Atto secondo

 

Scena prima

Una parte solitaria di spiaggia. A sinistra una ripida e frastagliata scogliera. Alcune barche, lontane. A destra, a pochi metri dalla riva, un grande scoglio, a cui è ormeggiata la nuova barca di Renzo. È il tramonto.

 Q 

coro

 
Il coro dei Marinai.

Corre già pe 'l curvo ciel    

la luna senza vel;

come gli occhi delle belle

son le stelle!

Quieto è il mar; la barca varca

il lunare balenio...

Pace e oblio...

tutto intorno s'addormenta,

va la barca lenta lenta;

e sommessa dice l'onda

là, tra i sassi della sponda:

« Su gioite, o donne amanti,

tornan presto i naviganti...»

Marinaro, ti rinfranca...

via da terra... arranca, arranca!

S

 

Scena seconda

Silvano e Rosa.

<- Silvano, Rosa

 

SILVANO

(entra abbracciato a Rosa)  

Come le barche son lontane! A lungo

presso di te, mamma, son stato... ho fatto

troppo tardi, né posso andare ormai

con la mia svelta barca alla ventura.

Alta è la luna in ciel!... per questa notte

non accompagnerà le mie canzoni

il rollio del battel... mi culleranno

soltanto i sogni belli dell'amore...

ROSA

Pensi sempre a Matilde?

SILVANO

O madre mia,

come potrei dimenticarla?... Lei,

consolatrice pia...

ne' lunghi giorni che ti fui lontano,

sola mi compensò delle carezze,

delle tue tenerezze a me contese!

ROSA

Ma la tua vecchia mamma un'altra sposa

sempre per te sognò...

SILVANO

Così amorosa

come Matilde non sarebbe stata...

Senti mamma adorata,

quand'eri inferma, notte e dì veniva

a me furtiva,

per darmi le tue nuove... Oh non l'ho vista

mai così trista,

come quel dì che, stretta sul mio core,

l'ho udita singhiozzar: tua madre muore!

ROSA

(con grande affetto)

Mio povero figliolo!

SILVANO

(teneramente)

O mamma mia,

pensa al dì che vicina al focolare

dove con me sedevi a novellare,

potrai baciar il capo ricciutello

d'un bambinello

nato da me... Le fole gli dirai

che mi narravi, e lieta rivivrai

nel caro tempo in cui t'amò mio padre...

O madre, o madre,

iddio t'assista, e per molt'anni ancora

regna, genio d'amor, sulla dimora

ove crebbi con te!...

ROSA

(abbracciando Silvano)

Santa Maria,

e così sia!

 
(Silvano esce accompagnando mamma Rosa)

Silvano, Rosa ->

 

Scena terza

Un gruppetto di Donne, poi un altro. Silvano.

<- alcune donne

 

ALCUNE DONNE
(alle altre, dietro le scene)

Sollecite venite; il mar quietissimo  

si culla al mite raggio delle stelle;

già l'alto mare esplorano

le paranzelle.

 

<- altre donne

ALTRE DONNE

(entrano in scena, recando fiori)

Eccoci... Avrà per noi la santa vergine

olezzante di rose il ricco altare;

i nostri cari vigili

ella sul mare.

 

<- Silvano

SILVANO
(entrando)

E a' vostri voti aggiungasi,

amiche, il voto mio!

LE DONNE

(sorprese, accorrendo a Silvano)

Ah!... Silvano?

SILVANO

(salutandole)

Son io!

LE DONNE

Che fai qui solo?

SILVANO

(allegramente)

Placido

è il mar, la sera è quieta...

io sogno!

LE DONNE

(ridendo)

Sei poeta!...

Ve' di Renzo il battello...

SILVANO

(osservando, quasi fra sé)

Di Renzo?

LE DONNE

Come è bello!

SILVANO
(sorpreso)

Esso pure la pesca ha disertato?...

Oh dei ceri promessi illuminato

domani non sarà certo l'altare!

LE DONNE

(motteggiando)

Non rammenti l'adagio? Alle promesse

del marinaro non ti ci fidare!

SILVANO

(ridendo)

Siete sempre le stesse!

LE DONNE

(avviandosi, per andarsene)

Addio, Silvano!

SILVANO

Addio!

 
(siede presso la riva osservando la barca di Renzo)

LE DONNE
(avviandosi)

«Io miro miro, e non vedo chi voglio,

la barca di lontan vedo spuntare;

vedo l'amante mio dietro lo scoglio,

lo vedo far l'amore in mezzo al mare.

L'ho lasciato partir, povera sciocca!

i suoi baci ora son per altra bocca;

per altra bocca or sono i baci suoi...

se l'amor va lontan, povere noi!...»

 

alcune donne, altre donne, coro ->

 

Scena quarta

Silvano solo, poi Matilde e Renzo.

 

SILVANO

Oh come questo semplice  

canto mi turba il core!...

(guardando la barca di Renzo)

Perché Renzo alla pesca non andò?... ~

Quel canto è menzognero...

no, non è vero,

non si scorda l'amore!

 

S'è spento il sol laggiù lontano    

nel placido oceàn.

La terra e il ciel, le stelle e i fior

m'invitano all'amor.

E par che a me or voglian dir

le gioie ed i sospir

di quell'età che un sogno fu,

e che non torna più...

Oh già tra i vel in mezzo al mar

la déa veggo spuntar,

la déa gentil che il cor sognò,

che sempre chiamerò...

~ Oh vieni a me, vo' accarezzar,

baciare e ribaciar

il bianco sen, il biondo crin,

il labbro porporin! ~

Oh che placida notte! È questo mare

una cosa divina; e su dall'onde,

giù dalla volta dell'immenso cielo

viene una pace sovrumana al core!

(si sdraia e s'addormenta)

(risvegliandosi)

Ho dormito... e nel sonno udii Matilde

chiamarmi a sé!... Dolce è dormir sognando

di lei che s'ama, ma è più dolce il bacio

della bocca adorata!... Ed io rimango

qua solo solo, a contemplar le stelle,

mentre m'aspetta la mia sposa... andiamo!

(avviandosi)

S'è spento il sol laggiù lontano

sul placido oceàn;

la terra e il ciel...

(si ferma improvvisamente, orecchiando)

S

Sfondo schermo () ()

 

MATILDE
(dietro lo scoglio)

Lasciami!  

 

<- Renzo

RENZO

(comparisce sull'alto dello scoglio)

No!... qui resta ancor!

SILVANO

Qual voce!

 

<- Matilde

MATILDE

(mostrandosi e svincolandosi da Renzo)

Lasciami, o ch'io mi getto!

SILVANO

(con un grido)

Ah! per l'inferno!

MATILDE

(con terrore)

Silvano!

SILVANO

Ah! maledetti!

 
(spara un colpo: Renzo cade; Silvano fugge disperato)
 

MATILDE

Aiuto! aiuto!

 
 
 

Variante

Si inserisce alla fine dell'aria di Silvano «S'è spento il sol laggiù lontano», nella scena quarta, sostituendo la didascalia «si ferma improvvisamente, orecchiando» con la seguente: «esce continuando a cantare: il suo canto si perde in lontananza».

 
Scena quinta
 
Matilde e Renzo.

Matilde, Renzo, Silvano

Silvano ->

 

MATILDE

(uscendo dalla scogliera, e guardando con angoscia dalla parte ove è uscito Silvano)

Corre a cercarmi, ahimè!  

avviandosi

RENZO
(trattenendola)

Matilde, ascolta!

MATILDE

No!

 

RENZO
(con passione)

Oh, s'io potessi leggerti    

dentro l'anima!

Oh, s'io potessi vincere

l'orrendo spasimo

che tutto tutto m'agita!...

Qui resta, sentimi!

S

 

MATILDE
(con grande sconforto)

Lasciami andar. Sollecito  

Silvano è corso alla casetta mia.

Egli pensa che trepida

ad aspettarlo sia.

Tornerà qui... tutto saprà...

m'ucciderà!...

Ma tu, ma tu che mi domandi ancor?

Lo sai, pur oggi l'ultima

infamia, oh, mia vergogna! ho consumata...

Tu mi volevi togliere

Silvano... e tua son stata!

Ma basta, ahimè!... Lasciami andar.

Io vo' tornar

al dovere, alla pace, al vero amor!

RENZO

(afferrandola)

No, no... starai con me. Né pure iddio

ti saprebbe alle mie braccia strappar!

Vo' le carezze tue, voglio l'oblio

d'ogni cosa sul tuo labbro cercar!

MATILDE

(tentando di sciogliersi da lui)

Lasciami!

RENZO

(abbracciandola)

Tu sei mia...

MATILDE

(con moto rapido toglie a Renzo il coltello da marinaio che egli ha alla cintura, e sciogliendosi da lui, grida:)

Lasciami, o ch'io

m'uccido!

RENZO

(nel colmo dell'ira)

Ah, Cristo!... rendimi

quel coltello!

MATILDE

(s'avvia correndo dalla parte ove è uscito Silvano, ma retrocede subito spaventata)

Silvano!

(getta il coltello in mare)

RENZO

(nel colmo dell'ira)

Ah, dannazione!

Sono inerme...

(esita un po' - indi corre dietro gli scogli)

Renzo ->

 
Scena ultima
 
Silvano e Matilde, poi Renzo.

<- Silvano

 

SILVANO

(guarda intorno sospettoso)  

Tu qui? Con chi parlavi?

MATILDE

(confusa)

Ero sola!

SILVANO

(con ira repressa)

Qualcuno era qui teco.

MATILDE

(confusa)

Nessuno!

SILVANO

(con ira repressa)

Perché vuoi mentire?

(sconfortato)

È questo,

è questo dunque il premio dell'amore?

Mentr'io ti cerco nella cameretta

che un dì ci accolse innamorati amanti,

dove ero certo di trovarti, a notte

in riva al mar ti aggiri... e non sei sola!...

(prorompendo)

Chi era con te!

MATILDE

(disperata)

Silvano mio, ti giuro...

SILVANO

Non spergiurare... non mentire... Un uomo

era con te... da lunge io l'ho veduto

rapido dileguarsi...

(squassandola)

Ove s'asconde

il tuo novo amatore?

MATILDE

Ahimè, Silvano!

SILVANO

Egli è di te più vile; egli si cela

come una femminuccia; e t'abbandona

all'ira mia, che sopra te si sfrena...

(impugnanado la pistola che ha alla cintura)

Dimmi ove si asconde, o ch'io t'ammazzo!...

 

<- Renzo

RENZO

(mostrandosi sugli scogli)

Eccomi!  

SILVANO

(voltandosi verso Renzo e spianandogli l'arma contro)

Ah! per l'inferno!

 
(spara un colpo e fugge precipitoso - Renzo cade)
 

MATILDE

(cadendo a terra)

Aiuto... Aiuto!

 

Fine (Atto secondo)

Atto primo Atto secondo

Una parte solitaria di spiaggia; a sinistra una ripida e frastagliata scogliera; alcune barche, lontane; a destra, a pochi metri dalla riva, un grande scoglio, a cui è ormeggiata la nuova barca di Renzo; è il tramonto.

coro
 
coro
<- Silvano, Rosa
coro
Silvano, Rosa ->
coro
<- alcune donne
coro, alcune donne
<- altre donne
 
coro, alcune donne, altre donne
<- Silvano
 
Silvano
alcune donne, altre donne, coro ->

Oh come questo semplice

Lasciami! / No! qui resta ancor! / Qual voce!

Silvano
<- Renzo

Silvano, Renzo
<- Matilde

(Silvano spara un colpo, Renzo cade)

Matilde, Renzo, Silvano
 
Matilde, Renzo
Silvano ->

Corre a cercarmi, ahimè! / Matilde, ascolta! / No!

Lasciami andar. Sollecito

Matilde
Renzo ->
Matilde
<- Silvano

Tu qui? Con chi parlavi?

Matilde, Silvano
<- Renzo

Eccomi! / Ah! per l'inferno! / Aiuto, aiuto!

(Silvano spara un colpo e fugge. Renzo cade)

 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Variante
La piazza del villaggio. Nel fondo il mare, sul davanti una fontana, attorno alla quale le acquaiole pongono... Una parte solitaria di spiaggia; a sinistra una ripida e frastagliata scogliera; alcune barche, lontane; a...
Atto primo

• • •

Testo PDF Ridotto