Il supplizio

 

Scena prima

Un'ala del palazzo dell'Aliaferia. All'angolo una torre, con finestre assicurate da spranghe di ferro; notte oscura.
Si avanzano due persone ammantellate: Ruiz e Leonora.

Bozzetti

 Q 

(nessuno)

<- Ruiz, Leonora

 
[N. 12 - Scena ed Aria]

 N 

 

RUIZ
(sommessamente)

Siam giunti; ecco la torre, ove di stato  

gemono i prigionieri... ah, l'infelice

ivi fu tratto!

Brano musicale ()

LEONORA

Vanne,

lasciami, né timor di me ti prenda...

Salvarlo io potrò forse.

(Ruiz si allontana)

Ruiz ->

 

 

Timor di me! sicura,

presta è la mia difesa.

(i suoi occhi figgonsi ad una gemma che le fregia la mano destra)

In quest'oscura

notte ravvolta, presso a te son io,

e tu no 'l sai!... Gemente

aura che intorno spiri,

deh, pietosa gli arreca i miei sospiri...

 

D'amor sull'ali rosee    

vanne, sospir dolente,

del prigioniero misero

conforta l'egra mente...

Com'aura di speranza

aleggia in quella stanza:

lo desta alle memorie,

ai sogni dell'amor!...

Ma, deh! non dirgli, improvvido,

le pene del mio cor!

S

Sfondo schermo () ()

Brano musicale ()

 
Suona la campana dei morti.
 

VOCI INTERNE

Miserere d'un'alma già vicina  

alla partenza che non ha ritorno;

miserere di lei. Bontà divina,

preda non sia dell'infernal soggiorno.

Brano musicale ()

LEONORA

Quel suon, quelle preci solenni, funeste,

empiron quest'aere di cupo terror!

Contende l'ambascia, che tutta m'investe

al labbro il respiro, i palpiti al cor!

MANRICO
(dalla prigione)

Ah, che la morte ognora

è tarda nel venir

a chi desia morir!...

Addio, Leonora!

LEONORA

Oh ciel!... sento mancarmi!

VOCI INTERNE

Miserere d'un'alma già vicina

alla partenza che non ha ritorno;

miserere di lei. Bontà divina,

preda non sia dell'infernal soggiorno.

LEONORA

Sull'orrida torre, ah! par che la morte

con ali di tenebre librando si va!...

Ah! forse dischiuse gli fian queste porte

sol quando cadaver già freddo sarà!

MANRICO
(dalla prigione)

Sconto col sangue mio

l'amor che posi in te!...

Non ti scordar di me!...

Leonora, addio!

LEONORA

Di te, di te scordarmi?...

Tu vedrai che amore in terra    

mai del mio non fu più forte...

vinse il fato in aspra guerra,

vincerà la stessa morte.

O col prezzo di mia vita

la tua vita io salverò,

o con te per sempre unita

nella tomba io scenderò.

S

 

Scena seconda

S'apre una porta; n'esce il Conte con alcuni Seguaci. All'avanzarsi di alcuni, Leonora si pone in disparte.

<- Conte, seguaci

 
[N. 13 - Scena e Duetto]

 N 

 

CONTE
(ad alcuni seguaci)

Udiste? Come albeggi  

la scure al figlio, ed alla madre il rogo!

 
(i seguaci entrano nella torre)

seguaci ->

 

CONTE

Abuso io forse del poter che pieno  

in me trasmise il prence! A tal mi traggi,

donna per me funesta! Ov'ella è mai?

Ripreso Castellor, di lei contezza

non ebbi, e furo indarno

tante ricerche e tante!

Ah! dove sei, crudele?

LEONORA

(avanzandosi)

A te davante.

CONTE

Qual voce!... come!... tu, donna?

Brano musicale ()

LEONORA

Il vedi.

 

CONTE

A che venisti?  

LEONORA

Egli è già presso

all'ora estrema; e tu lo chiedi?

CONTE

Osar potresti?...

LEONORA

Ah sì, per esso

pietà dimando...

CONTE

Che!... tu deliri!

Io del rival sentir pietà?

LEONORA

Clemente nume a te l'ispiri...

CONTE

È sol vendetta mio nume... Va'.

(si getta disperatamente a' suoi piedi)

LEONORA

Mira, di acerbe lagrime    

spargo al tuo piede un rio...

Non basta il pianto? Svenami,

ti bevi il sangue mio...

Calpesta il mio cadavere...

ma salva il trovator!

S

Brano musicale ()

CONTE

Ah! dell'indegno rendere

vorrei peggior la sorte...

fra mille atroci spasimi

centuplicar sua morte...

Più l'ami, e più terribile

divampa il mio furor!

LEONORA

Calpesta il mio cadavere...

ma salva il trovator!

Insieme

CONTE

Più l'ami, e più terribile

divampa il mio furor!

 
(il Conte vuol partire; Leonora si avvinghia ad esso)
 

LEONORA

Conte...  

Brano musicale ()

CONTE

Né cessi?

LEONORA

Grazia!...

CONTE

Prezzo non avvi alcuno

ad ottenerla! scòstati...

LEONORA

Uno ve n'ha! sol uno!...

Ed io... te l'offro.

CONTE

Spiegati, Qual prezzo, di'.

LEONORA

(stendendo la destra con dolore)

Me stessa!

CONTE

Ciel!... tu dicesti?...

LEONORA

E compiere

saprò la mia promessa.

CONTE

È sogno il mio?

LEONORA

Dischiudimi

la via fra quelle mura...

Ch'ei m'oda!... che la vittima

fugga, e son tua.

CONTE

Lo giura.

LEONORA

Lo giuro a dio che l'anima

tutta mi vede!

CONTE

Olà!

 
Corre all'uscio della torre; si presenta un custode; il Conte gli parla all'orecchio; Leonora sugge il veleno chiuso nell'anello.

<- custode

custode ->

 

LEONORA

(M'avrai, ma fredda, esanime

spoglia!)

CONTE

(tornando a Leonora)

Colui vivrà...

 

LEONORA

(alzando gli occhi, cui fanno velo lagrime di gioia)

(Vivrà!... contende il giubilo  

i detti a me, signore...

ma coi frequenti palpiti

mercé ti rende il core!

Ora il mio fine impavida,

piena di gioia attendo...

Potrò dirgli morendo:

salvo tu sei per me!)

Brano musicale ()

 

CONTE

Fra te che parli? Volgimi,

mi volgi il detto ancora,

o mi parrà delirio

quanto ascoltai finora...

tu mia!... ripetilo.

Il dubbio cor serena...

Ah! ch'io lo credo appena

udendolo da te!

 

LEONORA

Andiam...

CONTE

Giurasti... pensaci!

LEONORA

È sacra la mia fé!

 
(entrano nella torre)

Leonora, Conte ->

 
 

Scena terza

Orrido carcere: in un canto, finestra con inferriata; porta nel fondo; smorto fanale pendente dalla volta.
Azucena giacente sopra una specie di rozza coltre, Manrico seduto a lei dappresso.

Bozzetti

 Q 

Azucena, Manrico

 
[N. 14 - Finale ultimo]

 N 

 

MANRICO

Madre... non dormi?  

AZUCENA

L'invocai più volte,

ma fugge il sonno a queste luci... Prego.

MANRICO

L'aura fredda è molesta

alle tue membra forse?

AZUCENA

No; da questa

tomba di vivi sol fuggir vorrei

perché sento il respiro soffocarmi!...

MANRICO

(torcendosi le mani)

Fuggir!

AZUCENA

(sorgendo)

Non attristarti.

Far di me strazio non potranno i crudi!

MANRICO

Ah! come?

AZUCENA

Vedi?... le sue fosche impronte

m'ha già stampate in fronte

il dito della morte!

MANRICO

Ahi!

AZUCENA

Troveranno

un cadavere muto, gelido!...

(con gioia feroce)

anzi

uno scheletro!

MANRICO

Cessa!

AZUCENA

Non odi?... gente appressa...

i carnefici son... vogliono al rogo

trarmi!... Difendi la tua madre...

MANRICO

Alcuno,

ti rassicura, qui non volge...

AZUCENA

(senza badare a Manrico, con ispavento)

Il rogo!...

Parola orrenda!

MANRICO

Oh madre!... oh madre!

AZUCENA

Un giorno

turba feroce l'ava tua condusse...

al rogo! Mira la terribil vampa!

Ella n'è tocca già! già l'arso crine

al ciel manda faville!...

Osserva le pupille

fuor dell'orbita loro! Ah! chi mi toglie

a spettacol sì atroce?

(cade, tutta convulsa, in braccio a Manrico)

MANRICO

Se m'ami ancor, se voce

di figlio ha possa d'una madre in seno,

ai terrori dell'alma

oblio cerca nel sonno, e posa e calma.

(la conduce presso alla coltre)

 

AZUCENA

Sì, la stanchezza m'opprime, o figlio...  

alla quïete io chiudo il ciglio!

Ma se del rogo arder si veda

l'orrida fiamma, destami allor!

Brano musicale ()

MANRICO

Riposa, o madre: iddio conceda

men tristi immagini al tuo sopor.

AZUCENA

(tra il sonno e la veglia)

Ai nostri monti... ritorneremo!...  

l'antica pace... ivi godremo!...

Tu canterai... sul tuo liuto...

in sonno placido... io dormirò!

Brano musicale ()

MANRICO

Riposa, o madre: io prono e muto

la mente al cielo rivolgerò.

 
(Azucena si addormenta. Manrico resta genuflesso accanto a lei)
 

Scena ultima

Si apre la porta, entra Leonora: gli anzidetti, in ultimo il Conte con séguito di Armati.

<- Leonora

 

MANRICO

Ciel!... non m'inganna quel fioco lume?    

S

LEONORA

Son io, Manrico...

MANRICO

O mia Leonora!

Ah! mi concedi, pietoso nume,

gioia sì grande, anzi ch'io mora?

LEONORA

Tu non morrai!... vengo a salvarti...

MANRICO

Come! a salvarmi? Fia vero!

LEONORA

Addio...

Tronca ogni indugio... t'affretta... parti!...

(accennandogli la porta)

MANRICO

E tu non vieni?

LEONORA

Restar degg'io!

MANRICO

Restar!

LEONORA

Deh! fuggi!

MANRICO

No.

LEONORA

(cercando di trarlo verso l'uscio)

Guai se tardi!

MANRICO

No...

LEONORA

La tua vita!...

MANRICO

Io la disprezzo...

Pur figgi, o donna, in me gli sguardi!...

Da chi l'avesti ed a qual prezzo?

Parlar non vuoi!... Balen tremendo!...

Dal mio rivale!... intendo, intendo!...

Brano musicale ()

MANRICO

Ha quest'infame l'amor venduto...

venduto un core che mio giurò!

AZUCENA

(dormendo)

Ai nostri monti... ritorneremo!...

l'antica pace... ivi godremo!...

Tu canterai... sul tuo liuto...

in sonno placido... io dormirò!

Insieme

LEONORA

Oh, come l'ira ti rende cieco!

Oh, quanto ingiusto, crudel sei meco!

T'arrendi... fuggi, o sei perduto!

Nemmeno il cielo salvar ti può!

(Leonora è caduta ai piedi di Manrico)
 

MANRICO

Ti scosta...  

LEONORA

Non respingermi...

Vedi!... languente... oppressa

io manco...

MANRICO

Va'... ti abomino...

ti maledico...

LEONORA

Ah, cessa!

Non d'imprecar, di volgere

per me la prece a dio

è questa l'ora!

MANRICO

Un brivido

corse nel petto mio!

LEONORA

(cade bocconi)

Manrico!

MANRICO

(accorrendo a sollevarla)

Donna, svelami...

Narra!

LEONORA

Ho la morte in seno...

MANRICO

La morte!...

LEONORA

Ah, fu più rapida

la forza del veleno

ch'io non pensava!...

MANRICO

Oh fulmine!

LEONORA

Senti! la mano è gelo...

(toccandosi il petto)

Ma qui... foco terribil

arde...

MANRICO

Che festi!... o cielo!

LEONORA

Prima che d'altri vivere...

io... volli tua morir!...

MANRICO

Insano!... ed io quest'angelo

osava maledir!

LEONORA

Più non resisto!

MANRICO

Ahi misera!...

(entra il Conte, arrestandosi sulla soglia)

<- Conte, seguito d'armati

LEONORA

Ecco l'istante... io moro...

(stringendogli la destra in segno d'addio)

Manrico! Or la tua grazia...

padre del cielo... imploro...

CONTE

(Ah! volle me deludere,

e per costui morir!)

LEONORA

Prima che... d'altri vivere...

io... volli tua morir!...

CONTE

(Ah! volle me deludere,

e per costui morir!)

Insieme

MANRICO

Insano!... ed io quest'angelo

osava maledir!

(Leonora spira)

CONTE

(additando agli armati Manrico)

Sia tratto al ceppo!  

MANRICO

(partendo tra gli armati)

Madre... oh madre, addio!

 

Manrico, seguito d'armati ->

AZUCENA

(destandosi)

Manrico! Ov'è mio figlio?  

CONTE

A morte ei corre!

AZUCENA

Ah ferma! m'odi...

(il Conte trascina Azucena verso la finestra)

CONTE

Vedi?...

AZUCENA

Cielo!

CONTE

È spento!

AZUCENA

Egli era tuo fratello!...

CONTE

Ei!... quale orror!

AZUCENA

Sei vendicata, o madre!

(cade a piè della finestra)

CONTE
(inorridito)

E vivo ancor!

 

Fine (Il supplizio)

Il duello La gitana Il figlio della zingara Il supplizio

Un'ala del palazzo dell'Aliaferia; all'angolo una torre, con finestre assicurate da spranghe di ferro; notte oscura.

 
<- Ruiz, Leonora

[N. 12 - Scena ed Aria]

Siam giunti; ecco la torre, ove di stato

Leonora
Ruiz ->

(suona la campana dei morti)

Voci interne e Leonora, Manrico dalla prigione
Miserere d'un'alma già vicina
Leonora
<- Conte, seguaci

(Leonora si pone in disparte)

[N. 13 - Scena e Duetto]

Udiste? Come albeggi

Leonora, Conte
seguaci ->

Abuso io forse del poter

(Leonora si avanza)

A te davante / Qual voce

Leonora, Conte
<- custode

(Leonora sugge il veleno chiuso nell'anello)

Leonora, Conte
custode ->
 
Leonora, Conte ->

Orrido carcere: in un canto, finestra con inferriata; porta nel fondo; smorto fanale pendente dalla volta.

Azucena, Manrico
 

[N. 14 - Finale ultimo]

Madre... non dormi?

(Azucena si addormenta)

Azucena, Manrico
<- Leonora
Manrico e Leonora, Azucena
Ciel! non m'inganna quel fioco lume?
Manrico e Leonora, poi Conte
Ti scosta / Non respingermi
Azucena, Manrico, Leonora
<- Conte, seguito d'armati
 

(Leonora spira)

Sia tratto al ceppo!

Azucena, Leonora, Conte
Manrico, seguito d'armati ->

(Azucena si desta)

 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena ultima
Atrio nel palazzo dell'Aliaferia: porta da un lato che mette agli appartamenti. Giardini del palazzo: sulla destra marmorea scalinata che mette agli appartamenti; la notte è inoltrata,... Un diruto abituro, sulla falda di un monte della Biscaglia; nel fondo, quasi tutto aperto, arde un... Atrio interno di un luogo di ritiro in vicinanza di Castellor; alberi nel fondo; è notte. Accampamento: a destra il padiglione del Conte, su cui sventola la bandiera; da lungi torreggia Castellor. Sala adiacente alla cappella in Castellor, con verone in fondo. Un'ala del palazzo dell'Aliaferia; all'angolo una torre, con finestre assicurate da spranghe di ferro; notte... Orrido carcere: in un canto, finestra con inferriata; porta nel fondo; smorto fanale pendente dalla volta.
[N. 1 - Introduzione] [N. 2 - Cavatina] [N. 3 - Scena, romanza e terzetto] [N. 4 - Coro e Canzone] [N. 5 - Racconto] [N. 6 - Scena e Duetto] [N. 7 - Aria] [N. 8 - Finale atto II] [N. 9 - Coro] [N. 10 - Scena e Terzetto] [N. 11 - Aria] [N. 12 - Scena ed Aria] [N. 13 - Scena e Duetto] [N. 14 - Finale ultimo]
Il duello La gitana Il figlio della zingara

• • •

Testo PDF Ridotto