Bagno reale.
Nicea, Sardanapalo, Dirce
Lascia o re / Placa lo sdegno o bella
Con questi finti vezzi
Signor so, che tu scherzi ad altra diva
Nicea, Sardanapalo, Dirce
<- Armisia
Tu nel sen del mio sposo è tanto ascolto
Nicea, Dirce
Sardanapalo, Armisia ->
Vanne perfida, va' con strani modi
Dal mio foglio avvisato
Nicea / Beleso
Misero, che promisi!
Piazza di Babilonia.
Arbace, guerrieri, Tersite, prigionieri
(Sardanapalo con Armisia coronata di rose sopra un carro dorato tirato da stuolo di femmine lascive; coro di amori sopra un arco trionfale, che al passaggio di Sardanapalo con Armisia le spargono molti fiori nel seno, poi volano altrove per l'aria)
Arbace, guerrieri, Tersite, prigionieri
<- femmine, Sardanapalo, Armisia, amori
Arbace, guerrieri, Tersite, prigionieri, femmine, Sardanapalo, Armisia
amori ->
Stelle! Numi, che scorgo! O pompe indegne
Di rose coronata
Arbace / Alto signor / Alla tua spada
Arbace, Tersite, femmine, Sardanapalo, Armisia
guerrieri, prigionieri ->
Arbace, Tersite, femmine, Sardanapalo, Armisia
<- Dirce
Muor Nicea! / Sì / Che narri?
Arbace, Tersite, Armisia
Sardanapalo, Dirce, femmine ->
Arbace / Armisia, or vedi
Tersite
Arbace, Armisia ->
Sfortunato signor
Appartamenti d'Armisia corrispondenti nel giardino reale.
Ma giunge il re tra l'erbe
Nicea
<- Dirce, Sardanapalo
Eccola / Ohimè, che scorgo!
Dirce
Sardanapalo, Nicea ->
Nell'amorosa scola
(qui comincia l'aria ad oscurarsi, e farsi notte)
Sorge la notte, e sotto il vel dell'ombre
Ma ohimè, gente qua vien con face accesa
Beleso
<- Arbace, Armisia, Tersite
Con quel lume o Tersite
Beleso, Arbace, Armisia
Tersite ->
Perché il lume allontani?
Tu d'amarmi ti vanti? / Sì / Spietata
Or è il tempo
Beleso, Armisia
<- Sardanapalo, due paggi, soldati
Questa è Armisia alla voce
Armisia, Sardanapalo, due paggi, soldati
Beleso ->
Perfido Arbace, a chi ti diede il core
Armisia, Sardanapalo
soldati, due paggi ->
Qual Diomede inumano
Or che libero star voler fuggir
(qui i soldati accendendo ad una loro lanterna la pipa del tabacco danzando ad uno ad uno la prendono col prestarsi vicendevolmente la medesima pipa)