

DON ALVARO

Signor Conte, perdonate...

io non son sì pertinace...

IL CONTE

Fra noi sacra è la parola:

l'ostinata ubbidirà.

INEZ

Ebbene, si compia ~ l'odiato imene

delle mie pene ~ pascete il cor.

Mi saprà togliere ~ a tanto affanno

di voi men barbaro ~ il mio dolor.

INEZ E LA CONTESSA
(fra di loro)

(Ah! Tutto è inutile ~ ha cor di scoglio:

può sol l'imbroglio ~ levarci amor.)

DON ALVARO

(Che bene termini ~ per me non credo,

io non possiedo ~ la dote ancor.)

Insieme

IL CONTE

Raffrena o perfida ~ gli audaci accenti:

troppo cimenti il mio furor.

CORO

(È compatibile ~ se non lo vuole

non è possibile ~ cambiare il cor.)

 
(Inez parte con la Contessa e servi)

Inez, La contessa, servi ->

 

Scena tredicesima

Il Conte e don Alvaro.

 

IL CONTE

Don Alvaro!  

DON ALVARO

Signore!

IL CONTE

Mi siete amico?

DON ALVARO

Sì.

IL CONTE

Genero mio

bramate diventar?

DON ALVARO

Altr'io non bramo

fuor che questo favor.

IL CONTE

Dunque obliate

le stravaganze udite.

Inez vostra sarà... meco venite.

(partono)

Il conte, Don Alvaro ->

 

Scena quattordicesima

Figaro introducendo il Notaro, indi Plagio.

<- Figaro, Notaro

 

FIGARO

Sedete là un momento,  

caro signor Notaro, ed attendete

ch'io vi annunzi al padron. Potete intanto

preparar la scrittura.

NOTARO

(sedendo presso un tavolino)

È preparata.

FIGARO

Tanto meglio. Sarà presto spicciata.

(parte rapidamente, ed entra Plagio)

Figaro ->

<- Plagio

PLAGIO

Signor Figaro!... Oh! Diamine, va' via  

come se avesse l'ali.

NOTARO

Ei torna presto.

PLAGIO

Grazie.

(siede anch'esso, ed esamina le sue carte)

(Del matrimonio il tempo è questo.)

Più non sarà protratto

l'istante del contratto.

NOTARO

Ah! Siete forse

venuto per le nozze?

PLAGIO

Voi sapete

che ogni intrigo in tal guisa ha compimento.

NOTARO

E venite perciò?

PLAGIO

Certo.

NOTARO

(alzandosi)

Che sento?

Chi vi ha chiamato?

PLAGIO

Figaro.

NOTARO

Io son qua

per l'istessa cagione.

PLAGIO

(alzandosi furiosamente)

Voi! Cospetto!

Voi non vi arrogherete i miei diritti,

non ficcherete il naso ne' miei scritti.

NOTARO

Via, via, non vi scaldate...

(È il Notaro del luogo.) Io cedo il posto.

Son galantuomo, e so la convenienza.

Vi saluto.

PLAGIO

(Oh! Va' via.) Servo.

NOTARO

(partendo)

Pazienza.

Notaro ->

 

Scena quindicesima

Il Conte, Don Alvaro, e Plagio.

<- Il conte, Don Alvaro

 

IL CONTE
(a Plagio)

Siete voi che mi aspettate?  

PLAGIO

Sì, eccellenza.

DON ALVARO

L'atto è steso?

PLAGIO

Quasi tutto: perdonate

se l'arbitrio mi son preso...

IL CONTE

Anzi, fate a me servizio.

PLAGIO

Sarò grato al benefizi.

IL CONTE

Com'io voglio avete scritto?

PLAGIO

Sì, eccellenza, eccovi qua.

Compatite il primo saggio

della mia capacità.

Verrà di che più coraggio...

IL CONTE E DON ALVARO

Basta, via. Troppa umiltà.

PLAGIO

I caratteri son vari;

buona, e docile la madre.

La figliuola ingenua e timida,

un cocciuto, uno sciocco il padre...

IL CONTE

Come?

PLAGIO

Sì.

IL CONTE E DON ALVARO

Di che si parla?

PLAGIO

Di quel povero signor...

che ha una figlia, e maritarla

vuol per forza a un truffator.

IL CONTE E DON ALVARO

Insolente... Temerario!

Sì trascorri al mio cospetto?

PLAGIO

La mancanza è sol di Figaro;

ei mi ha dato un tal soggetto.

IL CONTE E DON ALVARO

(È ubriaco, o scimunito:

quel che dice non si sa.)

Insieme

PLAGIO

Oh sfortuna! Ho già capito...

la mia dedica se n' va.)

 

Scena sedicesima

Figaro e detti, indi il Notaro che ritorna.

<- Figaro

 

FIGARO

Eccellenza...  

IL CONTE

Scellerato!

(ambedue afferrandolo pe 'l collo)

DON ALVARO

Traditor!

FIGARO

(spaventato)

Ahi! Cos'è stato?

IL CONTE

Io cocciuto?

DON ALVARO

Io truffatore?

FIGARO

Chi l'ha detto?

IL CONTE E DON ALVARO

Tu impostore.

Sì, domandalo al Notaro.

FIGARO

Qual Notaro!...

(vede Plagio, e ride)

Ah! Ah! Ah!

È un poeta... e di commedie

vi ha parlato.

IL CONTE E DON ALVARO

Ed ha che viene?

PLAGIO

Consultar voleva Figaro

sopra l'ultime mie scene.

IL CONTE, DON ALVARO E FIGARO

E il Notaro dov'è andato?

PLAGIO

S'era quei che ho qui trovato,

è partito indispettito;

né più forse tornerà.

NOTARO
(di dentro)

È permesso?

IL CONTE E DON ALVARO

Chi giunge?

FIGARO

Il Notaro.

 

<- Notaro

IL CONTE, DON ALVARO E FIGARO

Manco mal... Chi di nuovo v'invia?

NOTARO

Un signor... che ho veduto per via.

IL CONTE, DON ALVARO E FIGARO

Un signore? Chi è desso?

NOTARO

No 'l so.

IL CONTE

Non importa: sedete, e scrivete.

NOTARO

E la sposa?

IL CONTE E DON ALVARO

Tardare non può.

FIGARO

Ella viene.

NOTARO

Sbrighiamoci, signori.

CORO
(di dentro)

Viva, viva!

IL CONTE

Che grida son queste?

FIGARO

Son vassalli che applaudon di fuori,

e che io feci venir per le feste.

 

Scena diciassettesima

Coro di Vassalli, indi la Contessa, Inez, Susanna e detti.

<- vassalli

 

CORO

Del villaggio gli uniti abitanti,  

eccellenza, vedete esultanti,

celebrar il felice connubio

con evviva che il core dettò.

 

IL CONTE, DON ALVARO E FIGARO

Finalmente si appressa il momento

che i miei voti compiuti vedrò.

Insieme

PLAGIO

(Senza questo può star l'argomento;

pure il chiasso giovare mi può.)

 

<- Inez, Susanna, La contessa

INEZ

(Ah! Che il mio piè tremante

nega seguirmi, o madre,

in sì fatale istante

mi sento il cor mancar.)

IL CONTE

(prende Inez per mano)

Avanti: bada bene

di non mi far più scene.

SUSANNA

(E Figaro l'ha vinta!

Mi sembra di sognar.)

NOTARO

(legge la scrittura)

«A me d'innanzi etcetera.

I sottonominati.»

IL CONTE
(dettando)

Donn'Inez...

DON ALVARO
(dettando)

E don Alvaro.

NOTARO
(a don Alvaro)

Le vostre qualità?

 

Scena ultima

Cherubino vestito da Colonnello entra improvvisamente.

<- Cherubino

 

CHERUBINO

Torribio già staffiere  

di Cherubino.

DON ALVARO

Ah!

(dà un grido, si scopre la faccia e parte rapidamente)

Don Alvaro ->

FIGARO

(Tutto è perduto.)

LA CONTESSA, INEZ E SUSANNA

Oh! Giubilo!

IL CONTE

Che fu? Che scena è questa?

CHERUBINO

La confusion di Figaro

assai lo manifesta.

Un furbo, un miserabile

vi seducean, signor.

Scoprir la lor perfidia

alfin mi diede amor.

IL CONTE

Amor!

CHERUBINO

Sì, vostra figlia

amo d'amor sincero.

Ella pur m'ama.

LA CONTESSA, INEZ E SUSANNA

È vero.

PLAGIO

(Oh! Bella!)

FIGARO

(Oh! Mio stupor!)

 
Tutti.

FIGARO

(Egli non parla, e rumina...

ma guai se il nembo scoppia!

Doppio sconquasso, e doppia

rovina apporterà.)

IL CONTE

(S'egli non era, i perfidi

compian l'iniqua trama!

Inez lo vuole, ei l'ama!...

Ebben, la sposerà.)

Insieme

LA CONTESSA, INEZ, SUSANNA E CHERUBINO

(Fra la sorpresa e il giubilo

la speme ed il timore

ondeggia incerto il core

e palpitando va.)

PLAGIO

Ecco l'intrigo al termine:

stretto abbastanza è il gruppo.

Del dramma lo sviluppo

bellissimo sarà.

 

IL CONTE

Da me discaccio Figaro:

mai più mi venga avanti:

si uniscano gli amanti,

finita sia così.

LA CONTESSA, INEZ, SUSANNA E CHERUBINO

Oh! Lieto istante!

PLAGIO

Oh! Apolline!

FIGARO

(Oh sfortunato dì!)

 
Tutti.

LA CONTESSA, INEZ, SUSANNA, IL CONTE E CHERUBINO

Da tanti imbrogli e palpiti

alfin respiri ogni alma:

dopo i timori e i spasimi

più dolce è al cor la calma:

amor che al nodo è pronubo

più non la turberà.

PLAGIO

Finita è la commedia

davver, che non ci è male.

E lo sviluppo semplice,

non manca di morale.

Voglio sperar che il pubblico

la man mi batterà.

Insieme

FIGARO

Ecco di tante cabale

qual tristo frutto ho colto!

Tutti con me la prendono,

nessun mi guarda in volto:

veder, tacere, e farsela

meglio per me sarà.

 

Fine (Atto secondo)

Atto primo Atto secondo

Parco come nell'atto primo.

 
<- paesani, villanelle
paesani, villanelle
<- Plagio
paesani, villanelle, Plagio ->
<- Susanna

Ognun mi guarda, e ride

Susanna
<- Figaro

È sola: all'arte

Susanna, Figaro
<- Plagio
Plagio, Susanna e Figaro
Lodato Apolline
Plagio
Figaro, Susanna ->

Or comincio a capir... L'usato stile

Plagio ->

Anticamera ad uso di guardaroba che mette alla stanza di Susanna; di qua e di là sono due armadi, in uno de' quali avvi un di quegli arnesi di legno, a cui si appendono i vestiti, coperto da un ferraiolo e da un cappello.

<- Susanna, Inez

Chiudi presto la porta / Uh! Che spavento!

Susanna, Inez
<- Cherubino

Eccomi / Or sì che importa

(odesi picchiare alla porta)

Han picchiato / Susanna! / Ahimè! / Ci siamo

(Susanna nasconde Cherubino e Inez)

Susanna, Inez, Cherubino
<- Figaro

Chiusa qua dentro a chiave

Figaro, Susanna, Il conte, La contessa, Cherubino, Inez
E così? Con chi ho parlato?
Susanna, Inez, Cherubino, Figaro
<- Il conte, La contessa
 

(Cherubino viene scoperto)

 

(Inez viene scoperta)

 
Figaro, Il conte
Cherubino, Inez, La contessa, Susanna ->

Figaro! / Mio signore

Il conte
Figaro ->

Vedran che non mi lascio

Il conte
<- Susanna

(Susanna in disparte)

Eppure, avrai da fare a modo mio

(il Conte vede Susanna)

Il conte e Susanna
Tu lo volesti, ingrata
Susanna, Il conte ->

Galleria.

<- servi, Don Alvaro
Don Alvaro
servi ->

Presso è la sera alfin. L'ora fissata

Don Alvaro
<- Il conte

Don Alvaro, scusate

Don Alvaro, Il conte
<- La contessa, Inez, servi

Io vi presento

Inez, Il conte, Don Alvaro e La contessa
Se generoso e nobile
Don Alvaro, Il conte
Inez, La contessa, servi ->

Don Alvaro! / Signore!

Il conte, Don Alvaro ->
<- Figaro, Notaro

Sedete là un momento

Notaro
Figaro ->
Notaro
<- Plagio

Signor Figaro!... Oh! Diamine, va' via

Plagio
Notaro ->
Plagio
<- Il conte, Don Alvaro
Il conte, Plagio, Don Alvaro
Siete voi che mi aspettate?
Plagio, Il conte, Don Alvaro
<- Figaro
Figaro, Il conte e Don Alvaro, Plagio, Notaro, coro interno
Eccellenza / Scellerato!
Plagio, Il conte, Don Alvaro, Figaro
<- Notaro
 
Plagio, Il conte, Don Alvaro, Figaro, Notaro
<- vassalli
Plagio, Il conte, Don Alvaro, Figaro, Notaro, vassalli
<- Inez, Susanna, La contessa
 
Plagio, Il conte, Don Alvaro, Figaro, Notaro, vassalli, Inez, Susanna, La contessa
<- Cherubino
Plagio, Il conte, Figaro, Notaro, vassalli, Inez, Susanna, La contessa, Cherubino
Don Alvaro ->
 
 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena settima Scena ottava Scena nona Scena decima Scena undicesima Scena dodicesima Scena tredicesima Scena quattordicesima Scena quindicesima Scena sedicesima Scena diciassettesima Scena ultima
Parco del castello, il quale vedesi di prospetto: da un lato gran porta adorna dello... Atrio del castello. Giardino nel castello del Conte con grotte di verdura. Parco come nell'atto primo. Anticamera ad uso di guardaroba che mette alla stanza di Susanna; di qua e di là sono due armadi, in uno de'... Galleria.
Atto primo

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