I DUE FIGARO
Melodramma.
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Libretto di Felice ROMANI.
Musica di Michele CARAFA DE COLOBRANO.
Prima esecuzione: 6 giugno 1820, Milano.
Personaggi:
IL CONTE d'Almaviva |
tenore |
LA CONTESSA |
soprano |
INEZ sua figlia |
soprano |
CHERUBINO sotto il nome di Figaro |
basso |
FIGARO |
basso |
SUSANNA |
contralto |
Torribio sotto il nome di DON ALVARO |
tenore |
PLAGIO giovane scrittore di commedie |
baritono |
Un NOTARO |
basso |
Cori e Comparse, Vassalli del Conte d'ambi i sessi, Servitori.
La scena è nel castello del conte d'Almaviva poche miglia distante da Siviglia.
[Introduzione]
Il soggetto di questo melodramma è tolto da una commedia del signor Martelly. Si è tentato di conservarne l'orditura e i caratteri, si sono soppresse molte superfluità, cambiate alcune situazioni che nell'originale per la forza del dialogo sembrano differenti, ma che in sostanza sono le stesse, e finalmente si è ordito il melodramma in tal modo che potesse riuscire e venir risguardato come una semplice commediola in versi. Se il poeta sia riuscito in questo tentativo ne porterà giudizio il cortese lettore.
Parco del castello del Conte d'Almaviva, il quale vedesi di prospetto: da un lato gran porta adorna dello stemma del Conte inghirlandata di fiori, dall'altro un grand'arco che mette ad un viale, e da cui pendono festoni e ghirlande.
Alcuni Paesani finiscono di adornare il luogo: intanto esce un coro di Vassalli del Conte accompagnato da un drappello di Villanelle tutti vestiti da festa, cantando e saltando.
CORO
Compagni, al suon dei pifferi,
battendo il tamburino,
cantiamo il bel mattino
di così lieto dì.
Ritorna alfin l'amabile
padrona con la figlia:
questa gentil famiglia
amor di nuovo unì.
Con ghirlande e con mazzetti
presentarsi a lor potremo,
qualche cosa buscheremo
ed allegri si starà.
Don Alvaro, Plagio e detti.
DON ALVARO
(Ecco il giorno in cui di Figaro
s'ha da compiere l'intento...
sorte amica all'ardimento
la mia speme non tradir.)
PLAGIO
DON ALVARO
(S'ei riesce a farmi sposo,
se lo scaltro mi arricchisce...)
PLAGIO
Insieme
DON ALVARO
(Di lasciargli io mi contento
della dote la metà.)
PLAGIO
CORO, DON ALVARO E PLAGIO
Ma già s'aprono le porte
ecco Figaro che sorte.
CORO
Viva viva eternamente
del padrone il confidente.
L'uom più destro e più giocondo
che si trova in tutto il mondo,
quei che regola ogni cosa,
tutto vede e tutto sa.
Figaro esce dal castello. Tutti gli vanno incontro; egli osserva la disposizione del luogo, indi va dall'uno all'altro eccetera.
FIGARO
(ai paesani)
Bravi amici, va benone
del lavoro son contento.
(a Don Alvaro)
Tutto è fatto... ardir briccone.
(a Plagio)
Ho trovato l'argomento.
(a Don Alvaro)
Già la dote abbiamo in tasca.
(a Plagio)
Bell'intrigo io vo' che nasca.
Di cervello immaginoso
il gran parto si vedrà.
DON ALVARO
(piano)
In te spero.
PLAGIO
CORO
Il tuo spirto egual non ha.
FIGARO
O fantasia di Figaro,
estro primier, ti desta
la più sublime e l'ultima
delle mie glorie è questa.
Tale alla mia carriera
illustre fin darò.
Al Conte dar per genero
un uom che mi somiglia,
con quel briccon dividere
la dote della figlia,
gabbare e far tacere
tre femmine ciarliere,
e mettere in commedia
l'intrigo che farò...
Oh! Non ci vuol che Figaro:
me stesso io vincerò.
(al coro)
Viva amici, passeremo
questo giorno in gioia e in festa.
(a Don Alvaro)
Il danaro spartiremo.
(a Plagio)
La commedia ho tutta in testa.
Insieme
CORO, FIGARO, DON ALVARO E PLAGIO
Il tornar delle padrone
gran tripudio apporterà.
DON ALVARO
(La fiducia del briccone
mi conforta, e ardir mi dà.)
PLAGIO
FIGARO
Il Conte mio signore
vi saluta, eccellenza e fa sapere
che avvertir vi farà quando potrete
alla Contessa presentarvi seco.
(piano)
Vanne, e non far che meco
ti abbia a vedere s'ei viene: al mio disegno
giova che avverso a queste nozze io sia...
DON ALVARO
Come?... Perché?...
FIGARO
Sciocco, il saprai... va' via.
(don Alvaro parte)
Figaro e Plagio.
FIGARO
Or caro il mio scolaro
veniamo alla commedia... Ho volti in mente
i personaggi, e la mia tela ordita;
facilmente da te sarà compita.
PLAGIO
FIGARO
Inviluppato nodo,
capricciosa condotta,
sviluppo repentino e stil bizzarro
sparso di qualche lepido epigramma
altro io non chiedo, altro non vuole il dramma.
PLAGIO
FIGARO
(interrompendolo)
Di addormir la gente.
Timido ingegno, scuoti
il giogo dei pedanti, osa levarti
a subitaneo volo, entra animoso
nel sentier ch'io ti mostro.
PLAGIO
FIGARO
Attento: un gran signor di buona pasta
vuol dar marito all'unica sua figlia;
lo guida e lo consiglia
un servo astuto che si ha fitto in capo
di farla sposa ad un birbon suo pari
per dividersi in pace i suoi denari.
Quindi raggiri e trame,
astuzie quindi e frodi... infin che resta
colto alla rete il padre,
sposa la figlia sua, lieti a vicenda
i due furfanti; e qui cala la tenda.
PLAGIO
FIGARO
Chi sa? Per or dirti di più non voglio.
Va', studia, e a me ritorna
a mostrarmi il tuo scritto... ove tu segua
il mio consiglio la tua fama è certa.
PLAGIO
FIGARO
Il Conte! All'erta.
(si ritira)
Esce il Conte dal castello: egli ha in mano delle lettere, che legge attentamente. Figaro di tanto in tanto si fa vedere in disparte, ed ascolta.
IL CONTE
Ho risoluto alfine...
don Alvaro l'avrà... Quanto ho raccolto
intorno a' suoi parenti e a' suoi costumi
è tutto in suo favore...
Chi scrive è un galantuomo.
FIGARO
(È mio l'onore.)
IL CONTE
Egli felice appieno
Inez mi renderà. Discreditarlo
tenta Figaro invan... Ma se la figlia
amabile no 'l trova, ed io l'astringo
a duro nodo... Eh! Che mi salta in mente?
Tutto accomoda il tempo.
FIGARO
(Ottimamente.)
IL CONTE
Che mai giova al nostro bene
maritarsi per amor?
Tosto o tardi estingue Imene
dell'amore il primo ardor.
Come un dì Rosina amai!
Come anch'essa un dì m'amò!
Finalmente la sposai...
L'amo ancora? Non lo so.
O dolci trasporti ~ di teneri affetti,
se fuggon sì rapidi ~ i vostri diletti,
felice quell'anima ~ che mai vi provò.
FIGARO
(A tempo filosofo ~ per me diventò.)
IL CONTE
Sì credo, sì spero, ~ che saggio è il pensiero,
che lieta e felice ~ la figlia farò.
FIGARO
(si avanza)
Eccellenza, fra poco
giungerà la Contessa. ~ È dunque scritto
che irrevocabilmente
a don Alvaro unita Inez volete?
IL CONTE
Certo, se piace a me.
FIGARO
Non lo farete.
IL CONTE
Chi me lo vieta?
FIGARO
La prudenza. È vero
che don Alvaro è giovane, leggiadro,
di nobili maniere, ed abbastanza
di ricchezze fornito;
ma per quanto ho sentito
tutti i suoi pregi oscura un certo vizio
ch'io non vi posso più tener nascoso.
IL CONTE
Un vizio? E quale?
FIGARO
È troppo generoso:
è prodigo all'eccesso: a tutti dona,
fa a tutti carità; piene ha le scale
di vedove, di ciechi, di orfanelli...
Prendete qua fratelli...
vestitevi sorelle... e spendi e spandi,
alfin la casa sua non è il Perù.
IL CONTE
Ah buffone! Io lo stimo anche di più.
Stasera lo presento alla Contessa,
in questa sera istessa
sottoscrivo il contratto. A visitarlo
vo fin d'adesso, e per finir l'affare
vado la mia parola ad impegnare.
(parte)
Figaro solo.
Oh buono! Ah meraviglia!... È veramente,
pover'uom, persuaso.
Io lo meno pe 'l naso
come un ragazzo. Espressamente è nato
per esser burlato... Odo rumore
di rote e di cavalli... è la Contessa...
corrasi dietro al Conte... ella si appressa.
(parte)
Escono accompagnate e festeggiate dal Coro la Contessa, Inez e Susanna.
CORO
Benvenute le nostre padrone
dei vassalli tornate all'amor.
E ricevano in queste corone
il più tenero omaggio del cor.
INEZ E LA CONTESSA
Grazie, grazie buona gente.
SUSANNA
Basta, basta amici miei.
LA CONTESSA
(Fausto arrivo veramente!)
SUSANNA
(Mi fan rabbia.)
INEZ
(Piangerei.)
LA CONTESSA, SUSANNA E INEZ
Esser tratte nel castello
come pecore al macello,
e sentirsi complimenti
all'orecchio sussurrar...
È il maggiore dei tormenti
che si possa sopportar.
INEZ
Cara madre!...
LA CONTESSA
Ti consola.
INEZ
Ah Susanna!...
SUSANNA
Fate core.
INEZ
Ogni speme a me s'invola.
SUSANNA
Eh! Che tutto aggiusta amore.
Cherubino è già informato,
e al riparo accorrerà.
INEZ
Ma lo sposo è già arrivato.
SUSANNA
S'è arrivato se n'andrà.
INEZ E LA CONTESSA
Tu la cosa fai sicura:
dimmi un po' come si fa.
SUSANNA
Siam tre donne e abbiam paura!
È vergogna in verità.
Carezze e lacrime,
poi svenimenti
per vincer gli uomini
mezzi eccellenti;
ardir per ultimo
ed un bel no.
LA CONTESSA E INEZ
Questo è il rimedio.
Provar si può.
LA CONTESSA, INEZ E SUSANNA
Poi qualche astuzia
pensar dobbiamo.
Alfin siam femmine,
cervello abbiamo:
chi l'ha da vincere
alfin vedrò.
Figaro e dette, indi il Conte.
FIGARO
Umilmente m'inchino
alle vostre eccellenze.
(gli volgono le spalle)
A te Susanna,
cara la mia metà, dica un amplesso
quanta è la gioia che in vederti io sento.
(per abbracciarla)
SUSANNA
Birbante! Via di qua.
FIGARO
Bel complimento!
O dolci parolette
dell'amabil mia sposa, un'altra volta
veniste a lusingar gli orecchi miei.
SUSANNA
Senti: scommetterei
che questo matrimonio
fu da te suggerito.
FIGARO
Anzi anche adesso
osai col Conte istesso
risentito mostrarmi...
LA CONTESSA
È dunque fermo
in suo proposto il Conte?
FIGARO
Egli è uno scoglio.
INEZ
Deh! Tu ci assisti...
FIGARO
Far di tutto io voglio.
(esce il Conte e si ferma ad ascoltare)
INEZ
Pria che sposarmi a un uomo
che non ho mai veduto, e che non amo,
morir vogl'io.
LA CONTESSA
Non lascerò ch'ei compia
la sua sventura.
SUSANNA
È un pazzo da catena.
IL CONTE
(avanzandosi)
Audaci!
SUSANNA
Il Conte!
INEZ
Oh ciel!
FIGARO
(La bella scena!)
IL CONTE
Sappiate, e ciò vi basti,
ch'io solo qui comando, e che i miei cenni
ubbiditi saranno ad ogni costo.
Figaro va' sia tosto
avvertito il Notaro.
INEZ
Ah padre!
LA CONTESSA
Ah sposo!
FIGARO
(istigato da Susanna)
Eccellenza, io non oso...
rovinar non vogl'io sì buona figlia...
IL CONTE
Tracotante!
FIGARO
(a Susanna)
Va bene?
SUSANNA
A meraviglia.
Un Servo e detti, indi Cherubino.
SERVO
Eccellenza!
IL CONTE
Che c'è?
SERVO
Si è presentato
al cancello del parco un forestiere
che domanda l'ingresso.
IL CONTE
Entri.
(il servo parte)
IL CONTE
Fra poco
vi mostrerò che non si abusa invano
della mia sofferenza.
FIGARO
Il forestier.
INEZ E LA CONTESSA
(È Cherubin!)
SUSANNA
(Prudenza!)
(entra Cherubino vestito alla foggia di Figaro; è svelto ma rispettoso; s'inchina al Conte)
CHERUBINO
Un gentile colonnello,
che di me pensier si piglia,
mi spedisce da Siviglia
al più amabile signor.
(porge una lettera)
FIGARO
(È assai svelto.)
INEZ
(Com'è bello!)
IL CONTE
(aprendo la lettera)
Cherubin!
INEZ, LA CONTESSA E SUSANNA
(Mi batte il cor.)
CHERUBINO
(mentre il Conte legge)
Deh! Mi servi un solo istante
faccia fresca del furfante;
tu seconda il mio disegno,
tu l'ingegno affina, amor.
IL CONTE
(riponendo la lettera)
Ch'io ti prenda al mio servizio
ei mi prega in questo foglio,
sarà questo un benefizio.
INEZ, LA CONTESSA E SUSANNA
(Ah magari!)
FIGARO
(Ohibò... no 'l voglio.)
IL CONTE
Il tuo nome?
CHERUBINO
Il nome? Figaro.
FIGARO
(dispettoso)
Il mio nome!...
CHERUBINO
(sorpreso)
Il vostro! Che?...
Uomo raro, incomparabile,
il destin pur v'offre a me.
(lo abbraccia)
Decorato del nome famoso
del più destro e fedel servitore
io ne vado superbo e fastoso,
ne riporto fortuna ed onore:
(al Conte)
me felice se a vostra eccellenza
non dispiace e a lei caro mi fa.
IL CONTE
Sì, rimani.
INEZ, LA CONTESSA E SUSANNA
(Oh contento!)
FIGARO
(Pazienza!)
CHERUBINO
Oh favore! Oh sublime bontà!
Comandate, gentil signore...
Ti riposa, fratello maggiore,
sempre in volta, svegliato ed attento
giorno e notte il cadetto starà.
(Grazie, amore: ottenuto ho l'intento;
il restante l'astuzia farà.)
INEZ, LA CONTESSA E SUSANNA
(Io respiro.)
IL CONTE
(Di lui son contento.)
FIGARO
(Questo è un furbo, sospetto mi dà.)
IL CONTE
(a Cherubino)
Vien meco;
(a Figaro)
e tu che avesti la baldanza
di erigerti in censor del tuo padrone,
ringrazia il mio buon cor se in questo punto
non ti scaccio da me.
(alle donne)
Docili e pronte
spero che vi vedrò.
(parte; Cherubino va dietro a lui. La Contessa, Inez e Susanna li seguono taciturne)
Figaro, indi Plagio.
FIGARO
(con una gran risata)
Povero Conte!
Ei non vede più in là del proprio naso...
Crede di far la sua voglia
e non fa che la mia.
PLAGIO
FIGARO
Eh! Niente, niente.
Il padre è troppo debole;
facilmente rimane persuaso.
PLAGIO
FIGARO
Oh senza dubbio.
Vien lo sviluppo senza intoppi e guai.
(sortendo)
PLAGIO
Atrio del castello.
Cherubino solo, indi Inez.
CHERUBINO
Eccoci in casa alfine, ed a portata
di veder, di spiare, e saper tutto.
Il diavol non è brutto
come è dipinto... Figaro, quel furbo,
quel volpon senza pari
neppur ei mi conobbe. Infatti or sono
dodici anni ch'io manco, e in dodici anni
il giovinetto paggio e delicato
in un un grande e grosso eccol cambiato.
(Inez entra furtivamente, e vedendolo solo gli si appressa)
INEZ
Cherubino!
CHERUBINO
(volgendosi)
Mia cara?
INEZ
Zitto per carità.
CHERUBINO
(osservando d'intorno)
Non c'è nessuno
dolce amica, un amplesso.
INEZ
Ebben che speri?
Qual riparo hai pensato?
CHERUBINO
Oh mia diletta!
Fin adesso; nessuno.
INEZ
E il tempo affretta.
CHERUBINO
Sei troppo facile ~ a spaventarti:
tu sai che d'arti ~ maestro è amor.
INEZ
Ah! Mentre mediti ~ risolvon gli altri:
e furbi e scaltri ~ son essi ancor.
CHERUBINO
Che fian di regola
le circostanze.
INEZ
Ma se svanissero
le tue speranze?...
CHERUBINO
Allor... mia cara...
INEZ
Ti perdo allor.
INEZ E CHERUBINO
Amor, che i timidi ~ audaci rendi,
con noi discendi ~ a congiurar.
Co' le tue solite ~ astuzie e frodi
ne insegna i modi ~ di trionfar.
CHERUBINO
Ebben? Tu seguiti
nel tuo timore?
INEZ
Poterti credere
vorrebbe il core;
ma... temo...
CHERUBINO
Acquietati;
e lascia far.
INEZ E CHERUBINO
Amor, che i timidi ~ audaci rendi,
con noi discendi ~ a congiurar.
Co' le tue solite ~ astuzie e frodi
ne insegna i modi ~ di trionfar.
Entra Figaro in punta di piedi e si pone in disparte nella posizione di uno che ascolta, e detti.
CHERUBINO
Sei più sicura alfin?
INEZ
Sì; ma per altro
un nemico più scaltro
ci resta da temer, Figaro al certo
del padre mio prender vorrà le parti.
CHERUBINO
Oh! Di quell'imbroglion conosco l'arti.
Coll'armi sue medesime
ei resterà battuto: il pover'uomo
comincia a diventare un po' balordo:
vorrà nuocere invan.
FIGARO
Non parli a un sordo.
(partendo rapidamente)
INEZ
(accorgendosi di Figaro che parte)
Oh ciel!
CHERUBINO
Che avvenne?
INEZ
Siam perduti: Figaro
era là... ci ascoltò... per certo è corso
il padre ad avvertir.
CHERUBINO
Pur che il mio nome
sfuggito non ti sia,
ci possiam rimediar... Zitto... Vien gente.
Tu mi seconda, e non temer di niente.
Cherubino prende l'aria d'un uomo irritato: Inez di chi ascolta mortificata. Intanto escono pian piano il Conte e Figaro.
CHERUBINO
(forte)
No, signore: chiaro e tondo
ve 'l ripeto ad alta fronte.
Non potrei per tutto il mondo
ingannar, tradire il Conte.
Egli è padre, vi ama molto,
e sa bene quel che fa.
INEZ
(forte)
Sì; ma intanto mi marita
ad un uom che amar non posso:
dal mio pianger s'irrita,
dal mio duol non è commosso...
Se tu neghi d'aiutarmi...
ah!... ubbidir mi converrà.
CHERUBINO
Questo è l'unico partito.
Io per me non me ne impiccio.
IL CONTE
(a Figaro)
Impostore! Lo hai sentito?
FIGARO
(al Conte)
Eccellenza!... Oh! Ci è un pasticcio!
Insieme
IL CONTE
(liberandosi da Figaro)
Va': dar retta io più non voglio
alle tue bestialità.
FIGARO
Ma sentite!
(trattenendo il Conte)
(Oh! Il bell'imbroglio!...)
Me l'ha fatta come va.)
INEZ E CHERUBINO
(Se schiviam sì fatto scoglio
siamo bravi in verità)
IL CONTE
(avanzandosi a Cherubino)
Bravo Figaro!
INEZ E CHERUBINO
(fingendo spavento)
Ah!...
CHERUBINO
Eccellenza!
Di che mai?
IL CONTE
(battendogli sulle spalle)
So tutto... Bene...
La tua fé, la tua prudenza
premierò come conviene.
(a Inez)
Tu da un servo impara, o stolta
i miei cenni a rispettar.
(a Figaro)
Tu, bugiardo, un'altra volta
non venirlo a calunniar.
CHERUBINO
Calunniarmi!
FIGARO
Ma signore!...
Ascoltate una parola.
IL CONTE
Non ascolto un impostore.
FIGARO
Una cosa sola sola.
IL CONTE
Taci indegno...
CHERUBINO
(a Figaro)
Eh! Via fratello...
ubbidisci... fa' cervello.
Eccellenza...
(al Conte)
Io son l'offeso
e vi prego a perdonar.
Insieme
IL CONTE
(Oh che perla, che gioiello
Cherubin mi hai procurato!
Io ne sono edificato,
non lo lascio più scappar.)
INEZ
(L'artifizio è stato bello:
se la beve, se la crede:
ah! Se va di questo piede
è sciocchezza il disperar.)
CHERUBINO
(Non saprei fra questo e quello
chi è più sciocco e scimunito:
quando il gioco sia finito
che risate che ho da far!)
FIGARO
(Io suo scherno! Suo zimbello!
Son di stucco, son di sasso...
vo' soffrire, vo' star basso
per potermi vendicar.)
IL CONTE
(a Figaro)
Se delle cabale ~ riprendi il vizio
ti scaccio subito ~ dal mio servizio.
FIGARO
Signor...
CHERUBINO
(interrompendolo)
Vedetelo ~ com'è avvilito.
Ha preso un granchio ~ ha mal capito.
FIGARO
Signor, vi replico...
CHERUBINO
(di nuovo)
È persuaso;
non far più chiacchiere ~ ti perdonò.
FIGARO
(Maledettissimo! ~ non ci è più caso,
co' le sue chiacchiere ~ mi soverchiò.)
IL CONTE
Fin d'oggi sappiano ~ consorte e figlia,
Susanna, Figaro ~ e la famiglia,
che tu sei l'unico ~ servo amoroso,
di cui mi fido ~ su cui riposo,
va' spera e servimi ~ con fedeltà.
CHERUBINO
Grazie, eccellenza...
FIGARO
(Che faccia tosta!)
CHERUBINO
Ma il vecchio Figaro...
IL CONTE
Cianci a sua posta.
Dovrà ubbidire ~ o se ne andrà.
Insieme
IL CONTE
(Io so le astuzie ~ di quello scaltro:
ei sol vuol essere ~ mal soffre un altro;
ma trama inutile ~ è stata ordita;
ma questa volta ~ gli andò fallita;
e se pur seguita ~ si pentirà.)
INEZ E CHERUBINO
(di soppiatto a Figaro)
Impara o stolido ~ da questo caso
cosa guadagnano ~ i ficcanaso.
(Va' pure in collera ~ fa' muso brutto
ti conosciamo ~ siam pronti a tutto.
Sorbir la pillola ~ ti converrà.)
FIGARO
(a Cherubino)
Ti venga il fistolo! (~ Mi ride al muso
io sono estatico, ~ io son confuso:
prudenza o Figaro ~ or datti pace:
lascia che rida ~ quanto gli piace;
vedrem per ultimo ~ chi riderà.)
(il Conte, Inez e Cherubino partono)
Figaro solo, indi Plagio.
FIGARO
Figaro!... Ti risveglia... Da qual parte
è piovuto fra noi siffatto muso?...
Davvero io son confuso... egli è senz'altro
emissario d'alcun... ma di chi mai?...
Chi gli tien mano? Inez no certo; è ancora
troppo giovane e schietta, la contessa
troppo timida e incerta... ma Susanna,
la mia degna consorte... è volpe vecchia...
ella è la susta che le muove entrambe...
Figaro! Bada ben; sta' fermo in gambe.
PLAGIO
FIGARO
È troppo presto:
ci sono altri incidenti; in questo istante
io son giunto a scoprir nuovo intrigante.
PLAGIO
FIGARO
È costui
d'accordo co' la figlia e co' la madre
per ingannare il padre.
PLAGIO
FIGARO
(Sii maledetto!)
L'altro birbo si rode dal dispetto.
Non sa chi diavol sia
questo fiero avversario.
PLAGIO
FIGARO
(come colpito dall'idea)
Ah!
PLAGIO
FIGARO
Ah! Qual lampo! Un amante travestito...
(con entusiasmo senza badare a Plagio)
Sì... Certo... Ed io stordito,
io no 'l pensava ancor? Non me 'l dicea
l'aria, gli occhi, il contegno ed ogni accento...
Sei scoperto...
PLAGIO
FIGARO
(passeggiando sempre e parlando con gran calore)
In mio poter tu sei,
il complotto è sventato... o donne audaci!
Voi congiurar!... Tremate... Io solo impero...
Quel che voglio sarà... voi tornerete
a strisciar come prima, o vili insetti.
PLAGIO
FIGARO
Vadasi... e al padre
aprir si faccian gli occhi... e l'impostore
quando se 'l pensa men si cacci via.
(parte frettolosamente)
PLAGIO
Giardino nel castello del Conte con grotte di verdura.
Inez sola furtivamente osservando qua e là, indi Susanna.
INEZ
Né Susanna!... Né il mio bene!...
Si dovean pur qui trovar!...
Nuovi impicci e nuove scene
incomincio a paventar.
(esce Susanna)
Ah! Susanna!
SUSANNA
Mia signora!
INEZ
Tu sei sola! Cosa è stato?
SUSANNA
Niente niente, è presto ancora.
Col padrone egli è occupato.
INEZ
Gli parlasti?
SUSANNA
Un sol minuto.
INEZ
Che far pensa?
SUSANNA
È irresoluto.
INEZ
Tuo marito?
SUSANNA
Come un bracco
fiuta e spia di qua e di là.
Non sta ben, signora mia
che ambedue ci veda qua.
Insieme
INEZ
Zitte, zitte, piano, piano...
ritiriamoci per ora...
di scoprir terreno ancora
tuo marito tenterà.
Gli farem toccar con mano
che a noi altre non si fa.
SUSANNA
Zitte, zitte, piano, piano...
ritiriamoci per ora...
di scoprir terreno ancora
mio marito tenterà.
Gli farem toccar con mano
che a noi altre non si fa.
(si ritirano)
Il Conte e Figaro (da parte opposta a quella per cui partirono Inez e Susanna).
IL CONTE
Se m'inganni un'altra volta,
se a far segui l'imbroglione,
cento colpi di bastone
io ti faccio regalar.
FIGARO
Se v'inganno un'altra volta,
se deluso voi restate,
voglio ancor che mi facciate
a quest'albero appiccar.
IL CONTE
Dunque vuoi ch'io sia tradito?
Dunque è quello che m'inganna?
FIGARO
È un amante travestito
introdotto da Susanna.
IL CONTE
Vo' appagarti... ebben proviamo.
FIGARO
Manco male.
IL CONTE
Che facciamo?
FIGARO
(accennando una grotta di verdura)
Ritiriamoci qua dentro,
stiamo attenti ad osservar.
Se il mio credito riacquisto...
IL CONTE E FIGARO
Se quel tristo ~ al varco io piglio...
che sussurro, che scompiglio,
che vendetta voglio far.
Ritiriamoci là dentro
quatti quatti ad osservar.
(si nascondono nella grotta)
Cherubino e Susanna e i due nascosti.
CHERUBINO
(osservando)
Siamo soli?
SUSANNA
È sgombro il loco.
CHERUBINO
Ah! Susanna come io rido!
SUSANNA
Veramente è bello il gioco.
CHERUBINO
Venga Figaro: io lo sfido.
(il Conte e Figaro di tanto in tanto si fanno vedere ad ascoltare)
SUSANNA E CHERUBINO
Non comprende quella bestia
che vuol darci invan molestia,
che l'amore ci tien mano,
che vittoria a noi darà.
Oh! Vedrà, vedrà il baggiano
che il fanal ci porterà.
CHERUBINO
Quante cose ti ho da dire!
SUSANNA
(guarda intorno)
Ma qualcun potria venire...
Aspettate... Sì... Guardate...
Nascondiamoci colà.
(vanno per entrare nella grotta, esce impetuosamente Figaro indi il Conte)
FIGARO
Alto là.
CHERUBINO
(dando indietro)
(Ti venga il canchero!)
IL CONTE
Scellerati!
SUSANNA
(Il Conte ancora!)
CHERUBINO
(Or siam fritti.)
(per fuggire)
IL CONTE
No: fermatevi.
FIGARO
(afferrando Cherubino)
Non mi scappi.
CHERUBINO
Eh! Va' in malora.
IL CONTE
(gridando)
Servi!... Gente!... Olà!... Correte.
FIGARO
(gridando)
Paesani!... Quanti siete.
La Contessa e Inez da una parte con Servi, Paesani dall'altra precipitosamente.
INEZ
(Ciel!... Che vedo?...)
LA CONTESSA
(Ei fu sorpreso!...)
CORO
Eccellenza!... Siamo qua.
IL CONTE
Arrestate quell'indegno:
è un amante travestito.
INEZ
(Ah! Scoperto fu il disegno,)
CHERUBINO
(pensando)
(Qui ci vuol qualche partito.)
IL CONTE
Con qual cor, con qual coraggio
qui venisti a farmi oltraggio?
CHERUBINO
(imbrogliato)
Io... Signor...
IL CONTE
Chi sei? Favella.
CHERUBINO
(lieto)
(Oh! Fortuna! Ignora il più.)
IL CONTE
Sì, chi sei?
CHERUBINO
(La scusa è bella!)
FIGARO
Sì, chi sei? Briccon, di' su.
CHERUBINO
Ah! Signor... Non vi adirate...
Caro Figaro... Perdono...
FIGARO
Che perdono! Bastonate.
CHERUBINO
Sì, son reo... colpevol sono.
Ma Susanna è troppo amabile
per vederla, e non l'amar.
FIGARO
(stordito)
Come! Che!...
IL CONTE
Susanna!
SUSANNA
(che avendolo compreso si sarà sempre tenuta confusa)
(Oh! Bravo!
Questa poi non l'aspettavo.)
INEZ E LA CONTESSA
(Sorte arridi a questo inganno!
Io comincio a respirar.)
IL CONTE E FIGARO
Tu, Susanna!
SUSANNA
(fingendo disperazione)
Oh! Ciel, che affanno!
Io non oso il ciglio alzar.
(Figaro è in mezzo alla scena sbalordito. Il Conte da una parte l'osserva. Cherubino e Susanna tengono gli occhi bassi vergognando. Inez e la Contessa dall'altra parte guardano incerte or questi or quelli)
Tutti.
Insieme
IL CONTE
(Come da fulmine
egli è percosso,
mi vien da ridere...
parlar non posso...
Da sé medesimo
se la comprò.)
FIGARO
(Quest'uomo è il diavolo
sicuramente...
io sono stupido...
non ho più mente...
che dir, che credere
io più non so.)
LA CONTESSA, SUSANNA E CHERUBINO
(Al sotterfugio
dà fede il Conte...
Non osa Figaro
alzar la fronte...
Come godermeli
dappoi saprò!)
INEZ
(In tal disordine,
in tal cimento
per lui sol palpito,
per lui pavento;
nemmen di muovermi
ardir non ho.)
CHERUBINO
(facendo vista di scuotersi, e correndo a Susanna)
Ah! Vieni, e prostrati ~ ai piedi suoi,
co' le tue lacrime ~ perdonerà.
SUSANNA
Mio dolce Figaro! ~
(ai piedi di Figaro)
CHERUBINO
Fratel maggiore!
SUSANNA E CHERUBINO
Deh! Ti dimentica ~ del nostro errore:
giuriam che seguito ~ più non avrà.
FIGARO
(furioso alzandogli)
Sta' su, demonio ~ sta' su, civetta,
sarà terribile ~ la mia vendetta.
Nemmeno il diavolo ~ vi salverà.
LA CONTESSA, INEZ E IL CONTE
(a Figaro)
Frena la collera ~ scusar la déi,
fa' da filosofo ~ siccome sei.
È donna, è giovane ~ merta pietà.
FIGARO
No, no, lasciatemi ~ son disperato.
SUSANNA E CHERUBINO
Deh! Senti.
LA CONTESSA, INEZ E IL CONTE
Placati.
FIGARO
Son forsennato.
INEZ
Mio dolce Figaro! ~
FIGARO
Va' via di qua.
IL CONTE
Perdona o stolido ~ conosci il sesso...
non farti scorgere ~ geloso adesso...
è la più insipida ~ bestialità.
CORO
Geloso Figaro!... Ah! ah! ah!
(ridendo)
FIGARO
Maledettissimi! ~ Ma si può dare?...
Vo fuor dei gangheri ~ vo' dir... vo' fare...
TUTTI
Che cosa?...
FIGARO
Cedere ~ e perdonare...
TUTTI
Bravo!
SUSANNA E CHERUBINO
Oh! Cor nobile!
(abbracciandolo)
TUTTI
Così si fa.
LA CONTESSA, INEZ, SUSANNA, IL CONTE, FIGARO E CHERUBINO
Seppellita sia la cosa...
che nessuno se ne accorga...
argomento non si porga
all'altrui loquacità.
TUTTI
Una ciarla, un detto solo
è un fil d'acqua in vasto piano.
Basso, basso ei rade il suolo,
lento, lento va lontano,
fin che cresce a poco a poco,
si dilata, si fa loco,
vien ruscello, poi torrente,
quindi fiume che furente,
spuma, bolle, allaga, innonda
le campagne e le città.
Questa scena si nasconda...
non facciam pubblicità.
Parco come nell'atto primo.
Paesani e Villanelle uscendo dal castello discorrendo fra loro.
VILLANELLE
L'avventura è singolare,
graziosa in verità.
PAESANI
Non se ne ha più da parlare:
o il padron ci scaccerà.
VILLANELLE
Ma fra noi...
PAESANI
Fra voi nemmeno.
VILLANELLE
Perché no?
PAESANI
Perché così.
VILLANELLE
Il castello n'è già pieno.
PAESANI
Non è vero.
VILLANELLE
Oh! È vero sì.
(litigando fra il sì e il no ad alta voce)
Plagio e detti.
PLAGIO
VILLANELLE
(per far dispetto ai paesani)
Dell'amante travestito
ci ha chi vede un gran mistero.
PLAGIO
VILLANELLE
Si sospetta che l'affare
altra piega prenderà.
PAESANI
(alle donne)
La volete terminare,
linguacciute?
VILLANELLE
Eh! Già si sa.
PLAGIO
PAESANI
(facendo cenno alle donne)
Niente.
TUTTI
Niente.
PLAGIO
CORO
Che commedia! Siete matto?
PLAGIO
CORO
Da legar.
Tutti.
Insieme
PLAGIO
CORO
(liberandosi da Plagio)
Ma signore, v'ingannate...
Non si sa di che parlate...
Non si tratta in nessun modo
né di gruppo, né di nodo...
siete matto addirittura.
Vi potete far curar.
(Ah! Da questa seccatura
usciremo con scappar.)
(i paesani partono alla rinfusa; Plagio li segue, tuttavia supplicando, eccetera)
Susanna dal castello.
SUSANNA
Ognun mi guarda, e ride,
e mormora di me... Poveri sciocchi!
Le risa ed i motteggi io curo poco:
la vedremo bella al terminar de gioco.
Per altro quel ripiego
mi piaceria di più se non cadesse
sulle mi spalle: Io son persuasa
che il mio signor marito
se l'ha legata al dito. ~ Egli mi tiene
sospettoso di vista, e il tempo aspetta
di potermi trovar sola in disparte.
Eccolo... Faccia franca.
Figaro e detta.
FIGARO
(È sola: all'arte.)
(si avvicina e squadrandola d'alto in basso le gira d'intorno, indi dà in uno scroscio di risa)
Ah! Ah! Ah!
SUSANNA
Di che ridi?
FIGARO
Di che rido? Ah! Ah! Ah! Rido in pensare
alla scena successa poco fa:
brava! Proprio tu sei la mia metà.
SUSANNA
(fingendo)
Ah! Figaro... Sai bene
ch'io ti conosco a fondo... Invan tu fingi
d'esser con me placato.
Ti si vede la collera nel volto.
FIGARO
La collera! Ah! Ah! Ah! T'inganni molto
io ti conosco meglio
e ti vedo negli occhi un'altra cosa.
SUSANNA
Spiegati.
FIGARO
Senti...
SUSANNA
(Oh! Questa è graziosa.)
FIGARO
(prendendola per la mano e considerandola attentamente)
In quegli occhi, o bricconcella,
vedo uno spirito folletto,
che mi dice schietto e netto:
bada ben che te la fa.
SUSANNA
Di quest'occhi la favella
gioco è sol di fantasia.
Il folletto è gelosia
che martello ancor ti dà.
FIGARO
Via, leviamoci la maschera.
Tu m'intendi.
SUSANNA
Io no, davvero.
FIGARO
(risolutamente)
Quell'amico non è Figaro.
SUSANNA
(sorpresa)
No! E chi mai? (Ch'ei sappia il vero!)
FIGARO
Su, confessa francamente.
SUSANNA
Che ho da dir?
FIGARO
Colui chi è?
SUSANNA
Tu deliri veramente.
Addio.
(per partire)
FIGARO
(fermandola)
No, sta' qui con me.
Insieme
SUSANNA
(Il volpone è insospettito;
non si manchi d'ardimento.)
FIGARO
(La birbona mi ha capito;
incalziamo l'argomento.)
SUSANNA E FIGARO
(Buona lana, ti conosco,
la so lunga più di te.)
FIGARO
Su via palesami
tutto alla buona.
SUSANNA
(liberandosi da lui)
Lasciami correre
alla padrona.
FIGARO
Eh! Non resistere.
SUSANNA
Non mi seccar.
Plagio e detti.
PLAGIO
SUSANNA
(A tempo ei capita.)
FIGARO
(Sii scorticato!)
PLAGIO
FIGARO
(inquieto)
Sì, sì...
PLAGIO
FIGARO
Un'altra volta.
SUSANNA
Presto: piantiamolo.
(per fuggire)
FIGARO
Ferma...
SUSANNA
Lo ascolta.
PLAGIO
FIGARO
No, no, ti replico...
PLAGIO
FIGARO
So tutto: lasciami.
PLAGIO
FIGARO
(sbuffando)
Auf... finiscila.
SUSANNA
(ridendo)
Ah! Ah! Ah! Ah!
(Per quello stolido ~ la schivo brutta:
rimani, o Figaro, ~ a bocca asciutta.
Sbuffa, sofistica, ~ fremi fra te.)
FIGARO
Eh! Vanne al diavolo ~ tu e l'incidente:
non vo' commedie, ~ non sento niente.
(La bile affogami, ~ son fuor di me.)
PLAGIO
(Figaro e Susanna partono)
Plagio solo.
Anticamera ad uso di guardaroba che mette alla stanza di Susanna. Di qua e di là sono due armadi, in uno de' quali avvi un di quegli arnesi di legno, a cui si appendono i vestiti, coperto da un ferraiolo e da un cappello.
Susanna ed Inez entrando rapidamente, indi Cherubino.
INEZ
Chiudi presto la porta.
SUSANNA
Uh! Che spavento!
Non vi ha veduta alcuno, e poi, signora,
siete nelle mie stanze, e non è questo
un luogo proibito.
INEZ
Sì... ma chiuder saria miglior partito.
SUSANNA
Oh! Bella! Sta a veder che Cherubino
dovrà passare per la serrature.
INEZ
È vero... ma...
SUSANNA
Che ma? Meno paura.
Il Conte e la Contessa
si stan sul vostro conto a disputare.
Figaro ha di che fare
per li preparativi della festa,
né può venire a romperci la testa.
Intanto Cherubin...
INEZ
Zitto... Vien gente.
SUSANNA
È desso appunto.
CHERUBINO
(entrando)
Eccomi.
SUSANNA
Or sì che importa
di chiudere la porta.
(chiude)
CHERUBINO
Inez!... Che hai?
SUSANNA
Trema la poverina.
CHERUBINO
E di che mai?
SUSANNA
D'esser sorpresa.
INEZ
Ah! Non è sol per questo:
tremo perché la sera si avvicina,
e nulla abbiam combinato ancora.
CHERUBINO
Non si siam parlati un quarto d'ora.
SUSANNA
Or dunque per fortuna
eccoci tutti e tre...
(si pone in mezzo)
venite avanti,
parliamo, combiniam...
CHERUBINO
Sappi, che alfine
don Alvaro ho veduto: ei di sicuro
tuo sposo non sarà; come è venuto
dovrà partir.
SUSANNA
Benone.
INEZ
Altro non bramo.
Ma...
(odesi picchiare alla porta)
CHERUBINO
Han picchiato.
FIGARO
(di dentro)
Susanna!
INEZ
Ahimè!
SUSANNA
Ci siamo.
CHERUBINO
Diamine!... E che si fa?
SUSANNA
Celarsi è d'uopo.
INEZ
Dove? Dove?
SUSANNA
Non so.
FIGARO
(di dentro)
Susanna, ehi! Dico.
SUSANNA
Vengo, vengo.
CHERUBINO
Che intrico!
(si aggirano tutti e tre per la scena con gran confusione)
SUSANNA
(ad Inez accennando un armadio)
Ah! Voi là dentro.
(a Cherubino)
Voi qua dietro il mantello.
FIGARO
(di dentro)
(con più furia picchiando e gridando)
Cospettone!
Rompo l'uscio.
SUSANNA
(dopo aver chiuso l'armadio, e collocato Cherubino col mantello e cappello indosso)
Son qua... Così... Benone.
(va ad aprire)
Figaro entrando furiosamente e detti, indi il Conte e la Contessa.
FIGARO
Chiusa qua dentro a chiave...
Cos'è 'sta novità?
SUSANNA
(con disinvoltura)
Faccio di tutto
per poterti schivar; ma tutto invano.
FIGARO
Ci vuol tanto ad aprire?
SUSANNA
Ora è aperto; che vuoi?
FIGARO
Devo partire.
Dammi tosto il mantello.
Vo a chiamar il Notaro.
SUSANNA
Il tuo mantello!
Hai tu forse paura di gelare?
FIGARO
È già tardi, e comincia a piovicchiare.
(Susanna è confusa. Dopo un momento Figaro si volge, e vedendo ch'ella non si muove, s'impazienta)
FIGARO
E così? Con chi ho parlato?
SUSANNA
Un momento! (Oh quale imbroglio!)
IL CONTE
(di fuori)
Ho deciso: così voglio.
FIGARO
Il padron!
SUSANNA
(Come si fa?)
(in scena seguitato dalla Contessa)
IL CONTE
Abbastanza ho sopportato
di colei le stravaganze
son chiuse le sue stanze...
(a Susanna)
Vanne tu che scenda qua.
LA CONTESSA
Ma pensate al suo dolore...
IL CONTE
Vien don Alvaro fra poco.
SUSANNA
Ponderate o mio signore...
IL CONTE
Troppo lungo è questo gioco.
Insieme
IL CONTE
Le ragioni sono vane:
vo' così, così sarà.
SUSANNA
(Se vo via, qui resta il cane:
da per tutto si fiuterà.)
LA CONTESSA
(Più rimedio non rimane,
ubbidir le converrà.)
FIGARO
(Sì crepate, o donne insane;
ma il contratto si farà.)
IL CONTE
(a Susanna)
Tu non vai?
SUSANNA
(imbrogliata)
Sì... vado...
FIGARO
Presto.
(Susanna va e viene)
IL CONTE
Ma che fai?
SUSANNA
(Che impiccio è questo?)
Io son pronta... Ma eccellenza...
se facesse resistenza...
Andar tutti è più sicura.
FIGARO
Eh! Va' là: cos'hai paura?
Dal Notaro intanto io volo.
IL CONTE
Sì, ti spiaccia...
FIGARO
Il ferraiolo.
(per andare a prendere il mantello)
SUSANNA
(fermandolo)
Andar puoi senza di quello.
FIGARO
Il cappello...
SUSANNA
No...
FIGARO
Eh! Va' là.
(la respinge, corre al cappellinaio, e discopre Cherubino)
FIGARO
Ah!
LA CONTESSA, SUSANNA E CHERUBINO
Siam fritti.
IL CONTE
Che mai vedo?
FIGARO
(va smaniando di qua e di là)
(Or capisco.)
IL CONTE
(a Cherubino)
Qui che fai?
CHERUBINO
(Che ho da dir? Saranno guai.)
FIGARO
Ah! Signor... Guardate qua.
(apre l'altro armadio e vedesi Inez)
LA CONTESSA, SUSANNA E INEZ
Cielo!
IL CONTE
Appena il credo.
LA CONTESSA, SUSANNA E CHERUBINO
(a Figaro)
Maledetto!
FIGARO
(dando in un scroscio di riso)
Ah! Ah! Ah!
Insieme
IL CONTE
(Apro gli occhi finalmente...
Son tradito ed ingannato...
Bel gioiello che ho trovato,
bella perla in verità.)
CHERUBINO
(Io mi stillo invan la mente...
Più non giova ingegno ed arte...
Rivoltate son le carte,
di sfrattar mi toccherà.)
FIGARO
(Mia scarsella allegramente...
È battuto l'intrigante...
già contata, già sonante
della dote è la metà.)
LA CONTESSA, SUSANNA E INEZ
(Come un piccolo incidente
ha la macchina distrutta!
Son confusa, tremo tutta...
Chissà mai come anderà!)
IL CONTE
Temerario! Chi sei? Che pretendi?
Dell'oltraggio ragione mi rendi.
CHERUBINO
(Il coraggio e il cervello ho perduto.)
FIGARO
Parla, parla... rimasto sei muto?
CHERUBINO
(risolutamente)
(accennando Figaro)
Sono un tal che si è posto all'impegno
di sventar del briccone il disegno,
di sottrarre agli artigli d'un perfido
l'innocente e tradita beltà.
Solo allor che fia giunto all'intento
questo tale scoprirsi saprà.
IL CONTE
Seduttore!
FIGARO
Impostore!
IL CONTE E FIGARO
Che impudenza!
IL CONTE
Esci tosto da questo castello.
LA CONTESSA
Sposo!
INEZ
Padre!
SUSANNA
Perdono, eccellenza.
IL CONTE
(ad Inez e alla Contessa)
A voi due farò fare cervello,
(a Susanna)
tu, civetta, fa' tosto bagaglio:
più vederti in mia casa non vo'.
CHERUBINO
(al Conte)
Riconoscer dovrete lo sbaglio
da qui a poco allorché tornerò.
IL CONTE
(minaccioso contro Cherubino)
Trema... Audace!
LA CONTESSA, SUSANNA E INEZ
Ah! Fermate...
CHERUBINO
(alle donne accennando segretezza)
Tacete:
vi vedrò più contente e più liete.
Insieme
IL CONTE
(alla Contessa e ad Inez)
Su partite: finiamo l'istoria.
(a Susanna)
La tua roba, tu infida, raduna
(a Cherubino)
tu, sfacciato, ringrazia fortuna
se altrimenti scacciar non ti fo.
CHERUBINO
(a Figaro)
Non cantare per anco vittoria.
(alle donne)
Voi sperate,
(al Conte)
voi l'ira calmate;
si vedrà chi l'insidie ha tramate,
chi son io pria di sera dirò.
FIGARO
(lietissimo)
(Ora sì che vo' fare baldoria,
ora sì che al mio posto ritorno:
se la moglie mi levo d'intorno
ben felice chiamarmi potrò.)
LA CONTESSA, SUSANNA E INEZ
(Il briccone va in giolito, e in gloria...
ei trionfa, ed in faccia ne ride...
Ah! La rabbia, il dispetto mi uccide
d'alzar gli occhi coraggio non ho.)
(Cherubino, Inez e la Contessa partono da un lato, Susanna dall'altro)
Il Conte e Figaro.
IL CONTE
Figaro!
FIGARO
Mio signore.
IL CONTE
Un brav'uomo tu sei. Tutta ti rendo
la primiera mia stima.
FIGARO
Io son contento
come se avessi guadagnato un terno.
Gioco vedervi, e scherno
di cotal gabbamondo
davvero io non potea senza crepare.
IL CONTE
Va'... Saprò la tua fé ricompensare.
Ma Susanna... Susanna
per sempre ha da fuggir la mia presenza.
FIGARO
Voi mi avete, eccellenza,
un tal peso levato,
che in eterno obbligato esser vi deggio.
Vada via, ben le sta: merta di peggio.
IL CONTE
Va' dunque prontamente,
e più presto che puoi guida il Notaro.
FIGARO
Corro... (Oh! Che sprone al fianco emmi il danaro.)
(parte)
Il Conte, indi Susanna con un fardello sotto il braccio.
IL CONTE
Vedran che non mi lascio
più pe 'l naso guidar; che sono stanco
di fare a modo d'altri
e che il padron son io.
SUSANNA
(in disparte)
(Eppure, avrai da fare a modo mio.)
IL CONTE
Per altro mi rincresce
che Susanna se n' vada.
SUSANNA
(in disparte)
(Oh! Se l'ho detto.)
IL CONTE
Troppo dal mio dispetto
trasportar mi lasciai.
SUSANNA
(in disparte)
(E indietro tornerai.)
IL CONTE
(volgendosi vede Susanna)
(Chi vedo! È dessa.
Non facciam ragazzate.)
SUSANNA
(avanzandosi lentamente)
(Aria sommessa.)
Eccel... lenza.
IL CONTE
(brusco)
Che vuoi?
Che pretendi da me?
SUSANNA
(singhiozzando)
Nulla... Soltanto,
pria di partir... parlar mi vieta il pianto.
IL CONTE
Spicciati.
SUSANNA
Abbandonata...
Dal mio caro padrone...
IL CONTE
(le dà una borsa)
Ho inteso: prendi:
quest'oro servirà per tuoi bisogni,
finché ti non ritrovi a collocarti
in qualch'altra maniera.
SUSANNA
(ricusando la borsa)
Ah! Non è questo,
che mi affligge, o signore...
Non vedervi mai più... mi scoppia il core.
IL CONTE
Tu lo volesti, ingrata;
solo te stessa accusa;
non ha difesa o scusa
sì nera infedeltà.
SUSANNA
Sono a ragion cacciata,
troppo son rea, lo vedo.
Perdono a voi non chiedo,
imploro sol pietà.
IL CONTE
Quale pietà?
SUSANNA
Sol quella
di non odiarmi almeno.
IL CONTE
Odiarti?... No... Non t'odio.
SUSANNA
Or son contenta appieno.
Su quella destra amata
che imprima un bacio...
IL CONTE
(volendo ritirar la mano ch'essa gli afferra)
No.
SUSANNA
(ritenendogli la mano e baciandola)
Ah! Non vi lascio.
IL CONTE
(commosso)
Ingrata!
(Debole cor!... Che fo?)
Insieme
SUSANNA
(Buono! Gli spunta il pianto...
a poco a poco ei cede...
Oh! Quando men lo crede
farà quel ch'io vorrò.)
IL CONTE
(Ah! Che a durarla tanto
capace non mi sento...
che già l'amai, rammento,
ed essa ancor m'amò.)
SUSANNA
Dunque io parto...
(per partire)
IL CONTE
(arrestandola)
Senti.
SUSANNA
Oh dio!...
Se più resto al piè vi moro.
IL CONTE
No, rimani: io tutto oblio.
SUSANNA
Come! Voi!... (Che pasta d'oro!)
IL CONTE
Ti perdono; ma ricordati...
SUSANNA
Pria d'offendervi morrò.
Insieme
IL CONTE
Sì rimani; e sia per ora
condonato il primo errore;
se mi servi con amore
io scordarmelo saprò.
(Se l'ho detto che a mio modo
finché vivo io non farò!)
SUSANNA
(Me felice! Io trovo ancora
il mio caro e buon signore.
Sì bell'alma, sì bel core
esser barbaro non può.
(Questa invero me la godo;
questa poi la conterò.)
(partono)
Galleria.
Alcuni Servi introducono Don Alvaro, indi il Conte.
CORO
Signore... Si accomodi...
rimanga servito...
Il nostro padrone
fia tosto avvertito;
a lei non dispiaccia
per poco aspettar.
(Che ad Inez ei piaccia
difficil mi par.)
(il Coro parte)
DON ALVARO
Presso è la sera alfin. L'ora fissata
finalmente è arrivata ~ e son vicino
alla meta che tanto sospirai.
Quando contarvi mai
bei dobloni potrò? Ma fia pur vero
che Figaro ne goda la metà?...
Vengano prima: poi si parlerà.
IL CONTE
Don Alvaro, scusate
se vi ho fatto aspettar.
DON ALVARO
Giunge più caro
un piacer che aspettato è lungamente.
IL CONTE
Pur sarà soddisfatto pienamente.
Eccovi la Contessa
e la mia figlia seco.
La Contessa, Inez e detti.
(andando loro incontro con don Alvaro)
IL CONTE
Io vi presento
don Alvaro, o Contessa. Inez, è questi
lo sposo tuo.
(la Contessa e Inez salutano senza parlare)
DON ALVARO
(Cospetto!
È pur bellina!)
INEZ
(piano alla Contessa)
Che sinistro aspetto!
DON ALVARO
Signore, il vostro assenso
alla brama del Conte,
dal vostro labbro ad implorare io vengo.
Me fortunato se da voi l'ottengo.
INEZ
(piano alla Contessa)
Che risponder degg'io?
LA CONTESSA
Coraggio: è forza
disgustarlo di te.
DON ALVARO
(piano al Conte)
Tace la madre,
e afflitta è la fanciulla.
Che significa?
IL CONTE
Nulla.
(forte)
Ebben, che fate?
Rispondete, parlate.
(ad Inez)
Or via: ti avanza,
l'importuno rossor ormai discaccia.
DON ALVARO
Vi spiaccio forse?
INEZ
(incoraggiata dalla Contessa)
Ah! Sì, ve 'l dico in faccia.
DON ALVARO
Come?
IL CONTE
Che impertinenza?
Qual temerità?
DON ALVARO
(al Conte)
Non vi adirate.
Se tenere premure, e amor costante
ponno ottener corrispondenza un giorno,
io non dispero ancor.
IL CONTE
Lo senti, o stolta?
Che rispondi ad un uom sì delicato?
INEZ
Che si lusinga invan d'esser amato.
(a don Alvaro)
Se generoso e nobile
avete il cor nel petto,
volgete ad altro oggetto
l'amor che offrite a me.
IL CONTE
Indegna!
DON ALVARO
(Ahi! Ahi!)
LA CONTESSA
(Bravissima!)
IL CONTE
Così parlar tu puoi?
DON ALVARO
Ah! Rinunziare a voi!...
Possibile non è.
CORO
(ironicamente)
(Oh! Questo è un bel pretendere
è delicato affé!)
INEZ
L'alma mia, se no 'l sapete,
arde già d'un altro amore.
Infelice mi rendete,
fate eterno il mio dolore.
Un'orribile catena
questo imene a me sarà.
Insieme
IL CONTE
(a don Alvaro)
Prestar fede io posso appena
alla sua temerità.)
DON ALVARO
(al Conte)
(Che vuol dire questa scena?
Quale sgarbo mi si fa?)
INEZ
Se resista alla mia pena
cor di padre in sen non ha.)
LA CONTESSA
Se resista alla tua pena
cor di padre in sen non ha.)
CORO
Se resista alla sua pena
cor di padre in sen non ha.)
INEZ
Voi tacete... Oh! Dio!... Parlate
padre mio!...
IL CONTE
Ti scosta audace.
DON ALVARO
Signor Conte, perdonate...
io non son sì pertinace...
IL CONTE
Fra noi sacra è la parola:
l'ostinata ubbidirà.
INEZ
Ebbene, si compia ~ l'odiato imene
delle mie pene ~ pascete il cor.
Mi saprà togliere ~ a tanto affanno
di voi men barbaro ~ il mio dolor.
Insieme
INEZ E LA CONTESSA
(fra di loro)
(Ah! Tutto è inutile ~ ha cor di scoglio:
può sol l'imbroglio ~ levarci amor.)
IL CONTE
Raffrena o perfida ~ gli audaci accenti:
troppo cimenti il mio furor.
DON ALVARO
(Che bene termini ~ per me non credo,
io non possiedo ~ la dote ancor.)
CORO
(È compatibile ~ se non lo vuole
non è possibile ~ cambiare il cor.)
(Inez parte con la Contessa e servi)
Il Conte e don Alvaro.
IL CONTE
Don Alvaro!
DON ALVARO
Signore!
IL CONTE
Mi siete amico?
DON ALVARO
Sì.
IL CONTE
Genero mio
bramate diventar?
DON ALVARO
Altr'io non bramo
fuor che questo favor.
IL CONTE
Dunque obliate
le stravaganze udite.
Inez vostra sarà... meco venite.
(partono)
Figaro introducendo il Notaro, indi Plagio.
FIGARO
Sedete là un momento,
caro signor Notaro, ed attendete
ch'io vi annunzi al padron. Potete intanto
preparar la scrittura.
NOTARO
(sedendo presso un tavolino)
È preparata.
FIGARO
Tanto meglio. Sarà presto spicciata.
(parte rapidamente, ed entra Plagio)
PLAGIO
NOTARO
Ei torna presto.
PLAGIO
NOTARO
Ah! Siete forse
venuto per le nozze?
PLAGIO
NOTARO
E venite perciò?
PLAGIO
NOTARO
(alzandosi)
Che sento?
Chi vi ha chiamato?
PLAGIO
NOTARO
Io son qua
per l'istessa cagione.
PLAGIO
NOTARO
Via, via, non vi scaldate...
(È il Notaro del luogo.) Io cedo il posto.
Son galantuomo, e so la convenienza.
Vi saluto.
PLAGIO
NOTARO
(partendo)
Pazienza.
Il Conte, Don Alvaro, e Plagio.
IL CONTE
(a Plagio)
Siete voi che mi aspettate?
PLAGIO
DON ALVARO
L'atto è steso?
PLAGIO
IL CONTE
Anzi, fate a me servizio.
PLAGIO
IL CONTE
Com'io voglio avete scritto?
PLAGIO
IL CONTE E DON ALVARO
Basta, via. Troppa umiltà.
PLAGIO
IL CONTE
Come?
PLAGIO
IL CONTE E DON ALVARO
Di che si parla?
PLAGIO
IL CONTE E DON ALVARO
Insolente... Temerario!
Sì trascorri al mio cospetto?
PLAGIO
Insieme
IL CONTE E DON ALVARO
(È ubriaco, o scimunito:
quel che dice non si sa.)
PLAGIO
Figaro e detti, indi il Notaro che ritorna.
FIGARO
Eccellenza...
IL CONTE
Scellerato!
(ambedue afferrandolo pe 'l collo)
DON ALVARO
Traditor!
FIGARO
(spaventato)
Ahi! Cos'è stato?
IL CONTE
Io cocciuto?
DON ALVARO
Io truffatore?
FIGARO
Chi l'ha detto?
IL CONTE E DON ALVARO
Tu impostore.
Sì, domandalo al Notaro.
FIGARO
Qual Notaro!...
(vede Plagio, e ride)
Ah! Ah! Ah!
È un poeta... e di commedie
vi ha parlato.
IL CONTE E DON ALVARO
Ed ha che viene?
PLAGIO
IL CONTE, DON ALVARO E FIGARO
E il Notaro dov'è andato?
PLAGIO
NOTARO
(di dentro)
È permesso?
IL CONTE E DON ALVARO
Chi giunge?
FIGARO
Il Notaro.
IL CONTE, DON ALVARO E FIGARO
Manco mal... Chi di nuovo v'invia?
NOTARO
Un signor... che ho veduto per via.
IL CONTE, DON ALVARO E FIGARO
Un signore? Chi è desso?
NOTARO
No 'l so.
IL CONTE
Non importa: sedete, e scrivete.
NOTARO
E la sposa?
IL CONTE E DON ALVARO
Tardare non può.
FIGARO
Ella viene.
NOTARO
Sbrighiamoci, signori.
CORO
(di dentro)
Viva, viva!
IL CONTE
Che grida son queste?
FIGARO
Son vassalli che applaudon di fuori,
e che io feci venir per le feste.
Coro di Vassalli, indi la Contessa, Inez, Susanna e detti.
CORO
Del villaggio gli uniti abitanti,
eccellenza, vedete esultanti,
celebrar il felice connubio
con evviva che il core dettò.
Insieme
IL CONTE, DON ALVARO E FIGARO
Finalmente si appressa il momento
che i miei voti compiuti vedrò.
PLAGIO
INEZ
(Ah! Che il mio piè tremante
nega seguirmi, o madre,
in sì fatale istante
mi sento il cor mancar.)
IL CONTE
(prende Inez per mano)
Avanti: bada bene
di non mi far più scene.
SUSANNA
(E Figaro l'ha vinta!
Mi sembra di sognar.)
NOTARO
(legge la scrittura)
«A me d'innanzi etcetera.
I sottonominati.»
IL CONTE
(dettando)
Donn'Inez...
DON ALVARO
(dettando)
E don Alvaro.
NOTARO
(a don Alvaro)
Le vostre qualità?
Cherubino vestito da Colonnello entra improvvisamente.
CHERUBINO
Torribio già staffiere
di Cherubino.
DON ALVARO
Ah!
(dà un grido, si scopre la faccia e parte rapidamente)
FIGARO
(Tutto è perduto.)
LA CONTESSA, INEZ E SUSANNA
Oh! Giubilo!
IL CONTE
Che fu? Che scena è questa?
CHERUBINO
La confusion di Figaro
assai lo manifesta.
Un furbo, un miserabile
vi seducean, signor.
Scoprir la lor perfidia
alfin mi diede amor.
IL CONTE
Amor!
CHERUBINO
Sì, vostra figlia
amo d'amor sincero.
Ella pur m'ama.
LA CONTESSA, INEZ E SUSANNA
È vero.
PLAGIO
FIGARO
(Oh! Mio stupor!)
Tutti.
Insieme
FIGARO
(Egli non parla, e rumina...
ma guai se il nembo scoppia!
Doppio sconquasso, e doppia
rovina apporterà.)
LA CONTESSA, INEZ, SUSANNA E CHERUBINO
(Fra la sorpresa e il giubilo
la speme ed il timore
ondeggia incerto il core
e palpitando va.)
IL CONTE
(S'egli non era, i perfidi
compian l'iniqua trama!
Inez lo vuole, ei l'ama!...
Ebben, la sposerà.)
PLAGIO
IL CONTE
Da me discaccio Figaro:
mai più mi venga avanti:
si uniscano gli amanti,
finita sia così.
LA CONTESSA, INEZ, SUSANNA E CHERUBINO
Oh! Lieto istante!
PLAGIO
FIGARO
(Oh sfortunato dì!)
Tutti.
Insieme
LA CONTESSA, INEZ, SUSANNA, IL CONTE E CHERUBINO
Da tanti imbrogli e palpiti
alfin respiri ogni alma:
dopo i timori e i spasimi
più dolce è al cor la calma:
amor che al nodo è pronubo
più non la turberà.
FIGARO
Ecco di tante cabale
qual tristo frutto ho colto!
Tutti con me la prendono,
nessun mi guarda in volto:
veder, tacere, e farsela
meglio per me sarà.
PLAGIO
Fine del libretto.
Generazione pagina: 14/01/2016
Pagina: ridotto, rid
Versione H: 3.00.40
(W)