Atto secondo

 

Scena prima

Bosco con grotta come nell'atto primo.
Madama Bartolina, don Piastrone e Rubinetta, poi Artemidoro in disparte.

 Q 

Bartolina, Piastrone, Rubinetta

 

BARTOLINA

Sior Piastrone, non deve Gasperone  

vostra figlia impalmar.

PIASTRONE

Esser non può, perché don Gasperone

di concetti e d'umori

va di conformità colla mia Dori.

Disunirli sarebbe, un'eresia;

Pitagora di botto

in gattopardo mi trasmigreria.

BARTOLINA

Oh bello! Ed io frattanto,

che cosa me ne fo senza marito?

PIASTRONE

Vieni in casa ancor tu.

BARTOLINA

Oh il rimbambito!

Gli piace di scherzar con le figliuole.

PIASTRONE

E pur rider mi fan le tue parole.

 

<- Artemidoro

 

Batti ben col martelletto,  

dimmi pur qualche saletto,

che la mia filosofia

con piacer ti ascolterà.

BARTOLINA

Oh! il mio caro pupazzetto

fa il bambin di fresca età.

RUBINETTA

Son qua io, che mi diletto

di crear qualche concetto,

e tenerti in allegria

per far rabbia a quella là.

ARTEMIDORO

(Segui pur, ragazza mia,

fa l'amor con libertà.)

TUTTI

Il cervello in questo giorno

da me parte e fa ritorno,

ho timor che ai mattarelli

per le poste se n'andrà.

 
(partono Artemidoro, Piastrone e Rubinetta)

Artemidoro, Piastrone, Rubinetta ->

 

Scena seconda

Madama Bartolina, poi Trofonio dalla grotta.

 

BARTOLINA

Or guarda quel Piastron, come mi stringe  

le spalle al muro, acciò gli schiacci il naso!

 

<- Trofonio

TROFONIO

E ancor per qua s'aggira  

quella vaga donzella.

BARTOLINA

Dite un poco

saprebbe questa vostra

filosofia pensare una vendetta

contro un don Gasperone,

che tradendo mi sta?

TROFONIO

Tutto mi è noto.

BARTOLINA

Ebben, io sol desio,

ch'ei non sposi la Dori;

e non mi curo poi che non sia mio.

TROFONIO

Così farò.

BARTOLINA

Ma come?

TROFONIO

Odi: Piastrone

si trattiene girando intorno all'antro

per desio di vedermi. Io di lui prendo

l'imago e le sembianze: anderò in casa

a sovvertir il tutto, a ingarbugliare

le cose in guisa tale,

che al giunger suo dovranno suscitarsi

sconvolgimenti assurdi, ire e contrasti:

fida in me, son Trofonio, e ciò ti basti.

BARTOLINA

Fate la mia vendetta, ed aspettate

il premio al ben servir, se il meritate.

 

 

Non son io qual mi credete  

superbotta e ritrosina,

ma son umile e bonina

quanto mai si può pensar.

TROFONIO

(Ben lo scorgo al suo parlar.)

BARTOLINA

Amorosa, bella e soda

per lo più son con gli amanti;

ma chi poi non va alla moda

mi fa trista diventar.

TROFONIO

(Qua ci è molto da pensar.)

BARTOLINA

Se farete a modo mio

oh che giorni benedetti!

Con scherzetti e con balletti

io vi voglio consolar.

(parte)

Bartolina ->

 

TROFONIO

(T'amerò; ma poi rifletti,

ch'io mi so ben regolar.)

 

 

Per verità la salsa d'una moglie  

necessaria saria

all'asprezza di mia filosofia.

Convien che da Piastron vada a mutarmi,

acciò poss'io con lei merito farmi.

(parte)

Trofonio ->

 
 

Scena terza

Camera come nell'atto primo.
Eufelia leggendo con gravità, poi don Gasperone che segue, poi Dori che sopraggiunge.

 Q 

<- Eufelia, Gasperone

 

EUFELIA

Gran Sofocle!  

GASPERONE

Gran fistolo!

Lei mi vuole ascoltare?

EUFELIA

Chi mi desta

dal soave letargo de' miei studi?...

Mia germana di là.

GASPERONE

E se ne viene

alto la mano.

EUFELIA

L'ha con voi, bisogna

pigliarla co' le buone.

GASPERONE

Ora bel bello

io l'empio ben di ossequi, parolette,

e mettici se occorre,

cognata, una grazietta tu ancora.

EUFELIA

Sì, sì, non dubitate.

 

Scena quarta

Dori e detti.

<- Dori

 

DORI

(Qui l'infedele, e ardisce  

ridermi in volto, oh guarda il furfantello

mi chiama coll'occhietto

si accosta. Lo vorrei

proprio sfregiar. Volgiamogli le spalle.)

GASPERONE

All'eclissata mia luna di marzo

col cor spaccato ed arso

viene a mostrarsi un sole in Capricorno,

che qual porco a te intorno

si umilia, grugnoleggia, e a voi s'inchina

come onesta donzella modestina.

DORI

Sì, sì, sì, grazie tanto.

GASPERONE

Io mi sono umiliato

sino a terra parlando con creanza.

E lei, poter di un anno!

Non fa una riverenza, e non s'inchina?

DORI

Lo speri invan, non siamo ballerina.

GASPERONE

Ah, ah, la bambinella!

Amata mia madama.

DORI

Che madama, e madama!

Domestica io non son, né son scuffìara.

(passandogli avanti)

GASPERONE

(E si passa.) Volete

passeggiare a braccetto,

che io farò da monsieur pulito e netto?

DORI

Oh il braccio serbate

per quella che di voi fu prima amante.

GASPERONE

E che prima! la prima

è de' ragazzi. Tu adesso sei

la prima, la seconda, quarta e quinta; ~

non è ver donn'Eufelia? (Dacci adesso

aiuto, che ora sta.)

EUFELIA

Sofocle è questo;

se volete studiar; Plauto è costui...

GASPERONE

Ammazzato sia questo, e lei e lui.

 

EUFELIA

Come! ohimè! che ardir, che orrore!  

In sentirli il cor si affanna!

E baldanza sì tiranna

tarda Giove a fulminar?

Ombre dotte; che vagate

per gli Elisi in liete schiere,

l'armonia di là lasciate,

e venite orrende e nere

ad empirlo di terrore;

a ridurlo a palpitar.

(parte)

Eufelia ->

 

Scena quinta

Don Gasperone e Dori.

 

GASPERONE

Ve', bella rimenata  

mi ha fatto adesso la filosofia;

ed io soffro per te, carina mia.

DORI

(Mi fa pietà.)

GASPERONE

Ed ecco si è voltata

in agro dolce.

DORI

Ma la ballerina...

GASPERONE

Oh sposiamoci noi, che dopo poi

quella la farem cotta colli risi.

DORI

Ed io dunque dovrò crederti?

GASPERONE

Ed io

or stringere ti voglio una manina.

Fuora grugni; considera, carina,

che devo far l'erede, e s'a te piace...

DORI

Ben; mi fido di te, staremo in pace.

 

Scena sesta

Artemidoro, ed Eufelia con l'istesso libro in mano, e detti.

<- Artemidoro, Eufelia

 

ARTEMIDORO

Oh dio, oh dio! vi prego  

lasciatemi un po' star.

EUFELIA

Sofocle ascolta;

come costante niega

de' sommi numi la pluralità.

ARTEMIDORO

Lo so. Non mi seccate in carità.

E qui fanno all'amore.

DORI

S'odo un po', vien...

GASPERONE

Chi viene?

DORI

Il genitore.

 

Scena settima

Trofonio in forma di Piastrone, e detti.

<- Trofonio

 

TROFONIO

Si ritiri ciascun da questa stanza,  

che cosa deggio farvi d'importanza.

DORI

Signor padre.

ARTEMIDORO

Maestro, a voi m'inchino.

GASPERONE

Don Piastron riverito.

TROFONIO

Da scrivere.

DORI

(Perché così turbato?)

ARTEMIDORO

(Che avrà Piastrone?)

GASPERONE

(Chi l'avrà guastato?)

Sior Piastron...

TROFONIO

Io sdegnato

son del vostro procedere, non oso

per pulitezza dire apertamente

ciò che sinistramente ha meco oprato

ciascun di voi. Entrate

lì dentro; ed al suonar del campanello

ritornate, che sopra

di questo tavolin vi sarà scritto

chiaramente in un foglio

ciò che posso in mia casa, e ciò che voglio.

ARTEMIDORO

(Temo di me.)

GASPERONE

(M'ha visto amoreggiare

con la figlia, e perciò si è fatto brutto.)

EUFELIA

(Che sarà?)

DORI

(Mai sì gonfio l'ho veduto.)

 
(entrano)

Artemidoro, Eufelia, Gasperone, Dori ->

 

Scena ottava

Trofonio scrivendo, poi Rubinetta.

 

TROFONIO

Già tremano di me, con poche righe  

tutti porrò in angustia, e questo sia

il più arguto trofeo di mia magia.

 

<- Rubinetta

RUBINETTA

Signor Piastrone? Come!  

Indietro v'ho lasciato,

e assai prima di me siete arrivato?

TROFONIO

Accelerai più il piè.

RUBINETTA

Ben, siamo in casa;

palesatemi adesso

qual intenzione avete?

Ci sposeremo, o no?

TROFONIO

Sì; mi piacete.

RUBINETTA

Giuratemi un pochin di fedeltà,

e poi vi crederò.

TROFONIO

Ecco vi giuro

sull'onor di Piastron, che mia sarete.

Va bene?

RUBINETTA

Va benissimo.

TROFONIO

Ma dimmi

ti vai accomodando

pian pianino ad amarmi?

RUBINETTA

Ma che ho da far! Bisogna accomodarmi.

 

Vicino a te già sento  

nel core un certo che.

È gioia?... No, tormento...

Tormento? No, piacer.

Ah! già arrossisco in volto,

e tu lo puoi veder.

Caro sposo, mia speranza,

giuro a te la mia costanza,

a te giuro eterno amor.

Giuro a te quello che giura

ogni donna a suo marito.

Se l'affare è poi finito,

chi la fé rammenta allor?

(parte)

Sfondo schermo () ()

Rubinetta ->

 

TROFONIO

Ecco entra Piastrone in nuove brighe.  

Ho vergati caratteri qui ad arte,

simili a quelli di Piastron, si suoni

adesso il campanello, acciocché appena

avranno di Piastron gli ordini letti

se gli sveglino al cor contrarii affetti.

(suona e parte)

Trofonio ->

 

Scena nona

Don Gasperone, Artemidoro, Dori ed Eufelia, indi Piastrone.

<- Gasperone, Artemidoro, Dori, Eufelia

 

GASPERONE

Uscite, uscite, non avete inteso  

il tintinnare?

ARTEMIDORO

Leggasi lo scritto.

DORI

Ma che cosa sarà?

EUFELIA

Per quanto disse

io pavento di molto.

GASPERONE

Eh lascia leggere

a me, che leggo bene l'alfabeto.

ARTEMIDORO

Ma io son curioso...

DORI

Son curiosa anch'io...

EUFELIA

Ma quante liti!

ARTEMIDORO

Si sodisfi ciascun, leggiamo uniti.

 

 

«Voglio, comando ed ordino»...  

DORI

«Che il sior don Gasperone»...

GASPERONE

«Adesso presto e subito»...

EUFELIA

«Sposi l'Eufelia»...

EUFELIA, DORI E GASPERONE

Ohimè!

Cambiò d'opinione.

Chi mi sa dir perché?

ARTEMIDORO

Appresso: «E voglio ancora»...

DORI

«Che Dori sposa sia»...

GASPERONE

Di chi?

EUFELIA

«D'Artemidoro»...

GASPERONE

Malan che il ciel gli dia!

EUFELIA

«Se pur la locandiera,

ciò gli permetterà»...

ARTEMIDORO

Che inciampo è questo qua!

EUFELIA, DORI, ARTEMIDORO E GASPERONE

L'idea del genitore

chi mai può penetrar?

«Se questo far non vonno,

partir di casa ponno,

se no dell'armi al suono

farò fuggirli affé.»

Col lampo insieme il tuono

qua rimbombò per me!

 

<- Piastrone

PIASTRONE

Care figlie benedette...  

Cari generi vi abbraccio...

Ma mi fan le ritrosette!

Ma scappate dal mio braccio...

maritarvi se volete,

a vostr'agio disponete,

che contento augura a tutti

figli mascoli papà.

GASPERONE

Don Piastron, da me distrutta

mezza Grecia qui sarà.

DORI E EUFELIA

Caro padre, tremo tutta

in sentir tal novità.

ARTEMIDORO

Questi tratti son da putti

non da uom di vecchia età.

PIASTRONE

O impazziti siete tutti,

o mi state a corbellar.

ARTEMIDORO

(accenna il foglio)

Qui che hai detto?

PIASTRONE

Cosa ho detto?

GASPERONE

Qua che hai scritto?

PIASTRONE

Nulla ho scritto...

EUFELIA E DORI

Zitto almeno...

PIASTRONE

Che zitto, e zitto?

EUFELIA, DORI, ARTEMIDORO E GASPERONE

Nella carta si vedrà....

PIASTRONE

«Voglio»...

GASPERONE

«Voglio sì, e comando»...

ARTEMIDORO

«Voglio sì, comando ed ordino»...

DORI

«Che il signor don Gasperone»...

GASPERONE

«Gasperone adesso, presto»...

PIASTRONE

Per pietà che fatto è questo?

Sento il capo a trabalzar!

EUFELIA, DORI, ARTEMIDORO E GASPERONE

Ecco subito il pretesto;

non si vuol capacitar.

 
(partono; resta solo Piastrone considerando il foglio)

Eufelia, Dori, Artemidoro, Gasperone ->

 

Scena decima

Don Piastrone, poi Rubinetta.

 

PIASTRONE

Di qual scritto mi parlano quei pazzi?  

Ma che diavolo è questo? Io quando mai

sconnessioni simili pensai.

Oibò! Nemmen! ma questi

miei caratteri son! Dunque gli scrissi.

Ma quando? Dove? E come? Oh desolata

la mia filosofia!

 

<- Rubinetta

RUBINETTA

Son ritornata.  

Signor Piastron, dovete

sposarmi. Il giuramento

poc'anzi me ne daste in questo loco:

PIASTRONE

Tu ch'altro m'affastelli?

O vuoi anche mandarmi ai mattarelli?

RUBINETTA

Come? Vi ricordate,

che stavate scrivendo?

PIASTRONE

E dagli. Io quando

scrissi, in vostra malora?

RUBINETTA

Ah! vecchietto infedele, e nieghi ancora

torno ad Artemidoro a tuo dispetto.

Tanto adesso la rabbia mi consiglia;

così per sposo non l'avrà tua figlia.

(parte)

Rubinetta ->

 

Scena undicesima

Don Gasperone parlando al suo Servitore, e Piastrone.

<- Gasperone, Franceschino servitore

 

GASPERONE

Come mi viene avanti don Piastrone  

gli ficco un stocco in petto. E che, burliamo?

Vo' fare in questa casa

un eclisse invisibile. Diana!

Starei per bestemmiar in lingua strana.

PIASTRONE

Ma per pietà, considera

ch'hai da sposar mia figlia.

GASPERONE

Ma qual figlia?

PIASTRONE

Dico Dori; la vuoi?

GASPERONE

Dori la voglio,

con un'altra se occorre.

PIASTRONE

E Dori è tua.

GASPERONE

Le due

figlie tue, Dori ed Eufelia, disperate

se ne sono fuggite dalla casa.

PIASTRONE

Le mie figlie fuggite?

Ohimè! tu mi scompagini!

Andiamo in traccia loro. Ah! quest'imbroglio

in casa mia chi sa come sia nato!

GASPERONE

Andiam; senz'acqua se l'ha pasteggiato.

 

Piastrone, Gasperone, Franceschino servitore ->

 

Scena dodicesima

Bosco con grotta come sopra.
Trofonio in propria forma, poi Dori ed Eufelia.

 Q 

Trofonio

 

TROFONIO

Costante, e ognor l'istessa,  

è l'efficacia dell'incanto mio.

Vengono Eufelia e Dori, vo' provarmi

se l'elevata mia virtù stupenda

anche sul sesso femminil si estenda.

 

<- Dori, Eufelia

DORI

No, germana. Se il padre  

non cangia di pensier, non ho desio

di ritornare in casa.

EUFELIA

E l'istess'io

farò. Basta: troviam chi ci accompagna.

Torneremo all'albergo di città.

DORI

Per fin che il genitor si cheterà.

EUFELIA

Andiamo avanti dunque... Ohimè!

DORI

Di nuovo

quest'orrenda figura!

TROFONIO

Non temete,

fanciulle. Io vi considero; comprendo

che una scorta cercate per portarvi

in casa di città. Se non vi spiace

il trattenervi dentro a questo speco,

io la procurerò... Animo: entrate,

non temete di me.

DORI

Ma non avreste

appetito di noi?

TROFONIO

Scacciate, o figlie,

il panico timor. Se solitario

dentro quell'antro, e fra gli studi involto

de' malvagi il consorzio aborro e fuggo,

amo l'umanità, non la distruggo.

EUFELIA

Entriam, sorella, i filosofi sono

i miglior nostri amici.

DORI

Se stesse a lor ci renderian felici.

 
(entrano nella grotta)

Trofonio, Dori, Eufelia ->

 

Scena tredicesima

Don Gasperone e don Piastrone, che escono cercando le donne suddette; Trofonio di dentro, poi Eufelia e Dori che escono dall'opposta bocca della grotta.

<- Gasperone, Piastrone

 

GASPERONE

Piastron, qui non ci sono.  

PIASTRONE

Figlie, figlie, ove siete?

TROFONIO
(di dentro)

Le donne se volete,

aspettate un momento, che dal cieco

calle ritorneran di quello speco.

PIASTRONE

Numi qual voce!

GASPERONE

È orco,

o pur porco selvatico che parla?

PIASTRONE

Le mie figlie in quell'antro!

GASPERONE

La mia sposa,

perché ingrottata nella grotta ombrosa?

PIASTRONE

Come andrà?

GASPERONE

Non comprendo.

PIASTRONE

Ma mi pare

ch'esce già la mia Dori.

(escono le donne)

<- Dori, Eufelia

GASPERONE

E l'altra appresso.  

PIASTRONE

Figlia, perché così?

GASPERONE

Che vi è successo?

 

DORI

Dolce è la greca musica!  

EUFELIA

E gloria il bel dipingere.

DORI

Le passioni si esprimono!

EUFELIA

Gli oggetti appien s'imitano!

EUFELIA E DORI

E le armonie si formano

di ciò che al mondo vedesi,

e di dolcezze amabili

empion la mente e il cor.

 

PIASTRONE

Di che parlan costor?  

GASPERONE

Del più e del meno.

PIASTRONE

Figlia, dà un caro amplesso

alla tua carnagion.

DORI

Figlia... t'inganni,

io da musico padre

nacqui, e tra' boschi da me vissi e crebbi,

e per padre un tal uom giammai non ebbi.

GASPERONE

Sior Piastron, con salute

siete musico ancor?

PIASTRONE

Questa, che ha detto?

Non le son padre!

GASPERONE

Ed io

supposto me l'avea più d'una volta,

che figlia era d'ignota

paternità costei.

PIASTRONE

Taci, ed ottura

il labbro... ah! che io son cinto

da una gabbia di matti!

GASPERONE

Esaminiamo

quest'altra ancor. ~ Signora, che parlate

sola, e tanti strambottoli mi fate,

si potrebbe pregar...

EUFELIA

Se vi bramate

ritrattar, son con voi. Se mai volete

Seneca diventar, col mio pennello

or vi posso svenar. Se Giulio Cesare

volete comparir, coi miei colori

vi do ventitré colpi

di pugnalate. Se Attilio Regolo

esser volete, coi miei chiari oscuri

gli occhi vi ciecherò. Se Catone,

l'alma vi passerò d'una stoccata.

GASPERONE

Mal abbia il punto, che non sei scannata.

DORI

Come? Non leggeste

ancor per i foglietti,

chi sia Livia Testetti

detta la Spaccascene?

Da ridere mi viene, un po' sentite

chi son, cosa ho da essere, e stupite.

 

Si vuol saper chi sono?  

Chi sono or si saprà.

Talvolta son di Plauto

la sostenuta attrice;

talvolta Euridice

ne' regni dell'orror.

Son pastorella amante,

che al suon di dolci avene

accanto al caro bene

mi spasso a far l'amor.

Son furia, che se m'altero

sconquasso, abbatto e fulmino;

qual foco sbalzo in aria,

nessun mi può frenar.

Questa son io, temetemi,

se no vi fo tremar.

(parte)

Sfondo schermo () ()

Dori, Piastrone ->

 

Scena quattordicesima

Don Gasperone, Eufelia, poi Artemidoro.

<- Artemidoro

 

ARTEMIDORO

(Eufelia e Gasperone!... Ora mi viene  

in acconcio qui presto farli sposi,

pria che cambi Piastron di opinione.)

EUFELIA

Ma il vostro parmi un ramo di pazzia,

io voglio ritrattarvi, e non volete.

ARTEMIDORO

(Si parla di pittura!)

GASPERONE

Se io tengo un ramo di pazzia, tu n'hai

una metà, e più assai.

Presto, cammina in casa.

EUFELIA

Genti, genti,

accorrete, che questi

non vuol farsi dipingere.

ARTEMIDORO

(Non parla

da filosofa più? Approfittiamoci.)

 

 

Che son questi rumori?  

GASPERONE

Buono che giunto sei,

prenditi la tua moglie, e vanne via.

ARTEMIDORO

Mia moglie! È moglie tua, la sposa mia

è Dori, non leggesti

quel che scrisse Piastron?

GASPERONE

Piastron aveva

fatto crostin, e vino

tanto che poco dopo si disdisse.

ARTEMIDORO

(Fu giusto il timor mio.)

Se si disdisse lui, non disdich'io.

GASPERONE

Oh buona! e tu chi sei?

ARTEMIDORO

Un che qua a forza

ti fa Eufelia impalmar.

GASPERONE

A forza?

ARTEMIDORO

A forza.

Animo a noi. Se un passo

il tuo piè da lì si move

fo saltarti quel cranio in grembo a Giove.

GASPERONE

Piano... piano, mi faccio

dipingere anche a guazzo. (Ah! che nel ventre,

ci ho due cani arrabbiati.)

EUFELIA

In posizione

mettetevi.

GASPERONE

Com'è in posizione?

ARTEMIDORO

Teso in pianta così.

GASPERONE

A noi sbrighiamoci.

EUFELIA

Ma pennello non ho, non ho colori.

ARTEMIDORO

Ecco qui carta e lapis.

EUFELIA

Bene. ~ A voi: situatevi.

GASPERONE

(Crepare

devo, e star zitto con la rabbia in petto.)

ARTEMIDORO

Se manchi al tuo dover qui è lo stiletto.

 

GASPERONE

Eccomi pianta e immobile,  

svolgo così un ginocchio,

vuoi spalla? Petto? O occhio?

Spiegati, donna sciocca.

(Se l'apro un po' la bocca,

la fo ben spaventar.)

Niente, l'ho fatto un vezzo

lei l'ebbe per disprezzo,

morì per qualche termine,

ma in vita poi tornò.

(Cospetto! quella punta

soffrir così mi fa!)

Ritorno all'equilibrio,

osserva il mio calibrio...

Non dico niente affatto...

Sto fermo, e mi ritratto!...

(Quel ferro se ti strappo

birbon t'ammazzerò.

Mi arrabbio in corpo, e fremo,

la stizza crescer sento,

se addosso me gli avvento

lo vo' precipitar.)

(si getta su Artemidoro, che sta discorrendo con Eufelia, e gli toglie lo stile)

Lascia, bestia, che ti voglio

come un pesce qui sventrar;

e di vita anche a te voglio

se più parli di pittar.

Una botte me ne voglio

di filosofi salar.

(parte)

Artemidoro, Gasperone ->

 

EUFELIA

Ambi partiti sono!  

Or chi dipingerò? In casa corro

a pennellar sollecita all'istante

qualunque oggetto mi verrà davante.

(parte)

Eufelia ->

 
 

Scena quindicesima

Camera in casa di don Piastrone.
Don Piastrone pensieroso, poi don Gasperone, indi Trofonio da vecchio pastore.

 Q 

Piastrone

<- Gasperone

 

PIASTRONE

Padre son io; ma dove son le figlie?  

Quanti garbugli ohimè! che meraviglie!

 

<- Trofonio

TROFONIO

Piastron, Piastron, Piastrone!  

PIASTRONE

Da me che mai si brama?

TROFONIO

Io sono un vecchio,

che il futuro antivedo. I mali tuoi

sempre più cresceranno. Di Trofonio,

gran filosofo e mago che dimora

nella grotta vicina,

consolarti potrà la gran dottrina.

PIASTRONE

Da un pezzo il sento nominar: ma ancora

non ho cognizion di un tal Trofonio

TROFONIO

Chi è Trofonio si sa.

GASPERONE

Eh zitto. Or batto ben l'antichità.

PIASTRONE

Andiam, vieni ancor tu.

GASPERONE

Ohibò, patisco

di podagre.

PIASTRONE

Ti prego.

TROFONIO

Vieni, bestia.

GASPERONE

A me bestia! la barba oggi non manca,

e gliela spennerò come pollanca.

(partono)

Trofonio, Piastrone, Gasperone ->

 

Scena sedicesima

Dori, poi Eufelia, indi Artemidoro.

<- Dori

 

DORI

Al teatro ho d'andare,  

chi vien la Spaccascene a pettinare?

 

<- Eufelia

EUFELIA

Coi miei color perfetti

deggio tutti imitare i vari oggetti.

 

<- Artemidoro

ARTEMIDORO

Mi son d'armi provvisto  

per vendicarmi. Avesse

nissun di voi Gasperon qui visto?

DORI

Devo andare al teatro.

EUFELIA

Sta fermo alquanto, vo' pittarti il naso.

ARTEMIDORO

Una matta tu sei, tu parli a caso.

(partono)

Dori, Eufelia, Artemidoro ->

 
 

Scena diciassettesima

Bosco con grotta.
Trofonio, don Piastrone, Gasperone.

 Q 

<- Trofonio, Piastrone, Gasperone

 

TROFONIO

Ecco l'antro. Trofonio invocherete  

umili e moderati,

ei vi disbrigherà da un tanto affare.

Vi lascio, più con voi non ho che fare.

 

Trofonio ->

PIASTRONE

Trofonio, Trofonio,  

filosofo greco,

che dentro lo speco

comandi al demonio,

Trofonio, Trofonio,

ascoltami tu.

CORO DI SPIRITI
(dentro la grotta)

Trofonio nel cupo

di questo dirupo

fa cose stupende,

oracoli rende;

il Delfico e Ammonio

men celebre fu.

GASPERONE

Che imbroglio, che impaccio!

io palpito e agghiaccio!

Fra queste tremende...

grottaglie ben vecchie...

fra streghe e fattecchie...

qui restaci tu.

PIASTRONE

Deh ferma, melenso,

il colpo è già fatto;

non ve' che propenso

Trofonio ci fu?

Ascolta una volta,

Trofonio vien su.

 

Scena diciottesima

Trofonio da mago, e detti.

<- Trofonio

 

TROFONIO

In questo minuto  

venuto è in tuo aiuto

Trofonio barbuto,

temuto da Pluto,

che ha sopra il demonio

arcana virtù.

GASPERONE

Guardarti non oso,

Trofonio peloso,

l'aspetto è d'un orco,

il muso è d'un porco,

un vero antimonio,

Trofonio, sei tu.

TROFONIO

(a Piastrone).

T'ascolta Trofonio. ~

(a Gasperone.)

Sta zitto un po' tu.

PIASTRONE

L'umore e il cervello

sconvolto han del tutto

mie figlie, il bel frutto

del mio matrimonio

Trofonio, Trofonio,

risanale tu.

CORO DI SPIRITI E TROFONIO

Dar loro altro conio

può solo Trofonio,

che per testimonio

del regno plutonio,

è d'ogni demonio

possente assai più.

GASPERONE

Ti lascio, Piastronio,

che don Gasperonio

vuol fare filonio

nel suo popolonio,

e del matrimonio

parlar non vuol più.

(fugge)

Gasperone ->

 

TROFONIO

Giura alla locandiera dar la mano,  

e son pronto a svelarti il grande arcano.

PIASTRONE

La sposerò, non dubiti. Svelate

l'arcano.

TROFONIO

Vedi là quella caverna?

Chi vi s'interna, beve

un magico vapor, s'entra per l'una,

e poi per l'altra porta torna fuore,

cangiasi tosto d'indole e d'umore,

PIASTRONE

Dunque là entrar le figlie e i loro sposi?

Or comprendo gli effetti portentosi.

TROFONIO

Ma ricovra il suo umor nell'antro istesso

chi viene e riede poi per l'altro ingresso.

PIASTRONE

Dunque le figlie teco

entrino, ed escan fuor dal nero speco.

 

Scena diciannovesima

Eufelia, Dori e detti.

<- Eufelia, Dori

 

DORI

Non vive chi si attrista ne' pensieri,  

vive chi allegro sta ne' suoi piaceri.

EUFELIA

V'abbiano in guardia i numi.

TROFONIO

Venite ad osservare

cose in quell'antro portentose e rare.

DORI

Non ci entro.

EUFELIA

E nemmen io.

PIASTRONE

Eufelia? ~ Dori?

Andate ad osservar i bei lavori.

DORI

Allegra vo a calcar la strada oscura.

EUFELIA

Riflessiva entro anch'io. Oh gran pittura!

(entrano)

Eufelia, Dori, Trofonio ->

 

Scena ventesima

Artemidoro, don Gasperone e detti.

<- Artemidoro, Gasperone

 

ARTEMIDORO

Ma facesti l'error, amico caro.  

GASPERONE

Ho torto, non lo niego, errando imparo.

ARTEMIDORO

Ma Piastrone dov'è?

GASPERONE

Qua lo lasciai.

Eccolo.

ARTEMIDORO

Cosa è stato?

PIASTRONE

Cari generi miei, tutto è aggiustato.

GASPERONE

Ma come?

PIASTRONE

Vi dirò...

 

Scena ventunesima

Rubinetta, madama Bartolina e detti, poi Trofonio, Dori ed Eufelia che escono dalla grotta.

<- Rubinetta, Bartolina

 

RUBINETTA

Siete ancor ostinato  

sior Piastrone?

PIASTRONE

No, son suo, musin garbato.

BARTOLINA

Gasperon, questa man m'hai da baciare.

GASPERONE

Madama, in carità non mi seccare.

 

<- Trofonio, Dori, Eufelia

TROFONIO

Presto dall'antro uscite,  

ai vostri sposi, al genitor venite.

ARTEMIDORO

La sposa mia dev'essere

Dori; si sa che il genitor lo scrisse.

GASPERONE

E non ti vuoi serbare

cotesta bocca per i bei bocconi?

TROFONIO

Piastron di quello scritto

nulla ne sa, io la sua forma presi,

e artatamente di mia man l'estesi.

PIASTRONE

Ohimè! quanto sa far!

TROFONIO

Dunque adempite

ciò che comando. Mia

è madama. ~

(a Gasperone)

Tu sposa

Eufelia;

(a Piastrone)

impalma tu la locandiera. ~

(ad Artemidoro)

Tu sposa Dori, e subito; altrimenti

io vi fo diventar tanti giumenti.

PIASTRONE

Ma a matrimoni di cotanti impegni

luoghi questi, o signor, non sono degni.

TROFONIO

Ecco: ammirate il sommo

de' miei rari portenti.

Di delizie e grandezze

questa spelonca omai reggia diventi.

 
 
Ad una scossa della verga che darà Trofonio sparisce la grotta, e si trova nel suo luogo una deliziosa reggia, e lui in un tratto spogliato dell'abito di filosofo, e vestito di nobilissimo abito greco.

 Q 

 

DORI

Che delizie!  

PIASTRONE

Che contenti!

EUFELIA

Che prodigi!

ARTEMIDORO

Che portenti!

GASPERONE

Che bell'aria!

BARTOLINA

Che piacere!

RUBINETTA

Che allegria!

TUTTI

Che bel vedere!

Augelletti e fiumicelli,  

zeffiretti ed arboscelli!

Fanno placida armonia

nella verde ombrosità?

Cosa resta di più a far?

Lo stupor mandiamo in bando,

e tra giubilo e contento,

andiam lieti, e saltellando

nella reggia a festeggiar.

Sfondo schermo () ()

 

Fine (Atto secondo)

Atto primo Atto secondo

Bosco con grotta come nell'atto primo.

Bartolina, Piastrone, Rubinetta
 

Sior Piastrone, non deve Gasperone

Bartolina, Piastrone, Rubinetta
<- Artemidoro

(Artemidoro in disparte)

Piastrone, Bartolina, Rubinetta e Artemidoro
Batti ben col martelletto
Bartolina
Artemidoro, Piastrone, Rubinetta ->

Or guarda quel Piastron, come mi stringe

Bartolina
<- Trofonio

E ancor per qua s'aggira

Bartolina, Trofonio
Non son io qual mi credete
Trofonio
Bartolina ->
 

Per verità la salsa d'una moglie

Trofonio ->

Camera come nell'atto primo.

<- Eufelia, Gasperone

Gran Sofocle! / Gran fistolo!

Eufelia, Gasperone
<- Dori

Qui l'infedele, e ardisce

Gasperone, Dori
Eufelia ->

Ve' bella rimenata

Gasperone, Dori
<- Artemidoro, Eufelia

Oh dio, oh dio! vi prego

Gasperone, Dori, Artemidoro, Eufelia
<- Trofonio

(Trofonio in forma di Piastrone)

Si ritiri ciascun da questa stanza

Trofonio
Artemidoro, Eufelia, Gasperone, Dori ->

Già tremano di me, con poche righe

Trofonio
<- Rubinetta

Signor Piastrone? Come!

Trofonio
Rubinetta ->

Ecco entra Piastrone in nuove brighe

Trofonio ->
<- Gasperone, Artemidoro, Dori, Eufelia

Uscite, uscite, non avete inteso

Artemidoro, Dori, Gasperone e Eufelia
Voglio, comando ed ordino
Gasperone, Artemidoro, Dori, Eufelia
<- Piastrone
Piastrone, Gasperone, Dori, Eufelia e Artemidoro
Care figlie benedette
Piastrone
Eufelia, Dori, Artemidoro, Gasperone ->

Di qual scritto mi parlano quei pazzi?

Piastrone
<- Rubinetta

Son ritornata

Piastrone
Rubinetta ->
Piastrone
<- Gasperone, Franceschino servitore

Come mi viene avanti don Piastrone

Piastrone, Gasperone, Franceschino servitore ->

Bosco con grotta come sopra.

Trofonio
 

Costante, e ognor l'istessa

Trofonio
<- Dori, Eufelia

No, germana. Se il padre

Trofonio, Dori, Eufelia ->
<- Gasperone, Piastrone

Piastron, qui non ci sono

Gasperone, Piastrone
<- Dori, Eufelia

E l'altra appresso

Di che parlan costor? / Del più e del meno

Gasperone, Eufelia
Dori, Piastrone ->
Gasperone, Eufelia
<- Artemidoro

(Artemidoro in disparte)

Eufelia e Gasperone, ora mi viene

(Artemidoro si rivela)

Che son questi rumori?

Eufelia
Artemidoro, Gasperone ->

Ambi partiti sono!

Eufelia ->

Camera in casa di don Piastrone.

Piastrone
 
Piastrone
<- Gasperone

Padre son io; ma dove son le figlie?

Piastrone, Gasperone
<- Trofonio

(Trofonio da vecchio pastore)

Piastron, Piastron, Piastrone

Trofonio, Piastrone, Gasperone ->
<- Dori

Al teatro ho d'andare

Dori
<- Eufelia

Dori, Eufelia
<- Artemidoro

Mi son d'armi provvisto

Dori, Eufelia, Artemidoro ->

Bosco con grotta.

<- Trofonio, Piastrone, Gasperone

(Trofonio da vecchio pastore)

Ecco l'antro. Trofonio invocherete

Piastrone, Gasperone
Trofonio ->
Piastrone, Gasperone e Coro dentro la grotta
Trofonio, Trofonio
Piastrone, Gasperone
<- Trofonio

(Trofonio da mago)

Trofonio, Gasperone e Piastrone, Coro dentro la grotta
In questo minuto
Piastrone, Trofonio
Gasperone ->

Giura alla locandiera dar la mano

Piastrone, Trofonio
<- Eufelia, Dori

Non vive chi si attrista ne' pensieri

Piastrone
Eufelia, Dori, Trofonio ->
Piastrone
<- Artemidoro, Gasperone

Ma facesti l'error, amico caro

Piastrone, Artemidoro, Gasperone
<- Rubinetta, Bartolina

Siete ancor ostinato

Piastrone, Artemidoro, Gasperone, Rubinetta, Bartolina
<- Trofonio, Dori, Eufelia

Presto dall'antro uscite

Sparisce la grotta, e si trova nel suo luogo una deliziosa reggia.

(Trofonio vestito di nobilissimo abito greco)

 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena settima Scena ottava Scena nona Scena decima Scena undicesima Scena dodicesima Scena tredicesima Scena quattordicesima Scena quindicesima Scena sedicesima Scena diciassettesima Scena diciottesima Scena diciannovesima Scena ventesima Scena ventunesima
Camera con toelette, tavolino e libri. Bosco; in fondo erta e sassosa rupe, a piè della quale selvaggia grotta con due ingressi. Bosco con grotta come nell'atto primo. Camera come nell'atto primo. Bosco con grotta come sopra. Camera in casa di don Piastrone. Bosco con grotta. Sparisce la grotta, e si trova nel suo luogo una deliziosa reggia.
Atto primo

• • •

Testo PDF Ridotto