Cortile con una scala praticabile da un lato e dall'altro porta che introduce al giardino.
(Ippolito rimane in disparte)
(Ippolito si fa avanti)
Ah, signora, pietà di un infelice!
Misero me! / Non ti avvilire, amico
Solitario ritiro con qualche fontana.
Socrate, in questo tuo solitario ritiro
Anzi, zampillo delli tuoi condotti
Siedi, Platone, e allunga le orecchie
(Ippolito vestito alla greca)
Ma può trovarsi uomo più sciocco?
Fermati, moglie, deggio parlarti
Socreta / Aspasiuccia: io ti ho portato
Maramé, se l'ha fatta mastro Socreta
Sotterraneo, o sia cantina, destinata per la scuola di Socrate; in fondo di essa, rustica scala per la quale si ascende ad un passetto, che termina in alto con una piccola porta; da un lato della scena altra porta, dalla quale per pochi scalini si cala al piano.
Zitto: venite meco. Io non veduta
(Rosa, Lauretta e Ippolito si celano dietro la porta superiore)
(Emilia si cela per l'altra porta vicino al piano)
(i discepoli di don Tammaro e gli attori cantano e saltano)
(discepoli e attori saltando si urtano confusamente tra loro e vanno a terra)
(i discepoli cantano e saltano, e poi mastro Antonio incorona don Tammaro)
(Rosa, Ippolito e Lauretta scendono dalla porta superiore)
(Ippolito suona la chitarra, intanto don Tammaro smania)
(i discepoli prendono le loro cetre e violini e suonano la tarantella; donna Rosa balla, chiamando in piazza tutti ad uno ad uno)
(con un legno caccia via i suoi discepoli, e gli dà séguito, e quelli fuggono, e tutti gli vanno appresso, eccetto Ippolito, che vien sorpreso da Emilia)