Atto secondo

 

Scena prima

Valle ombrosa.
Coro di Sciti, ed Ermodano.

 Q 

sciti, Ermodano

 

CORO

Minaccia il perso audace,  

all'armi, o sciti,

se turba a noi la pace

pugniamo arditi,

mostriam valor.

 

ERMODANO

Prodi sciti: in tal giorno  

l'armi da tanto tempo infra le selve

avvezze solo a sterminar le belve,

no 'l voglia il ciel, fia d'uopo oprar: se insano,

se perfido il persiano

guerra cerca, e desia.

Di guerra il segno a lui di morte sia.

 

CORO

Se tradimenti medita;

mano agli strali:

se cimentarci ardiscono,

piombin fatali

sui traditor.

 
(parte Ermodano con coro)

sciti, Ermodano ->

 

Scena seconda

Indatiro, indi Atamaro con Ircano.

<- Indatiro

 

INDATIRO

(esce, guarda d'intorno, poi)  

Né venne ancor? Forse sì vil? Temesse

colui l'incontro mio? Mi deludesse?

Di venire promise?

Attendiamo.

(si getta a sedere su di un sasso)

 

<- Atamaro, Ircano

ATAMARO
(ad Ircano)

(dal fondo della scena)  

Egli è solo: e solo anch'io,

vanne, restar desio.

IRCANO

Né temi?...

ATAMARO

Pronte

tien le mie schiere.

IRCANO

E qui dovrei lasciarti?

ATAMARO

Sempre ho meco il mio cor: lasciami, e parti.

(parte Ircano)

Ircano ->

 

 

(si avanza verso Indatiro)  

Indatir!...

INDATIRO

(levandosi con impazienza)

Sei pur qui? Snuda quel ferro.

ATAMARO
(sorpreso)

Perché?

INDATIRO
(fiero)

Non ami Obeida tu?

ATAMARO

L'adoro.

INDATIRO

Ebben: saprai, che Obeida destinata

m'è dal padre in isposa: tu l'adori:

io rivali non soffro: un sol di noi

dée possederla. L'armi

decideran fra noi,

chi tal bene otterrà.

ATAMARO

Dunque tu vuoi...

INDATIRO

Trucidarti, o perir. Ti turbi? Temi

forse la morte tu?

ATAMARO

No: non la temo:

ma sento ben d'umanità le voci.

V'è sempre tempo per versar del sangue.

INDATIRO

Dunque?

ATAMARO

Più giusto giudice,

che la forza, e l'acciaro,

Indatiro, scegliamo.

INDATIRO

E quale?

ATAMARO

Obeida.

INDATIRO
(sorpreso)

Obeida?

ATAMARO

Sì... non ha compito affatto

il fatal giuramento,

che la legava a te. Libera ancora

sposo scelga fra noi quel, che più adora.

INDATIRO

(dopo breve riflessione)

Ebbene: accetto: Obeida

verrà al tempio fra poco.

ATAMARO

Là il gran destin dei nostri amor decida.

ATAMARO E INDATIRO

A' voti miei pietoso amore arrida.

 

INDATIRO

Ti vedrò confuso, audace!

Dal disprezzo, e dal rossore:

t'avvedrai ch'è mio quel core,

che la speme t'ingannò.

Insieme

ATAMARO

Non chiamarmi tanto audace,

forse tuo sarà il rossore:

la vedrem di noi qual core

nella speme s'ingannò.

 

ATAMARO E INDATIRO

Ah che celar invano

io cerco il mio sospetto:

mi va serpendo in petto

un barbaro timor.

INDATIRO

Del tuo ardir ti pentirai.

ATAMARO

Tu deluso, fremerai.

INDATIRO

Ella m'ama...

ATAMARO

Obeida è mia...

INDATIRO

Che si tarda?...

ATAMARO

Al tempio...

ATAMARO E INDATIRO

Andiamo:

là m'attende il mio contento:

là felice alfin sarò.

Vieni ~ andiamo ~ al gran momento

là so se trionferò.

(partono insieme)

Atamaro, Indatiro ->

 
 

Scena terza

Interno della capanna di Sozame.
Obeida. Ella è immersa in profondo pensiero. Sozame: egli entra, la vede, l'osserva, poi accostandosele in tono severo.

 Q 

Obeida

<- Sozame

 

SOZAME

Obeida! Ebben! Che interpretar degg'io,  

quel pianto? Quel dolor?...

OBEIDA
(con sentimento)

Ah padre mio!

SOZAME

Figlia! ~ Se mai ~ m'intendi. Se Atamaro

lusingarsi ei potria? ~ Creder dovrei. ~

Saresti tu?...

OBEIDA

Disposta ~

ad ubbidirti, o padre.

SOZAME

Il sol tuo sposo

è Indatiro.

OBEIDA

(con sospiro soppresso)

Lo so: ~ Purtroppo.

SOZAME

Al tempio

i giuramenti tuoi

vieni a compire. ~ Impallidisci?... Tremi?

Ma Obeida!

OBEIDA

Ah padre!

(piangendo)

SOZAME
(fiero)

Sciagurata!

OBEIDA

(incomponendosi)

Frena

gli amari detti, i tuoi sospetti: ~ quando

mi sposo ad Indatiro,

che pretendi di più? Qual d'ubbidienza

chiedi prova maggiore?

(con espressione)

Poss'io di più sacrificar del core?

SOZAME

Il tuo dover. ~

OBEIDA

Del mio dover comprendo

tutta la forza ~ al pari

della miseria mia: nulla tu puoi

rinfacciarmi a ragion.

SOZAME

Non più: nel tempio

io ti precedo: là t'attendo. Pensa

a chi figlia tu sei, al voler mio.

Rammenta chi è Atamar. M'intendi. Addio.

 

Pensa a' miei detti, e trema:  

paventa il mio furor.

(Ma pur nel cor si scema

l'ira, e mi parla amor.)

Va': se resisti indegna

tutto temer dovrai:

a me cagion sarai

d'affanno, e di rossor.

(parte)

Sozame ->

 

Scena quarta

Obeida, e Zulma.

 

OBEIDA

(rimane alcun poco pensosa, poi siede)  

Sì, si trafigga questo debil core,

ma si serva al dovere, al genitore.

(per partire in questo)

 

<- Zulma

ZULMA

E dove Obeida?  

OBEIDA

Al tempio ~ a compier vado

il mio destino ~ ho fatto

di tutto sacrificio.

ZULMA

Come? E a quale partito

partito (oh cielo!) t'appigliasti?

OBEIDA

A quello

d'un disperato cor. Vieni, e 'l vedrai.

(parte)

Obeida ->

 

ZULMA

Che di fatal vuol esser questo mai?  

(parte)

Zulma ->

 
 

Scena quinta

Gran tempio.
Gran Sacerdote scita, Sacerdoti, Sciti, Donzelle scite, Sozame, Ermodano; si canta il seguente:

 Q 

gran sacerdote, sacerdoti, sciti, Sozame, Ermodano

 

CORO

Della Scizia gloria, e amore  

il terrore de' nemici...

(viene Indatiro con Atamaro)

<- Indatiro, Atamaro

 

Serbate in Indatiro,

o numi amici,

piaceri, diletti,

quell'alma inondate:

quel cor consolate

delizie d'amor.

Di bellezza vaga imago

nostro pregio, ed ornamento.

(ad Obeida che viene con Zulma e donzelle)

<- Zulma, Obeida, donzelle

 

Tu il cor del nostro eroe

rendi contento.

L'amore v'appresti

soavi contenti:

beati momenti

di tenero ardor.

 

ATAMARO
(ad Indatiro)

Ecco Obeida: la tua parola attieni.  

INDATIRO

Uno scita non manca.

SOZAME

(prendendo per mano Obeida e conducendola verso l'ara)

Obeida, vieni.

E ad Indatir...

INDATIRO

Sospendi

odimi, Obeida, e apprendi

quanto di scita è grande il cor. Mia sposa

ti scelse il padre. Io punto non reclamo

la fé, che qui tu mi giuravi. Io voglio

libera appieno del tuo cor la scelta.

Ardisce questo perso

dritti vantar sopra il tuo cor: decidi:

e scegli pur fra noi,

chi più ti è caro, chi ti piace, e vuoi.

OBEIDA
(sorpresa ad Atamaro)

Tu? Che dici? E degg'io?

ATAMARO

Sceglier senza timor.

OBEIDA
(ad Indatiro)

Ma tu?

INDATIRO

La scelta,

qualunque sia, rispetterò.

OBEIDA

(Oh cimento

terribile, e crudele!)

ZULMA

(Quale momento!)

ATAMARO
(con passione)

Obeida! Obeida mia!

Se un rival generoso

ne' dritti suoi libero cor ti lascia,

ah? non tardar: rammenta

il primo amor, le tenerezze antiche,

le soavi speranze, la mia fede,

di quest'alma l'ardore: ah! giacché il puoi,

dolce, e cara mia vita,

la mia felicità rendi compita.

INDATIRO

Preci! Pianti! Sospiri! ~ O molle perso!

ERMODANO

Chi sceglierà?

ZULMA

(Che fia?)

SOZAME
(piano ma fiero ad Obeida)

(Ancora esiterai?)

INDATIRO
(grave)

Ebbene?

ATAMARO
(amoroso)

Obeida!

OBEIDA

(Trionfa, o mia virtù!) Scelsi lo sposo,

cui accordò ~ la destra,

(ah no 'l so profferir) quel ~ ch'io prescelgo

cui sacrifico ~ tutto ~

(povero cor!) In... datiro, tu sei...

INDATIRO

Io? ~ Oh mio trionfo!

ATAMARO
(sorpreso)

Ah! Che dicesti, oh dèi!

SOZAME

Oh mia figlia!

(abbracciandola)

ZULMA

(Oh virtù!)

ERMODANO

Oh scelta!

ATAMARO
(con passione, e sdegno)

Ingrata!

Mi tradisci così? Scusa, difendi

la leggerezza tua, la tua incostanza:

va' conobbi abbastanza. ~

INDATIRO

(con forza interrompendolo)

Ed abbastanza

io ti soffrii finor: qui più non hai

che pretender, che far: vattene omai:

sgombra la Scizia. In Persia riedi, e guarda

di più tornare audace!

In questi asili d'innocenza, e pace.

OBEIDA

(Come reggi, o mio cor!)

ATAMARO
(con amara ironia)

Vado. Gioite

in sen d'amore...

OBEIDA

(Oh dio!)

ATAMARO

Siate felici! Alla vendetta! Addio.

(parte)

Atamaro ->

 

OBEIDA

(Povero prence!)  

SOZAME

Udisti,

che amaro favellar!

ERMODANO

Che fieri sguardi!

INDATIRO

Frema a suo senno: a noi che importa? Un perso

potrà farci tremar? ~ Oh qual mi sento

più vivo ardor nel sen or che di nuovo,

e sì caro trionfo altero io vado!

Obeida, a te serbato

di rendermi felice aveva il fato.

 

Più soave, e dolce istante  

no, di questo io non provai:

sì felice tu mi fai,

tu consoli questo cor.

Ah! Il diletto, che brillami in petto,

va destandomi un tenero affetto,

delizioso m'accende un ardor.

Frema il fato, minacci la sorte:

non paventa quest'anima forte:

nuovo ardire mi presta l'amor.

(parte con Obeida, e seco tutti)

Indatiro, Obeida, Zulma, donzelle, gran sacerdote, sacerdoti, sciti, Sozame, Ermodano ->

 
 

Scena sesta

Esterni della capanna di Sozame: molte altre, bosco vicino.
Atamaro, Ircano, e Sciti.

 Q 

Atamaro, Ircano, sciti

 

IRCANO

Ah! Mio prence, che tenti?  

ATAMARO

Tutto, purché sia mia...

IRCANO

Dunque hai deciso?...

ATAMARO

Di salvarla, o perire... Obeida m'ama...

Sforzata fu la scelta sua: fu effetto

del paterno rigore,

d'un tiranno comando. I Persi ascosi

tieni al mio cenno, e vanne.

IRCANO

T'ubbidirò.

(entra nel bosco)

Ircano ->

 

ATAMARO

Ah chi viene?  

Il rival! Seco Obeida! Ecco il momento.

 

Scena settima

Indatiro con Obeida, e pochi Sciti, e detti; poi Ircano.

<- Indatiro, Obeida, pochi sciti

 

INDATIRO

(senza veder Atamaro)  

Oh sposa! Il mio contento! ~ Ancor qui sei?

Non partisti? Perché?

OBEIDA

(con forza veggendo Atamaro)

(Che incontro, oh dèi!)

ATAMARO

Perché? Perché non parto

senza un bene, ch'è mio, che tu m'involi.

OBEIDA

(Misera me!)

INDATIRO
(fiero)

T'intendo io bene?...

ATAMARO

Obeida...

INDATIRO

Va' ardito perso, va', non cimentarmi...

ATAMARO

Ah trema tu d'un disperato amore.

(snuda il ferro; alla chiamata esce Ircano co' persi, che assalgono gli sciti)

<- Ircano, persi, altri persi

ATAMARO

Compagni, all'armi...  

OBEIDA

Oh numi!

(sviene su d'un sasso)

INDATIRO

Ah! Traditore!  

(difendendosi, e incoraggiando i suoi si perde sopraffatto dal numero de' persi tra le scene)

sciti, pochi sciti, Indatiro ->

ATAMARO

Ircano, la soccorri.  

Ed in salvo l'adduci.

(parte inseguendo gli sciti coi suoi)

Atamaro, persi ->

IRCANO

Obeida!... Oppressi  

sono gli spirti suoi: lunge si tragga;

quel sopor favorisce il gran disegno.

(mentre si dispone co' pochi persi a levarla, escono)
 

Scena ottava

Sozame, ed Ermodano con Sciti, e detti, poi Atamaro.

<- Sozame, Ermodano, altri sciti

 

SOZAME

Fermati, sciagurato!  

ERMODANO

Arresta, indegno!

IRCANO

Qual sorpresa! Oh destino!...

(i suoi fuggono, ed egli ferito da Sozame va a cadere dentro la scena)

altri persi ->

Ircano ->

 

SOZAME

Cadano i traditori!  

ERMODANO

S'inseguano i felloni.

(partono per dove fuggono i persi)

Sozame, Ermodano, altri sciti ->

 

OBEIDA

(rinvenendo)  

Ah! Che m'avvenne!

(alzandosi)

Sciagurato Atamar!... Stelle! Che miro?

È lui?

(Atamaro entra senza cimiero con ferro nudo, e smarrito)

<- Atamaro

ATAMARO

Barbaro ciel! Dove m'aggiro?  

(vede Obeida)

Spietata!

(con passione, e sdegno)

OBEIDA
(agitata)

Ah di'! Che fu?

ATAMARO

Vinto son io.

Disfatti uccisi i miei...

Godi crudel, per te tutto perdei.

OBEIDA
(atterrita)

Misero te! Dei sciti

se mai cadi in poter! Ah vieni...

(prendendolo per mano)

ATAMARO

Dove?

OBEIDA
(inquieta)

Per un'ignota via...

ATAMARO

Come?

OBEIDA
(inquieta)

T'affretta:

un istante puol esserti funesto.

(conducendolo)

ATAMARO

Son teco: andiam: che infausto giorno è questo!

(via con Obeida)

Obeida, Atamaro ->

 

Scena nona

Indatiro, Sozame, Ermodano, e Sciti vittoriosi.

<- Indatiro, Sozame, Ermodano, sciti

 

INDATIRO

Vincemmo, amici eroi: il perso infido  

è già vinto, e distrutto.

SOZAME

Ed Atamaro!

INDATIRO

Ah sol del traditore

il sangue manca alla vittoria.

ERMODANO

Amici,

dividiamci.

SOZAME

S'insegua.

INDATIRO

Si ritrovi.

INDATIRO, SOZAME E ERMODANO

Cada: s'uccida, e l'ire nostre ei provi.

(via da parti opposte)

Indatiro, Sozame, Ermodano, sciti ->

 
 

Scena decima

Vastissime grotte: nel fondo vi si vede un foro in un lato, per cui si va al fiume.
Obeida, che conduce Atamaro.

 Q 

<- Obeida, Atamaro

 

ATAMARO

Qual tremendo sentier! Quale di morte  

spaventevol soggiorno! E dove in questi

cupi massi funesti, rovinosi,

dove guidi, crudele! i passi miei?

OBEIDA

Vien: non temer: già quasi in salvo sei.

Vedi quel foro? Il fiume è là: ~ lungh'esso

inosservato al Tauro,

indi in Persia sarai; ~ salvati: vanne.

ATAMARO

Senza di te?

OBEIDA
(con passione)

Atamaro!...

appartenerti omai

più non poss'io: lo sai.

ATAMARO
(con forza)

Perché il volesti.

OBEIDA

Ingiusto! Nel mio caso, in que' momenti,

che mi restava a far?

ATAMARO

Morir: ma mai

ceder l'amato ben, viverne privo.

OBEIDA

Io feci assai di più: t'ho perso, e vivo.

Parti: l'estrema volta

quest'è che si veggiam. ~ Vanne...

ATAMARO

Ed hai core

di lasciarmi così?

OBEIDA

Vacilla, o caro,

la mia virtù.

ATAMARO

Ma almen...

OBEIDA

Parti...

OBEIDA E ATAMARO

Oh tormento!

ATAMARO
(con tutto sentimento)

Oh mia Obeida!

OBEIDA

Atamar.

OBEIDA E ATAMARO

Morir mi sento.

 

OBEIDA

Ah! Non so dirti, addio:  

mi trema il labbro, e il cor.

Parti, mi lascia, oh dio!

che sventurato amor!

Insieme

ATAMARO

Ah! Non so dirti, addio:

mi trema il labbro, e il cor.

Parto, ti lascio, oh dio!

che sventurato amor!

 

ATAMARO

Quando lontan sarò,

ricordati di me:

rammenta la mia fé,

pensa ch'io morirò.

OBEIDA

Taci, mi fai languir,

caro, non dir così,

vivi felici i dì:

debbo sol io morir!

OBEIDA

Parti, mi lascia, oh dio!

che sventurato amor!

Ah! che lasciarti, e vivere

quest'anima non sa.

Insieme

ATAMARO

Parto, ti lascio, oh dio!

che sventurato amor!

Ah! che lasciarti, e vivere

quest'anima non sa.

 
(si dividono con tutto il dolore: Atamaro giunto al fondo della scena si rivolge, e vede Obeida, che immobile lo guarda a partire, sospira, e arrivato con tutto il dolore fino all'imboccatura della grotta, odesi una improvvisa marcia guerriera, che viene sempre accostandosi, e ritorna agitatissimo)
 

ATAMARO

Numi! Di là qual suono!  

OBEIDA

(che riconosce gl'istrumenti sciti, spaventata)

Miseri noi! Gli sciti!

ATAMARO

Ah! Che perduto io sono!

OBEIDA
(presta)

Vien: fuggiamo...

Per quel sentier... fra que' dirupi ascosi...

ATAMARO

Barbaro ciel!

(s'avviano verso dove vennero, e udendo un calpestio, indi scorgendo del chiarore)

OBEIDA

T'affretta...

ATAMARO

Ah! Qual rumore!...

OBEIDA

Stelle! Quale splendore!...

ATAMARO
(agitato)

Di qua gente vien pure...

OBEIDA
(come sopra)

Ah s'avanza...

ATAMARO

S'accresce...

OBEIDA E ATAMARO

Qual periglio!...

OBEIDA

Che far?...

ATAMARO

Dove fuggir!...

OBEIDA E ATAMARO

Numi! Consiglio!

(mentre cercano nascondersi, dal foro entra Indatiro co' sciti, e dalla parte, ove si celavano entra Sozame con sciti, e faci: sorpresa, e analoghe attitudini)
 

Scena undicesima

Sozame, Indatiro, e detti, e Sciti.

<- Indatiro, Sozame, sciti

 

SOZAME E INDATIRO

Atamar! Che scopro!  

OBEIDA E ATAMARO

Me infelice! Oh colpo! (Oh dèi!)

OBEIDA E ATAMARO

Qual sorpresa! Qual orrore!...

Son di gel!... Respiro appena...

Giusto ciel che mai sarà!

Insieme

INDATIRO E SOZAME

Scellerati!... Oh mio furore!

Smanio... fremo... il credo appena...

più frenarsi il cor non sa.

 

INDATIRO

Ah! quel perfido uccidete...

Quell'acciar deponi, e cedi.

(gli sciti s'avventano contro Atamaro, che snuda il ferro in atto di difesa)

ATAMARO

Quest'acciaro invan mi chiedi

co' la vita il deporrò.

(a un cenno d'Indatiro gli Sciti vanno per assalire Atamaro)

OBEIDA

(si pone davanti ad Atamaro)

Ah! fermate, trafiggete.

Questo core prima almeno...

SOZAME

Va': ti scosta: io nel tuo seno

quel fellon trafiggerò...

INDATIRO

Sposa rea!...

Insieme

SOZAME

Figlia rea!...

OBEIDA

Sono innocente...

Insieme

ATAMARO

Ah, ch'è innocente...

 

INDATIRO E SOZAME
(ad Atamaro)

Traditore!

OBEIDA

È sventurato!

Ah di lui pietà, crudeli!

Insieme

ATAMARO

Son sventurato!

Ah di lei pietà, crudeli!

 

INDATIRO E SOZAME

Non ve n'ha per gl'infedeli.

OBEIDA E ATAMARO

Tanto fier quel vostro core

con due miseri sarà?

Insieme

INDATIRO E SOZAME

Sempre fiero questo core

con due perfidi sarà.

 

SOZAME

L'empio cada...

INDATIRO

L'uccidete...

ATAMARO

Del mio sangue se hai tal sete

vien, tu sol versar lo déi...

INDATIRO
(con derisione)

Va': no 'l merti...

ATAMARO
(con forza)

Ah! Un vil tu sei.

INDATIRO
(fiero)

Questo è troppo.

ATAMARO

Vien...

INDATIRO

Verrò.

SOZAME E CORO

Va': punisci quell'indegno...

OBEIDA

Deh! Frenate quello sdegno...

INDATIRO E CORO

Vien t'aspetta già il tuo fato

ATAMARO

Temi tu d'un disperato.

TUTTI

Qual infausto orrendo giorno

di tormento, e di terrore!

Odio, orror, vendetta, amore

questo cor straziando va.

 
(Indatiro e Atamaro vanno pe 'l foro; Obeida li vuol seguire: Sozame la respinge biecamente, e li segue. Obeida desolata ritorna per donde venne)

Indatiro, Atamaro, Sozame, sciti, Obeida ->

 
 

Scena dodicesima

Boschetto.
Zulma, indi Ermodano.

 Q 

Zulma

 

ZULMA

Giusti dèi, che sarà! Quai di sciagure  

serie funesta aduna

sopra di noi la più crudel fortuna?

 

<- Ermodano

ERMODANO

Zulma, vedesti figlio mio?  

ZULMA

No 'l vidi;

ERMODANO

Lo cerco invano: ahi dove mai lo trasse

di quell'alma l'ardor? ~ E Obeida? ~

ZULMA

In traccia

di lei son io.

ERMODANO

Ah! Quest'Obeida! Zulma!

Se un forzato voler... Se un primo amore!...

Tremi ~ de' sciti il core...

ZULMA

Ah! Che mai dici?

In Obeida rispetta

di virtude un imago: in lei compiangi

del rigor d'un destin sempre ostinato

un innocente oggetto, e sventurato.

 

Tu di quel cor non sai  

gli affanni, e le vicende:

il tuo timor l'offende,

giusta ragion non ha.

La patria, il suo dovere,

l'amore, il genitore

combattono quel core,

e merita pietà.

Sfondo schermo () ()

(parte da un lato, ed Ermodano dall'altro)

Zulma, Ermodano ->

 

Scena tredicesima

Obeida, poi Sozame, poi coro di Sciti.

<- Obeida

 

OBEIDA

E quanto ancora in questa  

incertezza funesta

oh dio! restar dovrò? ~ Sposo, ed amante

a perdere vicina! ~

 

<- Sozame

OBEIDA

Ah il padre! ~ Vieni...  

dimmi, signor...

SOZAME

(Misera figlia!)

OBEIDA

Ah narra

della pugna il destin...

SOZAME

Tremane...

OBEIDA
(vivamente)

Parla;

squarciami pure il core.

SOZAME

Sappi ~ Lo sciagurato!...

OBEIDA
(con terrore)

Ah no no ~ Ferma...

Taci: non proseguir: troppo pavento

quello d'udir, che il cor già mi predice.

SOZAME

Ah, purtroppo il saprai, figlia infelice.

(parte)

Sozame ->

 

OBEIDA

E mi lascia così? ~ Che vide mai,  

chi provò della mia

vicenda più crudel? Sorte più ria? ~

Chi cesso avrà? Forse Atamar? ~ D'orrore

gelo al pensier. Sarà Indatiro? ~ Ah tremo

per l'uccisor ~ Ma, dèi, forse abbastanza

io non penai finora?

Sciagure da soffrir vi sono ancora?

 

 

Se m'avete destinata,  

sventurata! A nuovi affanni

sospendete, o dèi tiranni,

questo cor non reggerà.

Vi placate...

(s'odono delle voci dolenti, che avvicinandosi sempre esclamano)

CORO

Sventurato!

OBEIDA
(agitata)

Ah! Quai voci!

CORO

Oh tristo fato!

(escono molti sciti con segno di dolore)

<- molti sciti

OBEIDA
(ai sciti)

Ah qual scossa all'alma! ~ Ah dite...

CORO

Infelice!...

(compiangendola, e volendo partire)

OBEIDA

Ah! Non partite...

CORO

Tu non sai?...

(compiangendola, e volendo partire)

OBEIDA

Parlate omai.

CORO

Ah più sposo tu non hai...

OBEIDA

Più non è?... Che sento!... Ohimè!

(s'abbandona su d'un sasso in tutta la desolazione)

CORO

Al colpo orribile

non regge, misera!

Nel cor più barbaro

faria pietà.

(Obeida inquietissima si volge, e chiede ai sciti)

OBEIDA

E Atamar!... (Mi trema il core.)

S'involò? Di lui che fia?

CORO

Arrestato il traditore

oggi il sangue verserà.

OBEIDA
(confusa)

Arrestato!

CORO

Sì, arrestato.

Ti consola.

OBEIDA

(Qual orrore!)

E morrà?

CORO

Sì, morirà.

OBEIDA

(con tutta la espressione del dolore, e del sentimento)

Qual orrendo è questo

di sciagure, e di tormenti!

Dèi spietati, ed inclementi!...

Non resisto... Sono oppressa!

Tutti aborro, odio me stessa,

e la vita orror mi fa.

(parte col coro desolatissima)

molti sciti, Obeida ->

 

Scena quattordicesima

Ermodano, e Sciti; poi Zulma.

<- Ermodano, sciti

 

ERMODANO

Vendetta, amici: giacché in nostra mano  

è l'indegno assassin del figlio mio,

ite: sia tratto al fatal bosco, e sacro:

colà Obeida si guidi, e delle auguste

nostre leggi vetuste il traditore

provi tutto il rigore: altri voi

ritorni al fiume in riva, ove sommerso

il figlio mio cadde per man del perso.

L'esangue spoglia ricercate: e fiero

se fu l'oltraggio, e il mio dolor, lo sia

fiera egualmente la vendetta mia.

 
(partono gli sciti)

sciti ->

 

All'idea della sua morte:  

al pensier di mia vendetta,

questo core, che l'aspetta,

già si sente a consolar.

Cada vittima quell'empio

del più giusto, e atroce scempio:

e quel fulmine l'opprima,

che già vide a lampeggiar.

 
(mentre è per partire, esce)

<- Zulma

ZULMA

Ermodano! Di'! È vero? Obeida deve...  

ERMODANO

Alla legge adempir.

ZULMA

(Numi!) E Atamaro?...

ERMODANO

Vendicherà col sangue il figlio mio,

e pagherà de' suoi delitti il fio.

(parte)

Ermodano ->

 

ZULMA

Come Obeida farà? ~ Nel cor di lei  

forza, e costanza ah voi ispirate, o dèi.

(parte)

Zulma ->

 
 

Scena quindicesima

Bosco sacro destinato ai sacrifici. Simulacro della vendetta nel mezzo. Ara nel mezzo, e coltello confitto su dessa.
Gran sacerdote, Sacerdoti, e Popolo, Ermodano è alla sinistra dell'ara, il Gran sacerdote alla destra. Sozame da un lato.

 Q 

gran sacerdote, sacerdoti, popolo, Ermodano, Sozame

 
Si canta da tutti il seguente:

CORO

Diva terribile ~ che qui presiedi,  

ombra diletta ~ che sangue chiedi:

la vostra vittima ~ s'immolerà.

Cada quel perfido ~ in su quell'ara:

quell'ombra cara ~ paga sarà:

lieta agli elisi ~ discenderà.

(sul finire del coro viene da un lato condotto Atamaro incatenato fra sciti)

<- Atamaro, guardie, altre guardie

 

ATAMARO

Dove tratto son io?  

Qual luogo è questo? E quale

apparato ferale?...

 
(esce Obeida fra due sciti dal lato opposto)

<- Obeida, Zulma, due sciti

OBEIDA

(vedendo Atamaro)  

Numi! Atamaro!

ATAMARO

(la vede e con trasporto)

Obeida! Adunque ancora

rivederti poss'io prima che mora?

OBEIDA

(Questo ancor mi restava?)

ERMODANO

(ad Obeida)

Vedova sventurata,

assassin di mio figlio...

(ad Atamaro)

Udite quale

è della Scizia inviolabil legge,

di colui, che il consorte,

(empio!) le trasse a morte, il sangue deve

la vedova versare innanzi a questa

alla vendetta sacra ara funesta.

OBEIDA

Misera me! Legge crudel! Spietati!

(con raccapriccio)

ATAMARO
(lieto)

Morir per la tua man dunque degg'io?

OBEIDA
(con sentimento)

Oh padre! O padre mio!

SOZAME

Trema, o mia figlia,

di ricusare. Ei già per altra mano

dovria perir: tu senza onor vivrai.

ERMODANO

Trema dall'esitar...

OBEIDA

(risoluta)

No, non fia mai.

(con passione)

Atamaro!

ATAMARO

Cor mio!

(tutti e due con tenerezza estrema)

OBEIDA

Dunque?...

ATAMARO

Costanza,

caro mio ben...

OBEIDA

Tu déi...

ATAMARO

Morire.

OBEIDA

Ed io?

ATAMARO

Versare il sangue mio.

OBEIDA
(desolatissima)

Io?... Tu?... Questa mia man? Ah!

ATAMARO

Cor, mia vita.

Discaccia ogni timor: con alma ardita

prendi, impugna quel ferro, e la tua destra,

che rendermi doveva un dì felice,

di mia morte or ministra, mi trafigga.

Intrepida ferisci, e il tuo bel nome

impresso in questo core,

anima mia, vedrai per man d'amore.

 

Non t'affanni la mia sorte,  

no, per me non sospirar;

se mi vien da te la morte,

mi fia dolce lo spirar.

(ai sciti)

Paghi, barbari! Sarete...

Vado a morte... ma non temo:

mi vedrete al punto estremo

l'ire vostre a disprezzar.

(ad Obeida)

Ah! Il destino vuol ch'io mora,

t'ho per sempre da lasciar!

Qualche lagrima talora,

un sospir non mi negar.

Sì, contento io moro ancora

se a te caro io morirò.

 

CORO

Ti prepara, sciagurato

il tuo fato ad incontrar.

ATAMARO

Caro ben!...

OBEIDA

(Ah! Quale ambascia!)

ATAMARO

Io ti perdo?...

(prendendole la mano)

SOZAME
(fiero)

Omai la lascia.

ATAMARO

Ah! Non reggo in questo stato,

sento il core a vacillar,

qualche...

CORO

Ti prepara.

(viene dai Sciti condotto ad incoronarsi di cipresso)

Atamaro, guardie ->

 

Scena sedicesima

Obeida, Sozame, Ermodano, Zulma, Sciti, poi Atamaro.
Obeida resterà concentrata, e pensosa.

 

SOZAME

Ebbene? Che risolvi?  

ERMODANO

Ti senti il cor capace

colui di trucidar?

OBEIDA
(in tono cupo)

Dunque, è pur d'uopo,

ch'io vi dia questa vittima?

ERMODANO

Lo devi.

OBEIDA

A placar l'ombra d'Indatiro basta

una vittima?

ERMODANO

Basta.

OBEIDA

Ebben... l'avrete.

ERMODANO

Sì? Lo giuri?

OBEIDA

Lo giuro: e voi dovete

pur giurar, che una vittima vi basta.

ERMODANO

(guardando attorno gli sciti)

Tutti giuriam.

OBEIDA
(ad Ermodano)

Vuoi vendetta? L'avrai.

Sangue umano, crudel, scorrer vedrai.

A me tosto Atamar.

(dei sciti vanno a prenderlo, ed ella va all'ara)

altre guardie ->

ZULMA

(Che istante, o dèi.)  

SOZAME

(Non mi credea tanta fortezza in lei.)

ATAMARO

(uscendo intrepido)

Eccomi.

<- guardie, Atamaro

OBEIDA

(Ancor per poco

reggi, o mio cor.) T'avanza, o sventurato!

(Atamaro s'accosta all'ara)

OBEIDA

Sciti inumani, o voi

nutrite di barbarie umane belve,

tutto sappiate omai. ~ Quest'infelice ~

egli è il vero mio prence ~ è l'idol mio.

Lui solo sempre amai:

ed in quest'ebbro core,

che si strugge d'amore, amore accresce

questo stesso momento

nell'eccesso maggior.

ATAMARO
(con trasporto)

Moro contento!

OBEIDA

Sangue chiede Indatir: tu mi giurasti,

che una vittima basta ~ Ebben ti basti:

eccola. ~ Io ve la sveno.

(alza il coltello fra lei, ed Atamaro)

D'Atamaro

sien salvi i giorni ~ amor pon fine a' miei.

(mentre invece di ferire Atamaro drizza il colpo al suo petto, Indatiro, che si fa largo, ed apre la folla attonita, grida)
 

Scena ultima

Indatiro, e detti.

<- Indatiro

 

INDATIRO

Ferma ~ Obeida, che fai?  

(le leva il coltello)

TUTTI

Indatiro ~ oh dèi!

OBEIDA

Tu vivi?

ATAMARO

Tu respiri?

ERMODANO

Oh figlio mio!

INDATIRO

Giunsi in tempo: il previdi, e tu quel ferro

perché al tuo sen, non d'Atamar drizzavi?

OBEIDA

Io moriva per lui.

INDATIRO

Tanto l'amavi?

E me scegliesti?

OBEIDA

Oh dio!

Fu di figlia dover.

INDATIRO
(sorpreso)

Come?

ATAMARO
(ad Indatiro amaramente)

Comprendi?

Quanta virtù!

INDATIRO

(dopo breve pausa)

Non più. Tu pure apprendi

che neppure in virtù. Soffre uno Scita

d'esser vinto da alcuno ~ Obeida è mia:

dritto su lei mi diè la scelta sua.

Virtù vinca virtù: prendila: è tua.

ATAMARO
(sorpreso)

Tanto tu fai?

OBEIDA

Oh me infelice!

SOZAME

Oh eroe!

ERMODANO

Ma come vivi?

INDATIRO

A nuoto

vi basti intanto di saper, dall'onde

io mi potei salvar, e... ma si taccia

sì funesta avventura:

siate felici: e legge sì fatale

resti sempre abolita:

tacciato di crudel non sia lo scita.

M'abbracciate: s'è sospirato assai,

tutto pace, ed amor respiri omai.

 

TUTTI

Non s'odano d'intorno,  

che accenti di contenti.

Non vegga un sì bel giorno,

che oggetti di piacer...

E in così bei momenti

ci brilli il cor nel petto:

s'inebri al suo diletto,

non pensi, che a goder.

 

Fine (Atto secondo)

Atto primo Atto secondo

Valle ombrosa.

sciti, Ermodano
 

Prodi sciti: in tal giorno

 
sciti, Ermodano ->
<- Indatiro

Né venne ancor? Forse sì vil? Temesse

Indatiro
<- Atamaro, Ircano

Egli è solo: e solo anch'io

Indatiro, Atamaro
Ircano ->

Indatir! / Sei pur qui? Snuda quel ferro

Atamaro, Indatiro ->

Interno della capanna di Sozame.

Obeida
 
Obeida
<- Sozame

Obeida! Ebben! Che interpretar degg'io

Obeida
Sozame ->

Sì, si trafigga questo debil core

Obeida
<- Zulma

E dove Obeida? / Al tempio a compier vado

Zulma
Obeida ->

Che di fatal vuol esser questo mai?

Zulma ->

Gran tempio.

gran sacerdote, sacerdoti, sciti, Sozame, Ermodano
 
gran sacerdote, sacerdoti, sciti, Sozame, Ermodano
<- Indatiro, Atamaro
 
gran sacerdote, sacerdoti, sciti, Sozame, Ermodano, Indatiro, Atamaro
<- Zulma, Obeida, donzelle
 

Ecco Obeida: la tua parola attieni

gran sacerdote, sacerdoti, sciti, Sozame, Ermodano, Indatiro, Zulma, Obeida, donzelle
Atamaro ->

Povero prence! / Udisti

Indatiro, Obeida, Zulma, donzelle, gran sacerdote, sacerdoti, sciti, Sozame, Ermodano ->

Esterni della capanna di Sozame: molte altre, bosco vicino.

Atamaro, Ircano, sciti
 

Ah! Mio prence, che tenti?

Atamaro, sciti
Ircano ->

Ah chi viene?

Atamaro, sciti
<- Indatiro, Obeida, pochi sciti

Oh sposa! Il mio contento! Ancor qui sei?

Atamaro, sciti, Indatiro, Obeida, pochi sciti
<- Ircano, persi, altri persi

(i persi assalgono gli sciti)

Compagni, all'armi / Oh numi!

(Obeida sviene)

Ah! Traditore!

Atamaro, Obeida, Ircano, persi, altri persi
sciti, pochi sciti, Indatiro ->

Ircano, la soccorri

Obeida, Ircano, altri persi
Atamaro, persi ->

Obeida!... Oppressi sono

Obeida, Ircano, altri persi
<- Sozame, Ermodano, altri sciti

Fermati, sciagurato! / Arresta, indegno!

Obeida, Ircano, Sozame, Ermodano, altri sciti
altri persi ->

(Ircano ferito da Sozame)

Obeida, Sozame, Ermodano, altri sciti
Ircano ->

Cadano i traditori!

Obeida
Sozame, Ermodano, altri sciti ->

(Obeida rinviene)

Ah! Che m'avvenne!

Obeida
<- Atamaro

Barbaro ciel! Dove m'aggiro?

Obeida, Atamaro ->
<- Indatiro, Sozame, Ermodano, sciti

Vincemmo, amici eroi: il perso infido

Indatiro, Sozame, Ermodano, sciti ->

Vastissime grotte: nel fondo vi si vede un foro in un lato, per cui si va al fiume.

<- Obeida, Atamaro

Qual tremendo sentier! Quale di morte

Obeida e Atamaro
Ah! Non so dirti, addio

(odesi una improvvisa marcia guerriera, che viene sempre accostandosi)

Numi! Di là qual suono!

Obeida, Atamaro
<- Indatiro, Sozame, sciti
Sozame e Indatiro, Obeida e Atamaro, poi Coro
Atamar! Che scopro!
Indatiro, Atamaro, Sozame, sciti, Obeida ->

Boschetto.

Zulma
 

Giusti dèi, che sarà! Quai di sciagure

Zulma
<- Ermodano

Zulma, vedesti figlio mio?

Zulma, Ermodano ->
<- Obeida

E quanto ancora in questa

Obeida
<- Sozame

Ah il padre! ~ Vieni

Obeida
Sozame ->

E mi lascia così? Che vide mai

Obeida e Coro esterno
Se m'avete destinata
Obeida
<- molti sciti
 
molti sciti, Obeida ->
<- Ermodano, sciti

Vendetta, amici: giacché in nostra mano

Ermodano
sciti ->
Ermodano
<- Zulma

Ermodano! Di'! É vero? Obeida deve

Zulma
Ermodano ->

Come Obeida farà? Nel cor di lei

Zulma ->

Bosco sacro destinato ai sacrifici; simulacro della vendetta nel mezzo; ara nel mezzo, e coltello confitto su dessa.

gran sacerdote, sacerdoti, popolo, Ermodano, Sozame
 
gran sacerdote, sacerdoti, popolo, Ermodano, Sozame
<- Atamaro, guardie, altre guardie

(Atamaro incatenato)

Dove tratto son io?

gran sacerdote, sacerdoti, popolo, Ermodano, Sozame, Atamaro, guardie, altre guardie
<- Obeida, Zulma, due sciti

Numi! Atamaro!

Atamaro, poi Tutti
Non t'affanni la mia sorte
gran sacerdote, sacerdoti, popolo, Ermodano, Sozame, altre guardie, Obeida, Zulma, due sciti
Atamaro, guardie ->

Ebbene? Che risolvi?

gran sacerdote, sacerdoti, popolo, Ermodano, Sozame, Obeida, Zulma, due sciti
altre guardie ->

Che istante, o dèi

gran sacerdote, sacerdoti, popolo, Ermodano, Sozame, Obeida, Zulma, due sciti
<- guardie, Atamaro

Eccomi / Ancor per poco

gran sacerdote, sacerdoti, popolo, Ermodano, Sozame, Obeida, Zulma, due sciti, guardie, Atamaro
<- Indatiro

Ferma Obeida, che fai? / Indatiro oh dèi!

 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena settima Scena ottava Scena nona Scena decima Scena undicesima Scena dodicesima Scena tredicesima Scena quattordicesima Scena quindicesima Scena sedicesima Scena ultima
Valle ombrosa; in un lato tempietto; qualche capanna sparsa, e il fiume Osso in lontananza. Interno della capanna di Sozame: essa è formata di giunchi, e vincigli vagamente connessi. Scoscesa montagna; è mezza ingombrata da' boschi; vi si veggono delle capanne sparse. Boschetto. Gran tempio; ara accesa nel mezzo. Veduta delle capanne degli sciti. Valle ombrosa. Interno della capanna di Sozame. Gran tempio. Esterni della capanna di Sozame: molte altre, bosco vicino. Vastissime grotte: nel fondo vi si vede un foro in un lato, per cui si va al fiume. Boschetto. Bosco sacro destinato ai sacrifici; simulacro della vendetta nel mezzo; ara nel mezzo, e coltello confitto...
Atto primo

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