Atto secondo

 

Scena prima

Gran mare placido, in cui riflette un bellissimo iri; vicino al lido sta una barca sull'ancora, ed al timone della medesima v'è uno spirito in forma di bella donna. Due Sirene vanno saltando nelle onde.
Eustazio.

 Q 

spirito in forma di bella donna, due sirene, Eustazio

 
[N. 18 - Aria]

 N 

Siam prossimi al porto,  

per prender conforto

al nostro penar;

ch'il cor si consoli,

il duolo s'involi

da chi sa sperar.

 

Scena seconda

Rinaldo, Goffredo escono con fretta.

<- Rinaldo, Goffredo

 
Recitativo

RINALDO

A quel sasso bramato,  

da cui fra l'ombre del mio cieco duolo

spero trar di pietà liete faville,

quanto ne resta?

GOFFREDO

E quando

la soglia bacerem del mago amico?

EUSTAZIO

Da questo lido aprico,

di quel fatale albergo

non distano i confini, e fra momenti

dell'alto affar iscoprirem gli eventi.

 
Mentre s'affrettano per seguire il loro viaggio, la Donna che sta nella barca invita Rinaldo ad entrarvi.
 

Scena terza

Recitativo

DONNA

Per raccor d'Almirena  

i più dolci respiri,

entra, Rinaldo, in questo augusto pino;

ella quivi mi spinse, ella t'attende

colà in spiaggia romita,

mesta, sola e tradita;

tanto importi le piacque,

di portar il tuo foco in mezzo all'acque.

 
Mentre Rinaldo, Goffredo ed Eustazio restano attoniti per quell'invito, le Sirene cantano e saltano.
 
[N. 19 - Aria]

 N 

SIRENE

Il vostro maggio  

de' bei verdi anni,

o ori amanti,

sempre costanti

sfiorate in amore!

Né un falso raggio

d'onor v'affanni,

che sol beato

chi amante amato

possede un bel core.

 
Recitativo

RINALDO

Qual incognita forza  

mi spinge ad eseguir l'alto commando?

 
Sta un poco sospeso, e poi con furia si risolve d'entrar in barca, ma viene arrestato da Goffredo e da Eustazio.
 

RINALDO

Sì Almirena, mia vita,

a te ne vengo.

GOFFREDO

O gran guerrier, t'arresta,

ferma l'incauto piede!

EUSTAZIO

Qual ignobil cimento!

RINALDO

Spero, temo, confido, e in un pavento.

 
Mentre sta sospeso, la Donna lo richiama di nuovo, ed egli furiosamente vuole entrar in barca, ma viene fermato dai suddetti.
 

DONNA

Rinaldo affretta i passi!

RINALDO

Sì. Almirena, a te corro.

GOFFREDO

La tua gloria?

RINALDO

Ne freme.

EUSTAZIO

Il tuo senno?

RINALDO

Languisce.

GOFFREDO

Frena l'ardir?

RINALDO

Non devo.

EUSTAZIO

Pensa a' casi tuoi!

RINALDO

Il cor non pave.

GOFFREDO

Sion ti chiama.

RINALDO

Ed il mio ben m'invita.

EUSTAZIO

L'Erebo ti delude.

GOFFREDO

Stige ti prende a scherno.

RINALDO

Pugnerò per quel ben, sin coll'inferno!

 
[N. 20 - Aria]

 N 

Il tricerbero umiliato  

al mio brando renderò,

e d'Alcide l'alto fato

colà giù rinnoverò.

 
Cantando entra nella barca con furia; la Donna subito s'allarga in alto mare, e sin tanto che la barca si vede, le Sirene saltano, e cantano, ma la barca essendo fuori di vista, le Sirene si sprofondano in mare; Goffredo ed Eustazio, avendolo seguito cogli occhi, restano confusi.

due sirene, spirito in forma di bella donna, Rinaldo ->

 
Recitativo

EUSTAZIO

Signor, strano ardimento!  

Sui vortici dell'onde,

all'aure di lusinghe,

fidar la propria gloria!

GOFFREDO

Ciò fu indegna vittoria

del barbaro Acheronte;

ma di tal duolo a fronte

non paventi il mio core.

La figlia, oh dio! è smarrita!

L'eroe se n' fugge a volo!

Speme, virtù, non mi lasciate solo!

 
[N. 21 - Aria]

 N 

Mio cor, che mi sai dir?  

O vincer, o morir.

Sì, sì, t'intendo!

Se la mia gloria freme,

sol da una bella speme

io pace attendo.

 

Goffredo, Eustazio ->

 

Scena quarta

Giardino delizioso nel palazzo incantato d'Armida.
Argante ed Almirena.

 Q 

Argante, Almirena

 
Recitativo

ALMIRENA

Armida, dispietata!  

colla forza d'abisso

rapirmi al caro ciel de' miei contenti!

E qui con duolo eterno

viva mi tieni in tormentoso inferno!

(piange)

Brano musicale ()

ARGANTE

Non funestar, o bella,

di due luci divine il dolce raggio,

che per pietà mi sento il cor a frangere.

ALMIRENA

Signor, deh! Per pietà.

Lasciatemi piangere.

ARGANTE

Oscura questo pianto

il bel fuoco d'amor

che in me s'accese per te mia cara.

ALMIRENA

In questi lacci avvolta

non è il mio cor soggetta

d'un amoroso affetto.

ARGANTE

Tu, del mio cor reina

con dispotico impero,

puoi dar legge a quest'alma.

ALMIRENA

Ah! non è vero!

ARGANTE

Vuoi che questo mio ferro

t'apre il varco a quel seno

ove il mio cor trapassi?

ALMIRENA

Ah! No, tanto non chiedo.

E se m'amassi?

ARGANTE

Della mia fedeltade

qual fia un pegno sicur?

ALMIRENA

La libertade!

ARGANTE

Malagevol commando!

ALMIRENA

Amor mentito!

ARGANTE

E se ad Armida, o cara,

nel procurar al tuo bel piè

lo scampo dove fie quelle fiamme

che per te, mio tesor

struggono il core,

scopo saremmo entrambi

d'amor geloso e d'infernal furore.

Eppur mi sento il cuor a frangere!

ALMIRENA

Dunque lasciami piangere.

 
[N. 22 - Aria]

 N 

Lascia ch'io pianga    

mia cruda sorte,

e che sospiri

la libertà.

Il duolo infranga

queste ritorte,

e' miei martiri

sol per pietà.

S

Sfondo schermo () ()

Brano musicale ()

 
Recitativo

ARGANTE

Ah! sul bel labbro Amore  

di possente magia formò le note,

per tormentarmi il core.

Argante, che risolvi?

Pensier, che mi sai dir?

Ahi! Ch'il mio petto

più resister non puote a tanto affetto.

 
[N. 23 - Aria]

 N 

Basta che sol tu chieda,  

per ottener da me,

bocca amorosa.

Solo ch'il cor ti veda,

tutto si perde in te,

guancia vezzosa!

 
(vanno via)

Almirena, Argante ->

 

Scena quinta

Armida sola.

<- Armida

 
Recitativo

 

Cingetemi d'alloro  

le trionfali chiome!

Rinaldo, il più possente,

terror dell'armi assire,

in umile olocausto

sull'altar del mio sdegno

cadrà svenato al suolo.

Conducetelo quivi, o spirti, a volo!

 

Scena sesta

Due spiriti conducono Rinaldo alla presenza d'Armida.

<- due spiriti, Rinaldo

due spiriti ->

 

RINALDO

Perfida, un cor illustre  

ha ben forza bastante

per disprezzar l'inferno;

o rendimi Almirena,

o pagherai con questo acciar la pena.

ARMIDA

D'Armida a fronte si superbi accenti?

RINALDO

A fronte ancor de' più crudel tormenti.

ARMIDA

Mio prigionier tu sei.

RINALDO

Sin nell'alma non giunge il mio servaggio.

ARMIDA

È in mia balìa la vita.

RINALDO

La morte non paventa un'alma invitta.

ARMIDA

(Splende su quel bel volto

un non so che, ch'il cor mi rasserena.)

RINALDO

Omai rendimi Almirena!

ARMIDA

(Con incognito affetto

mi serpe al cor un'amorosa pena.)

RINALDO

Rendimi, sì, crudel,

rendimi Almirena!

ARMIDA

(Ma d'un nemico atroce

sarà trofeo il mio core?)

RINALDO

Ha forza il mio furore,

per atterrar il tuo infernal drappello.

ARMIDA

(Son vinta, sì; non lo credea sì bello.)

(a Rinaldo)

Rinaldo, in questa spiaggia

ogn'aura spira amore;

l'onda, l'augello, il fiore

t'invitan solo ad amorosi amplessi;

depon quell'ira infida,

vinto non più, ma vincitor d'Armida!

T'amo, oh caro.

RINALDO

Io t'aborro!

ARMIDA

Prendi questo mio cor!

RINALDO

Per lacerarlo.

ARMIDA

Mille gioie t'appresto.

RINALDO

Io mille pene.

ARMIDA

T'ammoliscano i prieghi!

RINALDO

Io li detesto.

ARMIDA

Abbian forza i sospir?

RINALDO

D'accender l'ira.

ARMIDA

M'obbedisce l'inferno.

RINALDO

Io ti disprezzo.

ARMIDA

Pensa ch'io son...

RINALDO

Tiranna.

ARMIDA

Risolvi...

RINALDO

La vendetta.

ARMIDA

Per pietade!

RINALDO

A te corro, o mia diletta!

(vuol andarsene)

 
[N. 24 - Duetto]

 N 

ARMIDA

Fermati!  

RINALDO

No, crudel!

ARMIDA

Armida son, fedel...

RINALDO

Spietata, infida!

Lasciami!

ARMIDA

Pria morir!

RINALDO

Non posso più soffrir.

ARMIDA

Vuoi ch'io m'uccida?

 

Scena settima

Armida si cangia in Almirena.

 
Recitativo

ARMIDA

Crudel, tu ch'involasti  

al mio core la calma,

un sol guardo mi neghi a tante pene?

RINALDO

Che veggio! Idolo mio! Sei tu, mio bene?

Deh! Vieni a consolar l'alma smarrita!

ARMIDA

Quivi con molle vita

vai fomentando una novella brama,

e lasci sì chi t'ama?

RINALDO

No, cara, che tu sei

la sospirata meta, e in questo loco

sol d'Armida crudel vidi 'l sembiante.

ARMIDA

Stringimi dunque al sen.

RINALDO

Beato amante!

 
(nell'abbracciarsi, Armida riprende la sua forma, e Rinaldo fugge)
 

 

Sfinge, un penoso orrore  

arrechi nel mio core!

Giove, lancia il tuo telo!

Non avrà per costei fulmini il cielo?

 
(Armida si cangia un'altra volta in Almirena)
 

ARMIDA

Corri fra queste braccia!  

RINALDO

(va per abbracciarla, poi si ferma)

Ma che tenti, Rinaldo!

Forse sotto quel viso

v'è l'inferno co' un vel di paradiso.

 
[N. 25 - Aria]

 N 

Abbrugio, avvampo e fremo  

di sdegno e di furor.

Spero, ma sempre temo

d'un infernal error.

(va via)

Rinaldo ->

 

Scena ottava

Armida sola, riprende la sua propria forma.

 
[N. 26 - Recitativo accompagnato]

 N 

 

Dunque i lacci d'un volto,  

tante gioie promesse,

li spaventi d'inferno,

forza n'avran per arrestar quel crudo?

E tu il segui, o mio core!

Fatto trofeo d'un infelice amore!

No! Si svegli 'l furore,

si raggiunga l'ingrato,

cada a' miei piè svenato! Ohimè! Che fia?

Ucciser l'alma mia?

Ah! Debole mio petto,

a un traditor anco puoi dar ricetto?

Su, su, furie, ritrovate

nova sorte di pena e di flagello!

S'uccida, sì... eh! no, ch'è troppo bello!

 
[N. 27 - Aria]

 N 

Ah! Crudel,    

il pianto mio

deh! ti mova per pietà!

O infedel,

al mio desio

proverai la crudeltà.

S

 

Scena nona

Armida riprende la forma d'Almirena, poi viene Argante.

 
Recitativo

ARMIDA

Riprendiam d'Almirena  

il mentito sembiante in questo loco,

che forse qual farfalla

ritornerà Rinaldo al suo bel foco.

 

Scena decima

Armida e Argante.

<- Argante

 

ARGANTE

Adorata Almirena,  

ogni breve dimora,

che dal tuo bello fa l'anima mia,

e pena acerba e ria.

 
(Armida riguarda Argante con sdegno)
 

 

Tu con rai luminosi

fai splender quelle stelle,

che mi promiser sì felici influssi?

 
(Armida lo riguarda con più sdegno di prima)
 

 

Anima mia, ti rasserena omai,

che della cruda Armida

in breve ti trarrò da lacci indegni.

 
(Armida resta sospesa senza guardarlo)
 

 

Deh! Non tener l'animo tuo perplesso,

s'impegna di contento la mia fé, la mia forza,

e questo amplesso!

 
Mentre Argante va per abbracciarla, Armida riprende la sua forma, e lo respinge con gran furia.
 

ARMIDA

Traditor! Dimmi: è questa  

del mio amor la mercede?

ARGANTE

Oh dèi! Che miro?

ARMIDA

Io, ch'il mio cor ti spiego

con affetti?

ARGANTE

No, 'l nego.

ARMIDA

Io, che l'inferno, o altero,

slego a tuo pro!

ARGANTE

Egli è vero.

ARMIDA

Tradirmi!

ARGANTE

Scusa un lampo

d'intempestivo amor!

ARMIDA

I fulmini vedrai del mio furore.

ARGANTE

T'acqueta!

ARMIDA

No.

ARGANTE

Il rossore

sia una rigida pena.

ARMIDA

No.

ARGANTE

Sì, superba, amo Almirena.

ARMIDA

Stige ritiro.

ARGANTE

Fa' ciò, che t'aggrada;

senza i demoni tuoi basta mia spada.

(fugge sdegnato)

Argante ->

 
[N. 28 - Aria]

 N 

ARMIDA

Vo' far guerra, e vincer voglio,  

collo sdegno chi m'offende

vendicar'i torti miei.

Per abbatter quel orgoglio,

ch'il gran foco in sen m'accende,

saran meco gli stessi dèi.

Armida ->

 

Fine (Atto secondo)

Atto primo Atto secondo Atto terzo

Gran mare placido, in cui riflette un bellissimo iri; vicino al lido sta una barca.

spirito in forma di bella donna, due sirene, Eustazio
 

[N. 18 - Aria]

spirito in forma di bella donna, due sirene, Eustazio
<- Rinaldo, Goffredo

A quel sasso bramato

Per raccor d'Almirena

[N. 19 - Aria]

Qual incognita forza

[N. 20 - Aria]

(Rinaldo entra nella barca; che subito s'allarga in alto mare)

Eustazio, Goffredo
due sirene, spirito in forma di bella donna, Rinaldo ->

Signor, strano ardimento!

[N. 21 - Aria]

Goffredo, Eustazio ->

Giardino delizioso nel palazzo incantato d'Armida.

Argante, Almirena
 

Armida, dispietata!

[N. 22 - Aria]

Ah! sul bel labbro Amore

[N. 23 - Aria]

Almirena, Argante ->
<- Armida

Cingetemi d'alloro

Armida
<- due spiriti, Rinaldo
Armida, Rinaldo
due spiriti ->

Perfida, un cor illustre

[N. 24 - Duetto]

Armida e Rinaldo
Fermati!

(Armida si cangia in Almirena)

Crudel, tu ch'involasti

(Armida riprende la sua forma)

Sfinge, un penoso orrore

(Armida si cangia un'altra volta in Almirena)

Corri fra queste braccia!

[N. 25 - Aria]

Armida
Rinaldo ->

(Armida riprende la sua propria forma)

[N. 26 - Recitativo accompagnato]

Dunque i lacci d'un volto

[N. 27 - Aria]

(Armida riprende la forma d'Almirena)

Riprendiam d'Almirena

Armida
<- Argante

Adorata Almirena

(Armida riprende la sua forma)

Traditor! Dimmi: è questa

Armida
Argante ->

[N. 28 - Aria]

Armida ->
 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena settima Scena ottava Scena nona Scena decima
Città di Gerusalemme assediata, con porta in prospettiva, da cui escono Soldati alla battaglia. Da... Luogo di delizie con fonti, viali, ed uccelliere in cui volano e cantano gli uccelli. Gran mare placido, in cui riflette un bellissimo iri; vicino al lido sta una barca. Giardino delizioso nel palazzo incantato d'Armida. Orrida montagna con dirupi e cascate d'acqua, nella sommità della quale si vede il...
[Ouverture] [N. 1 - Aria] [N. 2 - Aria] [N. 3 - Aria] [N. 4 - Aria] [N. 5 - Aria] [N. 6 - Aria] [N. 7 - Aria] [N. 8 - Aria] [N. 10 - Aria] [N. 11 - Aria] [N. 12 - Duetto] [N. 13 - Sinfonia] [N. 14 - Aria] [N. 15 - Aria] [N. 16 - Aria] [N. 17 - Aria] [N. 18 - Aria] [N. 19 - Aria] [N. 20 - Aria] [N. 21 - Aria] [N. 22 - Aria] [N. 23 - Aria] [N. 24 - Duetto] [N. 25 - Aria] [N. 26 - Recitativo accompagnato] [N. 27 - Aria] [N. 28 - Aria] [N. 29 - Sinfonia] [N. 30 - Aria] [N. 31 - Aria] [N. 32 - Aria] [N. 33 - Marcia] [N. 34 - Duetto] [N. 35 - Aria] [N. 36 - Aria] [N. 37 - Marcia] [N. 38 - Aria] [N. 39 - Battaglia] [N. 40 - Aria] [N. 41 - Coro]
Atto primo Atto terzo

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